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rosario2013Di Erika Pais
Come previsto, l’aereo proveniente da Roma, la capitale italiana, in cui viaggiavano Giorgio Bongiovanni e la sua cara famiglia, stava per atterrare. Compagne inseparabili Sonia Alea e la dolce Sonietta, che avvolgono sempre di più con il loro amore un Giorgio stanco, ma allo stesso tempo ogni giorno più forte e potente.  
Dopo alcune ore di viaggio ci siamo sistemati prontamente a casa del giudice Juan Alberto Rambaldo, a Las Parejas, provincia di Santa Fe. Le attività segnavano frettolosamente il nostro tempo e anche, perché non dirlo, il nostro spazio.  
I fratelli, provenienti da vari punti geografici dell'Argentina, iniziavano ad arrivare alla nostra base provvisoria, nella quale la “Voce” avrebbe comunicato giorno per giorno i concetti da assimilare, per costruire una nuova umanità, un uomo nuovo ed eterno.  
A poco a poco, ad uno ad uno, Giorgio rispondeva in privato alle richieste di consiglio, ascoltando le esternazioni di tristezza, le gioie di questi fratelli che hanno una sola opportunità all'anno per farlo. La sera è nata una riunione spontanea, Giorgio ha parlato per oltre tre ore della Verità che ci viene offerta e ci unisce.  
Moltissime sono state le domande, profonde le risposte. Il momento di rivelare la verità e nient'altro che la verità bussa alle nostre porte, dipende da noi aprire o rimanere nell'ignoranza, ritenendo di sapere già "tutto dell'Opera”.  
Il Venerdì Santo ci ha regalato un bellissimo messaggio di Pasqua, in cui la Misericordia Giusta e la Filosofia Cosmica elargiscono il lascito spirituale per i chiamati e gli uomini di buona Volontà.   
Il sabato, le pareti dell’Arca di Rosario si fanno eco di questo messaggio e di tanti altri insegnamenti che sono stati velati per oltre duemila anni ai cristiani e, ancora peggio, alle anime bisognose di quel sapere che ti eleva verso le stelle, per divenire un tutt’uno con lo spazio cosmico. Anche in questa occasione, per l’ennesima volta, Giorgio si è prodigato per diverse ore, rispondendo alle domande e lasciando un'impronta indelebile nel cuore di coloro che hanno già scelto di non abbandonare più questo arduo, ma stupendo sentiero.  
Giunta la domenica, abbiamo percorso diversi chilometri per raggiungere la città di Campana, Zarate. Le braccia aperte di questa città si disegnano in un limpido e celeste cielo, come una speranza, una luce, una goccia di mare in un oceano di saggezza, che si decanta in ognuno dei presenti e delle oltre 700 persone collegate in streaming. Fratelli del Cile, Paraguay, Messico ed Uruguay, oltre agli Argentini, si sono fusi in un’unica ombra proiettata da Colui che ci consola mentre aspettiamo il Ritorno Promesso.  
Lunedì, la missione di questo essere vestito di sacco lo porta nella città di Montevideo. I suoi piedi stanchi salgono sulla nave che ci condurrà in Uruguay; per alcune ore Giorgio rimane in silenzio, mentre osserva l'enorme fiume che ci separa ed il suo sguardo si perde nell'immensità del cielo, che sovrasta questa Terra benedetta da Dio.  
 
Erika País.  
2 aprile 2013  
Seguiranno cronache di approfondimento
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