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claudiogiorgio100Di Claudio Rojas Guerra
Tre mesi fa sognavo timidamente la possibilità di andare in Argentina per partecipare alla manifestazione antinucleare del 19 aprile a Buenos Aires, convocata da diverse organizzazioni, alla quale desideravo aderire; tuttavia, per problemi nel lavoro e i problemi economici che mi trovavo ad affrontare, mi sembrava quasi da irresponsabile pensare di andare. Ma niente mi impediva di sognare, non potevo smettere di sognare, è gratuito.
Più si avvicinava la data, più sentivo l’angoscia per l’impossibilità di fare questo viaggio, ma inaspettatamente, il sabato precedente accade un miracolo e con l’aiuto fraterno dei miei fratelli dell’Arca del Cile, intraprendo il viaggio a Rosario e a Las Parejas in Argentina, per incontrare Giorgio Bongiovanni e partecipare alle riunioni con i fratelli delle rispettive arche.
Un’ora prima del primo incontro, busso alla porta della sede di Rosario con l’allegria e l’emozione che riempiva il mio cuore. Dopo tanta strada ed un lungo viaggio, arrivare lì era come ritornare a casa dopo molto tempo, perchè ho rincontrato i fratelli di diversi luoghi e paesi.
Erano presenti i fratelli del Paraguay capeggiati da Omar Cristaldo che, da poco, era arrivato in bus da Asuncion dopo un lungo ed estenuante viaggio, un fratello dell’Uruguay che vive negli USA da 20 anni, Gustavo Nalerio, che ho avuto la fortuna di conoscere e convivere con lui durante i tre giorni meravigliosi, Carmen de Huertos, che ho avuto l’opportunità di conoscere quando è venuta in Cile insieme a Erika Pais nel 2010 per il lancio del video de “I messaggi segreti della Madonna”, con le quali ho stabilito un rapporto di amicizia grazie alla tecnologia e l’ho rincontrata durante la riunione delle Arche nell’agosto 2011; ho incontrato anche i fratelli di Rosario e delle diverse arche dell’Argentina; un fraterno e affettuoso saluto ha unito tutti noi. Quindi ho potuto salutare Sonia Alea e Sonietta mentre Giorgio riposava in una stanza del posto.
Poco prima dell’inizio dell’incontro, e mentre aspettavamo Giorgio Bongiovanni, ci avvisano che ha iniziato a sanguinare e ci invitano ad entrare in piccoli gruppi di tre persone per poter condividere questo momento divino in cui sappiamo che il cielo comunica diversi messaggi, e questa volta non sarebbe stato diverso.

L’emozione e le lacrime si fanno insistenti e, in un’atmosfera colma di religiosità, nessuno può sottrarsi a questo evento, tutti eravamo commossi davanti a tanto dolore, un dolore che tira le orecchie a tutti, un dolore che il nostro calice vivente sente per ricordarci la validità della crocifissione di nostro Signore Gesù Cristo, un fatto reale accaduto duemila anni fa, che però è attuale, anzi, laceriamo sempre di più il nostro Signore Gesù, quando noi come umanità lo teniamo completamente fuori dalla nostra vita, Lo rinneghiamo frequentemente, uccidendo, violentando e sfruttando i bambini, facendo guerre, disprezzando il valore della vita umana, preferendo il denaro e l’egoismo nella nostra vita; in queste condizioni Lui soffre con maggior intensità che non dalle ferite fisiche, la sua infinita sensibilità realmente prova l’indicibile a causa del nostro continuo disprezzo e oblio, Lo abbiamo fatto diventare una sorta di figura leggendaria. Meno male che noi abbiamo la certezza che tutto questo cambierà molto presto con il Suo ritorno, un ritorno che aspettiamo con ansia e con un pizzico di paura per il nostro naturale timore di Dio, probabilmente perchè coscienti della nostra imperfezione.

Finalmente il nostro Giorgio si è ripreso fisicamente e nel corso della riunione ha trasmesso i messaggi del cielo e raccontato i fatti che vivremo e i sentimenti che potranno invaderci. Con estrema forza ci ha detto, in modo molto educativo, che noi dobbiamo essere “pescatori” , con la passione dei veri pescatori che amano la pesca, agire come agiscono loro; non dobbiamo andare dietro al pesce, ma essere pronti con l’esca quando arriva; il concetto è quello di essere sempre pronti e disponibili.
Poi ci ha indicato i sentimenti che molto presto ci invaderanno, la paura prodotta dagli eventi che accadranno come parte del processo di purificazione  e che attuerà la natura come strumento di Dio, conseguenza del male che ha fatto l’uomo all’uomo e alla nostra madre Terra. La paura sarà la nostra più grande tentazione, paura di perdere il lavoro, i figli, la famiglia, la fede, di non avere denaro per pagare gli impegni presi, per coprire tutte le nostre necessità ecc. Non possiamo evitarlo e l’unica cosa da fare è mantenere la fede. Questi sono stati i principali concetti trasmessi, seguiti da una serie di domande alle quali Giorgio ha risposto con grande abilità.

A La Parejas si è tenuta una riunione con i fratelli in casa di Juan Alberto Rambaldo, il quale è stato fatto nel granaio in modo da far entrare circa 80 fratelli. Giorgio inizia dicendo che il cielo si rallegra quando facciamo questi eventi, facendo riferimento al video realizzato da Fermin Ochoa e che viene mostrato all’inizio. Ci dice che probabilmente sarà l’ultima volta che tutti lo vedremo con quel corpo, perchè è vicina la fine della sua missione, che il cielo chiede la nostra unione perchè altrimenti non ce la faremo.

Ha ribadito che non dobbiamo arrenderci, che dobbiamo resistere, che siamo l’avanguardia di un esercito che vincerà la guerra, dietro questa avanguardia c’è il Liberatore, il Salvatore.
Ci ha detto ancora “Voi siete il mio popolo, non solo i miei fratelli, il mio popolo, la mia famiglia, la mia tribù, la tribù di Giovanni”.
Ha poi dato il rubino a nostro fratello Ramón Gómez, un vero apostolo di Cristo, come lui stesso lo definisce, perchè non solo testimonia la verità nella zona in cui abita, ma ha le mani ben salde sull’aratro e con tanti sacrifici aiuta molti bambini che necessitano di vestiti e cibo nelle mense dell’Opera che si trovano a grandi altitudini e in condizioni climatiche avverse.

Ha aggiunto che questo è l’anno della scelta...che noi siamo gli eletti, però potrebbe essere per alcuni l’anno della perdizione, perchè siamo eletti ma la paura potrebbe farci perdere la chiamata. Non dobbiamo permettere che ciò accada, che l’unione è la chiave. Hanno inizio una serie di domande.
Un evento che non posso non raccontare è quello accaduto il giorno 26 quando una veggente di questo paese, è stata invitata dalla Vergine, dalla quale riceve messaggi da diverso tempo – il cielo si manifesta agli umili e ai semplici – senza una spiegazione ne ragione apparente ad andare a Las Parejas; questa cosa l’ha colpita perchè lei non esce mai dal suo paese. Nonostante le sue paure, la veggente obbedì alla Santa Madre. Casualmente Giorgio Bongiovanni lo stesso giorno si trovava a Las Parejas.

Per ultimo credo che la fratellanza dei membri delle Arche, è stato un aspetto che mi ha colpito molto. Grazie al calore, all’amicizia e all’ospitalità della mia amica e sorella Carmen de Huertos che mi ha ospitato a casa sua, dove oltre al suo amore, credo di aver vissuto uno dei momenti più belli della mia vita. Diversi fratelli sono stati ospitati generosamente a casa sua provenienti da diverse località dell’Argentina, come Ramón Gómez e suo figlio Gabriel che sono due persone meravigliose che mi hanno donato la possibilità di convivere con loro e dividere ciò che hanno fatto, ho conosciuto questo meraviglioso albero che si riconosce dai suoi frutti, come dice il nostro grande Maestro; un frutto squisito, saporito e succoso che sono stato felice di assaporare che mi ha dato un grande insegnamento.

Così anche altri fratelli come Daniel Lizagarra di Tucumán, Joel Heredia e Liliana Mena de Neuquén, Fermin Ochoa e la sua fidanzata Ornella di Studio3Tv, Lina Pezzela de Bahía Blanca, Natalia Cardinali e Vilma Torres di Villa Dolores, Roberto Carlos Annibali (Tito) di Santa Fe, Lucas Espadas e Cristián Keller di Campana, Juan Antonio Frey di Cañada de Gómez e tanti altri fratelli che non elenco.
Indubbiamente non sono più lo stesso, perchè ho appreso molto dai miei fratelli, mi hanno arricchito perchè ho potuto conoscerli uno ad uno. È stato meraviglioso scoprire la nostra affinità vibrazionale, non esistono blocchi, corazze, scudi, siamo come i bambini e i cuori si trovano uno di fronte all’altro, per questo si produce tale armonia tra i fratelli. Questa fraternità è ciò che ci da forza, è quella che Giorgio vuole perchè ci darà forza nei momenti difficili che presto vivremo.
Adesso ho compreso un pò meglio perchè è così importante questa unione e questa armonia.


Con gratitudine, amore e nostalgia
Claudio Rojas Guerra
30.04.2012