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fukuradia624«FUKUSHIMA, C'È FUSIONE DEL NOCCIOLO»
Acqua radioattiva fuori dal reattore. Nuova fuga radioattiva a Fukushima valori 100 mila volte oltre i limiti.
I tecnici lasciano la centrale, cresce la contaminazione in mare
Falliti i tentativi di riavviare l´impianto di raffreddamento, probabile fusione nel reattore 2
DAL NOSTRO INVIATO
Pietro del Re
TOKYO
Eppure sono gravi le ultime notizie dalla centrale nucleare di Fukushima, danneggiata dal doppio cataclisma dell´11 marzo scorso. Anzi, gravissime. E´ soltanto al telegiornale delle 19, quello diffuso dalla rete Nhk, che i giapponesi apprendono quanto è accaduto poche ore prima all´impianto sulla costa nord-occidentale del Paese: il livello di radioattività nell´edificio del reattore 2 ha ormai raggiunto una soglia che è 10 milioni di volte superiore alla norma. Un dato abnorme, raccapricciante. Troppo. A tarda sera, la Tepco, la compagnia che gestisce l´impianto, convoca una conferenza stampa d´urgenza per smentire: il livello di radioattività sarebbe "soltanto" 100mila volte superiore al consentito.
L´anomalo valore provoca comunque l´immediata fuga dei tecnici che stavano cercando di riavviare il sistema di raffreddamento, lasciando nuovamente la centrale incustodita. Nel vano tentativo di tranquillizzare i giapponesi, un portavoce della Tepco dichiara che i dati sulla radioattività, alti ma non altissimi, si riferiscono all´acqua confinata nel circuito interno di raffreddamento del reattore 2, isolata perciò dall´ambiente esterno. «Il personale che ha svolto l´operazione è stato subito fatto evacuare, come prevedono le regole per la sicurezza, per ridurre al minimo i tempi di esposizione ed evitare l´accumulo nell´organismo».
Oggi, nella confusione sui valori e sugli scenari riguardanti la catastrofe nucleare in atto, gli specialisti, siano essi fisici, medici nucleari o giornalisti scientifici, dicono tutti più o meno la stessa cosa. Confermano anzitutto i dati resi noti dall´Autorità giapponese per la sicurezza nucleare, secondo cui nel reattore 2 sarebbe avvenuta una parziale fusione del nocciolo. Inoltre, per la prima volta definiscono quanto sta accadendo a Fukushima un incidente "severo", e insistono sull´urgenza di individuare l´origine della perdita di contaminante.
La paura ha frenato i tentativi di messa in sicurezza dell´impianto, proprio nel momento in cui era previsto il passaggio dalle autobotti dei pompieri alle pompe elettriche per iniettare acqua nei reattori e accelerare così i tempi di raffreddamento. Infatti, il livello di radioattività riscontrato all´interno degli edifici dei reattori pone gravi rischi per la necessaria rimozione dell´acqua. A quei valori di radioattività, l´esposizione per quattro ore di un essere umano aumenta il rischio di morte entro 30 giorni, perché implica la distruzione dei globuli bianchi del sangue. E´ quindi necessario trovare il modo di pompare via l´acqua "pesante" senza far avvicinare troppo gli addetti. Intanto, nel mare di fronte all´impianto di Fukushima, il livello di iodio radioattivo ha superato di oltre 1.850 volte i limiti legali (due giorni fa li superava di 1.250 volte).
Sull´incidente si è espresso anche Yukiya Amano, capo dell´Agenzia internazionale per l´energia atomica, dicendo che la sua maggior preoccupazione sono le barre di combustibile usato stoccate nelle vasche di raffreddamento. L´ex diplomatico giapponese ha anche dichiarato che «non è infatti chiaro se abbiano avuto successo gli sforzi per impedire che le barre prendano fuoco rilasciando grandi quantità di materiale radioattivo». Amano si è detto infine convinto che il governo di Tokyo non stia nascondendo informazioni, sostenendo quello che diversi analisti ripetono da giorni: spesso le informazioni non arrivano alla popolazione perché sono gli esperti stessi che brancolano nel buio.
Ieri mattina, nel quartiere di Ginza, che ospita le boutiques più eleganti di Tokyo, ha sfilato un centinaio di persone. Scandiva slogan come «Non abbiamo bisogno del nucleare», nell´infastidita indifferenza di chi la prima domenica di primavera era alla ricerca di un ramoscello di ciliegio fiorito, cercando di dimenticare per qualche ora l´incubo di una futura apocalisse.
LA REPUBBLICA 28 MARZO 2011
"ORA IL RISCHIO CERNOBYL È PIÙ VICINO SENZA INTERVENTI IL REATTORE PUÒ ESPLODERE"
Roberto Moccaldi del Cnr: nessuno può operare a lungo nell´impianto a queste condizioni
"Con poche ore di permanenza all´interno si tocca la dose letale: il 50% delle persone esposte muore in 60 giorni"
ANTONIO CIANCIULLO
ROMA - Dieci milioni di volte sopra i limiti. E´ questa la valutazione dei livelli di radioattività nella centrale di Fukushima arrivata ieri mattina, con le scuse della Tepco, il gestore dell´impianto nucleare. Nel pomeriggio nuova correzione di tiro, nuove scuse: ci siamo sbagliati ancora è 100 mila volte sopra il limite. Cosa significa questo balletto di numeri?
«Le rispondo prendendo, e supponendo che non venga smentito, il dato fornito dalla Tepco di 1 sievert ora», risponde Roberto Moccaldi, del servizio protezione e prevenzione del Cnr. «E´ una dose pari a circa 10 milioni di volte la quantità massima accettabile per la popolazione. Ma per i lavoratori delle centrali nucleari il limite è 20 volte più alto. Durante un´emergenza questo tetto cresce ancora e in Giappone lo hanno ulteriormente alzato. Quindi tutto dipende dal punto di riferimento. In ogni caso sono valori alti».
Che effetti comportano?
«A questi livelli in poche ore di permanenza all´interno della centrale si raggiunge la dose letale chiamata 50/60, perché il 50 per cento delle persone esposte muore entro 60 giorni per i danni al midollo osseo: si perde la capacità di produrre globuli rossi e globuli bianchi. I tecnici possono restare solo pochi minuti all´interno della centrale. E quindi il rischio è che l´instabilità dei reattori aumenti».
E se aumentasse?
«Ci potrebbe essere un´esplosione più grave di quelle registrate finora. Un´esplosione che mandi in pezzi il contenitore primario, cioè lo scudo d´acciaio che trattiene la radioattività».
Come a Cernobyl?
«A Cernobyl il contenitore primario non c´era proprio. Ma in sostanza lo scenario è simile. Finora la grande differenza è stata data dal fatto che il guscio di contenimento dei reattori ha fortemente limitato la fuga di radioattività».
Che però ha allarmato Tokio. Che rischio corre la popolazione attorno all´area dell´impianto?
«Nel raggio di 30 chilometri l´esposizione, solo respirando, ha superato il limite suggerito per la popolazione che è di 1 millisievert l´anno. Per poter dare un giudizio su quello che succede in una zona più ampia occorrono altri dati: bisogna capire quanti radionuclidi sono entrati nella catena alimentare e quanti degli alimenti contaminati sono stati effettivamente consumati».
Ancora una volta mancano i dati. La Tepco, che ha un lungo curriculum di reticenze, da una parte si scusa, dall´altra non sembra mettere gli esperti dell´Aiea in condizioni di fare valutazioni accurate.
«C´è anche da dire che è una situazione in continua evoluzione. Ripeto, quello che mi preoccupa di più è il livello di radiazione che rende molto difficile raffreddare il reattore».
LA REPUBBLICA 28 MARZO 2011