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fmazCRONACA DELL’ASSEGNAZIONE DEL PREMIO RAICES AL PROGRAMMA TIERRA VIVA

(FM AZ, 92.7 di Rosario, Argentina e www.fmaz.com.ar, venerdí alle 18:00 ora locale)

Per Giorgio, con tutto il nostro amore

LA GIOIA DI SERVIRE (Silvia Gonzalves Fariña, produttrice del programma)

"Estas cosas os he hablado para que mi gozo esté
en vosotros y vuestro gozo sea completo
Giovanni 15:11

Leggo le congratulazioni di Giorgio per il premio ricevuto e non riesco a contenere l’emozione. Mi rendo conto che in qualche modo, anche nel mio piccolo, sto realizzando quello che lui mi disse nell’Arca di Rosario. Gli chiesi quale sarebbe stata la mia missione e lui mi rispose: diffondere la prossima venuta di Cristo e risvegliare le coscienze. Tra l’altro sono sicura che il mio compito ha preso il suo cammino, non solo perché abbiamo vinto questo premio, ma soprattutto perché parlo con persone che chiamano in radio ed esprimono il loro ringraziamento per i temi che trattiamo. Alcuni ci dicono con emozione che si chiariscono i dubbi che hanno da tanti anni, altri sono interessati a fornirci materiale per arricchire le notizie, altri ancora sentono risvegliarsi la curiosità di approfondire l’Opera. Chiedono dove si trova la nostra associazione, vorrebbero incontrarci per conoscere il Messaggio ed è vero, capisco che questo era ed è lo scopo di Giorgio e ringrazio Cristo, la Madre e il Padre di avermi permesso di far parte di questo gruppo così omogeneo e con tante qualità positive.
Solo adesso mi sto rendendo conto dell’importanza di questo premio, delle porte che si possono aprire, sempre con l’unico obiettivo di raggiungere più gente possibile. Mi rende tanto felice  accontentare Giorgio, dargli un po’ di gioia in questi tempi così terribili, questo mi rallegra il cuore. Molte volte sento il bisogno di abbracciarlo, di dargli tutte le mie forze, tutto il mio affetto e forse un po’ gliel’abbiamo dato con questo premio. Grazie a Daniel che si è prodigato ed è stato il motore di questo progetto. Grazie anche a Inés che con la sua saggezza, la sua grazia, la sua forza e la sua presenza ci da la sicurezza necessaria per concretizzare qualunque cosa ci proponiamo di fare, ci permette di avere fiducia in noi stessi. Grazie a Juan Carlos, perché con la sua predisposizione e responsabilità nella conduzione ha reso impeccabili e di elevata qualità  tutti i programmi. E un grazie speciale a mia figlia Belén, così capace di assemblare i temi e renderli accessibili e ameni a tutto il pubblico; per me è un regalo del cielo averla accanto a me nell’Opera.
Il viaggio a Tigre, Provincia di Buenos Aires, vicino alla Capitale Federale, è piacevole. Inés, con le sue battute, da sempre una nota di allegria e ci fa ridere tanto. Il viaggio trascorre veloce anche se poi rallenta nell’ultimo tratto in una città turistica molto transitata. Arriviamo in orario, dopo aver parcheggiato l’auto e camminato a lungo. Il posto mi sembra subito molto bello, curato, anche se un po’ rumoroso visto che per arrivare a destinazione bisogna  attraversare le sale del casinò. Appena entrati impattano le cineprese, come abbiamo visto tante volte in televisione, ci sono diverse persone che illuminano e filmano. Gente tanto diversa tra loro, anche artisti che siamo abituati a vedere soltanto in tv. Un po’ increduli di essere lì, in quell’ambiente, con il nostro programma. L’attesa è lunga, ma amena. Mi sono emozionata quando una soprano ha cantato la versione lirica della sigla del nostro programma. Dopo altre esibizioni viene nominato il nostro programma insieme ad altri quattro candidati che trattano temi religiosi. Non credevo che potessimo vincere noi, ma quando ho sentito annunciare: … e il vincitore è… “Terra Viva” … ricordo solo che ho fatto un balzo dalla sedia e ho abbracciato Juan Carlos, Inés gridava di gioia. Un momento emozionante, non smettevo di ridere. Ho sentito che era una vittoria del Cristo e che realmente le persone che avevano votato il nostro programma avevano capito il nostro intento incoraggiandoci a continuare su questo cammino.

Silvia Gonzalves Fariña

 

RACCOGLIERAI CIÒ CHE SEMINI (da Andrés Volpe, conduttore di “Frecuencia Joven”).

"Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio".
(Luca 8:11)

Quando una persona si trova a percorrere un cammino non può immaginare le ripercussioni delle proprie azioni e come esse influenzeranno il divenire del destino altrui...
All’inizio della mia collaborazione all’Arca di Rosario, mai avrei immaginato gli obiettivi che abbiamo raggiunto nell’Opera.
Come ad esempio, quello che è avvenuto domenica 14 giugno di questo movimentato anno 2009, quando diversi componenti di questo bellissimo gruppo di anime si sono dati appuntamento per un riconoscimento che, senza dubbio, viene dal Cielo, perché per me è inspiegabile sul piano umano che un programma che ha meno di un anno di vita e che è stato prodotto e condotto da gente con buona volontà e con una valida conoscenza, ma pur sempre un programma amatoriale, abbia potuto competere a livello nazionale con decine di programmi di lunga data ottenendo la massima onorificenza che possa venire assegnata ad un programma di radio.
Un riconoscimento al prezioso lavoro svolto da questi fratelli per diffondere l’Opera, il Messaggio che grida ai quattro angoli della terra che il Cristo è alle porte, che questo mondo non ce la fa più, che noi non accettiamo ciò che succede a vogliamo cambiarlo, denunciare le atrocità del male che attentano contro la nostra Madre Terra ogni giorno.
È impossibile descrivere la sensazione di trionfo che ho avuto nell’ascoltare il nome del programma vincitore… il programma dell’Arca!
Voglio ringraziare di tutto cuore i suoi membri perché loro mi hanno insegnato molto e con loro continuo ad imparare. L’onore di condividere l’operatività con anime che lavorano per il bene è molto grande.
Chiudo con questo pensiero: “La vita ci rivela la verità; la verità ci illumina il cammino; il cammino ci porta ad amare; l’amore ci fa vivere”.

Andrés Jorge Volpe

 

PER COLORO CHE ASCOLTANO (da Daniel Rodrigo, progetto generale e conduzione)

"Io non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in Me per mezzo della loro parola
(Giovanni 17:20)

Domenica 14 giugno, erano passate le 23:00, ricevo una telefonata da Inés. La linea era disturbata, ma riesco a capire chiaramente le sue parole: “abbiamo vinto il premio, Daniel, non ci posso credere”. Mi sono fatto prendere dall’emozione e non riesco a ricordare cos’altro mi abbia detto quella sera. Di colpo iniziano ad affiorare nella mia mente, come in un film veloce, tutti i momenti vissuti dall’istante che Giorgio, nell’inaugurazione dell’Arca di Rosario ci disse: “Adesso dovete pensare ad un programma radio per diffondere l’Opera”.
Ricordo, come se fosse oggi, che in quel momento ho pensato: “ancora non siamo usciti dallo stupore di aver trovato una sede per la nostra Arca e già ci viene chiesto di fare un programma radio”. Tuttavia, la settimana dopo, senza pensarci due volte, inizio a informarmi sui costi di un’ora di radio e sulla forma migliore per produrre il programma. Mi rendo conto subito che i prezzi delle emittenti a frequenza modulata sono molto accessibili, invece la produzione si presentava più difficoltosa. “Non importa” ho pensato “di sicuro il Cielo ci darà una mano. Continuo la mia ricerca e mi sintonizzo con una stazione radio dove il presentatore in quel momento diceva:  “Ti interessa gestire il tuo proprio programma radio? In FM AZ, è molto facile”. E penso: “il Cielo non ti chiede mai qualcosa che tu non riesca a fare o che sia impossibile da realizzare”. Il giorno dopo mi presento in FM AZ per chiedere informazioni sugli spazi disponibili e i costi e pochi minuti dopo stavo già firmando un contratto di 6 mesi, anche se ancora non avevo la minima idea su come impostare il programma.
Il mercoledì dopo, nella riunione settimanale dell’Arca dico a Inés: “Sabato prossimo iniziamo il programma radio”. Povera Inés, con noi è una sorpresa continua, non poteva crederci, mi guardava come se parlassi un’altra lingua. Mi dice: “Questo sabato?!! Ma se non sappiamo neppure chi deve parlare o chi potrebbe fare da presentatore”. Ma Inés non demorde di fronte alle sfide e subito reagisce con sicurezza. Decide di sottoporre ognuno di noi ad una prova di voce e vengono scelti Juan Carlos e Claudia come presentatori. Scegliamo il tema da trattare e ognuno si dispone a preparare il proprio discorso. Sabato 2 agosto 2008 inizia il nostro primo programma. Io ero sicuro soltanto del fatto che il Cielo e il nostro caro Giorgio ci sarebbero stati vicini e avrebbero guidato le nostre parole. Dopo il primo, il secondo e il terzo programma ci sentivamo come se lo avessimo fatto da una vita.
Qualche mese dopo ricevo una mail della radio che ci informava che potevamo iscriverci al Premio Raíces, un premio a livello nazionale e internazionale. Sin dal primo momento ho pensato che potesse essere molto importante per la diffusione dell’Opera, perché un programma premiato può avere accesso a spazi più ampi e migliori e in mezzi più importanti. Ne parlo con Inés e ricordo che disse che avevamo soltanto 24 ore per editare uno dei programmi trasmessi, registrarlo in CD e inviarlo a Buenos Aires per essere presentato alla giuria. Quello che non le avevo detto  è che la data limite di presentazione era scaduta. Fortunatamente avendo registrato tutti i nostri programmi ho potuto sceglierne uno trasmesso tempo addietro che il pubblico aveva apprezzato molto. Il programma iniziava con il racconto dell’esperienza del bambino russo “Boriska” e proseguiva con gli insegnamenti e i messaggi di Giorgio.
Qualche tempo dopo con  nostra grande sorpresa, gli organizzatori ci informano che “Tierra Viva” era tra i tre migliori programmi candidati a ricevere il premio per la sua categoria.
Incredulità, sorpresa e tanta emozione tra i membri dell’Arca. Mancava un mese all’assegnazione del premio e nessuno azzardava pensare che avremmo vinto noi. Ma già solo doverci  presentare, ricevere l’attestato della preselezione era per noi un’emozione. Arriva il giorno tanto atteso. Inés, Silvia, Belén, Juan Carlos e Andrés attendono quasi sei ore. Immaginate la loro gioia quando sentono che avevamo vinto il primo premio.
Cos’altro possiamo chiedere al Cielo che ci ha già dato tutto? Possiamo soltanto dire grazie, grazie, per permetterci di far parte di quest’Opera; a volte mi chiedo se lo meritiamo.

Daniel Rodrigo

 

LA LINFA CHE CI NUTRE (María Belén Paolini, presentatrice produttrice).

"Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri" (Giovanni 13, 34-35).

Ci sono momenti in cui mi siedo a scrivere al computer e sembra che le parole scaturiscano da sole. Spero che oggi sia uno di quei momenti, perché ho veramente tanto da dire e voglio essere concreta, per non annoiarvi.
Agli inizi di quest’anno mia mamma mi aveva detto con un’espressione preoccupata che Claudia, una sorella che presentava il programma radio “TIERRA VIVA”, per motivi familiari non poteva più portare avanti il suo impegno e quindi mancava una voce femminile. C’era Inés che partecipava abitualmente come invitata per rispondere alle domande dei radioascoltatori, ma mancava una conduttrice. Avevano bisogno di qualcuno per leggere e quindi senza esitazioni mi sono subito offerta: “Mamma, vengo io” e da quel momento in poi sono stata presente ad ogni programma.
Mi sento davvero emozionata a partecipare a questo “piccolo programma” che fa parte a sua volta di un “GRANDE PROGRAMMA” (quello del Cielo), da cui scaturisce l’indispensabile linfa spirituale di questi tempi, spirituale ed educativa allo stesso tempo, perché noi esseri umani abbiamo sempre bisogno di essere educati, dalla nascita fino alla nostra morte, non importa se abbiamo 5 o 50 anni. Non smettiamo mai di imparare, ogni giorno. Secondo me la VITA è proprio questo e considero anche, è una mia umile opinione, che siamo sulla buona strada.
LA LINFA CHE CI NUTRE E CI FA CRESCERE È L’UNIONE
Impariamo ogni giorno ad essere più uniti tra noi, facciamo parte di questa grande famiglia (che abbiamo scelto) ed è importante appunto perché l’abbiamo scelta; impariamo ogni giorno cos’è la solidarietà di una famiglia e degli amici che casualmente incrociano il nostro cammino; impariamo ad essere felici e coscienti di cosa significa veramente essere felici! Dovrebbe essere così naturale ma purtroppo diventa sempre più difficile.
Quando Daniel mi ha informato che siamo stati nominati per il Premio Raíces, ho provato una felicità immensa nel vedere brillare lo sguardo di tutti i presenti e, principalmente, di quelli che come me lavorano sodo per far conoscere i pensieri, i nostri sentimenti e quelli degli altri, ma soprattutto per far conoscere il MESSAGGIO DEL CIELO.
Il giorno stabilito intraprendiamo il viaggio a Buenos Aires, ridendo e scherzando durante tutto il tragitto, intonando alcuni vecchi tangos o altre canzoni che ci venivano in mente. Chiedo scusa personalmente ad Andrés e a mia madre che ci hanno dovuto sopportare per tutto il viaggio.
Ormai vicini a Bs. Aires, il presentatore (mio papá), sbaglia uscita proprio perché stava cantando e siamo costretti a tornare indietro attraversando immense vie, autostrade e quant’altro; ancora risate (non perdiamo mai il buon umore quando siamo insieme).
Riusciamo ad arrivare puntuali. Non posso dimenticare la nostra emozione nel momento in cui una cantante lirica canta il tema del nostro programma: TIERRA VIVA. In quel momento capisco  che abbiamo vinto, il tema centrale del nostro programma è anche quello centrale nella sera delle premiazioni, sento che Cristo è lì con noi. Che vincessimo il premio o meno, non era importante, però abbiamo vinto.
Ho realizzato che siamo sulla GIUSTA STRADA e ne abbiamole prove. Mi rimane soltanto di ringraziare.

GRAZIE A TUTTI PER DARCI UNA MANO AD AIUTARE
CON UN PROGRAMMA RADIO O CON UN PROGRAMMA DEL CIELO.
GRAZIE DI STARCI VICINO
GRAZIE DI OPERARE INSIEME A NOI
GRAZIE GIORGIO DI AIUTARCI A CRESCERE
E GRAZIE A CRISTO E ALLA MADONNA PER AVERE FIDUCIA IN NOI.

María Belén Paolini

 

DUE O PIÙ DI DUE (Juan Carlos Paolini, conduttore del programma).

"Perche dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro"
(Matteo 18:20)

Guardo indietro cercando di ricostruire il nostro percorso dall’inizio del nostro programma in radio. La prima cosa che mi viene in mente sono i dubbi avuti di fronte a una responsabilità così grande, oltre al timore di mettere i piedi su un terreno a noi totalmente sconosciuto. Ma di fronte all’urgenza del momento e alla mancanza di un conduttore maschile, ho accettato la richiesta di Inés di condurre “Tierra Viva”.
Mi è sempre piaciuto essere all’altezza delle situazioni, sapere esattamente cosa devo fare e sapere cosa ci si aspetta di me.
Non c’era tempo di farmi troppe domande.
Siamo partiti con il programma, superando il mio timore di fare brutta figura, prendendo il toro per le corna e affrontando la sfida. Dopo alcuni programmi ho sentito che eravamo sulla scia giusta, mi sentivo sicuro di me e provavo un’armonia che non avevo mai provato prima. Anche perché nella nostra cabina di trasmissione è sempre prevalsa l’allegria indispensabile per svolgere al meglio il nostro compito, alimentando l’energia positiva che colma le nostre carenze e i nostri errori. Un giorno mi sono tornate in mente le parole del Maestro “quando sarete riuniti due o più nel Mio nome, Io sarò in mezzo a voi”. Questo è quello che ho sentito e so che lo stesso hanno sentito i miei fratelli in ogni programma.
Da parte mia devo ringraziare Inés e Daniel per la loro più completa disponibilità nella realizzazione del programma che è cresciuto nella qualità fino a meritare la nomina al Premio Raices, il merito va a Daniel che ha avuto fede e ha creduto in un piccolo programma trasmesso da una radio FM della zona interna della Repubblica. Da questi microfoni “cinque pazzi” stanno annunciando all’umanità il ritorno di Cristo, meritando l’attenzione e la considerazione di artisti e giornalisti di Buenos Aires, tutti di fama nazionale e internazionale.
Il nostro insieme ad altri due programmi erano i finalisti candidati al premio. Da una grande quantità di programmi, molti a carattere religioso, solo il nostro e altri quattro erano stati nominati. Con il passare dei giorni il nostro stupore non diminuiva. Il giorno stabilito, 14 giugno, ci preparavamo per assistere alla cerimonia dell’assegnazione del premio. Io ero un po’ nervoso, ero in ritardo per motivi di lavoro, abbiamo trovato un ingorgo nelle vicinanze del Casino Trillenium (Tigre), dove avrebbe avuto luogo la premiazione. Siamo arrivati alle 18:00, ma l’attesa si è prolungata fin oltre le  23.  Veniva annunciata la rubrica nella quale eravamo stati inseriti. Solo in quel momento riuscivamo a sapere con chi eravamo in competizione e che in realtà non eravamo tre, bensì cinque candidati, percui le nostre possibilità diminuivano.
Quando ci hanno nominati sono rimasto freddo, non capivo niente, riuscivamo solo a gridare, sembravamo cinquanta ma in realtà eravamo soltanto cinque. Inés mi avvisava che toccava a me andare a ritirare il premio. Sono salito sul palcoscenico da solo. Per pochi minuti perchè ci era stato chiesto di non dilungarci con i ringraziamenti. Siamo andati via con il premio in mano, con l’ ansia di poter comunicare la notizia e far ritorno a Rosario la stessa sera. Dentro di noi ancora tanta gioia, ma era tanta anche la tensione vissuta. Durante il viaggio di ritorno solo Inés è rimasta sveglia insieme a me, mentre Silvia, Belén e Andrés sono crollati in un sonno profondo.
Questa esperienza ha lasciato in me e in tutti noi una maggiore responsabilità, un maggior rispetto verso le necessità dell’Opera e un profondo ringraziamento verso il pubblico che segue il programma. Il nostro proposito rimane quello di risvegliare le coscienze, di trasmettere i valori nei quali crediamo, del bisogno di avere cura della nostra Madre Terra e, soprattutto, l’immenso onore di parlare dell’Opera grandiosa del nostro caro Giorgio, lo stigmatizzato che grida nel deserto denunciando l’Anticristo e annunciando il ritorno del Suo Maestro, che è anche nostro, a che aspettiamo con fede e determinazione.
Un abbraccio in Cristo a tutti i fratelli dell’Opera.
Juan Carlos Paolini

 

DAI TETTI (Inés Lépori)

"Non li temete dunque, poichè non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti”.
(Matteo 10:26-27)

Un’altra profezia si compie, un altro segno di questo tempo, una tempo pieno di segni che solo chi sceglie di non vedere non vede. Perché ciò che Lui ha detto duemila anni fa oggi viene divulgato dal tetto delle case  cioè dalle antenne di radio e televisione.
Dopo aver letto quanto hanno scritto i miei fratelli mi  accorgo che il tempo passa così veloce che quasi non ce ne rendiamo conto. E mi chiedo: È già un anno che abbiamo cominciato il nostro programma? Sembra ieri, il 2 agosto 2008 ho ascoltato per la prima volta il programma dalla città di Buenos Aires, in un periodo che oggi mi sembra così lontano, giorni in cui ci sentivamo troppo piccoli per trasmettere un messaggio così sublime, quando comprendevamo che erano pochi quelli che ci ascoltavano e che questo non era negativo se assimilato come momento di apprendistato. Il tempo è certamente un’illusione, un’illusione così veloce, un specchio per le allodole fulmineo e generoso allo stesso tempo che non si risparmia mai e che si prodiga ininterrottamente, che scorre anche se non lo chiediamo o non lo ricordiamo. Sono state così tante le emozioni vissute quest’anno che la mia memoria ha dimenticato gran parte dei ricordi. Rivivo lo stupore dei proprietari della radio quando ci dicevano che il nostro programma era serio e molto seguito, ma in quel momento avevo pensato che si trattasse solo di cortesia da parte loro. Con il passare del tempo ci siamo abituati ad essere chiamati o a ricevere lettere da parte del pubblico e alle persone che si avvicinano alla sede dell’Associazione.
Mesi in cui l’unione tra tutti noi si è consolidata, rafforzata dalla consapevolezza della responsabilità assunta. Un periodo in cui ho chiesto al Cielo qualche segno che ci facesse capire che eravamo sulla buona strada. La nomina per il premio è stato per me il segnale che attendevo. Una luce verde per proseguire con fermezza e senza esitazione. Il premio è stato una sorpresa immensa, ancora non ho superato lo stupore e ancora non ho trovato la risposta del perché sia capitato a noi. Dire che è stata volontà del Cielo mi sembra troppo presuntuoso e anche se niente avviene se non per volontà del Padre, l’immodestia non è mai stata amica o buona consigliera di coloro che pretendono seguire il cammino. D’altra parte affermare che si è trattato soltanto di una decisione umana mi sembra un atteggiamento meschino verso il Cielo, che ci ha sempre dato tutto anche senza chiedere. Ho decido di mettere da parte le mie riflessioni per godermi a fondo il momento e ho pregato con tutto il cuore che questo premio apra le porte all’Opera e sia utile alla diffusione del messaggio.
Ho letto nuovamente quanto hanno scritto i fratelli e vedo che hanno detto tutto. La nostra storia, i nostri sentimenti riflessi in quelle parole piene di amore verso Cristo, verso Giorgio, verso l’Opera e i fratelli, verso tutti e ognuno di loro, dovunque si trovino nel mondo. Non c’è altro da dire, ne da aggiungere a quanto è stato già scritto.
Non parlerò del programma, né del premio, né della nostra gioia o della nostra immensa gratitudine. No, vi parlerò di loro, dei miei fratelli, di coloro che si sono assunti la responsabilità di realizzare il programma, infaticabili lavoratori dell’amore e che compiono miracoli giornalmente, coraggiosi figli della luce con i quali ho l’onore di lavorare fianco a fianco, con l’unione del cuore, ogni giorno della mia vita. Voglio che voi li conosciate perché so che loro sono in ansia di conoscere tutti voi, tutti coloro che in questo momento leggono queste righe, pur lontani fisicamente, pur sembrando la distanza un ostacolo difficile da superare. Mi attingo a farlo in ordine di data della loro venuta in questo mondo.
Prima di tutti Juan Carlos, un uomo con il cuore e la purezza di un bambino, una persona il cui spirito ringiovanisce con il passare degli anni, come un vecchio tasso, l’albero che rinnova se stesso eternamente. Un essere capace di recuperare fede e stupore, un essere che emana e dona gioia attorno a se, a noi che abbiamo quasi perso o dimenticato la capacità di essere felici. Un essere che dice che da quando ha conosciuto Giorgio la sua vita è cambiata completamente. Sempre pronto a imparare e perfezionarsi, fino al punto di frequentare un corso di dizione per migliorare la qualità della sua partecipazione al programma. La vibrazione della sua voce ha dato veramente sin dal primo giorno un’impronta distintiva a “Tierra Viva”. Questo è Juan Carlos, ha così  tanti amici che è impossibile conoscerli tutti e cura le relazioni pubbliche della nostra arca di Rosario.
Daniel, una vitalità che travolge, un’energia che non si esaurisce mai, tutti noi ci affidiamo ai suoi talenti polivalenti per risolvere qualsiasi problema. Il suo cuore splendente apre all’opera porte e strade insospettabili. Il suo ottimismo senza limiti non conosce la parola rifiuto o impossibilità. La sua forza e capacità di chiarezza concettuale lo spingono a dire la verità con una sincerità che non sempre viene apprezzata dagli spiriti deboli o incapaci di accettare le verità scomode. Ma l’amore che il suo cuore nutre verso il Cristo e Giorgio brucia ogni resistenza umana e trasforma l’incomprensione o il rifiuto degli uomini in combustibile che infiamma con nuova briosità l’andamento della sua missione. Questo è Daniele, il nostro responsabile della diffusione nell’Arca di Rosario.
È la volta di Silvia, una donna straordinaria, con un cuore d’oro e una disponibilità assoluta. Una persona che ha resistito a tutti i colpi della vita senza lamentarsi, colpi che l’hanno fortificata e preparata per l’incontro con l’Opera che oggi è la sua vita. A cui si dona nella stessa misura con cui sa amare, senza limiti né condizioni. La sua grande umiltà attira la riconoscenza e l’amore di tutti noi, bisogna cercarla sempre nell’ultimo posto dove volutamente lei si colloca. Questa è Silvia, che si occupa di tutta l’organizzazione dell’Arca di Rosario.
Per quanto riguarda Andrès, pur non facendo parte del gruppo che lavora a “Tierra Viva”, è uno di coloro che conducono “Frecuencia Joven”, l’altro programma di Rosario. Uomo di poche parole e molto retto, fa parte dei giovani che oggi sono un esempio per l’umanità. Nobile e leale: per lui prima di tutto c’è Giorgio e il servizio all’opera. Questo è Andrés, uno dei guardiani dell’Arca di Rosario.
Per finire Belén, un essere bello sia interiormente che esteriormente. La sua intelligenza e capacità di capire la profondità del Messaggio l’hanno resa indispensabile nella produzione del programma dal primo giorno che si è unita al gruppo. La sua meravigliosa voce possiede una vibrazione così speciale che aiuta a comprendere qualunque concetto o idea. Ogni volta che i suoi impegni di lavoro glielo permettono trasmette bellezza e armonia nella bruma di Rosario. Sarebbe ingiusto limitarci a dire solo questo di lei, perché la sua forza e determinazione sono grandi come la sua bellezza. Lei fa parte della generazione chiamata a fare grandi cose nei difficili momenti che dovrà attraversare il pianeta e l’umanità.
Grazie a tutti per l’impegno e per il prezioso lavoro e grazie anche a tutta l’Arca di Rosario che sempre e comunque appoggia all’unanimità qualunque attività intrapresa, senza condizionamenti e senza preoccuparsi di chi la debba svolgere.
Voglio concludere dicendo qualcosa che tutti, proprio tutti, pensiamo e sentiamo: questo premio non è nostro, non ci appartiene né lo meritiamo. Questo premio appartiene a Giorgio e a Lui lo consegniamo, perché solo per Lui ha senso e ragione di esserlo per noi.
Adesso penso che forse si, forse è stato il Cielo a volercelo dare, ma non per noi, non per congratularsi o dirci che lo meritiamo, ma per avere qualcosa da offrire a Giorgio, qualcosa di piccolo, è vero, ma sempre qualcosa, per ricambiarlo di tutto ciò che Lui ci dona da migliaia di anni.
Per Giorgio, allora, con tutto l’amore dei nostri riconoscenti cuori.

INÉS LÉPORI
Rosario-Santa Fe (Argentina) - giugno 2009

 

Vogliamo rendervi partecipi del premio assegnato al programma di radio TIERRA VIVA che i nostri fratelli della cittá di Rosario (Argentina) realizzano ogni settimana.
Un premio meritato per la dedizione e l'impegno dei nostri fratelli nella divulgazione del messaggio e dell'opera che sta portanto avanti il nostro caro Giorgio in Latinoamerica.
I dati per ascoltare il programma:
TIERRA VIVA,  radio FM AZ della cittá di Rosario, Argentina, frequenza 92.7
Il programma va in onda ogni venerdí dalle 18:00 alle 19:00, ora argentina (dalle 23:00 alle 24:00 ora italiana) ed è possibile ascoltare via internet www.fmaz.com.ar
Il telefono fisso della radio è 0054341 4112623 (mentre va in onda il programma) e il cellullare 00 5493416815300

Fraternamente
Anubis
www.unpuntoenelinfinito.com

Vogliamo congratularci con il programma di radio "Tierra Viva", che viene trasmesso  in FM AZ 92.7 di Rosario (Argentina)  e che ha vinto il Premio Raíces. Un premio di carattere nazionale e internazionale che viene assegnato a Radio e Televisione, Letteratura e Musica.

Link per leggere l'articolo: http://www.premioraices.com.ar/ganadores.html