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STATUA S. ANTONIO LACRIMA NEL SALERNITANO
ROMA (18 giugno) - Si parla di miracolo a Polla, in provincia di Salerno, perché sulla statua di Sant'Antonio, all'interno del santuario intitolato al Santo

di Padova, da sabato scorso ci sarebbe del liquido che, secondo alcuni fedeli, sarebbe lacrimoso.

Qualcuno ha gridato al miracolo ma la vicenda è ancora da accertare. Dopo la diffusione della notizia file di fedeli sono arrivate al convento francescano, prima che mercoledì i monaci decidessero di bloccare le visite. Le fotografie che testimoniano la lacrimazione e probabilmente la stessa statua lignea saranno esposti per la prima volta alla stampa lunedì prossimo, alle ore 10, nel refettorio del convento francescano.
All'incontro ci saranno il vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro, monsignor Angelo Spinillo, e padre Domenico Marcigliano, responsabile della provincia salernitano-lucana dei frati minori francescani. Anche oggi sono diverse le persone che si sono recate al convento pollese ma non hanno potuto vedere la statua del santo che non è stata ancora esposta.
La scoperta. Padre Candido, padre Ippolito e padre Tommaso. Ad assistere per la prima volta al fenomeno della lacrimazione, che è continuata almeno fino a mercoledì sarebbero stati tre monaci del convento: padre Candido, padre Ippolito e padre Tommaso. «Ho visto, insieme con altri miei confratelli, lacrimare l'occhio sinistro della statua e due gocce di liquido sulle guance della stessa statua e tutti siamo stati presi da una grande emozione, mentre abbiamo sentito un forte bisogno di pregare - ha detto frate Ippolito - chiaramente non sono deputato ad affermare se si tratti di un miracolo, ma riferisco soltanto quanto ho visto”.
Vescovo della Diocesi Monsignor Spinillo: «Fenomeni che facciamo fatica a decifrare». Anche il vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro, monsignor Angelo Spinillo, si è personalmente recato a vedere la statua e da ambienti vicini alla Chiesa si è appreso che le gocce presenti sulla statua del santo sono state prelevate per essere sottoposte ad analisi: «Ho constato che, soltanto nella parte circostante un occhio della statua si notava, leggermente, la presenza di una sostanza liquida incolore. Ma ciò non vuol significare assolutamente che la statua del Santo lacrimasse - ha detto monsignor Spinillo - si tratta di fenomeni che facciamo fatica a decifrare perché non ne conosciamo l'origine. Bisogna studiarli approfonditamente e trovarne, appunto, un significato». Che la statua del Santo non sia più visibile perché secretata, al vescovo è sembrata «una scelta quanto mai opportuna. Secretare la statua significa evitare visite spinte da semplice curiosità che non aiutano affatto in questi giorni particolari».
Sindaco di Polla: «Stare cauti». Il primo cittadino di Polla, Massimo Lo Viso ha espresso cautela sulla vicenda: «In questo frangente bisogna essere quanto mai cauti. Attendo ansioso, come tutti i miei concittadini, ulteriori sviluppi che chiariscano il presunto fenomeno che si sarebbe verificato in coincidenza con due avvenimenti svoltisi a Polla: il primo è rappresentato dalla coincidenza con la festività del Santo a cui la comunità pollese è fortemente legata, il secondo è dovuto al completamento degli interventi di restauro del convento e delle aree vicine, interventi che, inaugurati giovedì dieci giugno scorso, hanno restituito agli antichi splendori l'intera struttura conventuale».
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