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Di Erika Pais
Come riuscire a comprendere l’amore che unisce i nostri mondi ancora prima di aver percorso i diversi sentieri che il Padre ha tracciato per tutti noi.
In che modo riuscire a sentirlo, viverlo, esprimerlo e soprattutto manifestarlo se ancora le catene che imprigionano le nostre anime si arrugginiscono al Sole.
Sotto quello stesso Sole che nutre la nostra linfa vitale. Il Sole che ci fortifica ed allo stesso tempo corrode lentamente le vecchie catene che ci sovrastano, impedendoci di volare e di mettere a frutto l’Amore. L’Amore reale, quello Giusto, quello Vero che vivifica, ti riempie, ti illumina, che va oltre qualsiasi miseria, qualsiasi limite. L’Amore che vibra in calde ed armoniose melodie e fa vibrare la nostra pelle, fa battere i nostri cuori ed ali di farfalle nel nostro petto soffocato dalla solitudine.
L’arrivo di Giorgio e Sonia in Brasile, per prendere parte come invitati al Foro, ha scosso la nostra routine piena di attività, a volte portate avanti con negligenza, meccanicamente, forti del nostro sapere e della conoscenza, ma senza fare realmente nostro il dono che il Cielo ci ha dato. Facciamo semplicemente perché consapevoli che bisogna fare.
Ogni opportunità di abbracciarci, guardarci in volto, è acqua nel deserto che vorremmo bere a secchiate, anche con il rischio di affogare per tanto amore e di lasciarci andare alle nostre passioni, imprigionate nella debolezza della nostra materia psichica.
La Giustizia del Verbo cristico ci benedice, per l’ennesima volta, dandoci la possibilità di testimoniare l’Amore. Consegna nelle nostre mani le chiavi di queste celle umide, buie e solitarie che racchiudono i nostri preziosi e bellissimi spiriti.
A Lui, a Giorgio, niente condiziona e dalle sue labbra fuoriescono soltanto le parole Giuste, dalle sue mani, a volte incomprese, possiamo ricevere migliaia di lucciole che scintillano nel buio delle nostre vite. Dai suoi occhi fuoriescono fiamme di tenero splendore che approvano o riprendono il nostro agire quotidiano. Dal suo spirito, turbinii di stelle millenarie scivolano verso di noi e ci raccontano i segreti della Luce. E dalle sue gambe, la forza necessaria per camminare senza fermarsi ci invita a seguirlo.
Per noi, la competizione spirituale e umana diviene il pane quotidiano, per Lui, ognuno dei suoi Fratelli è il più bel regalo che il Cielo gli ha dato. Quanto dobbiamo ancora imparare, quante esperienze ancora da vivere, quanto dobbiamo ancora amare! Prigionieri dei limiti della materia mondana e sottile, ci contendiamo le dolci caramelle che il demonio lascia cadere ai nostri piedi, senza vedere la fonte del dolce nettare che emana dal suo Essere, dal nostro Giorgio. La nostra ignoranza quasi infantile ci spinge a valorizzare, etichettare e misurare ogni gesto, ogni parola, ogni nostro passo per poterlo adattare esattamente al labirinto delineato da questo mondo di illusioni.
Ma l’Amore è infinito, non ha limiti, non si può imparare a viverlo, semplicemente si sente, lasciandosi trasportare dovunque ti porti. I nostri spiriti liberi non possono rimanere incatenati, non devono rimanere nell’ignoranza, lasciamoli volare, e volare e volare e che vadano dove devono andare, che sicuramente sarà il cammino giusto. Lasciamoci amare ed amiamoci con devozione, dal primo all’ultimo di noi siamo invitati a condividere la Luce, quella unica e Grande Luce dalla quale proveniamo e verso la quale dobbiamo andare. Le nostre debolezze e miserie sono semplicemente il sentiero da percorrere per riuscire a realizzarci, e lo specchio in cui osservarci. Siamo capaci di amare i limiti dei nostri fratelli? Certo che lo siamo, perché sono anche i nostri, i nostri stessi limiti! Quindi, perché evitare che l’amore fluisca, andando dove vuole andare?
Essendo testimone di una nuova Sanguinazione ho potuto osservare lo sguardo dei miei fratelli, i loro spiriti sofferenti, i loro corpi che vagano per il mondo, senza appartenere a lui. Seduta vicino a Giorgio ho potuto osservare lo sguardo di quelli che, con grande sacrificio, erano riusciti a venire in Brasile, rappresentando in questo viaggio anche coloro che erano rimasti indietro senza poterci raggiungere. La luce nei loro plessi solari, le amarezze delle loro vite, le loro speranze e desideri. La loro timida gioia di vivere, le paure di Esistere. E il mondo che vuole divorarci. Sento che mi avvolge una tenerezza infinita e mi riconosco in loro, in ognuno di loro. Come possiamo pensare di essere diversi? Come possiamo anche solo accettare che alcuni raggiungano la meta ed altri si perdano per strada? O la raggiungiamo tutti, o nessuno, questo dovrebbe essere il nostro motto. Perché ogni anima, ogni essere vivente a cui Giorgio sorride è parte di lui. Ogni anima della nostra famiglia che si allontana o che entra in conflitto è una parte di Giorgio che muore lentamente. E come soldati coraggiosi dobbiamo brandire le nostre spade e combattere per riportarla indietro.
Solo così, solo vincendo il mondo che abbiamo dentro, tradotto in limiti umani e paure incessanti, possiamo vincere il mondo che ci attende fuori. E una volta che lo realizzeremo, potremo amare. Amare senza misure, amare ogni cosa che possieda un barlume della scintilla di Dio e che abbia dentro di sé un piccolo battito di vita. Sentire che la nostra pelle evapora e che il nostro spirito è grande quanto gli universi che abitiamo. Amare senza misure e senza pensare. Amare senza bisogno di sentirlo, perché il sentire è esso stesso amore. Trovare la Giustizia, il cammino, la Verità, incontrare la vita morendo nella materia, trovare noi stessi e dentro di noi. Superando la angosciose regole umane e ricevendo le cause liberatrici di Dio.
Prepariamoci fratelli, guerrieri, piccoli grandi Uomini. Perché la battaglia è appena iniziata ed Uniti vi è la Forza.
Erika Pais
25 Giugno 2015