«Le tempeste saranno uno dei fenomeni che più caratterizzeranno il clima del XXI secolo e i nostri nipoti dovranno affrontare tempi duri.
Gli uomini stanno imponendo al sistema climatico una "forzante" (una perturbazione imposta all’equilibrio energetico del pianeta che tende ad alterare la temperatura globale) di più di dieci volte superiore a quella naturale. E poiché un’atmosfera più calda trattiene più vapore, e ha una maggiore quantità di calore latente, le tempeste più forti — uragani, tempeste tropicali, tornados — diventeranno ancora più forti. La loro potenza aumenterà con il riscaldamento globale. Se le calotte artiche si sciolgono, l’oceano si raffredderà nel Nord Atlantico e nelle zone antartiche, e produrrà delle tempeste cicloniche più forti. Senza contare che molte aree del mondo hanno già sperimentato un aumento fuori dalla norma di inondazioni "centenarie", che si verificano più spesso. Alcuni cambiamenti in corso sono inaccettabili, ci sono specie animali che spariscono, ghiacciai che si sciolgono, e non li puoi rimpiazzare. Non c’è dubbio che la strada giusta sia quella della mitigation e non dell’adattamento».
5 dicembre 2010IL CORRIERE DELLA SERA