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ESOPIANETI IN MOVIMENTO
Osservato per la prima volta nel 2003, Beta Pictoris b è scoparso dai telescopi nel 2008 e all'inizio del 2009, per poi riapparire dalla parte opposta rispetto al pianeta.
Ha un'età di soli 12 milioni di anni, ovvero lo 0,3 per cento dell'età del Sole, eppure ha una massa del 75 per cento maggiore della nostra stella. Localizzata a circa 60 anni luce di distanza da noi, Beta pictoris è il più noto esempio di stella circondata da un disco di polveri e detriti.
Precedenti osservazioni avevano mostrato la presenza di una curvatura del disco, di un secondo disco inclinato e di comete che cadono verso la stella.
"Queste osservazioni sono di tipo indiretto, ma suggeriscono l'esistenza di un pianeta massiccio in orbita intorno a B. pictoris, secondo un'ipotesi che è stata confermata da nuove osservazioni”, ha spiegato Anne-Marie Lagrange, ricercatrice del Laboratorio di Astrofisica dell'Osservatorio di Grenoble, e dell'Université Joseph Fourier, in Francia, che ha coordinato lo studio e firma un articolo di resoconto sull'ultimo numero di Science. "Proprio la giovane età della stella prova che i pianeti giganti possono formarsi nei dischi nell'arco di pochi milioni di anni.”
Campagne osservative più recenti hanno mostrato che i dischi intorno alle stelle giovani si disperdono in pochi milioni di anni, e che la formazione dei pianeti giganti avviene più velocemente di quanto ritenuto finora.
Il gruppo di ricerca guidato dalla Lagrange ha utilizzato lo strumento NAOS-CONICA (o NACO), montato sul telescopio da 8,2 metri del Very Large Telescope (VLT) dell'ESO, per studiare nel 2003, 2008 e 2009 le immediate vicinanze di Beta Pictoris. Nel 2003 venne osservata una debole sorgente all'interno del disco denominata eso0842 ma non è possibile escludere la remota possibiltà che si trattasse di una stella sullo sfondo. Nelle nuove immagini ottenute nel 2008 e nel 2009, la sorgente era scomparsa.
Le rilevazioni più recenti, ottenute durante l'autunno del 2009, hanno invece rivelato nuovamente l'oggetto dalla parte opposta del disco dopo un periodo di oscuramento, dietro o di fronte la stella (caso in cui viene oscurato il bagliore dell'astro). Ciò ha confermato che la sorgente era in effetti un esopianeta e che era in orbita intorno alla stella, fornendo al contempo informazioni circa le dimensioni dell'orbita.
Il pianeta, battezzato Beta Pictoris b, è situato a una distanza compresa tra 8 e 15 unità astronomiche (la distanza media tra Terra e Sole).
"Il breve periodo di rivoluzione del pianeta ci permetterà di registrare l'intera orbita probabilmente entro 15-20 anni, e ulteriori studi di Beta Pictoris b forniranno preziose informazioni sulla fisica e sulla chimica dell'atmosfera di un giovane pianeta gigante", ha concluso Mickael Bonnefoy, che ha partecipato allo studio. (fc)
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(11 giugno 2010 -  Le Scienze