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LA MERKEL BOCCIA IL NUCLEARE «USCIAMONE PRIMA POSSIBILE»
Retromarcia della cancelliera. L’Italia vara lo stop per un anno
ROMA — Tutte le procedure per la realizzazione e la localizzazione degli impianti per il nucleare si fermano per un anno. Mentre si allungano fino a 24 mesi i termini per la definizione della strategia per il ritorno dell’atomo. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri con una «moratoria» che esclude l’iter del deposito nazionale per lo stoccaggio e le attività dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. Così come non tocca il referendum che si svolgerà regolarmente il 12 e il 13 di giugno. La sindrome giapponese ha colpito anche il Veneto dove la Lega si è alleata con l’opposizione e ha approvato una mozione che dice «no al nucleare in Veneto» . Unico gruppo a votare contro quello del Pdl mentre l'Udc ha deciso di non partecipare al voto e Unione Nord Est si è astenuta. Il pericolo Fukushima ha prodotto effetti anche all’estero. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha affermato che «prima si uscirà dal nucleare e meglio sarà» . Una dichiarazione che si aggiunge al blocco di tre mesi del funzionamento delle sette centrali più vecchie e agli stress test sugli attuali impianti europei decisi da Bruxelles. La Merkel ieri ha definito ancora una volta «transitoria» l’attuale tecnologia nucleare e ha sottolineato, politicamente preoccupata dall’avanzata dei Verdi e dalle elezioni regionali di domenica prossima, che «il dibattito deve svilupparsi su basi razionali» . Per il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani «il governo ha fatto una scelta responsabile e nell’interesse dei cittadini, l’Italia si muove in sintonia con gli altri Paesi europei che dopo il dramma giapponese stanno definendo nuovi e più condivisi criteri di sicurezza» . Per Romani «ora bisogna guardare avanti e, al di là dell’atomo, essere all’avanguardia nelle nuove tecnologie energetiche» . Come le rinnovabili per le quali entro settimana prossima sarà pronto il decreto che ridisegna il meccanismo degli incentivi per renderli economicamente sostenibili per il sistema Paese. Ieri intanto il consiglio dei ministri ha approvato anche un altro decreto, che recepisce una normativa europea, che definisce le norme per la cattura e lo stoccaggio della Co2 nel sottosuolo. «Si tratta di un metodo— ha spiegato il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che ha partecipato alla presentazione di un progetto laboratorio a Brindisi realizzato dall’Enel— che consente alle centrali che utilizzano combustibili fossili come il carbone e il gas, di iniettare l’anidride carbonica nel sottosuolo, un passo avanti per lo sviluppo di un sistema energetico pulito e in linea con Kyoto» . Il nucleare continua a far discutere. E se davanti a Palazzo Chigi manifestazione con striscioni del tipo "Piuttosto che rimandare è meglio eliminare", del comitato Vota sì per fermare il nucleare, per il leader della Cisl Raffaele Bonanni «Questi giochetti mediatici ci hanno stufati, ora devono decidere come si sostengono le fonti alternative» . Intanto la Sogin, la società pubblica che cura lo smantellamento delle centrali, ha firmato con i prefetti delle sette Province interessate un protocollo per prevenire «ogni possibile infiltrazione mafiosa» . Roberto Bagnoli rbagnoli@corriere. it © RIPRODUZIONE RISERVATA