Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024

JAR1LAS PAREJAS, 13 maggio 2011.

Sig. Direttore
Antimafiadosmilargentina.com.ar
S / D

Gentilissimo signore:

                               Le scrivo in seguito alle notizie riportate in questo sito, riguardanti le dichiarazioni del Cancelliere del nostro Paese pubblicate sul quotidiano "La Voz" (http://www.lavoz.com.ar/noticias/mundo/argentina-repudio-acciones-criminales-bin-laden) e quelle del Capo di Gabinetto riportate dalla pubblicazione “Perfil”  (http://www.perfil.com/contenidos/2011/05/02/noticia_0021.html).

                               Data la convergenza di vedute, non posso fare a meno di intendere che quanto espresso dai Dr. Timmerman e Fernandez rappresenta la posizione ufficiale del nostro paese di fronte all'omicidio di Osama Bin Laden da parte del governo degli Stati Uniti.

                               Dico “omicidio” [1], perché si è trattata di una operazione bellica il cui scopo era l’"eliminazione fisica" di Osama Bin Laden e non il suo arresto.

                               Ovviamente non è mia intenzione difendere le azioni terroristiche di gruppi talebani ma, al di là della questione di chi sia interessato, non posso fare a meno di ripudiare l'azione degli Stati Uniti, che mirava senza preamboli e in modo esplicito ad uccidere il leader musulmano, come un colpo politico volto ad innalzare l'immagine pubblica del proprio presidente e continuare in questo modo segnando la sua leadership militare internazionale.

                               Essersi introdotti surrettiziamente in territorio straniero per attuare un’operazione di chiara natura bellica, avere ucciso un uomo disarmato che avrebbe potuto essere immobilizzato e giudicato ai sensi del diritto internazionale, aver fatto scomparire il suo corpo in un modo che violenta ostensibilmente il costume della religione musulmana, è la prosecuzione delle atrocità commesse a Guantanamo, in violazione totale del diritto internazionale.

                               Il modo di agire degli Stati Uniti può quindi essere descritto come terrorismo?

                               Mi sarei aspettato dal mio paese una posizione coraggiosa in difesa del diritto internazionale e di rifiuto di qualunque azione che lo violi, da qualunque parte  provengano, soprattutto dopo che il nostro paese ha vissuto l’orrore del terrorismo di Stato.
                               Tuttavia la posizione ufficiale del nostro paese ha riguardato soltanto (ovviamente ragionevole) il terrorismo internazionale rappresentato dalla figura di Bin Laden, tacendo sull’altro terrorismo, quello che si manifesta attraverso l’agire di Stato soprattutto quando si tratta di uno stato dominante e arbitrario, che basa il suo diritto solo nell’esercizio del potere bellico.

                              Cordialmente

Juan Alberto Rambaldo

DNI 06.257.441


[1] Omicidio: “Uccidere qualcuno con premeditazione, tradimento, ecc .." Dizionario dell'Accademia Reale Spagnola.