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PEDOFILI, ABUSI SU 230 BAMBINI
Indagine a Catania, colpita una rete internazionale
CATANIA — Quel che ha più sorpreso gli investigatori è la loro giovane età. Hanno in media trenta anni e sono degli insospettabili: professionisti, istruttori di discipline sportive e persino un seminarista.
Tutti uniti in un grande circuito internazionale della pedofilia. Gli uomini della polizia postale di Catania li hanno definiti «degli intellettuali» della pedofilia che avevano «come scopo non solo di abusare di minori ma soprattutto di sostenere e divulgare, in tutto il mondo, un’ideologia in favore dei rapporti sessuali con minori» . Alla fine sono state arrestate ben 184 persone, mentre altre 670 sono indagate. Gli inquirenti parlano della «più grande rete internazionale di pedofili con collegamenti in ogni angolo del mondo» . Tutto è partito da una segnalazione nel 2007 dell’associazione «Meter» di don Fortunato di Noto di un sito (www. boylover. net) di diffusione di materiale pedopornografico. «Dentro un portale olandese— spiega don Fortunato — c’era anche una sorta di forum dedicato al proselitismo» . In una piazza virtuale chiamata «la stanza italiana» , c’era chi si dichiarava apertamente sostenitore del «pensiero pedofilo» con lo scambio di notizie e commenti su adescamenti e rapporti sessuali con bambini. E persino una sezione dedicata ai «consigli utili» su come avvicinare e circuire i minori e come reperire foto e video pedopornografici. L’organizzazione arrivava persino a celebrare ogni anno a giugno la giornata dell’orgoglio pedofilo. E in moltissimi casi i pedofili sarebbero passati concretamente alle molestie e agli abusi. «A renderli particolarmente insidiosi — spiega Marcello La Bella, capo della polizia postale di Catania— era proprio il fatto di essere degli insospettabili e che per la loro professione erano a contatto con minori» . In Italia dei presunti abusi è stata trovata traccia su alcuni computer sequestrati. Su mandato della Procura distrettuale di Catania, la polizia ha svolto indagini sotto copertura che hanno permesso di identificare 18 presunti pedofili, uno dei quali arrestato. L’indagine svolta in Italia si è successivamente coordinata con quella degli investigatori inglesi e ha avuto una svolta dopo l’arresto del gestore del sito olandese. Da qui si è risaliti agli abituali frequentatori mentre gli utenti sarebbero oltre 70 mila. Le persone coinvolte in questa mega inchiesta sono residenti in Australia, Belgio, Canada, Grecia, Islanda, Italia, Nuova Zelanda, Olanda, Polonia, Regno Unito, Romania, Spagna, Svizzera e Stati Uniti. Tutti debbono rispondere di divulgazione di materiale pedopornografico e apologia di reato. Al momento sono, invece, 230 i bambini vittime di abusi. Tra questi anche un bimbo di 8 anni preso di mira dal pedofilo arrestato in Italia. Si tratta di uno studente di 24 anni di Reggio Calabria: nel computer aveva ancora le immagini degli abusi subiti dalla sua piccola vittima. Alfio Sciacca ©
IL CORRIERE DELLA SERA 17 MARZO 2011