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contaminacionjaponANGOSCIA ATOMICA. FUMO DAI REATTORI, TORNA LA PAURA
In aumento i valori di radioattività in cibo e acqua, le autorità: siamo sotto la soglia del pericolo ROBERTO GIOVANNINI INVIATO A TOKYO
E’ stato quasi un brusco risveglio vedere salire il fumo da quei due reattori. Anche lunedì il lavoro per mettere progressivamente sotto controllo il sito di Fukushima 1 sembrava dare i suoi frutti; ma un brusco aumento della pressione nel reattore 3 e poi le preoccupanti fumate – una bianca di vapore (contaminato) e una più scura – hanno fatto compiere un passo indietro alla complessa operazione che mira a raffreddare via «innaffiamento» le barre di combustibile nucleare e a riavviare l’alimentazione elettrica delle strutture danneggiate. Si è dovuto sospendere tutto, e allontanare il personale finché il fumo non è cessato: il rischio di una nuova esplosione è troppo alto.
Oggi riprenderà il lavoro sui due versanti, sperando che non ci siano altre brutte sorprese. Ma intanto i radionuclidi rilasciati nell’ambiente dalla centrale di cui si è perso il controllo fanno sempre più paura. Si sono rilevati alti livelli di contaminazione nel mare che fronteggia la centrale e peggiorano i valori di isotopi radioattivi trovati nelle verdure, nel latte e nell’acqua di rubinetto delle prefetture più vicine al sito, che peraltro fornivano a Tokyo il 60% del fabbisogno. Tanto che ieri il governo ha dovuto bloccare l’uscita da quattro province – Fukushima, Ibaraki, Tochigi e Gunma – degli spinaci e di un’altra pianta a foglia larga. Fukushima non potrà esportare più nemmeno il suo latte.
Il portavoce dell’Esecutivo Yukio Edano ha spiegato che i valori rilevati sono superiori a quelli di legge, ma «non dannosi per le persone». Gli agricoltori avranno una «adeguata compensazione», che quasi sicuramente dovrà sborsare la Tepco, la compagnia elettrica che possiede Fukushima 1. Adesso si comincerà a testare anche il pesce. E la stessa acqua di rubinetto ha qualcosa che non va: è stato trovato cesio e iodio radioattivo (in valori modesti) in ben nove prefetture, Tokyo compresa. Adesso Fukushima è a quota 23 becquerel di iodio per chilo (il limite è 300), Tokyo a 2,9. Tutti dati in aumento. Nella capitale ieri pioveva, e secondo il governo in certe aree la pioggia ha scaricato a terra molti radionuclidi sparsi nell’aria, facendo ticchettare (sempre sotto i livelli pericolosi) i contatori Geiger. A Tokyo i valori della radioattività rilevata tra domenica e lunedì sono raddoppiati (sempre restando molto sotto i limiti). E sarà un caso, ma le autorità hanno deciso in tutto il Paese di alzare da 6000 a 100.000 Cpm il livello di radiazione per cui una persona è tenuta a subire una procedura obbligatoria di decontaminazione. Troppa gente da trattare, ora.
Non dimentichiamoci che a parte l’emergenza nucleare, il Giappone è alle prese con il disastro provocato dal terremoto e dallo tsunami. Con il passare dei giorni, il bilancio si fa sempre più pesante: accertati sono 8450 morti, mentre ben 12.931 sono i dispersi. Con metodo e pazienza, i soccorritori cercheranno e lavoreranno prima di far passare i secondi nella colonna dei primi. Gli aiuti alle popolazioni cominciano ad arrivare, ma affermare che le cose vanno bene non sarebbe dire la verità.