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limon_terzignoCOME TI DISTRUGGO L'ITALIA - 8. SE LA TERRA PRODUCE MOSTRI
Le immagini del limone di Terzigno stanno facendo il giro dell’Italia, e lasciano senza parole. Un frutto della Terra è diventato una sorta di mostro, aborto della natura che non riesce più a donare i suoi prodotti profumati.
Questa è Terzigno, con un limone che sta diventando un simbolo della drammatica emergenza rifiuti. Cava Sari è stata riaperta all’indomani dell’accordo del 29 Ottobre, in cui il Governo si impegnava alla cancellazione della clausola che prevedeva la realizzazione di Cava Vitiello.
Ancora nessun intervento sulla legge n 123 del 2008. Tutto tace, e già si teme l’ennesima presa in giro. Gli scontri sono ripresi, puntuali come l’ora che vorresti non arrivasse mai. Il sindaco di Boscoreale ha garantito che organizzerà una squadra per il controllo dei camion che sverseranno in Cava Sari, per essere sicuri che siano effettivamente solo diciotto comuni vesuviani ad usufruire della discarica. Ma la puzza resta, e con essa, l’insorgenza di malattia e patologie tumorali, per le quali i Comitati per la difesa del territorio, hanno chiesto un elenco tumori.  Nelle stesse ore è stato riaperto anche il sito presso Taverna del Re a Giugliano, dove i camion sono in fila per sversare la spazzatura di Napoli. La popolazione ha iniziato a ribellarsi: era stata infatti sancita la chiusura di quel plesso, ma la situazione è tanto drammatica, da aver stravolto completamente i patti. E niente si fa per scongiurare l’ennesimo disastro, che si presenterà puntuale, non appena le altre discariche in Campania traboccheranno di munnezza. Giorni fa una ragazza di Varese mi ha chiesto come mai fossimo incapaci, in Campania, di fare la raccolta differenziata. Le ho detto che probabilmente non si vuole, e che le stesse istituzioni sono totalmente inottemperanti. Luigi Sabino racconta perfettamente lo stato di cose, che per certi versi è uno stato di guerra. La guerra tra onesti e disonesti, tra cittadini e Stato, quello Stato che non educa, e troppo spesso è connivente. La verità è che in Campania la differenziata non si deve fare. “Perchè i clan dovrebbero bloccare l’apertura delle discariche? Che le cosche abbiano interessi nel settore dei rifiuti è un fatto ormai noto da quando nel 1992, Nunzio Perrella, boss del Rione Traiano diventato collaboratore di giustizia, in una delle sue deposizioni all’allora procuratore della DDA partenopea, Franco Roberti disse:
“Dotto’, non faccio più droga. No, adesso ho un altro affare. Rende di più e soprattutto si rischia molto meno. Si chiama monnezza, dotto’. Perché per noi la monnezza è oro”.
di Marina Bisogno - 6 novembre 2010
http://www.antimafiaduemila.com/index.php?option=com_content&task=view&id=31480&Itemid=78