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papafranciscoNuova rivoluzione in Curia: via dalla Congregazione per il clero il tradizionalista Piacenza
MARCO ANSALDO
Cagliari — «Chi consiglia Bergoglio? ». In Vaticano le nomine di Francesco stanno affluendo copiose, e lo spoil-system del Pontefice argentino costruisce una nuova Curia dove la vecchia guardia ratzingeriana viene a poco a poco sostituita. Il partito dei nunzi, la diplomazia pontificia, torna a essere protagonista. Ma tra le sacre mura affiorano anche dubbi. 
E alcuni monsignori si chiedono perplessi dove il Papa si rivolga per le sue scelte visto che, sostengono i più critici, «ancora non conosce la realtà romana».

Sia come sia, mentre oggi Jorge Mario Bergoglio arriva in visita pastorale a Cagliari marcando la scelta di privilegiare le periferie (prima Lampedusa, ora la Sardegna), il vescovo di Roma procede più che deciso per la sua strada. Dopo la recente nomina di monsignor Pietro Parolin, un diplomatico, a segretario di Stato al posto del cardinale Tarcisio Bertone, un canonista, la scelta che ora fa più rumore è quella del cardinale Mauro Piacenza. Il Papa ha spostato il porporato allievo del cardinale Giuseppe Siri, e considerato quindi un tradizionalista, da prefetto della Congregazione del clero al più defilato ruolo di penitenziere maggiore. Al suo posto ha nominato monsignor Beniamino Stella, nunzio apostolico, in passato ambasciatore in Colombia e a Cuba, dal 2007 presidente della Pontificia accademia ecclesiastica, la scuola diplomatica della Santa Sede. Lascia pure il segretario del Sinodo, monsignor Nikola Eterovic, prossimo ambasciatore vaticano in Germania. Al suo posto monsignor Lorenzo Baldisseri, già nunzio in Brasile. E ancora un altro noto diplomatico, il cardinale Fernando Filoni, è stato confermato prefetto di Propaganda Fide.
Francesco procede nel rimodellare la Curia romana, ma non rinuncia alla comunicazione. E dopo la sua prima intervista rilasciata a La Civiltà Cattolica, ieri ha parlato al Consiglio per le
Comunicazioni sociali. «In questo tempo noi abbiamo una grande tentazione nella Chiesa, quella della molestia spirituale: manipolare le coscienze, un lavaggio di cervello teologale, che alla fine ti porta a un incontro con Cristo puramente nominalistico, non con la persona di Cristo vivo». Ai suoi followers ha poi inviato un tweet: «La vera carità richiede un po’ di coraggio. Superiamo la paura di sporcarci le mani per aiutare i più bisognosi».
Francesco annuncerà infine il 30 settembre, in Concistoro, la data in cui Giovanni XXIIII e Giovanni Paolo II saranno proclamati santi. Sarà probabilmente il prossimo 27 aprile.
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La Repubblica 22/9/13