Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024

CONFERENZA DI GIORGIO BONGIOVANNI E ANTONIO URZI A MONTEVIDEO - (URUGUAY)
24 giugno 2009

LUCI IN CIELO

antoniomvd2009

 

Ad Antonio Urzi e Simona Sibilla,
con l’amore dei loro fratelli dell’America del Sud

Luci in cielo. Luci che ci parlano, che ci guardano, luci che mi fanno ricordare i giorni felici dell’infanzia, le tante sere d’estate trascorse a giocare con mio fratello e con le stelle che si muovevano e danzavano nell’alto del cielo, sopra le nuvole e ancora oltre, oltre la nostra capacità di capire quello che potevamo vedere. Accarezzati dall’aria tiepida e profumata del giardino, o sdraiati  sull’erba fresca che cresceva insieme agli eucalipti dietro la nostra casa.  Pomeriggi interi vicino alle amache nell’attesa ansiosa che giungesse la notte per iniziare a giocare con le figure luminose che si muovevano nel firmamento oscuro a nostro piacimento che eseguivano i nostri ordini, ci dicevamo ingenuamente in quel tempo.
Luci in cielo. Luci che hanno generato nella mia anima un dolce amore per esse, misterioso ma vero, vero al punto che oggi mi trovo in questo sentiero lungo il quale ho un po’ dimenticato le mie dolci amiche dell’infanzia. Oggi non guardo più il cielo in attesa di vedere le mie amiche muoversi, improvvisi luccichii che lo illuminano o che mi disegnino figure imprecise, ma la certezza e la protezione che mi hanno dato da bambina sono rimaste intatte nel mio cuore riconoscente. A volte, quando i giorni perdono il loro chiarore o quando la notte stessa si agita tra le ombre, quando la mia anima si dissangua dal dolore che avvolge il pianeta e che tante volte diventa fisico e trapassa il petto come una saetta, io alzo gli occhi e chiedo al Cielo di vederle ancora, ancora una volta, ma anche se non le vedo, io so che sono lì vicino, e mi basta.
Luci in cielo. A volte sono ferme, altre volte si muovono veloci, luci che spandono la loro benedizione su di noi ogni giorno della nostra vita, dall’alto, dove l’aria resa oscura dalla malvagità dell’uomo fa scaturire lacrime di tristezza interiore, come quelle della nostra Madre per noi, i Suoi figli ribelli.
Luci in cielo che ci hanno guidato e accompagnato lo scorso ventidue giugno fino alla città di Montevideo, per un nuovo incontro con Giorgio. Siamo Arrivati la sera sul tardi, Giorgio ci ha invitati a cenare a casa sua. Ancora una volta ho pensato fosse  un privilegio non meritato. C’erano Sonia e Sonia Tabita, appena giunte dall’Italia, insieme ad Antonio e Simona, la cara Erika e Georges, il piccolo Giorgio David, dinamico come sempre, Anubis e Chacho, sempre affabili. Poco dopo sono arrivati i fratelli del Paraguay e poi la numerosa delegazione di Cordoba, capitanata da  Raúl e Gaby, insieme a Jorge e Dora Abrudsky, Nonno Edgardo e gli altri.
Custodisco come un tesoro, come il gioiello più prezioso ogni momento vissuto insieme a Giorgio e Sonia, ai fratelli che sono presenti ogni qualvolta si crea un’opportunità. Custodisco ognuna delle loro parole, dei loro sguardi, dei loro silenzi, come un regalo che forse un giorno  potrò valorizzare nella sua totale dimensione. La loro premura nei minimi dettagli mi ha commosso, penso che dovremmo essere noi a curarci delle loro necessità.
Il clima di Montevideo è stato molto freddo in quei giorni, ancor di più nella zona di Carrasco, dove il Rio de la Plata sfocia nel mare e il vento diventa più intenso. Il giorno dopo ci siamo alzati presto, abbiamo fatto colazione al centro commerciale vicino all’Hotel Costa Verde, dove alloggiavamo, lo stesso in cui Giorgio dovette alloggiare per quasi tre mesi agli inizi del 2006 e che suscita in me tanti ricordi. Prima di mezzogiorno ci siamo ritrovati a casa di Giorgio per parlare un po’. Erano presenti Raúl, Gaby, Jorge e Dora Abrudsky, il nonno Edgardo, due cugini degli Abrudsky dagli USA, Jorge Pracilio di La Pampa, Omar Cristaldo e Jorge Figueredo del Paraguay, Antonio e Simona Urzi e i fratelli dell’Uruguay che vivono o lavorano con Giorgio. Poi ci siamo presi una pausa per andare a pranzo, ma Giorgio, che aveva l’aspetto stanco ma integro come sempre, non ci ha accompagnato per il  troppo freddo in quanto reduce dalla febbre contratta al ritorno da Neuquen. A metà pomeriggio siamo stati informati che aveva sanguinato e che si stava riprendendo. Nonostante ciò, poco dopo ci ha accompagnati alla mensa “Un Rayito de Sol” a visitare i bambini e per vedere gli ultimi lavori fatti e quelli ancora da fare. Raúl è rimasto in albergo perché non si sentiva bene e aveva febbre alta. Antonio e Simona si sono emozionati tantissimo nell’incontrare i bambini, vedendoli mangiare così tranquillamente ed educatamente, con il loro sorriso di gratitudine e il loro amore verso tutti. Le lacrime sulle loro guance parlavano. La struttura molto umile si trova in un quartiere povero. La temperatura diventava sempre più fredda e i pochi indumenti pesanti che indossavano i bambini li avevano ricevuti in dono dalla mensa.
Da lì siamo andati all’Arca di Montevideo per la riunione. C’erano quasi tutte le arche dell’Uruguay, oltre a quelle dell’Argentina, Paraguay e la rappresentanza italiana.  Finalmente ci aveva raggiunti  anche Juan Alberto dall’Argentina con un ritardo d’aereo.
Giorgio come al solito ci ha parlato di tutto; i suoi insegnamenti sono sempre completi e perfetti, capace di sviluppare diversi temi in pochi minuti e fornire in questo modo risposte a tutte le nostre inquietudini senza il bisogno di formularle a voce alta. Vorrei mettere in risalto due punti del discorso di quel giorno:

Antonio Urzi non è soltanto un contattato , Antonio Urzi è un segno, un altro segno, dei molti che si manifestano in questi tempi. Il Cielo lo ha scelto per filmare le straordinarie evidenze delle astronavi extraterrestri. Lui è un artista, un disegnatore e non un ricercatore del fenomeno Ufo, con un profilo scientifico, di quelli che considerano gli extraterrestri nient’altro che esseri appartenenti a civiltà diverse da noi che vengono a studiarci. Questo è un segno chiaro che tanto il Cielo come gli extraterrestri vogliono dire a tutti che loro sono di origine divina, non soltanto esseri di altri mondi, e che il motivo della loro presenza è spirituale. Ecco perché la missione di Antonio è messianica e per questo motivo è stato scelto nel contesto di un gruppo che privilegia l’essenza spirituale al di sopra di quella scientifica. Antonio è un segno, un messaggio chiaro dagli esseri di luce. La sua missione è appena cominciata ed è molto possibile che sia uno dei primi a filmare il contatto massivo, incluso il Ritorno di Cristo”.
“Un altro punto molto  importante del quale desidero parlarvi oggi riguarda quello che mi ha detto il Maestro durante una delle mie ultime sanguinazioni. Mi ha chiesto: “Sai qual è la frase più importante del Mio messaggio, di tutto ciò che ho detto e che è scritto nei Vangeli?” Io ho risposto: “Maestro, tutto quello che hai detto è importante, come posso scegliere una frase?” Cristo mi ha risposto: “No, ce n’è una che è la più importante, chi non riuscirà a comprenderla, non comprenderà il Mio messaggio, almeno non nella sua profondità. Esattamente quello che risposi quando mi chiesero quando sarebbe arrivato il Regno dei Cieli e Io risposi: “Il Regno dei Cieli è dentro di voi”. Ecco perché vi chiedo di riflettere molto seriamente su questa verità indiscutibile, perché in verità vi dico che è molto importante che la comprendiate nella sua vera dimensione”.

Prima di ritornare in albergo abbiamo cenato tutti insieme. Il giorno dopo c’erano in programma delle attività importanti.
Georges Almendras, reduce da un’influenza e da una faringite che a malapena gli aveva lasciato un po’ di voce, presenta la conferenza dove per la prima volta è stato  presentato al pubblico il video della storia di Antonio Urzi.

Georges Almendras
“Buona sera, chiedo scusa se non sono al meglio con la voce. Questa volta non ci incontriamo nella stessa sala dove ci riuniamo abitualmente, per motivi tecnici abbiamo dovuto spostarci in un’altra sala dove sarà possibile proiettare il video che vedrete questo pomeriggio. Si tratta dell’esperienza che da molti anni vive il contattato italiano Antonio Urzi. Questo video contiene magnifiche immagini di astronavi filmate da Antonio, realizzate in compagnia di colei che oggi è sua moglie, Simona Sibilla, la quale pur rimanendo all’ombra in un certo senso, ha accompagnato e partecipato all’ esperienza di contatto di Antonio. Parleremo anche della relazione che ha questo fenomeno con l’esperienza di Giorgio Bongiovanni, le sue stigmate, la sua fondatezza mistica. Non mi dilungo oltre, invito Giorgio e Antonio a salire sul palco”.

Giorgio Bongiovanni
“Grazie Georges, buona sera a tutti. È per me motivo di forte emozione presentarvi la storia di Antonio Urzi. Ma prima di parlarvi della sua significativa esperienza e dei filmati che vedrete questa sera, voglio parlarvi del nostro lavoro a favore della vita, voglio parlarvi di Funima. La Fundación Los Niños del Mañana (Funima) che ha sede in Argentina e della Funima International Onlus in Italia. Raúl Bagatello, il suo fondatore, non si sente bene oggi, ma ci sono degli amici che sono venuti dall’Argentina che lo rappresentano. Invito a salire il Dr. Juan Alberto Rambaldo, che conosco da trenta anni e che è come un padre per me. Lui è un giudice, ma si dedica da trenta anni alla diffusione del Messaggio, è un testimone ed allo stesso tempo un osservatore della realtà extraterrestre. La sua presenza è importantissima perché, effettivamente, e dopo tanti anni di diffusione dell’Opera e del Messaggio, evidenze come quelle di cui verrete a conoscenza questa sera possono sorprendere anche gli studiosi e i ricercatori di lunga data. Lascio la parola al Dr. Juan Alberto Rambaldo.

Juan Alberto Rambaldo
“Buona sera. Io sono il volto visibile dell’Opera di Giorgio Bongiovanni in Sudamerica e per me è un momento molto speciale. Il contatto che vive Antonio Urzi testimonia la realtà extraterrestre e la sua relazione con l’aspetto spirituale, che si manifesta tramite Giorgio Bongiovanni, un inviato del Cielo che mi ha dato l’onore della sua amicizia e che è la voce che grida il ritorno del Maestro. Ma saranno loro poi  ad approfondire questi temi. Io devo parlarvi di un altro fratello e amico che tutti chiamano “il Missionario delle Ande”, mi riferisco a Raúl Abel Bagatello, che ricevette dalla Madonna la richiesta di avviare delle mense per dare da mangiare ai bambini del nordest dell’Argentina. Le mense di Raúl, tutte della Funima, da lui  fondata qualche anno fa, danno da mangiare ogni giorno ad oltre mille cinquecento bambini, esseri che non hanno niente. Lì in mezzo al deserto può arrivare soltanto la mano di coloro che si ricordano dei dimenticati. Di questo si occupa Funima insieme alla Onlus Funima International, appoggiata e sostenuta dai fratelli dell’Italia e da Giorgio Bongiovanni. Adesso vi invito a vedere il video affinché siate informati su come vengono investiti i vostri donativi”.

Video di Funima
Il video di Funima ci ha trasportato nuovamente all’estrema realtà che vivono tanti bambini in tutto il mondo. Le immagini corrispondono alla regione Nordest dell’Argentina, luoghi isolati, dai paesaggi belli ma freddi e aridi e spogli di ogni cosa necessaria alla vita umana. Queste immagini, anche se le conosciamo, risultano sempre dolorose e rimane senza risposta la domanda che traspare dagli occhi di questi bambini. Cosa si nasconde nei loro cuori carenti di amore, di solidarietà, dell’affetto degli altri? Perché queste anime che deambulano sulle pietre sono le nostre anime e niente di quanto succede loro è estraneo a noi. Questi bambini, immagine di desolazione e abbandono, attendono con ansia e amore infiniti l’aiuto che non arriva quasi mai. Il cambio di coscienza di cui ha bisogno la nostra società avverrà soltanto attraverso l’amore, tanto amore.
L’inevitabile angoscia ci opprime ogni volta che guardiamo il video. Juan Alberto ringrazia la generosità dei fratelli italiani e spagnoli, che contribuiscono così notevolmente ad alleviare la estrema sofferenza di questi piccoli esseri. Come in Uruguay, dove grazie a Raúl Bagatello e alla cara Elena e famiglia si riesce a mantenere una mensa dove ogni giorno mangiano tra i 70/80 bambini, un contributo indispensabile in un quartiere molto carente. Bambini che offrono il loro sacrificio per aiutare noi, bambini che sono già stati salvati e che compiono la missione di aprire i nostri induriti cuori.

Juan Alberto Rambaldo
“Vorrei aggiungere che questo non è nient’altro che un’infinitesima parte dei problemi che assillano il mondo, gestito da gruppi che hanno disumanizzato l’uomo, al fine di smettere di essere tale e diventare uno strumento facile da manipolare. Il nostro obiettivo è cercare di aprire le coscienze, riscattarle, affinchè ognuno si senta partecipe del riscatto dell’umanità. Per questo siamo qui”.

Giorgio Bongiovanni
Il video che stiamo per vedere adesso e che contiene la storia di vita, le testimonianze e le immagini filmate da Antonio Urzi, dura circa cinquanta minuti. Ma prima voglio chiedere ad Antonio, che è accanto a me: Perché sei qui, Antonio?

Antonio Urzi
“Sono qui perchè è arrivato il momento di conoscere e di spiegare il motivo della presenza extraterrestre sul pianeta, di comprendere perché questi esseri sono in mezzo a noi. Posso sembrare arrogante e presuntuoso, ma vivo questa esperienza da quando ero bambino e sono sicuro che gli extraterrestri sono qui per anticipare il momento del Ritorno di Cristo. Giorno dopo giorno aumentano i segni che si manifestano in Cielo e in Terra. Sono segni che ci parlano con molta chiarezza, ma è necessario prestare la massima attenzione e interpretarli bene, non con gli occhi, ma con il cuore. Questa sera, dopo che vedrete le immagini, Giorgio vi potrà dare una spiegazione unificatrice, integrale, capace di sviscerare il vero significato del fenomeno. Il suo discorso è molto intenso, molto profondo e nessuno meglio di Lui può rivelare il motivo dell’apparizione di astronavi su tutti i cieli del pianeta. Ma soprattutto, può darci la corretta spiegazione spirituale che è alla base ed è la causa del fenomeno”.

Giorgio Bongiovanni
Questo video è stato realizzato da “Studio 3” in Italia ed è stato acquistato dalla RAI, un onore per tutti noi. In Italia c’è un programma che si chiama “Voyager” che tratta dei misteri del nostro tempo o di fenomeni che sfuggono alle spiegazioni scientifiche umane. La storia di Antonio è tanto sorprendente che la RAI ha accettato di comprare e diffondere il video che stiamo per vedere adesso tutti insieme. La versione in lingua spagnola è stata curata del nostro amico e collaboratore Georges Almendras, che ringraziamo.

Video di Antonio Urzi
Il sorprendente video presenta la vita di Antonio Urzi, la sua infanzia, la sua famiglia, gli amici, i luoghi frequentati da bambino e da adolescente. Tanti episodi possono apparire misteriosi ad alcuni e appassionanti per molti altri, ma per quasi tutti sono tante incognite da svelare. Le immagini vengono proiettate, sono molto pochi coloro che sono riusciti a filmare un’astronave così nitida e sono ancora di meno coloro che lo hanno fatto più volte. Centinaia di filmati che documentano con immagini di grande qualità; difficilmente è stata vista una quantità di astronavi di diversi tipi come questa.
Quello che rende questo fatto straordinario è la vicinanza delle astronavi, filmate per la prima volta nell’agosto del 2003, con una piccola videocamera 8 analogica. A partire da allora Antonio ha filmato astronavi di ogni tipo, forme e grandezze, sigari, triangolari e le cosiddette tre luci che diventarono famose in Belgio nel 1989. Da dove provengono queste astronavi? Tutto fa supporre che siano extraterrestri e gli stessi belgi non hanno escluso questa ipotesi, poiché i piloti di aerei caccia che li inseguivano affermavano che passarono in un istante da una velocità di trecento km/orari a milleottocento km all’ora, cosa impossibile per qualunque altro mezzo costruito con tecnologia terrestre.
Il quattro giugno del 2004, Antonio filma un oggetto apparentemente metallico con casco che si presume misurasse da sette a nove metri, un calcolo impreciso dovuto alla mancanza di punti di riferimento per confermare la stima. La mancanza di punti di riferimento è dovuta al fatto che Antonio non aveva mai pensato di mostrare i suoi filmati, ne fare calcoli, stime sulle dimensioni delle astronavi o l’altitudine alla quale volano.
Antonio filma le astronavi da una piccola finestra nel tetto della mansarda dove vive. Ha a disposizione soltanto una piccola porzione di cielo per filmare. Sembrerebbe che, al contrario della maggior parte degli avvistamenti  filmati per “caso”, le astronavi non solo lo conoscono, ma addirittura lo aspettano e posano per lui. Altre volte va a casa della nonna di Simona, la sua sposa, dove c’è un piccolo balcone che gli facilita abbastanza il compito.
Il fenomeno continua a ripetersi, in un’occasione ha filmato un oggetto simile a quelli fotografati da George Adasmsky. In questo caso le nubi mettono in evidenza i movimenti dell’oggetto e c’è un punto di riferimento, il bordo di una finestra. Mai sono stati visti filmati di astronavi in modo così nitido. Si vede la finestra, il cielo e l’oggetto che posa per la videocamera, mentre compie dei movimenti caratteristici e particolari.
Mesi dopo, quasi a mezzanotte, appare un’ astronave che risalta nel cielo notturno che si illumina all’improvviso di una luce viola molto particolare che si muove, lo spettacolo è sorprendente. Antonio filma per mezz’ora, allarga il campo riprende gli edifici attorno a casa sua fornendo in questo modo un magnifico punto di riferimento. Questo filmato dura oltre quarantacinque minuti. Per tutto questo tempo l’astronave ha posato tranquillamente per la sua videocamera.
Giorni dopo, quasi alla stessa ora, appare un altro oggetto di tipologia diversa a tutte le precedenti, colore bronzeo ambra, con riflessi chiari nella parte inferiore dello stesso, riflessi provenienti dalle luci di un campo di calcio sottostante che donava all’astronave una nitidezza e una ricchezza di dettagli sorprendente. Poco dopo, a dicembre del 2004, Antonio filma un’astronave che riflette le luci accese della città di Milano; un oggetto di un colore nero particolare che compie diversi movimenti per diversi minuti.
È importante chiarire che Antonio filma le astronavi quando non si trova al lavoro. La coincidenza del suo tempo libero con la comparsa di questi oggetti ci parla di un progetto specifico che gli extraterrestri hanno nei suoi riguardi. È, senza dubbio, un fenomeno intelligente dietro il quale vi è un piano concreto e perfettamente determinato. Tuttavia, quando Antonio cerca di spiegare agli altri il fenomeno che sta vivendo, nessuno gli crede, eccetto il ricercatore indipendente Giuseppe Garofalo che diventa presto suo amico.
Antonio vive attualmente a Milano, ma è nato a Livorno, dove si trovano i suoi genitori. La sua esperienza di contatto con l’intelligenza extraterrestre ha avuto inizio quando era molto piccolo. Racconta il suo papà che da piccolo Antonio saliva in terrazza e ci rimaneva ore a fissare il cielo e chiamava i suoi genitori quando vedeva apparire un’astronave. Anche sua madre testimonia la stessa esperienza. I fenomeni dell’infanzia si ripetono negli anni, non soltanto a casa sua ma anche quando la famiglia viaggia. Con il tempo la famiglia capisce che non si tratta di illusioni o fantasie infantili ma che il bambino dice la verità. Le chiare e indubitabili testimonianze della sua famiglia dimostrano non soltanto la sensibilità di Antonio, ma anche il suo intimo legame con le astronavi, che non è una novità nella storia dei contattati.
Gli episodi continuano fino ai 13 anni, poi si interrompono per fare la loro ricomparsa nuovamente dopo i vent’anni. Un periodo in cui rinasce dentro Antonio la passione ormai matura verso i misteriosi “amici” dell’infanzia. Era solito recarsi, insieme a suo fratello, in un luogo denominato “Valle Benedetta alla periferia di Livorno. Dopo un’attesa di alcuni minuti, vedevano sempre apparire delle luci in cielo, a volte anche in presenza delle sue amiche e sorelle. Ma nessuno portava mai  con sè una macchina fotografia o videocamera per filmare. Tutto avveniva in modo spontaneo, come  un incontro tra amici più che una ricerca di prove, nonostante fossero notevolmente importanti e tanto meno c’era l’intenzione di mostrarli a qualcuno. Tra gli amici che lo accompagnavano alla “Valle Benedetta” c’era Francesco, che sempre ha creduto in quello che raccontava Antonio.
Nel 2000 Antonio conosce Simona Sibilla, che diventa la sua fidanzata e che adesso è sua moglie. Scopre in lei la sua stessa passione per il tema del contatto extraterrestre. Nonostante il suo impegno, ogni volta che cerca di trasmettere la sua esperienza è un fallimento, lo appoggia soltanto Giuseppe Garofalo. Tempo dopo conosce Pier Giorgio Caria, che accetta di incontrarlo dietro l’insistenza di Garofalo. Sarà lo stesso Caria in seguito a metterlo in contatto con il ricercatore messicano Jaime Maussan e con Giorgio Bongiovanni.
Jaime Maussan si rende conto subito che il caso di Antonio è straordinariamente importante e viene in Italia con il proposito di conoscerlo e di intervistarlo. Da quel momento in poi l’esperienza di Antonio registra un notevole salto di qualità. Jaime Maussan racconta che la prima cosa che lo colpisce di Antonio è il fatto che non chiede niente in cambio sul racconto della sua esperienza, inoltre rimane molto impressionato dai filmati. Di ritorno nel suo paese inizia a divulgare la sua storia alla televisione messicana e nelle sue riviste. Milioni di persone in tutto il mondo rimangono colpite dall’evidenze presentate, al punto che nel 2006 alcuni giornalisti di una televisione giapponese vengono in Italia per intervistare Antonio.
Nel frattempo Antonio continua a filmare. Nel 2006 filma di nuovo un’astronave simile a quella che Adamsky filmó negli anni ’50 e ’60 dello scorso secolo, con ombre sferiche e lenticolari. Jaime Maussan ritorna in Italia altre volte per intervistare e conoscere meglio Antonio. Jaime non solo gli crede, ma afferma che dopo i suoi trentacinque anni di esperienza nel fare interviste e parlare con centinaia di persone, è facile per lui capire chi dice la verità e chi mente.
Il 29 aprile del 2007, Antonio vede un oggetto scuro da una delle finestre di casa sua; la visuale è perfetta, si distinguono tutti i dettagli dell’astronave. Nel filmato si sente anche la voce di Simona, testimone fedele di uno dei migliori filmati di Antonio Urzi.
Secondo Jaime Maussan, il caso di Antonio è uno dei più straordinari della storia, simile a quello di Adamsky o Meyer. La particolarità speciale e la caratteristica del suo caso è che le astronavi posano chiaramente per lui, dimostrando un’intelligenza e un piano specifico.
Da questo momento in poi la reazione dei ricercatori e del pubblico in generale è altamente positiva. I filmati di Antonio sono stati analizzati al Centro Ufologico Nazionale di Italia, un’istituzione che afferma che il materiale è autentico e non ha sofferto alcuna manipolazione. Il materiale viene analizzato anche dall’americano Jim Dilettoso, figura sacra e indiscussa dei ricercatori ufologici di tutto il mondo, che allo stesso modo rimane sorpreso del caso  Antonio Urzi.
La voce di Georges Almendras che accompagna le immagini del video ci ricorda che ci sono astronavi di luce, nere, bianche, bronzee, alcune appaiono singolarmente, altre in piccoli gruppi, in flotillas … tutte che posano davanti alla videocamera di Antonio.
Il 23 settembre del 2007 appare un’enorme flotilla di sfere bianche che coprono il cielo. Il 31 dello stesso mese se ne presenta un’altra molto simile, che emoziona Antonio e Simona, testimone dei due fatti. Seguono gli “ebanis” di enormi proporzioni e dai quali fuoriescono le flotillas di sfere bianche, un evento che si ripete nel 2008, questa volta senza le sfere. Nello stesso anno appaiono di nuovo le flotillas e un “ebanis” di colore bianco, un altro di colore fucsia; si possono vedere le sfere che escono dal suo interno; un fatto eccezionale ma filmato prima con tale nitidezza.
Il 13 marzo, sempre del 2008, una nave staziona di fronte alla sua finestra e realizza movimenti impossibili da compiere per qualsiasi tecnologia terrestre, si tratta di un oggetto identico a quello filmato ad aprile del 2004. Il 26 agosto di quest’anno riappare lo stesso oggetto filmato ad aprile del 2007; nel filmato si possono vedere i pixel che anneriscono gradatamente, poiché il magnetismo della nave influenza la videocamera.
In pochissimi anni Antonio ha raccolto numerosi filmati, prove evidenti al di là degli scetticismi, delle opinioni, delle ideologie o di prese di posizione filosofiche o religiose.
Secondo il giornalista e ricercatore Jaime Maussan, la manifestazione delle astronavi risponde a un tentativo di comunicazione che dobbiamo accogliere. Antonio Urzi crede anche che ci siano degli esseri all’interno di questi oggetti, esseri che possiedono un’intelligenza superiore. Un’antica profezia maya annuncia che dopo l’eclisse totale di sole del 1991, ci saranno numerosi contatti tra esseri venuti dalle stelle e gli uomini.

Giorgio Bongiovanni
“Quello che avete appena visto è una storia straordinaria, fuori dal comune. L’esperienza di Antonio è associata alla mia. E Simona forma parte di questa esperienza, non soltanto perché accompagna Antonio, ma perché da testimonianza della stessa. I contatti di Antonio continuano ancora, anzi, potremmo dire che quello che avete appena visto è soltanto l’inizio e che il fenomeno è in pieno sviluppo. Questo documentario è stato realizzato qualche mese fa, ma ci sono filmati posteriori. In tutto il mondo si stanno verificando dei segni simili. Voglio farvene vedere alcuni piuttosto recenti”.

Antonio spiega le immagini che appaiono sullo schermo.

Antonio Urzi
“Questo è uno degli ultimi filmati, del 30 marzo 2009. Avevo la finestra aperta e sentii un’emozione così profonda interiormente che mi sono dimenticato di cercare punti di riferimento. È un oggetto straordinario, sette/dieci metri di diametro, a forma di campana come quelli captati da Adamsky.
Io sento che prima che finisca quest’anno, questi oggetti si faranno vedere in tutto il mondo, non so dire perché, ma è quello che sento. Per questo dico che dovete stare attenti e guardare i cieli dappertutto, dovete mettere da parte un po’ le cose quotidiane che occupano tutto il nostro tempo e prestar più attenzione al cielo. Siamo così assorti a volte in cose di importanza relativa, che ci dimentichiamo e non guardiamo mai il cielo che invece ci parla costantemente”.

Giorgio Bongiovanni
“Le astronavi, così come altre segnali, come i cerchi che si formano nei campi di grano, sono evidenti manifestazioni extraterrestre. Se analizziamo i cerchi nel grano, vediamo che si formano in pochi secondi, misurano duecento, trecento metri. Rappresentano figure che hanno un significato cosmico e anche se viene  affermato che sono ambigüe e confuse, realmente non è così. Alcune di loro sono chiarissime e altre contengono informazioni che devono essere studiate e decifrate da quelli che conoscono la matematica del cosmo. Alcuni segni annunciano catastrofi, altri sono profetici, la croce ha un significato chiarissimo per tutti e gli esseri extraterrestri vogliono dirci che conoscono e amano l’essere che per noi è Cristo”.

Antonio Urzi
“Ritengo che dobbiamo essere umili e accettare i segni che ci danno, perché sono per tutti e appartengono a tutti, ma sono anche  equivoci e l’unico motivo per il quale non hanno una diffusione massiva si deve al fatto che chi ha in mano il potere non desidera che si prenda coscienza della loro presenza ne del significato della stessa”.

Giorgio Bongiovanni
“La mia disponibilità a ricevere le Stigmate, il segno dei segni, è stata totale. Perché Cristo sta per ritornare e le Stigmate lo annunciano. Antonio, da parte sua, ha filmato anche immagini mistiche. Le croci nei campi di grano e nei cieli vogliono dirci molte cose. Allora ¿perché la croce nei cieli del pianeta? Perché è legata al fenomeno delle navi extraterrestri. La croce in cielo sta a significare che le astronavi e l’aspetto mistico sono manifestazioni di una stessa verità. Tutto è in relazione con quanto è stato profetizzato circa duemila anni fa come recita il Cap. 24 del Vangelo di Matteo, dove Cristo stesso profetizza il Suo ritorno al  mondo e come avverrà.
La croce apparsa in Russia ha sorpreso molte persone e ha risvegliato molte anime, come la croce filmata in Messico dall’Ingegnere Antonio Robles Gil.
Ricordate sempre che il personaggio più importante, quello che è dietro ogni fenomeno e al di sopra di loro, è Cristo. La fotografia scattata sul Lago Tiberiade, al tramonto, mentre il sole discende e una figura sembra formarsi dalla sua luce e camminare sul lago: senza dubbio quella figura è Cristo, lo stesso Cristo che camminò su quelle acque duemila anni fa. La persona che ha scattato la foto ha creduto di vedere un riflesso, ma dopo ha capito che si trattava di una figura, una chiara immagine di Cristo con il Suo corpo di luce, che ci dice che Lui è qui sul pianeta, tra tutti noi, aspettando il momento e l’ordine del Padre per manifestarsi con tutto il suo potere e tutta la sua gloria. Adesso voglio chiedere ad Antonio: hai filmato immagini mistiche? Cosa significa per te?

Antonio Urzi
Il fenomeno religioso o spirituale, così come lo conosciamo, è strettamente legato con la realtà extraterrestre. Per questo motivo ho capito che l’aspetto  più importante è quello spirituale. Le prime esperienze che ho avuto, e mi riferisco alle esperienze infantili, erano visioni notturne della figura di Cristo, croci di luce nella mia stanza che mi svegliavano di notte e mi facevano paura. Invece di giorno vedevo astronavi. Un bambino non si chiede il perché avviene e se entrambi i fenomeni, quello Cristico e quello degli Ufo, siano in relazione tra loro. Ma oggi comprendo il perché di tutto ciò e l’ho capito grazie a Giorgio, che conosco indirettamente dal 1995 e personalmente da cinque anni. Però insisto, voglio essere chiaro su questo: la base di tutto il fenomeno è l’aspetto spirituale.
Nel 2006, il primo giorno di dicembre, Giorgio mi chiama per dirmi che  presto la Madre Celeste mi avrebbe dato un segno. Dieci giorni dopo vedo una figura di luce in Cielo, la ingrandisco con lo zoom e insieme a Simona, che era con me in quel momento, abbiamo visto la forma di un essere con un bambino in braccio. Nelle due ore che seguirono ho chiamato altri testimoni, circa venti persone, perché questo essere è rimasto in cielo, sulla mia casa, per due ore. Per me era l’immagine della Madonna, la nostra Santissima Madre. Il dieci dicembre è una data che sta tra il 8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione e il 12, che è il giorno della Vergine di Guadalupe. Il 10 dicembre è anche il giorno della Madonna di Loreto, in Italia. Ho filmato anche croci, dei segni fantastici.
Voglio che tutti abbiano la possibilità di capire, non voglio niente per me, non voglio guadagnare niente, solamente parlare di queste cose e cercare di trasmetterle. Per concludere voglio dire che per me Giorgio Bongiovanni rappresenta il segno che raccoglie o riassume  in se tutti gli altri, perché è il segno vivente di questo tempo.

Giorgio Bongiovanni
“Antonio, vuoi dare un messaggio alle persone che ti stanno ascoltando, un messaggio per la città di Montevideo?”

Antonio Urzi
Voglio solo dirvi di cercare nel vostro interiore, perché è lì che si trova la verità. Spesso siamo circondati da segni che non vediamo. Per questo vi chiedo di iniziare a lavorare dal vostro interiore, perché, lo ripeto, lì trovate la verità. Proprio ieri Giorgio ci diceva che il Regno di Dio è dentro di noi, è un messaggio che voglio fare mio e donarlo agli altri, a voi, ma non ho l’autorità né la forza per farlo, questo è compito di Giorgio. Io sono soltanto un testimone del Cielo, con la ferma volontà di apportare qualcosa, quello che il Cielo mi chiede. Vivo così ogni giorno e ogni giorno ratifico questa mia volontà. La mia esperienza ha avuto una sua evoluzione negli ultimi cinque anni e questo lo devo a Giorgio. Ma è necessario realizzare interiormente ogni giorno un lavoro molto difficile. Ho giorni facili e meno facili, ma al di sopra di tutto vivo questa esperienza da tanto e da cinque anni si fa sempre più intensa e cresco insieme a lei. Devo ringraziare Giorgio di questo, perché è lui che mi ha aiutato a sopportare queste emozioni che ogni giorno diventano più forti.

Giorgio Bongiovanni
“Antonio esagera perché mi ama, per questo parla tanto di me, quando dovrei essere io a parlare di lui. Io gli dico sempre che parli più di se stesso. Ma l’ esperienza di Antonio mi rende molto felice, non sono ne geloso ne invidioso di quello che vive. Al contrario, mi piacerebbe che ci fossero molti altri, in tutte la parti del mondo”.

Antonio Urzi
“Io insisto che dobbiamo essere umili e donarci, essere sempre disponibili alla chiamata, tutti e ognuno di noi può ricevere questa grazia dal Cielo, perché prima o poi si manifesteranno molte persone per collaborare sotto una stessa lingua e un unico segno, quello del Cristo”.

Giorgio Bongiovanni
Per concludere voglio darvi un messaggio finale, ma prima invito Erika Pais ad avvicinarsi.

Erika Pais
Voglio invitare  tutti coloro che desiderano conoscere di più, o che vogliono anche partecipare nella divulgazione della straordinaria esperienza di Antonio. E coloro che semplicemente desiderano realizzare un lavoro interiore. È necessario mettere in pratica il prima possibile questi valori e chi desidera farlo possono mettersi in contatto con noi. Abbiamo un gruppo che lavora a favore della vita in un sentito molto ampio, per il pianeta, contrario all’uso delle energie inquinanti, altri lavorano nella mensa che da da mangiare ai bambini di Funima, altri collaborano con l’Associazione Un Punto en el Infinito e altri con la Rivista Antimafia. Nient’altro”.

Giorgio Bongiovanni
“Adesso vi chiedo di ascoltarmi ancora cinque minuti. Cristo è il centro, il punto massimo di riferimento. La realtà extraterrestre, della quale oggi abbiamo visto una sfaccettatura tramite le astronavi fotografate da Antonio ci deve servire per riflettere profondamente su due cose, su due questioni fondamentali.
La prima può essere affrontata con una domanda semplice, ma fondamentale: è possibile che i grandi maestri che qualche volta ci hanno visitato ritornino fisicamente nel mondo? A sua volta, è possibile che questi maestri discendano da un’astronave e che anche Cristo ritorni in quel modo? E io vi dico si, è possibile. Se Cristo è nato in una grotta, se si è manifestato come uomo, se si ha lasciato perseguitare, e crocifiggere, se ha fatto tanti miracoli, perché non può ritornare con le civiltà extraterrestri? Cristo non è un extraterrestre. Lui non ha bisogno di loro, ma vuole farvi capire, vuole che comprendiamo che ha visitato altri mondi, dove è stato accettato e che Lui ha redento. Significa anche che questi mondi si sono evoluti attraverso di Lui. Credo che è così che ritornerà Cristo sulla Terra. Dovete leggere il Vangelo di Mateo, Cap. 24, dove tutto è scritto e annunciato dal Maestro GesùCristo stesso.
In secondo luogo voglio dire che questa stessa realtà extraterrestre disturba estremamente i potenti che governano questo mondo e lo fa perché hanno la potestà di cambiare la nostra civiltà, perché possono risolvere i nostri problemi. Per questo motivo viene denigrata e non viene considerata. I potenti sanno che questa realtà è capace di risolvere tutti i problemi che oggi ci attanagliano, ma perderebbero il potere che hanno adesso.
La realtà extraterrestre risolverebbe il problema della fame, delle malattie, farebbe crollare e finire il monopolio delle aziende multinazionali, dei venditori di armi, di quelli che trafficano con la guerra. Cosa  farebbero queste ultime se il mondo diventasse pacifico e finisssero le guerre? Le fabbriche di armi e di altri strumenti bellici sono gli unici che hanno guadagni in questi giorni. Se l’evoluto stato di coscienza extraterrestre ci risolve il problema economico e finisce il denaro, cosa farebbero i banchieri, si suicidano? Se scende una nave extraterrestre e ci offre la sua tecnologia pura, non inquinante e ci offre la sua etica, non ci sarebbe più la proprietà privata. Voi potete dirmi: ma allora tu sei comunista? Si, sono comunista cristiano. E se gli extraterrestri ci dicono che possiamo pulire completamente il pianeta, cosa succederà con le mafie del petrolio? Questi esseri hanno la capacità di cambiare il mondo completamente e i potenti lo sanno, ma poiché oltre ad essere potenti sono anche mafiosi, non vogliono.
Grazie a tutti della vostra presenza. Spero che Antonio possa ritornare in Uruguay. Un bacio a tutti e che Dio vi benedica.

Inés Lépori
Posadas, Provincia de Misiones (Argentina)

18/19 luglio 2009