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erikaygiorgio100DAL CIELO ALLA TERRA

HO SCRITTO IL 4 GENNAIO 2017:

LA VERITÀ PERSONIFICA GLI AMICI DI CRISTO.
COLORO CHE HANNO EREDITATO LA SUA GENETICA COSMICA.
E LA VERITÀ BRILLA NELLO SCRITTO DI ERIKA, COSÌ COME BRILLA IL SOLE QUANDO RISORGE A ORIENTE LA MATTINA.
IN FEDE
G.B.
 
La materia e La Verità
Di Erika Pais

Un pianeta di materia densa e grumi asfissianti, dove la luce splende ancora, ma non è splendore.

Splendore che ci abbraccia nell’eterna infinità dello Spirito Santo.

Abbandonare la materia e volare verso di Lui…

Abbracciare le comete con la stessa passione e intensità con cui abbracciamo un bambino, un colibrì, una farfalla o un amante. Perché nella dimensione del Padre abbracciare significa qualcos’altro.

Nella Sua dimensione abbracciare è entrare nell’altro e l’altro dentro te, è fondersi fino a divenire polvere cosmica, pulsare come un’unica cosa e con tutte le cose. È sinergia, un’unica sinapsi, un solo pensiero, un solo battito, una sola luce, è un unico TUTTO.

Abbandonare la materia e andare verso di Lui significa molto di più che abbandonare “le cose materiali”.

Nella dimensione del Padre, abbandonare la materia significa affinare lo spirito separandolo dalla densità che lo imprigiona, significa Essere e fluire, e il frutto matura sotto i raggi del Sole che ci trasmettono la gnosi. Matura e possiamo assaporare la profonda dimensione della Conoscenza che ci permea, che entra nei nostri pori, pori fisici ancora necessari, ma solo per poter sopravvivere, compiere la nostra missione e scrivere queste parole.

L’Universo intero si immobilizza quando lo Spirito Santo si fa Uomo, perché Lui c’è ed È in ogni cosa, ma quando si fa Carne, crea Se Stesso in questa dimensione dinnanzi ai nostri occhi, semplici profani ignoranti che camminiamo erranti negli abissi cosmici dello spazio. Se volessi immaginarlo attraverso il pensiero limitato dalle dimensioni, sarebbe una specie di implosione nel seno di Maria, sarebbe una melodia mai ascoltata prima, né scritta, né interpretata.

I pianeti fermano in quello stesso istante la loro orbita e vibrano all’unisono sentendo la meravigliosa magia della Creazione. Le stelle ballano al ritmo di quella melodia ed i soli di tutte le galassie splendono ancora di più inviando le loro esplosioni solari verso il centro dell’infinito. Nel momento stesso in cui LUI è concepito per manifestarsi, le nostre anime si sono predisposte per essere testimoni dell’espressione onnicreante del Monarca.

Nessun miracolo mai manifestato in questo piano, nessun segno potrebbe mai eguagliare l’esplosione della materia che si produce invisibilmente quando una Rivelazione discende dal Cielo ed illumina le nostre anime. Smettiamo di cercare a tentoni in ogni angolo del pianeta qualcosa che alimenti la nostra morbosità mistica e apriamo i nostri occhi alla pienezza esultante della Verità.

Gli dei ed i loro argomenti sono relegati semplicemente ad una nostra scelta, diamo loro vita o li uccidiamo per sempre.

La Verità e la Giustizia che vibra nei nostri cuori si trasforma nel rilevatore fedele della bugia e dell’inganno. Le lacrime versate quando impariamo sulla nostra pelle questi concetti fanno germogliare i semi posti nelle nostre anime quando eravamo UNO… molto prima di separarci per percorrere il nostro cammino cosmico.

L’impronta impressa nelle nostre anime quando siamo stati creati deve emergere, deve manifestarsi di fronte a noi e dobbiamo riabbracciarla.

Accettare la materia significa continuare a vivere come fatto finora, servire un dio che non è il nostro dio, confondere le vaghe parole rosee della new age con la Verità Onnicreante. Vivere emozioni illusorie, gradite solo alla nostra psiche e sentire erroneamente che siamo realizzati e che comprendiamo l’intero universo.

Ma abbracciare La Verità e Servire il Nostro Dio significa che le parole si perdono nell’infinito dei tuoi pensieri, che non puoi dar loro ordine, né espressione, perché la Verità non può essere contenuta in questo corpo denso, questa si manifesta per intuizione e sfugge nuovamente una ed un’altra volta, esplode nel tuo plesso, ne senti l’odore ma sembra avere molte fragranze, la senti ma è una sensazione mai provata prima, la percepisci, sai che è lì ma non la puoi afferrare e ti lasci andare. L’afferri, Lei afferra te e per un momento hai paura ma poi la senti dentro, è dentro te, sta lottando per uscire fuori e manifestarsi e ti lasci cadere nel vuoto e lasci che Lei si impadronisca di te, e giochi nell’infinito come se fossi un bambino, perché vivere la Verità è rinascere nuovamente.

“Io Sono la Via, La Verità e La Vita e nessuno va al Padre se non attraverso di me”.

Come potremmo andare al Padre se non fossimo parte di Lui? Come potremmo seguire la Via se Lui non l’avesse tracciata per noi prima? Come potremmo vivere la Verità se ci aggrappassimo a concetti che devono avere una logica, quando l’immensità non ha assolutamente alcuna logica umana?

È così chiaro e assoluto quando lasciamo che l’eternità occupi il posto che le spetta e ci porti con lei. Il concetto di reincarnazione diventa così basilare, così minimale quando veramente realizziamo che siamo eterni, che evolviamo continuamente, che saremo stelle, pianeti, che creeremo vita, che soffieremo luce solare su piccoli pianeti in formazione e che lì siamo diretti, irrimediabilmente. Saremo dei Soli, dei, creatori, figli, fratelli, padri e prima ancora siamo stati acqua, roccia, erba, siamo tutto ciò che vediamo e ciò che ancora non siamo in grado di percepire.

La nostra visione si espande all’infinito quando cessiamo di osservare il micro e poco a poco iniziamo a sperimentare il macro. Quando applichiamo la Legge Divina a tutte le cose, quando veramente siamo liberi di vivere l’alto ed il basso.

Che regalo grande ci è stato affidato, chiave eterna e sublime che si esprime dallo spazio del non tempo e del principio e fine.

12Ecco, io vengo presto e ho con me il mio salario per rendere a ciascuno secondo le sue opere. 13Io sono l'Alfa e l'Omèga, il Primo e l'Ultimo, il Principio e la Fine. 14Beati coloro che lavano le loro vesti per avere diritto all'albero della vita e, attraverso le porte, entrare nella città. (Apocalisse cap. 22).

Beati coloro ai quali è stato concesso di vedere ed ascoltare, ma se non sentiamo è come se non vediamo e non udiamo. Come possiamo sperimentare l’infinito e la sua eternità se abbiamo l’ansia di vivere il mondo, se abbiamo paura di perdere qualsiasi cosa, se viviamo pensando di possedere le persone? Come possiamo continuare ad essere gli stessi quando ci è stata Rivelata La Verità, l’unica Verità ed abbiamo riconosciuto il Nostro Dio, l’Unico Dio?

Campanelle di colori suonano nello spazio per farsi seguire da noi, il profumo della Vita ci inebria e prendiamo il volo che ci conduce in ogni dove, perché è in ogni dove che Lui si trova. Siamo operai della via, forgiatori di storie, soldati di Cristo e le nostre armi sono la piena consapevolezza dell’eternità, il senso della Giustizia e l’Amore verso la Creazione. Il Verbo è la nostra scintilla, che quando s’incendia impregna l’aria col suo forte odore. Il sacrificio è la parola d’ordine, non uscire indenni è la nostra mèta, non preservare la nostra esistenza umana in qualsiasi sua forma materiale è la via, non rimanere in ginocchio è indispensabile, restare uniti e continuare la battaglia anche quando sembra persa è un onore, rinunciare a tutto ed abbracciare l’eternità è il frutto di vivere la filosofia cosmica, la Sua manifestazione al mondo e la Sua Giustizia è Evoluzione infinita e Unica.

SeguirLo significa essere Lui.

AdorarLo significa imitarLo.

Amarlo significa realizzarLo.

Erika Pais.

4 Gennaio 2017