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nuc_busher_01IRAN, NUOVA SFIDA DI AHMADINEJAD APRE LA PRIMA CENTRALE NUCLEARE
Attivato il reattore di Bushehr. Gli Usa: "Non c´è rischio proliferazione" Ma per Israele l´inaugurazione dell´impianto è "totalmente
VANNA VANNUCCINI
Per Teheran è un segno di forza. L´Onu ha appena varato le sanzioni più dure per indurre l´Iran a sospendere il programma atomico, e il governo inaugura la prima centrale nucleare . Ci vorranno ancora due mesi prima che il reattore da 1000 megawatt venga collegato alla rete elettrica iraniana, ma l´operazione è ormai irreversibile. La tv ha mostrato in diretta il trasporto delle barre di uranio nel bacino interno al reattore di Bushehr sotto lo sguardo degli ispettori dell´Aiea. Entro due settimane il caricamento di 163 barre, pari a 80 tonnellate di uranio, sarà terminato. «Un giorno storico» ha detto il capo dell´Agenzia atomica iraniana Ali Akbar Salehi. «Bushehr è il simbolo della capacità di resistenza della nazione iraniana e della sua determinazione». Ha ringraziato Mosca per aver consentito all´Iran di far uso di questa moderna tecnologia. «La Russia da oggi avrà un posto nei nostri libri di storia».
La centrale non è considerata dagli esperti un rischio per la proliferazione atomica, anche se negli Stati Uniti la sua prevista entrata in funzione era stata criticata e Hillary Clinton aveva chiesto a Putin di rinviarla fino a che Teheran non avesse dato garanzie sufficienti di non voler costruire la bomba. L´ex rappresentante di Bush all´Onu, John Bolton, aveva addirittura invitato Israele a bombardare Bushehr prima che le barre di uranio fossero introdotte nel reattore. In serata, un portavoce del ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato che l´apertura della centrale di Bushehr «è del tutto inaccettabile».
Alla conferenza stampa Sergej Kirienko, l´ex primo ministro che oggi è a capo della Rosatom, ha ribadito che nessun uso improprio del combustibile nucleare è possibile. La centrale di Bushehr è gestita dai russi e monitorata dall´Aiea. Sarà affidata ai tecnici iraniani tra tre o quattro anni. Il bacino dove sono depositate le barre di uranio è controllato dagli ispettori dell´Onu e il combustibile spento deve essere restituito alla Russia per impedire che se ne possa estrarre plutonio (con cui costruire una bomba). Per usare l´uranio a fini militari l´Iran dovrebbe perciò sottrarre le barre al controllo degli ispettori dell´Onu e arricchirle dal 3,5 al 90 per cento. «Tutti sanno che questo non è possibile», ha detto Kirjenko, ricordando fra l´altro che la costruzione della centrale era cominciata prima della rivoluzione islamica: «I tecnici russi e iraniani hanno realizzato questo progetto sulle basi gettate più di trent´anni fa dagli ingegneri tedeschi. Una lunga attesa che dà al progetto un importante valore simbolico». Prima di rivolgersi alla Russia, di cui Teheran è sempre stata storicamente diffidente, l´Iran aveva firmato accordi per il completamento di Bushehr con l´Argentina, la Spagna e altri paesi occidentali; ma tutti avevano sotto la pressione americana annullato gli impegni presi. Dalla loro prospettiva anche gli iraniani possono dire che l´occidente ha sempre dato scarsa prova di quella "fiducia" e "credibilità" che richiede loro.
Le preoccupazioni occidentali riguardano soprattutto l´impianto di Arak per il plutonio (che gli esperti considerano una via più rapida dell´uranio per costruire armi atomiche, mentre Teheran sostiene di averne bisogno per produrre isotopi destinati alla medicina nucleare) e il progetto, recentemente annunciato anche se a parere degli esperti piuttosto velleitario, di costruire dieci nuovi impianti per l´uranio. L´entrata in funzione di Bushehr potrebbe tuttavia costituire anche un segnale politico di segno positivo. «Dimostra che un paese che rispetta i trattati internazionali può accedere all´uso pacifico dell´atomo» ha sottolineato Kirijenko. La Russia fornirà a Teheran anche gli isotopi di cui ha bisogno per la medicina nucleare. Salehi a sua volta ha assicurato che l´Iran non continuerà «ad arricchire l´uranio all´infinito». E Ahmadinejad, pur non mancando, in un´intervista a un giornale iraniano, di minacciare una risposta "planetaria" contro un eventuale attacco israeliano, ha detto a Yomuri Shimbun che Teheran è pronta fin da questo mese a riprendere i negoziati sul dossier nucleare .
LA REPUBBLICA 22 AGOSTO 2010