MILANO - Immagine poetica ma appropriata per la scoperta del satellite Herschel dell’Ente spaziale europeo (Esa), che ha messo in luce un angolo straordinario della nebulosa Rosetta nella costellazione dell’Unicorno. E qui ha trovato, alla sommità di gigantesche strutture cosmiche simili a colonne, una vera culla di astri che si stanno formando e che, secondo i calcoli, raggiungeranno dimensioni dieci volte il nostro Sole. Quelle scrutate finora, pur essendo giovani, sono già il doppio del nostro astro.
ROSETTA - L’eccezionale colpo d’occhio è riuscito all’osservatorio spaziale europeo per le sue dimensioni record (lo specchio ha un diametro di 3,50 metri) e perché guarda nella radiazione infrarossa cogliendo quindi anche le emissioni più deboli emesse da polveri e gas «freddi» proprio grazie alla sua particolarissima sensibilità finora ineguagliata. Infatti l’indagine ha mostrato che la nebulosa Rosetta, distante 5.200 anni luce dalla Terra, ha una quantità di polveri e gas da far crescere 10 mila nuove stelle. Rosetta era scoperta nel 1871 da Lewis Swift (la sua sigla di catalogazione è NGC 2237) ed essendo collocata a cinque gradi dall’Equatore celeste consente di essere vista da tutte le zone abitate della Terra. Le sue dimensioni raggiungono i cento anni luce (per fare un confronto la nostra galassia Via Lattea è di 100 mila anni luce). Queste osservazioni servono per capire come si formano le stelle nella nostra galassia e avere un’idea più precisa dei processi astrali anche in altre isole stellari più lontane.
Giovanni Caprara
13 aprile 2010
ROSETTA - L’eccezionale colpo d’occhio è riuscito all’osservatorio spaziale europeo per le sue dimensioni record (lo specchio ha un diametro di 3,50 metri) e perché guarda nella radiazione infrarossa cogliendo quindi anche le emissioni più deboli emesse da polveri e gas «freddi» proprio grazie alla sua particolarissima sensibilità finora ineguagliata. Infatti l’indagine ha mostrato che la nebulosa Rosetta, distante 5.200 anni luce dalla Terra, ha una quantità di polveri e gas da far crescere 10 mila nuove stelle. Rosetta era scoperta nel 1871 da Lewis Swift (la sua sigla di catalogazione è NGC 2237) ed essendo collocata a cinque gradi dall’Equatore celeste consente di essere vista da tutte le zone abitate della Terra. Le sue dimensioni raggiungono i cento anni luce (per fare un confronto la nostra galassia Via Lattea è di 100 mila anni luce). Queste osservazioni servono per capire come si formano le stelle nella nostra galassia e avere un’idea più precisa dei processi astrali anche in altre isole stellari più lontane.
Giovanni Caprara
13 aprile 2010