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sarandi3Di Maria José Lastra
Da circa 6 mesi, i nostri collaboratori dell’Associazione “Un Punto en el Infinito” di Montevideo curano un programma interamente autogestito dal titolo “Enigmas del Tercer Milenio” trasmesso da Radio Sarandi, una delle più importanti emittenti dell’Uruguay che vanta un’audience di oltre 100.000 radioascoltatori.
Giorgio Bongiovanni è intervenuto in varie occasioni al programma e lo ha fatto nuovamente sabato 14 gennaio da un luogo suggestivo approfittando della visita, nel nostro paese, dei due conduttori del programma: il giornalista Georges Almendras e Erika Pais, intimi amici di Giorgio e pienamente impegnati nell’opera che lo stesso porta avanti.

Georges saluta i radioascoltatori dal Monte Sona-Manfrè, sull’Etna, in Sicilia, in questo inizio del 2012. Si rivolge al pubblico dell’Uruguay che segue con attenzione e profondità dagli anni ’90 l’opera e il messaggio che Giorgio Bongiovanni, tanto nell’aspetto mistico-spirituale che giornalistico, porta avanti. Oramai è una personalità in questo paese dove ha vissuto per qualche tempo e dove si reca spesso ancora oggi.

Riportiamo alcuni passaggi dell’intervista.

D: Da pochi giorni siamo entrati nel 2012. Il tuo sentire per questo anno, cosa ci dobbiamo aspettare?
G: Grazie di avermi dato questa nuova opportunità per conversare con il popolo dell’Uruguay, mi sento un po’ uruguaiano anch’io. Devo dire qualcosa brevemente sul luogo in cui ci troviamo, uno dei più conosciuti al mondo. Questa terra mi ha visto crescere anche spiritualmente e vicino ad un personaggio molto importante per il nostro cammino spirituale. Mi riferisco ad Eugenio Siragusa. Sicilia, Uruguay, Argentina, tutto il Latino America è legato. I popoli di questi paesi sono fratelli.
Cosa dobbiamo aspettarci in questo 2012… Mi piacerebbe tanto, anzi, è una mia preghiera quasi un’implorazione al nostro Maestro, che sia l’anno del Suo Ritorno, ma non so cosa può succedere. La gente potrebbe sorprendersi di sentir dire da un mistico, uno stigmatizzato che ha visioni e conosce le profezie, che non sappia cosa succederà. So che Cristo ritornerà presto. Il capitolo 24 di San Matteo è chiaro, il Figlio dell’Uomo si manifesterà con Potenza e Gloria sulle nubi del Cielo…Ritornerà come un ladro nella notte quando nessuno lo aspetta, ma ci da anche alcuni indizi per capire il tempo in cui si manifesterà. Parla di grandi guerre, di gravi malattie a livello mondiale, di fame, miseria e segni in cielo.

D: Un punto centrale del messaggio che diffondi è precisamente il Ritorno di Cristo. È questo un tema che preoccupa l’umanità, figura nell’agenda dell’uomo moderno?
G: Nessuno aspetta Cristo ad eccezione di poche persone di buona volontà, ma alla maggior parte dell’umanità non interessa. Purtroppo i potenti, e una buona parte della popolazione mondiale, vive nel materialismo più sfrenato e ci sono 3 o 4 miliardi di persone che soffrono la fame, la miseria, le malattie, l’anzianità emarginata, e non pensano che Cristo possa ritornare. Questa gente non ha nemmeno la capacità di leggere, pensare, non sa neppure come sopravvivere. Poi ci sono 100 o 200 milioni di persone, i più ricchi del mondo, e tra loro 1000 o 2000 ricconi che hanno nelle mani il dominio del mondo a cui non interessa un Cristo che ritorna. Anche la chiesa non è interessata al Suo ritorno. Io vivo l’attesa giorno per giorno, momento per momento, ma non è un’attesa passiva bensì dinamica, perché devo annunciare questo evento e i segni divini che lo accompagnano: lacrimazioni di sangue, apparizioni della Madonna ai veggenti seri, avvistamenti di astronavi extraterrestri che apparentemente non c’entrano niente con Cristo, ma non è così. Cristo stesso parlava di “stelle” che cadevano dal cielo. Anche le catastrofi sono segni di cui parlo. Fukushima, ad esempio, è un tremendo avviso da non sottovalutare. Anche nel messaggio più importante, quello di Fatima riconosciuto anche dalla Chiesa, la Madonna parla chiaramente di una crisi mondiale e del Ritorno di Cristo.

D: È noto il tuo atteggiamento piuttosto critico verso la chiesa cattolica…
G: Non è una critica alla Chiesa Cattolica, ma al Vaticano che controlla e domina la chiesa cattolica e questo a mio parere è nefasto. Il Vaticano è uno stato indipendente, fa parte dell’Onu e ha le proprie leggi politiche che poco o niente si sposano con Cristo. I missionari sono la vera Chiesa, i veri rappresentanti di Cristo in Terra. Invece la chiesa è controllata da banchieri, assassini e delinquenti che appoggiarono la dittatura. Come si può giustificare un cardinale che appoggiava la dittatura e benediceva i militari assassini come Videla e Massera. Io ho letto le confessioni di uno di questi dittatori il quale in un momento di “pentimento” fu tranquillizzato da un cardinale dicendo che quanto era successo era Cristo a volerlo. Io voglio una chiesa dei poveri, che non ricicli i soldi della mafia. Recentemente è stato pubblicato un articolo che riporta la sentenza definitiva di un giudice che afferma che il Vaticano ha riciclato i soldi di Riina, di Provenzano. Questo è anticristico, la Chiesa è una meretrice dei potenti.

D: In questi giorni abbiamo visitato alcuni luoghi sacri, come Assisi, San Giovanni Rotondo. Luoghi di culto trasformati in “mercato”…  
G: San Francesco di Assisi e Padre Pio sono un aspetto della vera chiesa; gente umile, stigmatizzata che viveva per il prossimo. Padre Pio raccolse milioni di euro e non li versò al Vaticano, ma costruì un ospedale. Questi sono i santi. Commercializzare i luoghi di pellegrinaggio è una routine per la Chiesa cattolica che trae profitto dalla santità di uomini di chiesa per esaltare più Mammona che Dio.
Oggi gli oggetti personali di Padre Pio si trovano chiusi dietro un vetro, ma quando io in passato mi sono recato in questi luoghi, sono stato dove lui ha vissuto, all’interno della sua cella, nel confessionale e si sentiva veramente la vibrazione del Padre Pio presente. Non condivido il loro modo di fare, ma devo ammettere che per molte persone è importante comprare un piccolo ricordo, portarlo nel proprio paese e magari ricevere la propria guarigione o quella di un proprio caro. Se io fossi il Vaticano permetterei solo un piccolo negozietto che venda due o tre cose di Padre Pio e nient’altro.

D: Puoi raccontarci qualcosa di San Francesco di Assisi, il cuore del suo messaggio per l’uomo di oggi?
G: Un momento della vita di San Francesco che ci mostra una parte umana, seppure nella sua santità, i suoi dubbi, il suo tormento, lo troviamo quando si ritirò sul Monte Averna e diceva ‘Cristo dove sei, ho forse sbagliato in qualcosa’. Il suo movimento si era ormai diffuso nel mondo, ma i suoi fratelli si erano divisi, volevano creare un movimento all’interno della chiesa cattolica e lui non voleva. I famosi francescani sono nati con la disapprovazione di San Francesco, lui non voleva questo. Si addormentò al freddo, era già malato, e sognò Cristo il quale lo colpiva con 5 raggi. La mattina si svegliò con le stimmate completamente perforate alle mani, ai piedi e al costato. Questa fu la risposta e capì di aver ragione; si isolò da tutti, non volle parlare con nessuno, solo con due confratelli francescani, uno di questi era Fra Leone, e disse loro: ‘Ho ricevuto questo segno, noi non dobbiamo creare nessun movimento, il nostro movimento è il vangelo’. Subito dopo morì. Era un rivoluzionario, i suoi scritti erano rivoluzionari: tutti dobbiamo avere il necessario per vivere, la ricchezza deve essere distribuita tra tutti. Questo era il suo motto, ma ci hanno trasmesso l’immagine di un San Francesco che parlava con gli uccellini, un mite.

D: In qualche modo la Teologia della Liberazione segue i suoi passi?
G: I fratelli della Teologia della Liberazione, come il brasiliano Leonardo Boff, uno dei più grandi, e anche altri, non si discostano molto dalla Teologia della Liberazione e quindi da San Francesco.  Tutti abbiamo diritto alla giustizia, tutti dobbiamo sentirci fratelli, i potenti devono distribuire la loro ricchezza, Cristo è il nostro massimo punto di riferimento. La Chiesa deve essere povera, non deve sposarsi con i potenti e i corrotti. I potenti possono entrare in Paradiso se si pentono e dicono la verità. Questo diceva San Francesco.

D: L’uomo moderno non è propenso ad approfondire il passato, dimentica facilmente l’essenza del messaggio di questi grandi mistici, dei rivoluzionari. Come cambiare questa cultura, indurre l’uomo a guardare un attimo indietro in un momento così cruciale. Stiamo toccando tutti gli estremi, nell’economia, nell’ambiente, nelle relazioni umane…
G: Ci sono due modi: il primo è la certezza assoluta che Cristo ritorna e il secondo, nell’attesa di questo evento, è importantissima l’informazione.
Negli anni 90, più concretamente tra il ’93 e il ’95, mi recavo spesso in Russia.  La televisione russa mi affidò un programma televisivo nel Canale 4, esattamente dieci puntate. La TV russa trasmetteva programmi culturali continuamente, adesso è tutto diverso. Le persone, nonostante la tirannia, avevano diversi diplomi e una ricca cultura. Bisogna inculcare attraverso la TV programmi storici, culturali, educativi, ed eliminare la “tv spazzatura” che contamina la mente dell’uomo. Non c’è paese europeo che offra una tv di qualità, che dica la verità; se così fosse l’uomo cambierebbe radicalmente in breve tempo. La televisione offre sesso, denaro, violenza, ambizione, potere. Tutto questo sta distruggendo l’umanità.

D: In questo momento sta parlando lo stigmatizzato o il giornalista fondatore della rivista AntimafiaDuemila?
G: Sto parlando da giornalista...

D:  Sappiamo che un amico molto stimato, il giornalista Giulietto Chiesa, ha fondato un movimento dalle caratteristiche alquanto rivoluzionarie: ‘Alternativa’. Ci puoi spiegare di più?
G: È un piccolo laboratorio politico dove alcuni giovani e alcuni veterani, stanchi della politica attuale, si sono uniti per dar vita a questo movimento di circa 2000 persone. Gli obbiettivi che promuove sono: no alla guerra senza alcuna condizione, no alla corruzione e alla mafia, la ricerca della verità sulle stragi che hanno interessato l’Italia negli anni ’90. È un piccolo laboratorio, ma vi voglio ricordare che 4 persone in un caffè a Torino, nel 1912, diedero vita al partito che anni più tardi sarebbe diventato il più forte partito di opposizione con milioni di iscritti: quello comunista. Potrebbe succedere lo stesso con questo piccolo movimento.

D: Riguardo al tema extraterrestre, un loro contatto potrebbe influenzare un cambiamento, un’alternativa a cambiare?
G: Io sono convinto che questi esseri si presenteranno. Sarebbe la soluzione a tutti i nostri problemi, lo interpreterei come un regalo di Dio. Se questi esseri possiedono un’evoluzione di migliaia e migliaia di anni più avanti di noi e non si sono autodistrutti con le bombe atomiche, come corriamo il rischio di fare noi, significa che si sono avvicinati a Dio più di noi e possiedono un’etica consone alla loro evoluzione. Per noi significherebbe un salto di qualità immenso, perché mi consta che questi esseri hanno tutta la scienza per aiutarci. Ma sarebbero d’accordo i venditori di armi? I poteri economici? Niente più moneta, uguaglianza fra tutti, non più ricchi o poveri, nè territori da conquistare. Accetterebbero o scatenerebbero una guerra?

D: Ci troviamo su Monte Sona-Manfrè, come descriveresti ai radioascoltatori questo bellissimo luogo dove si sente un’energia particolare e dove ci sono stati importanti contatti.
G: Il vulcano Etna, modestamente, è un piccolo Sinai, una montagna sacra dove sono scesi degli esseri angelici messaggeri di Dio per parlare con noi. Contattarono un Mosè di questo tempo: Eugenio Siragusa. La novità è che non parlarono solo ad un Mosè, ma anche ad altri, più modesti e umili, figli di questo Mosè, come Giorgio Bongiovanni ed altri. Qui ci sono stati centinaia di testimoni che hanno assistito alla manifestazione di molte astronavi.
Il Monte Sona è un cratere spento da centinaia di anni dove Eugenio Siragusa ebbe il suo primo incontro il 30 aprile 1962.
Oggi la ragione della mia vita abbraccia tre aspetti: il primo è parlare di Cristo, il secondo è lottare contro la mafia, dare il mio contributo attraverso l’informazione per liberare la mia terra da questo anticristo; la terza è questa passione che ho da quando avevo tredici anni di parlare degli extraterrestri, perché sono convinto che il loro aiuto ci salverebbe da tutti i problemi, anche se la salvezza spirituale può darcela solo Cristo, questo senza dubbio. Fin quando noi saremo così conflittuali, così pieni di violenza, questi esseri non vorranno mostrarsi. Quando metteremo in pratica una politica pacifica loro ci regaleranno la loro scienza. Quale regalo più grande per l’uomo che riuscire a viaggiare nel Cosmo…

D: Come poni la tua esperienza con quella di altri contattati come Adamsky, Carlos Diaz, Sixto Paz e altri più contemporanei come Antonio Urzi? Senza dimenticare ricercatori come Jaime Maussan, Pier Giorgio Caria…
G: Tutte le persone che hai nominato, con i nostri limiti difetti e contraddizioni, sono in un certo senso pionieri di questa realtà. Abbiamo comunque il coraggio di essere pionieri di una scoperta scientifica, etica, filosofica, spirituale. La scoperta più grande di tutta l’umanità.

D: Recentemente Fidel Castro ha parlato di tempi apocalittici. Dice che l’uomo è arrivato al limite. Un po’ insolito per un personaggio come lui; forse dichiarazioni di questo genere sarebbero più consone ai rappresentanti della Chiesa…
G: È proprio il paradosso ironico: un dittatore che denuncia la verità e il vicario di Cristo che tace.

D: Prima di chiudere questa intervista, oggi siamo stati a Borrello dove anni fa apparve la Madonna.
G: La Madonna apparve a Borrello (sull’Etna) nel 1987. Un giovane, Rosario Toscano, oggi adulto, vide questo essere spirituale bellissimo, bianco che lo guarì da una grave malattia. Ci furono diverse apparizioni e la Madonna diede dei messaggi, ma anche in questo caso  ci sono dei messaggi segreti, come sempre. Lui era tenuto all’ubbidienza della chiesa. Io credo che non abbia detto tutto quello che doveva dire.
Per noi fu un segno che confermava l’esperienza di Eugenio che abitava a pochi km dal posto. Non è un caso che circa un anno dopo, quando si conclusero le apparizioni a Borrello, iniziò la mia esperienza a Fatima.

D: Una riflessione finale…
G: Saluto con profondo amore il popolo uruguaiano; ritornerò presto e spero che presto le astronavi extraterrestri scendano contemporaneamente sia in Uruguay che sull’Etna. Così due popoli umili, sottomessi da conquistatori nella storia, diventerebbero protagonisti di uno degli eventi più grandi della storia.

Maria José Lastra
27 gennaio 2012

e anche altri, non si discostano molto dalla Teologia della Liberazione e quindi