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calizcrop1CONVEGNO PARCO DI VEIO
Di Fabio Maggiore
Non è più tempo di credere.

Le placide colline dell’Appennino Umbro-Marchigiano, ancora tinte d’inverno, risplendono pacifiche col tiepido sole primaverile che già si assapora nell’aria. Sebbene l’inverno non sia ancora terminato, il sole generoso non esita a dispensarci calore ed armonia durante tutto il viaggio.
Il percorso in auto è piacevole, seppur il pensiero ricorra agli eventi funesti che risuonano orizzonte. Il giornale radio riporta, infatti, le principali notizie dal mondo, dall’incidente nucleare in Giappone alla rivolta popolare in Libia, crudelmente repressa da sanguinari leader e minacciata da capi stranieri assetati di risorse.
Sabato, 19 Marzo. Pier Giorgio ed io ci svegliamo di buon mattino per affrontare il viaggio che ci porta prima a Terni, dove ci accoglie con grande ospitalità Stefano, per poi portarci a Roma, dove si tiene un piccolo convegno in cui Pier Giorgio Caria è relatore unico. All’arrivo abbiamo il piacere di incontrare e riabbracciare il nostro amico e fratello Casimiro.
Il convegno, molto ben organizzato dalle nostre amiche Teresa e Rita, si svolge in un’atmosfera tranquilla, con circa 50 persone, che come al solito mostrano tanto interesse e partecipazione. Infatti, la relazione di Pier  viene seguita molto attentamente data la qualità dei documenti mostrati, tra cui i principali temi sono: cerchi nel grano, la missione e le stimmate di Giorgio Bongiovanni, gli avvistamenti di Antonio Urzi, la profezia dei Maya, l’impatto che avrebbe la visita extraterrestre nella nostra società e l'annuncio del ritorno di Cristo.
Il primo argomento trattato è quello dei cerchi nel grano, dove la spiegazione scientifica del fenomeno è accompagnata da foto ed elaborazioni grafiche che rendono bene l’idea dei messaggi contenuti e portano lo spettatore a dedurne l’importanza e la veridicità.
Tuttavia, il nocciolo della questione viene rappresentato dalle implicazioni socio-politiche della presenza extraterrestre. A tal riguardo Pier ha raccontato molti aneddoti, tra cui quello riguardante un generale russo ed un agente segreto del KGB, i quali gli hanno entrambi dichiarato che la preoccupazione principale dei visitatori è di aiutare spiritualmente l’umanità, ed il contatto con loro farebbe crollare tutto il sistema attuale. Si deduce che la visita extraterrestre è nemica del sistema, per cui i reggenti di questo diabolico status quo possono soltanto essere impauriti dalla presenza aliena e predire la propria fine immediata nell’ipotesi di un contatto con le masse.
Partendo dai primissimi cerchi nel grano degli anni ‘60, Pier si collega pian piano col cuore della spiegazione della bellissima profezia Maya, secondo cui ognuno è artefice della propria salvezza, semplicemente mettendo in pratica azioni positive e responsabili. In particolare, Pier spiega che è in corso l’ultimo Katun (20 anni) di questa era, cioè il tempo della scelta dell’umanità.
Una curiosità della società Maya ed Azteca è che nella loro cultura non esisteva il denaro, tanto che la società riusciva a garantire pace e stabilità a tutti i popoli annessi al regno. Tuttavia, questo aspetto della loro cultura e storia non è quasi mai divulgato a livello storico-scientifico.
Pier prosegue presentando tantissime evidenze ufologiche, dal caso Urzi alle sfere sul Vaticano, da Maurizio Ruiz in USA, al caso turco di Yalcin Yanman, dall’UFO sull’aeroporto in Cina alla piramide di Chichen Itzà, dagli UFO in cielo a New York alla conferenza di Washington.
Il messaggio divulgato da Pier Giorgio è molto completo rispetto a quello divulgato dai suoi colleghi ufologi e ricercatori, in quanto va oltre il dubbio della presenza aliena e spiega il vero significato ed obiettivo della loro visita, nonché l’offerta che da decenni continuano a reiterare: aiutarci a risolvere tutti i nostri problemi e diventare un pianeta evoluto eticamente e spiritualmente, rinunciando all’energia nucleare ed altre aberrazioni simili. Come spesso accade, una delle cose che colpisce maggiormente della relazione di Pier è la completezza della visione della vita, espressa con concetti semplici e collegando campi solitamente distinti fra loro.
Finita la relazione, dopo circa 5 ore ininterrotte, si ripete il solito copione per cui un nutrito gruppo di persone lo trattiene ancora un po’, per ringraziarlo, fargli domande e richiedere alcune copie dei documentari.
Pier continua a rispondere a domande a raffica di tutti quelli che gli si avvicinano, sia durante la cena che dopo. Infatti, dopo cena ci dirigiamo a casa di Teresa che ci ha gentilmente ospitato per la notte e rimaniamo a parlare per altre 3 ore circa, fino a notte inoltrata. Si fermano con noi anche 3 ragazzi venuti da Rimini apposta (Matteo, Simone e Gabriele), che ormai sono diventati affezionati spettatori delle conferenze di Pier. In serata, così come a colazione il mattino seguente, si crea una bellissima atmosfera tra i presenti, e si continua a parlare di spiritualità, in maniera molto intima.
Il tempo passa, giunge l’ora di rimetterci in viaggio, ma prima di tornare a casa facciamo tappa a Narni, dove ci attende Pina e la sua bellissima famiglia. Ci accolgono come ospiti fraterni ed importanti, ed ovviamente Pier ricomincia a parlare di spiritualità e presenza extraterrestre, rispondendo a tutte le domande e a volte mostrando dei video utilizzati nelle conferenze. Questa incantevole villa nel verde dell’Umbria è uno di quei posti da cui è molto difficile staccarsi… ma purtroppo arriva l’ora del nostro ritorno a casa.
La realtà extraterrestre viene ormai percepita da tutti gli strati della società, tuttavia sono ancora troppo pochi quelli che riescono a comprenderne l’importanza. La maggior parte della gente è ancora ferma al dubbio sulla reale presenza aliena nei nostri cieli. Tuttavia, conclude Pier, se questo dibattito-studio fosse impostato come un processo civile, si potrebbe concludere fermamente che tutte le evidenze probatorie convergono sulla dimostrazione scientifica della reale esistenza e manifestazione sul nostro pianeta di intelligenze provenienti dal cosmo.

Non è più tempo di credere. È tempo di conoscere.

Fabio Maggiore
19/03/2011