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CINA, VALANGA TOSSICA SUI CAMPI
E NEL ZHEJIANG 140 PERSONE SONO STATE AVVELENATE DAL PIOMBO ILARIA MARIA SALA HONG KONG
Un bambino si è sottoposto al test del piombo: la madre mostra i risultati
Nella regione meridionale cinese del Guangdong un’enorme ondata di fango tossico ha ucciso tutti i pesci del fiume Baima e sommerso 67 ettari di campi, dopo un incidente a una fabbrica illegale di raffinamento di polvere di alluminio. La fabbrica, ubicata in cima a una collina ai confini fra le città di Qingyuan e Zhaoqing, dopo la rottura di una piccola diga ha riversato più di 4.500 metri cubi di fango avvelenato a valle, travolgendo tutto quello che ha trovato al suo passaggio in un «torrente di acqua pestilenziale e poltiglia tossica», secondo quanto dichiarato al quotidiano «Nanfang Daily» da Chen Guixiang, il Segretario di Partito di Baimang, uno dei villaggi sommersi dalla valanga tossica. Nella zona colpita vivono decine di migliaia di persone, per lo più contadini che hanno visto la loro fonte di sostentamento distrutta.
La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa Nuova Cina (Xinhua) e ripresa dal quotidiano di Guangzhou, sebbene si tratti di un tipo di avvenimento che viene spesso messo a tacere dalle autorità. Secondo quanto pubblicato invece, la fabbrica – un’azienda «pirata» priva perfino di nome – fin dallo scorso settembre era stata autorizzata dalle autorità locali a operare vicino a un’autostrada provinciale, senza che fossero stati fatti i dovuti controlli ambientali o la stima dell’impatto ecologico. Quando gli abitanti dei villaggi si sono lamentati con le autorità di Qingyuan e Zhaoqing per l’odore mefitico e le acque contaminate di alluminio che provenivano dalla fabbrica, i responsabili delle due città hanno cominciato ad attribuirsi a vicenda la responsabilità della fabbrica, consentendole dunque di operare indisturbata. E dopo il grave incidente le due municipalità hanno cercato di scaricare la responsabilità l’una sull’altra, ritardando i lavori di soccorso e di ripulitura.
Le aziende che raffinano polvere di alluminio sono state messe fuorilegge in Cina già da diversi anni, ma la zona di confine fra Qingyuan e Zhaoqing è divenuta un centro riconosciuto per quest’attività illegale, concentrando diverse dozzine di piccole fonderie vicino a campi e villaggi.
Questa nuova catastrofe ambientale viene ad aggiungersi all’aumentare di casi di avvelenamento da piombo che vengono denunciati dai media cinesi in questi giorni: si tratta di emissioni di piombo che provengono da fabbriche di batterie da automobili costruite in centri abitati, senza le precauzioni di sicurezza necessarie. Sempre secondo un dispaccio dell’agenzia Xinhua pubblicato ieri, nella città di Taizhou, nel Zhejiang, 35 bambini e 105 adulti sono stati avvelenati da alti livelli di piombo nel sangue, e le autorità hanno proibito il consumo di verdure coltivate nell’area, a causa degli alti livelli di piombo nel terreno.
È il quarto grave caso di avvelenamento da piombo riportato in Cina dall’agosto scorso. Il Ministero dell’Ecologia ha chiesto che siano prese «misure urgenti», dal momento che questi episodi di intossicazione di massa starebbero causando «forte rabbia fra la popolazione».
LA STAMPA 26 MARZO 2011