BREVE CRONACA DELLA CONFERENZA SEGNI CELESTI E CRISI
(Pordenone, 21 marzo 2009)
Nonostante la sofferenza fisica e la stanchezza che attanagliano il suo corpo, Giorgio è come sempre radioso e disponibile ad affrontare un altro lungo viaggio, accompagnato da una piccola parte della famiglia fisica e spirituale, per annunciare la seconda venuta del Figlio dell’Uomo, alla conferenza organizzata dall’associazione culturale il Sicomoro di Pordenone (http://www.ilsicomoro.info/ ) che opera nel Friuli e nel Veneto per diffondere il messaggio celeste, sostenere attivamente la Funima International e svolgere un’importante campagna di controinformazione mediatica in collaborazione con Antimafiaduemila.
I nostri fratelli friulani sono una colonna portante dell’opera Cristica e come sempre l’organizzazione perfetta, l’ordine e la disciplina che li caratterizza confluiscono in quella speciale atmosfera d’attesa del pubblico in sala che partecipa sempre più numeroso per ascoltare la voce che grida nel deserto d’Italia. Scorgo molti volti nuovi, soprattutto giovani, tra i tanti che riconosco e che sono felice di ritrovare all’appuntamento. Questa volta la presentazione documentaristica è breve: Miriam ringrazia i presenti con un doveroso filmato per mostrare gli sviluppi e le migliorie apportate alla struttura del centro di accoglienza per bambini di strada un Rayo de Luz di Montevideo in Uruguay, grazie proprio al costante interessamento e sostegno
di persone generose e sensibili di questa parte d’Italia capitanata da Domenico.
Poi è la volta di poche ma significative immagini, “ le croci “ apparse sia in cielo che nei campi di grano, quindi Giorgio prende subito la parola spiegando che quelli che noi chiamiamo extraterrestri sono le milizie angeliche di GesùCristo e comunicano con noi attraverso segni visivi per richiamare la nostra attenzione ad una promessa che GesùCristo ha fatto duemila anni fa.
Si tratta del Suo ritorno, per intervenire con forza ed autorità ad evitare che l’uomo possa distruggere il pianeta insieme a tutte quelle anime che Lui ha raccomandato al Padre, cioè gli eletti.
Le prime domande del pubblico impattato dalla severità del Cristo Giudice scaturiscono da una falsa cultura trasmessa dalla Chiesa Cattolica attraverso una dottrina che ha inculcato un Cristo disposto a perdonare sempre perché l’agnello di Dio ha cancellato i nostri peccati. Dottrina che ha completamente cancellato la Legge di Causa ed effetto e il timor di Dio ed offre la salvezza dello spirito attraverso l’appartenenza all’istituzione religiosa.
Giorgio sottolinea la gravità dell’affermazione del Papa Benedetto XVI nell’enciclica intitolata "Spe Salvi" che invita a riporre la fede in un futuro regno di Dio dopo la morte perché questo mondo è solo un passaggio. In queste parole c’è la volontà di satana che vuole occultare la promessa che fa Gesù cioè che il Regno di Dio verrà instaurato anche sulla terra.
Giorgio cerca di aprire l’occhio spirituale alla gente che lo ascolta con predisposizione d’animo, rivalutando la figura di un Cristo che è diventata il nostro rifugio peccatorum ma che in realtà non è misericordia e perdono infinito. Per questo invita a leggere ogni passo del vangelo dove le Sue testuali parole sono cariche di giustizia oltre che di amore; sono parole che non hanno bisogno di un’interpretazione guidata perché indicano perfettamente come riconoscere il tempo del Suo ritorno e spiega i requisiti per potersi candidare all’elezione.
Perché dopo duemila anni di proroga concessaci con il Suo sacrificio per poterci riscattare attraverso i Suoi insegnamenti Gesù non dirà più “Padre perdonali…”
GesùCristo oggi rappresenta il Creatore che deve intervenire sul libero arbitrio dell’uomo che sta mettendo a repentaglio il suo Habitat; perché l’uomo oggi non è più nella fase di evoluzione sperimentativa di poter scegliere di praticare il male per conoscere il bene, sta perseverando nel male, senza imparare dalle conseguenze delle proprie azioni fino ad autodistruggersi. Come può quindi Gesù perdonare chi continua a lanciare le armi atomiche dopo averne visto gli effetti devastanti?... E Giorgio conclude la conferenza parlando del suo modo di pregare, in cui fa richiesta di catastrofi e cataclismi che travolgano i mercanti di armi, i pedofili, gli assassini, ma anche coloro che sono indifferenti allo stato del pianeta perché solo nella sofferenza l’uomo riesce ad essere altruista e sviluppa la solidarietà e la fratellanza…
La mattina seguente dopo la quotidiana sanguinazione il Calice vivente si appresta nuovamente ad incontrare i fratelli di Arca Alea insieme ad alcuni fratelli del gruppo operativo di Varese per consumare un pranzo in Comunione e continuare a rispondere alle domande di filosofia cosmica che saranno riportate nella più dettagliata cronaca di Sonia Alea e ancora una volta prima di lasciarci Giorgio raccomanda l’unione e la responsabilità spirituale dei gruppi perché nei futuri tempi apocalittici essi saranno l’approdo delle ultime anime destinate a risvegliarsi.
Un abbraccio dal cuore
Elisabetta
Sant’Elpidio a mare