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ateneo2010CONFERENZA ALL'ATENEO DI MONTEVIDEO (11/6/2010)

Il maestoso teatro di Montevideo apre le porte al pubblico per ospitare l'atteso incontro dello stigmatizzato Giorgio Bongiovanni che dopo sette mesi ritorna nella capitale dell'Uruguay. Giorgio sale la lunga rampa di scale circondato da fratelli venuti dalle diverse arche locali, dall'Argentina e dal Cile, dal Paraguay, amici, conoscenti e persone nuove fino ad entrare nella grande sala colma di persone. I posti a sedere sono occupati al completo, la gente si assiepa nel fondo. Le note dell'Ave Maria risuonano profonde nella sala mentre un uomo di colore canta con grande intensità la preghiera alla Madre Santissima. Un uomo, Daniel Batista, venuto dalle baraccopoli della città che con il suo talento e la sua sensibilità riscalda le fredde mura del teatro e il cuore di tutti noi. La vibrazione si innalza e in un unico corpo il pubblico si raccoglie in una preghiera in cui vengono rimesse tutte le sofferenze e le avversità della vita. Lei, la Vergine Santa con il Suo manto accarezza quegli spiriti che con umiltà e semplicità chiedono perdono dei propri peccati e aiuto per le proprie difficoltà.  Un grande applauso saluta il tenore che recentemente era stato presentato ad un canale televisivo  ma al quale era stato risposto: “Veramente un talento! Ma l’estetica non corrisponde alle nostre esigenze”. Sono i “non principi” sui quali si basa la nostra misera società.
L'ufologo contattato Rafael Ulloa sale sul palco.  L'investigatore che iniziò il suo cammino spirituale con il famoso contattato Sixto Paz si concentra oggi sulla diffusione della realtà extraterrestre legata al messaggio cristico.  L'investigatore presenta dei bellissimi filmati su alcuni avvistamenti avvenuti dal suo gruppo di ricerca durante degli appostamenti a Capilla del Monte in Argentina. Prosegue poi con la sua breve ma profonda relazione sull'importanza del Cristo e del Suo ritorno, sulla missione degli esseri angelici che vengono a visitarci con le loro navicelle e che preparano il nuovo avvento del Messia. Ulloa si sofferma a parlare del valore dell'Amore che Gesù ci ha insegnato con il comandamento più grande “Ama il prossimo tuo come te stesso” e sul valore del Perdono “Se non perdonerete non sarete perdonati”.
11-6-10Ateneo03Al termine della sua relazione durante l'applauso del pubblico Giorgio sale sul palco per abbracciarlo. Erika che aveva dato inizio all'incontro della serata sale nuovamente sul palco per presentare i segni che si manifestano nel mondo e che preparano al secondo più grande evento della storia dell'umanità: il ritorno del Cristo. Cerchi nel grano, filmati di Antonio Urzi e Simona Sibilla, fenomeni miracolosi di natura mistica sono le immagini che scorrono sul grande schermo e che Erika spiega con grande serietà per presentare infine il video sulle ultime immagini delle analisi effettuate sul corpo del segno vivente: Giorgio Bongiovanni stigmatizzato. Al termine del suo intervento Erika chiama sul palco Giorgio per presentare il prossimo relatore e il collegamento della sua relazione ai temi toccati fino a quel momento. Giorgio sottolinea la fondamentale importanza di un altro valore basilare senza il quale una società non può vivere in pace e amore: la giustizia. La lotta contro l'Anticristo, nella missione affidatagli dalla Vergine, significa la lotta contro la corruzione del potere incarnato in uomini privi di scrupoli che hanno condannato a morte il pianeta terra e i suoi abitanti. La parola passa quindi al giornalista Georges Almendras che introduce, dopo un discorso chiaro e diretto sulla responsabilità dell’uomo allo sfacelo che vive oggi, il documentario da lui realizzato su Cosa Nostra siciliana presentato lo scorso novembre nella università della città di Rosario. La necessità di una presa di coscienza, lo scopo cui si prefigge la diffusione di questo filmato. Perché conoscere significa poter scegliere. La parola passa quindi a Giorgio. È ormai tardi, sono le dieci passate, ma circa cinquecento persone sono presenti ancora  in sala in attesa di quel momento. Le luci si abbassano.  Una sedia viene messa al centro del palco. Giorgio si siede con il microfono in mano. Alcuni fari di luce illuminano delicatamente la sua persona che viene riflessa sul grande schermo. L'uomo, il messaggero, lentamente inizia a parlare. Un religioso silenzio scende sulla sala. “Mi emoziona sempre parlare davanti a tutti voi, qui a Montevideo che sento come mia seconda casa”. Poi, lentamente, con quella vibrazione della parola che entra nei cuori, il messaggio viene elargito con una delicatezza che sfiora dolcemente il cuore delle anime che ascoltano, con quella certezza nella quale la gente si rifugia e con quel senso della giustizia che consegna all'uomo il perduto timor di Dio. “Io devo ricordare quelle parole del Cristo che la chiesa ha cancellato, dimenticato ... -Ritornerò con potenza e gloria ... separerò i capretti dagli agnelli ... Allontanatevi da me uomini iniqui ... se avrete dato scandalo ad uno solo di questi piccoli è meglio che vi mettiate una macina attorno al collo e vi buttiate in mare ... guai a voi scribi e farisei ... -. Poi la domanda di Pilato a Gesù: “Sei tu un re?” “Si lo sono, ma non di questo mondo, se così fosse i miei soldati mi libererebbero” ...-. “Per questo” dice Giorgio “andrò in Sicilia perché devo dire che il Cristo sta ritornando e che Lui libererà il mondo dalle mafie, dalla 11-6-10Ateneo02corruzione, dal male e instaurerà sulla terra un regno nuovo”. Giorgio spiega che la situazione sarà sempre più difficile e che purtroppo non migliorerà fino a quel ritorno atteso perché è in atto un progetto di sterminio di gran parte dell'umanità che viene messo in atto attraverso guerre e la diffusione di malattie che consentirebbe solo ad una minoranza di persone di poter vivere con le scarse risorse che la terra ha ancora a disposizione ... “Ma dovete avere fede che arriverà presto un liberatore ... Lui vincerà e noi dobbiamo stare al suo fianco con integrità e incorruttibilità perché i vostri figli erediteranno questo nuovo mondo, e questo pianeta resusciterà... il messaggio più importante che ho ricevuto è che si salveranno tutti coloro che lavorano a favore della vita, della giustizia e dell'amore, questo è il messaggio più universale che io abbia potuto ricevere”. Gli applausi numerosi e sentiti esprimono a Giorgio l'amore e l'appoggio che questo popolo gli ha sempre dimostrato. Giorgio in piedi, i segni delle stigmate evidenti sulle mani scoperte, recita con la musica in sottofondo il Padre Nostro in aramaico e in italiano, la gente in piedi lo accompagna in una preghiera che unisce gli spiriti in quella comunione che solo il Cristo può creare.

Da Montevideo
Sonia Alea

Montevideo, 12 giugno 2010