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YEMEN, DECINE DI MORTI IN NUOVI SCONTRI A SANÀÀ. WASHINGTON RICHIAMA I DIPLOMATICI
Violenti combattimenti a nord della capitale tra le forze di sicurezza del presidente Saleh e gli uomini di un leader dell'opposizione

Quattro civili sono rimasti uccisi oggi nella capitale dello Yemen, Sanàa, nel corso degli scontri tra esercito e milizie fedeli ad un leader tribale schieratosi contro il governo. Lo riferisce l'agenzia di stampa Sabà. L'opposizione però parla di decine di vittime.  Ma una fonte governativa, intervistata dalla tv satellitare al Arabiya, ha rivelato che i morti sarebbero decine. La notizia al momento non ha ricevuto conferma.
Secondo la ricostruzione fornita dalla testata, violenti combattimenti sono esplosi ieri notte nell'area di Arhab, nella periferia settentrionale della capitale, dove si trova l'aeroporto internazionale.
Sale così a 48 morti il bilancio delle vittime accertate delle violenze esplose lunedì, quando i reparti dell'esercito fedeli al presidente Ali Abdullah Saleh hanno dato il via ad un'operazione di accerchiamento della residenza di Sadiq al-Ahmar, capotribù ed esponente di spicco dell'opposizione, che da mesi chiede le dimissioni del presidente Saleh, da oltre trent'anni al potere.
Fin qui, il leader ha represso nel sangue qualsiasi tentativo di insurrezione e molte manifestazioni di piazza, sfidando la comunità internazionale che lo invita a farsi da parte.
La tensione nel Paese è ormai tale che gli Stati Uniti hanno deciso di richiamare il proprio personale diplomatico non essenziale con le rispettive famiglie, a causa dei grossi pericoli provocati "dalla rivolta della popolazione e dalla minaccia terroristica", si legge nel travel warning diffuso dal Dipartimento di Stato americano.
26 maggio 2011 – Peace Reporter