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figli della gran via200Di Alessandra Miccinesi

L’Arte che salva il mondo, come suole ripetere Giorgio Bongiovanni ispirato sapientemente dal cielo, è sempre e ancora la Musica con la maiuscola, perché solo come il talento degli artisti accesi dall’intuizione sa, gli archetipi delle 7 note sanno come far volare il pensiero umano in alto, verso mondi di giustizia, verità e amore.

Mondi in cui la violenza e la sopraffazione tra i popoli non trovano più terreno fertile per radicarsi e generare cattivo frutto. Qualche giorno fa, in una domenica pomeriggio di tiepido sole e bianche nuvole romane, la musica che salva il mondo è fiorita timidamente sul colle Aventino, tra i nobili spartiti di due maestri ispirati dal cielo, che in un piccolo teatro del cuore di Roma hanno presentato il cd “Figli della Gran Via” – testi e musiche di Tino Favazza e Michele Lotrecchiano, arrangiamenti del M° Michele Lotrecchiano (tastiere e pianoforte), voce e chitarra del tenore Tino Favazza.

Un disco che al di là dell’indiscutibile valore artistico – uno dei 10 brani incisi, TERRA MATER, ha vinto il Festival Internazionale 2011 di Ohrid, Macedonia – conferma che l’unione tra spiriti creativi diventa cibo di un gusto superiore, specie quando l’armonia riesce a cancellare le distanze tra chi compone e i beneficiari di tanta bellezza: i bambini, soprattutto, e i disagiati del Sud del mondo (America latina e Italia meridionale).

Parte dell’incasso del concerto, presentato dal maestro Giovanni Gava in rappresentanza dell’associazione Arti Diffuse che ha sede nel teatro Aventino, è stato donato alla onlus Funima International – organizzazione laica senza fini di lucro guidata da Giovanni Bongiovanni, che dal 2005 è attiva nel campo della solidarietà in difesa dei diritti umani e a sostegno di famiglie o gruppi in situazioni disagiate fisiche, psichiche e morali; come le popolazioni indigene dell’Argentina e del Guatemala che faticano ad avere accesso all’acqua potabile e ai servizi indispensabili (cibo, abitazione, lavoro, cure sanitarie, istruzione) per vivere un quotidiano degno di questo nome. Ma anche moltissimi italiani che vivono lo stesso disagio sotto forma di povertà educativa, problemi di integrazione sociale e/o lavorativa, e abbandono familiare. Un concerto per la vita e la celebrazione degli alti valori spirituali, che non ha dimenticato la solidarietà verso quelle genti a cui vengono negati i diritti più elementari, in un mondo che non smette di gridare giustizia e pace.

tino roma gran via

Lo spettacolo al teatro Aventino ha regalato brividi e acceso riflessioni sulla necessità di continuare a spendersi per creare un uomo nuovo in un mondo nuovo, senza più confini, né menzogne, né tiranni, né assassini della vita – come ha cantato il tenore Tino Favazza nella sua canzone di apertura “SONO LIBERO”: un vero e proprio inno a saltare i muri dell’anima, per alcuni ancora imprigionata nel cemento dell’egoismo e della menzogna, e gridare a gran voce ‘libertà’. Libertà di navigare gli oceani della vita e permanere nelle oasi di gioia. Libertà di raggiungere la meta del nostro destino e poi alzare le vele nel viaggio, per scoprire noi stessi e ricominciare a viaggiare, mentre il cuore sussurra ‘sei parte di un disegno immenso, sei l’effetto di una causa infinità.

michele concerto roma gran via

L’incipit forte del concerto ha acceso le menti e i cuori degli spettatori, scaldati poi dalla soave carezza di una splendida Ave Maria Mater Dei (composta da Michele Lotrecchiano). Ogni brano proposto dagli artisti è stato accompagnato da brevi chiacchierate: spiegazioni e piccoli aneddoti relativi al processo creativo, ispirato talora in sogno. I due autori hanno anche confessato di aver iniziato la loro collaborazione durante il lockdown, trasformando quel momento di forte solitudine e chiusura sociale in purissima azione creativa.

Applausi e richieste di bis, alla fine del concerto, da parte del pubblico scatenato sulle note di canzoni manifesto come “O sole mio”, “Nel blu dipinto di blu” e “Caruso”. Musica per la vita e per la fratellanza senza confini, insomma, che a Roma ha unito trasversalmente il pubblico – ragazzi e adulti, giovani di ogni età, fratelli delle arche e qualche accompagnatore, ma anche fedelissimi supporter di Funima International, come Roberta e Simon arrivati zaino in spalla col treno da un’altra regione, per sostenere l’opera di soccorso e d’amore – a dimostrazione che l’arte davvero non ha confini. E riesce sempre a veicolare concetti spirituali ed esistenziali di altissimo spessore, che solo il vero sentire riesce a tradurre in poesia della vita. In quasi due ore – tra musica popolare e folk, lirica e sacra, colta e raffinata - il concerto si è trasformato in un viaggio a occhi aperti.

Per i presenti - accarezzati dalle note di Lotrecchiano e dai generosi acuti del tenore Favazza – è stato come visitare altri mondi sulle ali della libertà… come spensierati viandanti persi nei silenziosi passi … e solcando i mari, morire come pesci spada pronti a sacrificare la vita per amore… infine incrociare gli sguardi dei bambini che vivono per strada (“Figli della Gran Via”) nell’indifferenza di un mondo troppo interessato a celebrare falsi valori. E nel rapimento di un cielo infinito sopra le nostre teste (“Notte senza luna”) il viaggio è terminato e tutti siamo tornati coi piedi per terra – ma il cuore ancora lassù, tra le stelle - consapevoli che la missione è ancora lunga. E molto ancora resta da fare, su questo pianeta dove molti sono i risvegliati alla solidarietà e ai valori cristici, ma sono ancora troppo pochi coloro che – anche nelle arche – si attivano davvero in modo fattivo. Non possiamo più aspettare, c’è bisogno di tutta la nostra forza e la nostra determinazione per agire, qui e ora. Ce lo ha ricordato Federica Favarelli, responsabile del Lazio per Funima International, che prima del gran finale ci ha proposto la visione dell’ultimo video girato in missione da Giovanni Bongiovanni in Sudamerica. Immagini che dimostrano concretamente che un altro modo di vivere, tra fratelli sotto lo stesso cielo e con pari dignità, è possibile. Non dipende solo da noi, ovviamente, e non sarà facile. Ma il nostro valore naturale può ancora fare la differenza. Perciò restiamo umani, e agiamo in modo solidale. Il cielo ci sorriderà.

Con devozione,

Alessandra Miccinesi
19 Aprile 2023

figli della gran via CD
Allegati:

- 17-04-23 Aiutiamo Funima: Soccorso d'amore
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2023/9917-aiutiamo-funima-soccorso-d-amore.html

- 30-03-23 Dare da bere agli assetati: L'amore di Funima
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2023/9896-dare-da-bere-agli-assetati-l-amore-di-funima.html

- 22-03-23 Funima e l'acqua della vita
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2023/9877-funima-e-l-acqua-della-vita.html

- 2-11-22 Figli della Gran Via
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2022/9662-figli-della-gran-via.html

- 14-01-22 Funima opera cristica dell'amore
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2022/9303-funima-opera-cristica-dell-amore.html

- 29-09-21 Le azioni sono segni di Dio
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2021/9200-le-azioni-sono-segni-di-dio.html

- 14-10-21 La rosa delle opere cristiche
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2021/9217-la-rosa-delle-opere-cristiche-di-funima.html

- 10-04-20 L’Ave o Maria nel venerdì di passione
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2020/8434-l-ave-o-maria-nel-venerdi-di-passione.html

Ave Maria e Terra Mater (Tino Favazza):

https://www.youtube.com/watch?v=MWcZFZ03AAU

https://www.youtube.com/watch?v=R6CXS0P15eQ