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HIMALAYA: SI SCIOGLIE TROPPO IN FRETTA IL TETTO DEL MONDO

di Pietro Grecotutti gli articoli dell'autore
Dal 1994 la parola d’ordine in Buthan, il piccolo stato appollaiato sui contrafforti dell’Himalaya, è adattarsi. Assorbire il colpo dei cambiamenti climatici, provocati per la maggior parte dai valligiani, che lì, tra i 2.000 e gli 8.000 metri di altezza, assumono la forma del rapido scioglimento dei ghiacciai che alimenta la crescita abnorme del livello e dei laghi alpini. Non è questione di poco, in un paese grande come la Svizzera che di ghiacciai ne conta 983e di laghi alpini 2.794. Siamo già all’emergenza. Uno di quei mille ghiacciai, il  Thorthormi, si sta sciogliendo troppo in fretta e a valle si è formato un lago, che a sua volta sta crescendo troppo in fretta.Aimpedire l’esondazione c’è ormai un piccola diga naturale: un diaframma fatto di pietre e di ghiaccio. Se la pressione e la temperatura aumenteranno ancora, un’enorme ondata si abbatterà a valle. È già successo. Il 7 ottobre dell’anno 1994, appunto. Quando gli argini naturali che contenevanounlago formato dallo scioglimento del ghiacciaio Luggye venneromenoe un’onda di acqua e detriti scese a valle uccidendo
21 persone. Fu allora che il Buthan divenne consapevole dei rischi associati al cambiamento climatico e decise di diventare il pioniere della nuova politica di adattamento. È per questo che oggi scienziati, 
tecnici e circa 300 operai stanno lavorando sodo sul lago Thorthormi nel tentativo di tamponare la diga naturale, fare in modo che il deflusso delle acque in uscita sia almeno pari all’afflusso delle acque in entrata, e poi cercare, entro il 2011, di far abbassare di 5 metri il livello del lago.
MEZZI RUDIMENTALI
Non è facile, in un paese di soli 650.000 abitanti che è tra i più poveri nel mondo e che non possiede neppure un elicottero proprio. 
Quello prestato dal vicino Nepal può posarsi solo in un luogo che dista un’ora e mezzo di cammino a piedi dal lago. I lavori procedono con lentezza e con mezzi rudimentali. I ricercatori misurano la profondità dello specchio d’acqua con un filo di spago legato per un’estremità a una pietra e per l’altra a un bastone. Il rischio da scioglimento dei ghiacci associato ai cambiamenti climatici per la popolazione del Buthan è analogo a quello da innalzamento del livello dei mari che coinvolge le piccole isole dell’Indopacifico: il60%dei 
650mila abitanti dello stato himalayano hanno di che temere. Il Buthan non ha le risorse sufficienti né per adattarsi, né per affrontare le emergenze. Puòattingere alle risorse di organizzazioni internazional, 
come il FondoOnuper i paesi menosviluppati. Masi tratta di pochi milioni di dollari. Ne occorrerebbero centinaia. Il rischio Himalaya, come rileva Nature in un dettagliato reportage, non riguarda solo il 
piccolo reame. Intorno ai ghiacciai dell’Himalaya vivono 210 milioni di persone. Le acque dei fiumi alimentati da quei ghiacciati irrigano le terre dove abitano 750 milioni di persone da cui traggono alimento 
1.3 miliardi di persone.
26 ottobre 2009
L'UNITA'