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zarateANTINUCLEAR100Di Carmen de Huertos
11 Marzo 2012
Il Movimento Antinucleare Zárate - Campana, ha convocato per l’11 Marzo 2012, anniversario della tragedia di Fukushima, una manifestazione contro l'energia nucleare nella piazza principale di Zárate.
Altre manifestazioni simili si sono svolte in diverse parti del mondo. A Buenos Aires i manifestanti si sono dati appuntamento all'Obelisco, ma questo zarate6incontro ha assunto maggiore importanza nella città di Zárate, che insieme alla città di Campana, si trova nel raggio di influenza più vicino alle centrali nucleari Atucha I e Atucha II. Quest’ultima è stata inaugurata recentemente mentre la costruzione di Atucha III rientra negli obiettivi del Programma di Energia Nucleare Argentino.  

zarate1L’evento assume una particolare rilevanza perchè questa città presenta un’importante dicotomia: buona parte degli abitanti dipende dal lavoro nelle centrali ma, nello stesso tempo, molta gente muore e morirà a causa della radioattività. E’ un grande rischio anche per gran parte dell'Argentina e dell’Uruguay nel caso si verificasse un incidente simile a quelli avvenuti a Chernobyl e a Fukushima, anche perché la zona del Rio de la Plata è stata interessata in più occasioni da scosse sismiche.
Erano presenti diverse organizzazioni che hanno aderito alla manifestazione. Citiamo tra gli altri: Argentina Non nucleare, l'Associazione Del Cielo alla Terra, Coscienza Solidale, Coscienza Cittadina ed ovviamente l'ente convocante, il Movimento Antinucleare Zárate - Campana.  

zarate4A nome del Movimento Antinucleare Zárate-Campana ha preso la parola l’Ingegnere Agustín Saiz: “… Lima non è esente dai danni causati da un eventuale terremoto. Sappiamo che 100 anni fa una scossa sismica del 5º grado interessò la zona del Rio de la Plata. E non stiamo parlando di un'onda gigante che possa spazzarci via, perché ci sono installazioni di cui non abbiamo informazioni sulla sicurezza, se siano precarie o meno. Una sola frattura nella vasca che raccoglie i residui nucleari è sufficiente per inquinare il Rio de la Plata ed il Paraná…. Non è ammissibile che in tutto il resto del paese si stiano battendo contro il nucleare e qui no, assumiamoci la nostra diretta responsabilità e abbracciamo questa causa… Questa è la nostra città, non appartiene né al Sindaco né alla CNEA, è la nostra città.”

A nome della delegazione di Santa Fe, Juan Antonio Frey ha detto, tra le altre cose, che “non possiamo installare nella Repubblica Argentina 9 o 10 centrali nucleari; di fronte agli avvenimenti che stanno interessando il pianeta, alle trasformazioni in atto, ai cambiamenti climatici, i rischi che a più livelli l’umanità sta andando incontro sono maggiormente elevati...”
zarate3Adriana Potenzoni, Coordinatrice di Coscienza Solidale per la zona di Campana, si è così espressa: “… Cosa succede alla società di oggi?Quando prendiamo certe decisioni non riflettiamo, non pensiamo ai nostri figli, nipoti e alle generazioni che verranno e avranno in eredità da noi i residui nucleari?”
Mariela Silberstein, Presidente dell'ONG Coscienza Solidale, ha aggiunto: “… Stiamo lavorando per una legge nazionale che faccia chiudere la grande miniera e la miniera di uranio e torio che consideriamo sia la più pericolosa di tutte, poiché l'uranio che si usa come combustibile nelle centrali nucleari si estrae dalla miniera uranifera, dalla miniera radioattiva…  Siamo contro l'energia nucleare in qualunque delle sue forme…” E ha concluso con lo slogan “Chiudere subito tutte le centrali nucleari”.

Si è realizzato un collegamento in simultanea con la manifestazione a Buenos Aires e ha preso la parola zarate5l'ambientalista Javier Rodríguez Bruno: “Se quello che è successo in Giappone fosse accaduto a Zárate, a tutte le persone oggi qui presenti,  cosa ne sarebbe stato di questa metropoli urbana, Buenos Aires, costituita da milioni di persone che abitano a solo 100 km da Zárate, vicinissimi alle due centrali Atucha I e Atucha II? Non ci sono le condizioni per un’evacuazione. Il piano nucleare argentino prevede la costruzione di Atucha III, oltre ad altre centrali. Cosa potrebbe succedere? Basterebbe una piccola fuga all'esterno per renderci conto del danno e dell'impatto che avrebbe. Pensiamo sempre che tanto non succede a noi, non può succedere nel “primo mondo”, ma la realtà è che è successo negli USA e anche nel paese più tecnologico del pianeta, il Giappone, e questo significa che non siamo esenti da un dramma come questo.

Abbiamo diritto ad esprimere la nostra opinione, non ci può essere gente che decide per noi, che decida delle nostre vite e di quella delle generazioni future, abbiamo diritto a lottare per noi e per la nostra discendenza, vogliamo che ci sia informazione, che i popoli si sollevino, perchè i popoli esistono.”

Durante lo stesso collegamento ha preso la parola Agustín Saiz per Buenos Aires:
"Abbiamo bisogno di norme chiare e definite per sapere se Lima è inquinata oppure no, e se quelle norme generano confusione nel corpo accademico noi inizieremo a contare i nostri malati e i nostri morti. Non è possibile che un'attività ad alto rischio sia in mano a poche persone e non si dia spazio alla voce della gente senza neppure informarla. Qui si è formato un fronte contro l'installazione di nuove centrali che chiede chiarimenti su tutto ciò che la corporazione dell’industria nucleare ha sempre occultato. Stiamo parlando della centrale di Atucha,  nella cui zona di Rio de la Plata, sebbene non sia considerata a rischio ad elevata intensità nelle mappe sismiche, è comunque avvenuto un terremoto del quinto grado nel secolo scorso. Se succedesse nuovamente un fatto simile, si potrebbero danneggiare le vasche e le strutture della centrale nucleare e quindi si potrebbe inquinare il territorio. Non crediamo che questo debba preoccupare soltanto la città di Buenos Aires ma  tutti noi abitanti di questa città dobbiamo assumerci da subito la responsabilità per avere consentito che si continui a eseguire questi progetti. Grazie per ascoltarci dall'Obelisco."

Javier Rodríguez Pardo risponde:  
“Ringraziamo gli abitanti di Santa Fe presenti qui da questa mattina e che sono stati protagonisti di una mobilitazione molto partecipata a Las Parejas, grazie a tutti loro e a tutti i presenti qui adesso.”

A rappresentare Argentina Non nucleare e l’Associazione Del Cielo alla Tierra il Dr. Juan Alberto Rambaldo, che ha preso la parola dicendo: “Sono appena arrivato da Buenos Aires, dall'Obelisco, perché mi ero ripromesso di essere presente a entrambi le manifestazioni perché credo che questo evento sia solo l’inizio, non la fine: l’inizio di una lotta contro l'installazione di centrali nucleari in Argentina, contro il piano nucleare argentino elaborato dal generale Castro Madero durante la dittatura militare.

Dobbiamo essere coscienti che la lotta non comincia e non finisce oggi, è un’attività continua e per questo motivo sollecitiamo tutti a essere presenti il prossimo 19 Aprile in Plaza de Mayo tra le 17:00 e le 17:30 alla grande manifestazione che coinvolgerà tutta la Repubblica Argentina e alla quale parteciperanno anche Uruguaiani e Paraguaiani per contrastare l’installazione di centrali nucleari in Argentina.
Perché vengono gli Uruguaiani e i Paraguaiani? Gli Uruguaiani hanno il Rio della Plata che li divide da noi e i nostri fratelli Paraguaiani temono che a Formosa venga installata una centrale nucleare che potrebbe inquinare tutto il paese fratello. Noi che un tempo ci siamo sentiti orgogliosi di essere stati i primi nello sviluppo nucleare in America latina oggi dobbiamo chiedere scusa per avere dato vita a un movimento che va contro la vita.

Oggi ricorre il primo anniversario dell’esperienza di Fukushima, un esempio catastrofico e deplorevole di ciò che potrebbe succedere.  
C'è tutta una corrente intenta a dimostrare che l'energia nucleare non è inquinante e si basa fondamentalmente su un qualcosa di molto semplice, di quotidiano, in quanto non l'annusiamo, non la degustiamo, non la vediamo, ma i suoi effetti deleteri orbitano nello spazio in forma ininterrotta. È falso, assolutamente falso che le centri nucleari non emettono radiazioni, tutta l’energia nucleare si disperde nell’aria, anche se le stesse sono state costruite nel rispetto delle più ristrette norme di sicurezza. Voi qui in questa città purtroppo siete passibili della quotidiana emissione radioattiva che ha origine da queste centrali, ma non solamente voi. Buenos Aires è distante circa 100km e sembrerebbe sulla carta essere estranea a quanto succede. Noi della provincia di Santa Fe siamo riusciti ad ottenere una legge che vieta la costruzione di centrali nucleari ma ci rendiamo conto che non è sufficiente e siamo scesi in campo affinché sia apportata una modifica perché la legislazione non vieti soltanto l’installazione di centrali nucleari ma anche la circolazione di materiali radioattivi che continuano a lasciare la loro scia di morte e distruzione in forma permanente.  

Non voglio stancarvi, vi dico solo che realmente mi congratulo con voi perchè questo è solo un esempio di quella che deve essere la lotta lì dove sorgono le installazioni nucleari. Grazie.”  
Hanno partecipato volontariamente con canzoni allusive alla difesa del pianeta il trio Viejo Cuero della città di Zárate ed un rappresentante di Coscienza Solidaria.
La mobilitazione è stata accompagnata da canti a tema, “batucadas”. Alla gente che si avvicinava sono stati distribuiti 400 volantini informativi e sono state raccolte le firme per dire NO al nucleare che saranno caricate nel sito www.argentinanonuclear.com.ar
 

A chiusura dell’evento, come esempio per tutti gli argentini, si è prestato un minuto di silenzio, con le candele accese, per le vittime del disastro di Fukushima, mentre si susseguivano le immagini di video rappresentativi degli effetti dei rifiuti nocivi dell'energia nucleare.  
Ad un certo punto, una grande luce ha attraversato il cielo come ad avallare la manifestazione e ad accompagnare tutta questa gente in un giorno tanto speciale.  

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Non è sufficiente lamentarci, non è sufficiente denunciare, dobbiamo anche agire.  

Carmen de Huertos  
12 Marzo 2012