Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024

“BUGIE MOSTRUOSE” ALL’AJA MLADIC MASSACRA LA VERITÀ
Amsterdam
Prima udienza davanti al Tribunale internazionale dell’Aja (Icty) per Ratko Mladic l’ex generale serbo-bosniaco, alla sbarra per genocidio e crimini di guerra nell’ex Yugoslavia.

Tra le accuse il massacro di Srebrenica, ritenuto il più efferato crimine contro l’umanità compiuto in Europa dalla fine della Seconda guerra   mondiale, dove vennero sterminati circa 7.000 musulmani bosniaci e l’assedio di Sarajevo, durato 4 anni, che costò la vita a 12.000 persone.
Ricercato dalla giustizia internazionale da ben 16 anni, Mladic ha esordito davanti all’Aja, respingendo la legittimità stessa del procedimento intentato contro di lui e definendo le accuse di geonocidio “mostruose”. Ha poi protestato con uno dei 3 giudici che presiedono la Corte, l’olandese Alphons Orie, sostenendo di non voler sentire nulla di quelle accuse ma di fronte all’impassibilità di quello, nello scandire le atrocità contestate, l’ ex colonnello dell’ultimo   esercito jugoslavo, si è limitato a chiedere due mesi per studiare le “offensive” accuse, come le ha definite, che gli vengono rivolte. La corte ha però riaggiornato il dibattito al 4 luglio, concedendo all’imputato solo un mese di tempo per organizzare la propria difesa.
Mentre la stampa di tutto il mondo, commenta la prima giornata dell’Aja, l’agenzia France Press si sofferma sul grido di dolore dei familiari delle vittime, che dalla Bosnia stanno seguendo il processo su internet: “Ci ha portato via i nostri cari: solo le madri di Srebrenica e i loro figli rimasti senza un padre dovrebbero giudicarlo” ha detto Mejira Djogaz, che ha perso 2 figli per mano delle truppe del ‘Macellaio di Bosnia’. Stesso sentimento per Nura Alispahic, che aveva assistito alle raccapriccianti immagini dell’uccisione del figlio in tv , quando venne trasmesso un video ripreso dalle truppe paramilitari. 
“CHE BRUCI ALL’INFERNO” è stato il disperato grido di vendetta delle madri di Bosnia mentre all’Aja la preoccupazione è di fare presto, per fare giungere il processo a sentenza; Mladic, infatti, sostiene di essere malato di cancro, e benchè la Corte non abbia certezze sul suo reale stato di salute, vuole evitare l’ipotesi di un secondo caso Milosevic, concluso senza sentenza, con la morte dell’ex presidente.
E a breve potrebbe emergere un’altra questione per il Tribunale Penale per l’ex-jugoslavia: Alphons Orie, uno dei tre presidenti, venne rimosso nel 2008 dalla Corte mentre presiedeva l’altro grande processo, quello contro Radovan Karadzic., che ne aveva richiesto la ricusazione a causa, disse, di prove schiaccianti di pregiudizio anti-serbo. I motivi ufficiali della rimozione del giudice olandese furono altri ma ben poco convincenti, tanto da far ritenere che Mladic possa tentare di giocare questo precedente a suo favore. 
Vittima e carnefice Mladic all’Aja. In alto, Izudin Alic accanto alla tomba del padre a Srebrenica e, nel 1995, l’incontro con il generale serbo (FOTO XXXX)
di Massimiliano Sfregola
IL FATTO QUOTIDIANO 4 GIUGNO 2011