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mauroDi Mauro Caruso
Giov. - cap. 17, v. 11 "..Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.”
Giov. - cap. 17, vv. 20-23 "..Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me."
Nel suo discorso di commiato agli apostoli, durante l'ultima cena, Gesù fa un lungo discorso, magnificamente riportato nel vangelo di Giovanni, in cui parla della compenetrazione spirituale facendo riferimento al concetto di 'uno e trino', alla Trinità, composta da Spirito Santo, Padre e Figlio; allarga poi il concetto anche agli apostoli, che vengono uniti anch'essi al Figlio, come fossero una sola cosa, ripetendo e sottolineando molte volte l'importanza dell'UNITÀ.
UNITÀ tra il Padre e il Figlio, UNITÀ tra Padre Figlio e apostoli, e UNITÀ tra gli apostoli stessi, in una compenetrazione che scende dall'alto verso il basso e nello stadio basso, rappresentato dagli apostoli, la compenetrazione lega e rinsalda tutti i componenti che devono essere uniti, uniti tra loro e uniti al Padre e al figlio, AFFINCHÈ sia forte e credibile la loro testimonianza, e il mondo creda in loro.
L'UNIONE viene perciò accreditata da Gesù come componente fondamentale per essere testimoni della Verità.
Questo è perciò, per noi, un AUTOREVOLE stimolo a rinnovare il sentimento d'unione e di reciproco servizio all'opera e tra noi stessi, sentimento che deve ispirare le nostre azioni nella convivenza in comunità.
Le autorevoli parole di Gesù sottolineate nel discorso dell'ultima cena, non possono che avvalorare, qualora ce ne fosse bisogno, quello che Giorgio ci ripete da sempre costantemente: L'IMPORTANZA DELL'UNIONE E DEL SERVIRE I PROPRI FRATELLI E SORELLE.
A questo proposito ho di che riflettere per bene sul mio comportamento, chiedendomi onestamente quanto esso sia improntato alla mia personale gratificazione e convenienza e quanto invece al servizio amorevole all'opera e alle persone che mi sono prossime e appartenenti alla nostra comunità. Un'importante esame di noi stessi e del nostro contributo all'unità, da fare per poter forse un giorno dire di essere discepoli di Cristo, per poter ambire ad essere testimoni della cristica Verità.
Mauro Caruso
29 maggio 2014