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otra100Di Carmen De Huertos
Ogni qualvolta riceviamo la visita di Giorgio le nostre emozioni si accentuano e la nostra vibrazione è così intensa da coinvolgere persino chi fra noi è meno emotivo; ci sentiamo scossi dalla sua presenza. Egli supera sempre le nostre aspettative, lo conosco da circa 23 anni e, in ogni incontro, i suoi insegnamenti vanno oltre la nostra più fervida immaginazione. Questa volta tuttavia, credo sia stata veramente più intensa; ha condiviso con noi conoscenze così profonde da sembrare la prima volta che vediamo le cose con chiarezza, alla luce della conoscenza e della saggezza elargita da questo Uomo, che giorno per giorno, instancabilmente, dona a noi tutto se stesso.

27 Marzo
E’ arrivato a Las Parejas verso le 19:00 e da quell’istante ha iniziato subito a spendere tutta la sua energia per noi, un balsamo e anche una consolazione.

28 Marzo
Il giorno successivo, Giorgio si è incontrato con il suo rappresentante qui in Sudamerica, il nostro caro Juan Alberto Rambaldo. Nel pomeriggio, dopo le 16:00, si è reso disponibile per alcuni fratelli che avevano richiesto precedentemente un incontro privato con lui, nonostante avesse espresso il desiderio di riposare; evidentemente il suo riposo è stare al servizio di chi ne ha bisogno.

Verso le 17:00 ci ha informato che stava sanguinando ed alcuni di noi hanno assistito ad un’ennesima sanguinazione, testimoni di una così forte e sacra manifestazione del Cielo in Terra; Cristo era presente, mostrandoci la Sua sofferenza tramite il Calice Vivente della Comunione Cristica.

Più tardi, dopo essersi ripreso un po’, ha ricevuto uno ad uno i fratelli che avevano bisogno di essere ascoltati da lui, mentre gli altri condividevano la gioia di rivedersi dopo tanto tempo in una bellissima riunione; trascurando la sua stanchezza, Giorgio ha cenato insieme a noi. Mentre erano ancora tutti seduti, ho raggiunto il terminale degli autobus per attendere quattro fratelli in arrivo dal Cile, che fortunatamente sono riusciti a scambiare qualche parola con Giorgio prima di andare a coricarsi.

29 Marzo
Ancora una giornata intensa, nel pomeriggio ci siamo riuniti a casa di Juan Alberto. Eravamo accomodati in una accogliente sala, molto luminosa, con una veduta stupenda che dava sulla campagna ed è nata una gradevole conversazione, con domande e risposte. Il tema iniziale era la scelta del nuovo Papa e le controverse opinioni sulla sua persona. Giorgio saggiamente ha risposto: “Io non credo che consegnò i suoi, ma fece qualcosa di ancor più grave per un rappresentante di Cristo: non mise in atto la rivoluzione cristica. Lui doveva denunciare pubblicamente, attaccare i dittatori in qualità di capo della Compagnia di Gesù e dire: “io sono rappresentante di Cristo, voi siete criminali, assassini, delinquenti, potete uccidermi, torturarmi, ma tutto il mondo deve sapere che vi accuso davanti a Dio”, questo doveva fare… Coloro che agirono così, i nostri fratelli rivoluzionari, furono uccisi, torturati, sono loro i papi, i veri cardinali santi… Per quanto riguarda Bergoglio, secondo me è inutile cercare la verità, se consegnò o meno, se difese oppure no… Il non agire, da parte di coloro che rappresentano Cristo, non ha perdono. Egli lo meriterà nel momento in cui farà l’opposto, per questo motivo lui ha un’opportunità unica di fare tutto il contrario di quello che fece durante la dittatura; questo è ciò che il Cielo gli chiede… I suoi primi passi mi piacciono molto, non so se sia un inganno”.

Giorgio ha poi aggiunto che le azioni che lui porrà in essere durante il suo pontificato riveleranno se è l’altro testimone o un braccio dell’anticristo.

Egli continua ad insegnarci e a sorprenderci con nuove conoscenze rivelatrici, ci parla con chiarezza delle due chiese: quella di Pietro, il capo degli apostoli e la chiesa iniziatica di Giovanni. Cristo ha scelto il Suo prediletto a guida degli iniziati, coloro che devono preparare l’umanità alla nuova era, strappare le anime dalle mani del demonio e risvegliarle, per poi conoscere la verità e diffonderla: è un compito, non significa essere più grandi degli altri.

Giorgio insiste come sempre sull’unione tra noi, fisica e spirituale se siamo vicini, se invece siamo lontani unione spirituale, ma sempre insieme, unione profonda, vera, ancora di più nei momenti di tribolazione, che saranno terribili.

giorgio30 Marzo
Alle 11.30 siamo partiti con destinazione Rosario, dove era prevista una riunione con le persone che non avrebbero potuto recarsi a Campana la domenica 31, insieme ai fratelli del Paraguay, Cile, sud dell’Argentina ed altre città vicine, arrivati sul posto durante la giornata.

L’arca Lili Mariposa sempre pronta ad accogliere tutti i fratelli ci ha dato il benvenuto, offrendoci il caffè e dei dolci. E’ sempre forte l’emozione nel rivederci, fratelli cari con cui siamo in contatto tramite internet, ma sentivamo il bisogno di abbracciarci affettuosamente, riuscivamo poco a contenere l’euforia di sentirci vicini. Dopo il suo arrivo Giorgio ha recitato una preghiera, poi ha letto a tutti noi il messaggio ricevuto quella stessa mattina, il giorgiorosario300messaggio di Pasqua, in cui Cristo annuncia di aver già scelto il luogo dove si manifesterà con potenza e gloria; dove chiede di essere uniti, giacché non potrà consolare le anime che percorreranno solitarie il cammino della verità.

Come sempre, ogni incontro con Giorgio, ogni sua esposizione, ci fa scoprire una finestra sempre più grande che si apre davanti a noi, verso la luce… “Noi apparteniamo alla chiesa giovannea, di Giovanni, perché egli ricevette, ereditò la conoscenza suprema di Cristo, noi abbiamo ricevuto questa conoscenza e dobbiamo aiutare la chiesa di Pietro, che è sempre una chiesa di Cristo, ma che si trova ad affrontare immensi problemi di tentazioni”. Per circa tre ore si sono susseguite le domande e poi le risposte rivelatrici e magistrali del nostro amato Giorgio.

giorgio31 Marzo
In questo giorno ci trovavamo a Campana, dopo un viaggio di circa tre ore, in un bellissimo luogo preparato in modo impeccabile dai nostri laboriosi fratelli di Campana e Zárate. Anche qui viviamo l’emozione di altri incontri con rappresentanti di vari luoghi, incluso uno del Messico che con notevole sforzo è riuscito a venire. Tanti altri fratelli, non potendo essere presenti, erano collegati tramite internet. Giorgio ha aperto anche questo incontro con la lettura del messaggio di Pasqua: “Cristo ci parla, non è silente. Ci invia messaggi e segnali, uno di questi messaggi, l’ultimo, l’ho appena condiviso con voi. Noi siamo parte della Chiesa di Giovanni; la Chiesa spirituale di Cristo è una, ma gli apostoli erano diversi e due di loro, Giovanni e Pietro, ereditarono la missione di essere le guide degli apostoli. giorgioGiovanni, che era il prediletto di Cristo, ebbe la missione di dire la verità, tutta la verità ed iniziare altri discepoli, affinché questi (che siamo noi) potessero risvegliare le anime alla rivelazione cosmica. Quindi, la chiesa di Giovanni non è la chiesa di Pietro, entrambe sono parte del corpo mistico di Cristo, ma sono due insegnamenti complementari. L’insegnamento di Giovanni adempie ad una profezia del Vangelo, quando Cristo disse: “Io vi invierò il Paraclito, il Consolatore, che vi dirà tutta la verità sulle cose celesti, tutta la verità sul giudizio e sul Suo ritorno e anche che le forze della natura sono le armi di Cristo”…

Un segno è stata l’elezione del Papa…; un Papa della Galilea dei Gentili. Lo hanno scelto perché ha la capacità di cambiare la chiesa, di riformarla e farla tornare alla Chiesa di Cristo. Questo Papa ha anche la possibilità di distruggerla, con il suo silenzio, con la sua accettazione a non dire la verità sulle infamie che interessano il Vaticano, sulla pedofilia, sulla sua Banca, presso cui la mafia ricicla il denaro sporco di sangue degli assassini, delinquenti, dove vi è una curia vaticana di criminali, di degenerati sessualmente. Lui ha la possibilità di cambiare le cose, allora diventerebbe testimone dell’Apocalisse, ma se non realizzerà questo cambiamento e accetterà il silenzio, l’omissione, lui sarà l’anticristo, non in persona, ma un suo braccio.

Ci ha chiesto di stare attenti.

giorgioSuccessivamente ci ha reso partecipi di una grande rivelazione, che mi ha scosso: “ognuno di noi è protagonista della seconda venuta di Cristo, protagonista significa che è un Giorgio Bongiovanni e che ha le stigmate invisibili. Voi oggi dovete realizzare che siete stigmatizzati, non avete le stigmate che sanguinano, fisiche, ma sono invisibili, siete segnalati e allora il nostro compromesso si alza di livello. Avete sempre detto che è la missione di Giorgio, sono le stigmate di Giorgio, è Giorgio che sanguina, noi dobbiamo aiutarlo, stargli vicino, appoggiarlo e così umilmente, anche noi siamo discepoli di Cristo. Quindi voi siete stigmatizzati spiritualmente. Per essere meritevoli del segno di Cristo nel vostro spirito dovete imitare il vostro fratello Giorgio, lasciare tutto, essere servitori dei fratelli, lavorare in armonia, essere uniti ed assetati di Giustizia”.

Dopo questa rivelazione segue un profondo silenzio, ci vorrà del tempo per assimilarla nella sua profondità ed essere meritevoli di un tale onore. Giorgio ha approfondito questo concetto, rendendoci consapevoli che siamo i segnati sulla fronte, menzionati nella Bibbia e ci ha esortato a stare attenti, perché il maligno vuole privarci del nostro segno. Ecco quindi che il compromesso diventa più grande, la rinuncia delle cose materiali deve essere totale, rinunciare alle gelosie, alle invidie. Dobbiamo trasmettere la verità che ci è stata data, per il risveglio di altri. La mattina è trascorsa all’insegna di tali profondi concetti e di molti altri e, prima della pausa pranzo, ci ha intrattenuto e deliziato con una musica celestiale.

Il nostro instancabile Giorgio, invece di prendersi un momento di riposo, ha proseguito dopo pranzo con le riunioni insieme ai fratelli del Cile, del Paraguay e Messico, per poi ricominciare nuovamente a rispondere alle infinite domande. Prima di concludere l’incontro, ogni rappresentante delle arche ha espresso il proprio sentire.

Giorgio ci saluta tutti prima di partire per Buenos Aires, da lì si sarebbe diretto l’indomani in Uruguay.
I ragazzi di Campana e Zárate, con la loro impeccabile organizzazione, avevano preparato una cena e uno show di tango per coronare la giornata. Ci siamo salutati e subito dopo ognuno di noi è tornato alla propria abitazione, con un bagaglio ricco di conoscenza e con il cuore che ci batteva forte, forte.

Grazie Giorgio, per l’alimento spirituale che ci doni, per l’appoggio e la forza che ci dai per continuare ad andare avanti.
Grazie

Carmen de Huertos
2 Aprile 2013