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SIRIA, LA TV SI STATO: «120 POLIZIOTTI UCCISI»
L'opposizione: «morti perché non sparavano sulla folla»
MILANO - Sono centoventi i poliziotti siriani uccisi in un'imboscata a Jisr al-Shugur, nel nordovest della Siria al confine della Turchia: lo ha reso noto la televisione di Stato siriana, che aveva inizialmente parlato di venti e poi quaranta vittime tra le forze di sicurezza.

Secondo la televisione siriana l'imboscata è stata tesa da «bande armate che terrorizzano i cittadini», munite di «armi di medio calibro e granate»: secondo Damasco gli assalitori avrebbero inoltre utilizzato dei civili come scudi umani. Secondo la tv siriana «i gruppi armati hanno commesso un vero massacro. Hanno mutilato i cadaveri e li hanno gettati nel fiume. Hanno anche incendiato degli edifici governativi e colpito i soldati mentre tentavano di portare aiuto ai cittadini terrorizzati». Secondo gli oppositori il regime potrebbe aver giustiziato i militari che si rifiutavano di sparare sulla folla che stava manifestando in modo pacifico.
I RASTRELLAMENTI - Nella zona di Jisr al-Shughur sono in corso da sabato rastrellamenti dell'esercito: secondo fonti delle organizzazioni siriane per la difesa dei diritti umani almeno 35 persone - 27 civili e 8 militari - sono morti domenica a Jisr al-Shughur e nei villaggi vicini. Sempre domenica, due persone sono state uccise dalle forze di sicurezza nella località costiera di Jablé, dove i militari hanno aperto il fuoco per disperdere i manifestanti che chiedevano la liberazione di un detenuto. Infine, altri tre manifestanti sono stati uccisi a Deir Ezzor mentre sfilavano davanti alla sede locale del partito al potere, il Baath.
IL GOVERNO - «Il governo agirà con forza e decisione» contro gli attacchi armati alle forze di sicurezza. Lo ha detto il ministro dell'Interno siriano, Ibrahim Shaar, dopo la diffusione della notizia da parte della televisione di Stato sull'uccisione dei 120 poliziotti in un'imboscata di «bande armate» a Jisr al-Shughour, nel nord del Paese. «Non rimarremo in silenzio» di fronte agli attacchi contro lo Stato, ha aggiunto Shaar. I commenti del ministro appaiono come il preludio di una repressione ancora più violenta delle rivolte antigovernative.
APPELLO AI SOCCORSI - I residenti di Jisr ash Shughur lanciano un appello di soccorso in vista «del massiccio ingresso in città dei carri armati dell'esercito» di Damasco. Lo riferisce la tv panaraba al Arabiya, che cita fonti dell'opposizione siriana in esilio. «Le notizie false diffuse dal regime bugiardo e corrotto - affermano le fonti dell'opposizione citate dalla tv - servono a giustificare l'imminente entrata dei carri armati dentro il centro abitato per punire i residenti che avevano manifestato pacificamente venerdì scorso».
06 giugno 2011 – Corriere della Sera