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Di Maria José Lastra
Venerdì 31 maggio Giorgio Bongiovanni è stato intervistato in diretta telefonica nel programma “Tierra Viva”, che trasmette da Rosario (Argentina) ed è curato dall’Associazione “Del Cielo a la Tierra”. Questo programma è nato nel 2008 dietro ispirazione dello stesso Giorgio, con il proposito di arrivare al cuore della gente e sensibilizzarla al messaggio cristico, alla necessità di lavorare nella pratica a favore della vita, per gettare le basi di una nuova civiltà. “Tierra Viva” ha anche vinto il Premio Raices nel 2009, come miglior programma della sua categoria. Da alcune settimane la trasmissione viene riproposta ogni mercoledì da Vision Radio Online, che raggiunge milioni di radioascoltatori di lingua spagnola. (http://www.visionradioonline.com).

Ai microfoni parlavano Juan Carlos Paolini, Daniel Rodrigo, Juan Alberto Rambaldo, rappresentante di Giorgio in Argentina e Matías Guffanti, un ragazzo che incarna la speranza di quei giovani che lavorano nella pratica, per un mondo migliore.
Tutto lo staff dell’Associazione “Del Cielo alla Tierra” non ha nascosto ai radioascoltatori la gioia di poter ascoltare nuovamente Giorgio. Purtroppo i numerosi impegni, soprattutto quelli legati alla sua attività di giornalista e direttore della rivista AntimafiaDuemila, non sempre gli permettono di adempiere agli inviti radiofonici, così spesso si vede obbligato a rimandarli.

Juan Carlos ha precisato che ogni volta che Giorgio viene intervistato gli utenti collegati sono molto numerosi, di conseguenza in tanti non hanno la possibilità di collegarsi poiché le linee diventano sature, ma  per ovviare a questo disagio ha detto che la sera stessa avrebbero caricato il programma nel blog di Tierra Viva (http://tierravivarosario.blogspot.com/).
Daniel ha fatto subito riferimento al recente appello lanciato da Giorgio (anche in SudAmerica) nei riguardi di Papa Francesco affinché spezzi immediatamente i legami tra il Vaticano e la mafia; tante persone stanno aderendo alla sua proposta, come Padre Stabile di Palermo, anche lui relatore nel convegno “La Semantica religiosa delle organizzazioni criminali”, svoltosi a Palermo lo scorso 24 maggio ed organizzato da alcuni giovani studenti della Facoltà di Giurisprudenza, dove studiarono Falcone e Borsellino. Lo stesso presidente dell’università è figlio di un magistrato ucciso dalla mafia, tra i relatori c’erano anche il sindaco di Palermo, amico di Borsellino, il collaboratore e braccio destro del giudice Nino di Matteo, quest’ultimo è il pm di punta del processo in corso sulla Trattativa Stato-mafia. Giorgio ha affermato: “Questo appello è scaturito dal mio cuore in modo spontaneo, proprio in questo incontro. Padre Stabile, collaboratore e fratello di Padre Puglisi, ucciso da Cosa Nostra e proclamato beato in questi giorni, mi disse che se avessi messo per iscritto quanto avevo detto in conferenza lui avrebbe firmato, e lo ha fatto. Ho avuto anche la possibilità di parlare della Seconda Venuta di Cristo, ed ecco l’appello al Papa di fare pulizia all’interno della Chiesa, perché prima o poi il Signore sarebbe ritornato. Non so se il Papa terrà conto di questa richiesta, di sicuro la leggerà, forse lo ha già fatto. Non so se agirà, ma ci sono dei segni positivi. Iniziano a filtrare notizie che il Pontefice stia sollecitando la dirigenza del Vaticano con i nomi dei 36.000 correntisti dello Ior, non era mai successo prima d’ora. (…) Noi denunciamo con forza i legami tra la mafia e la Chiesa seppur questa abbia avuto a Palermo i suoi martiri. Il cardinale De Giorgi ed il cardinale Romeo, attuale capo della chiesa di Palermo, si rifiutarono di aiutare il povero Padre Puglisi quando questi si rivolse a loro per chiedere del materiale come sedie, tavoli, strumenti semplici per la piccola parrocchia, per i suoi bambini; gli venne detto di fare il suo lavoro e di non occuparsi di mafie, adesso invece lo fanno santo. Questa ipocrisia deve finire nella Chiesa, non puoi fare santo un uomo che tu stesso hai lasciato solo, consegnandolo agli assassini mafiosi”.

Juan Carlos ha rivolto una domanda a Giorgio su una recente indagine che vede coinvolta la Curia di Trapani per presunta compravendita di valuta, lingotti d’oro, ecc.: “Stanno indagando, per questo il Papa inizia ad intervenire, non vuole che la Chiesa sia coinvolta nel riciclaggio di denaro o altro… Non so cosa verrà fuori, ma credo che se il Papa agirà scoppierà uno scandalo, perché dentro la Banca del Vaticano ci sono potenti assassini e criminali”.
 
Ad una domanda sulla possibilità di riuscire a conoscere i nomi dei proprietari del denaro depositato nello Ior, Giorgio ha risposto: “L’unica persona che ha questo potere è il Papa Francesco Jorge Bergoglio, nessun altro al mondo”.
Il giovane Matías ha chiesto cosa pensasse Giorgio in merito al fatto che il Papa Francesco rompa continuamente il protocollo: “Mi piace molto questo suo atteggiamento, come parla con la gente, è come farebbe un amico, un prete, non un Papa, pur dimostrando sempre la propria autorità. Mi auguro che usi la stessa determinazione con cui ammonisce alcuni membri della sua Chiesa per realizzare le riforme che aspettiamo, ad iniziare dalla Banca del Vaticano, mettendo fine all’ipocrisia che in esso regna… Se così sarà, la mia onestà mi farà dire che siamo con il Papa, per adesso ci limitiamo ad osservarlo, pur con simpatia”.
 
Alla domanda su come interpreta la rinuncia di Benedetto XVI, ora che è trascorso qualche mese dalla stessa, Giorgio ha commentato: “Benedetto XVI è arrivato al limite della sopportazione e della tolleranza dopo gli scandali che hanno coinvolto la Chiesa, come la pedofilia, culminati con le carte trapelate dal suo ufficio ad opera di “mani oscure”, rese pubbliche da  un giornalista. E’ stato costretto ad optare per la rinuncia, dando un messaggio forte, può darsi che sia stato costretto a farlo (…)”.
 
Sugli eventi catastrofici che stanno accadendo in tutto il pianeta, come il tornado che ha praticamente raso al suolo Oklahoma City, i molti vulcani in attività, di cui sette presenti in SudAmerica, ha dichiarato: “Sono avvertimenti delle Potenze Celesti, di Cristo stesso.
Ieri ho ricevuto un messaggio in cui il Cielo ammonisce severamente l’umanità, perché in questo momento ci sono centinaia di milioni di bambini schiavi, che lavorano nelle miniere africane per estrarre il coltan, un minerale indispensabile per fabbricare computers, cellulari, strumenti di alta tecnologia di cui noi ci serviamo, io per primo. Il messaggio è molto serio e risponde alla tua domanda sul perché accadono queste catastrofi che annienteranno l’umanità.
Se esistono cento milioni di persone miliardarie, padroni del mondo che ubbidiscono ad ottocento multimiliardari, ci sono due miliardi di persone che hanno il necessario, noi ad esempio ed i restanti cinque miliardi, tra cui milioni di bambini, muoiono di fame. A questo punto il Cielo dice: “o cambiate oppure scateniamo una serie di catastrofi che non potete immaginare”. Inizieranno lentamente, per poi aumentare sempre più e si manifesteranno nei prossimi sette anni. Le calamità hanno lo scopo di far capire alla gente, ai potenti che esiste una giustizia divina, la quale difende i bambini innocenti. Io so che potrebbero morire tre/quattro miliardi di persone a causa di queste catastrofi. Molti penseranno che sono un estremista religioso, ma se uno è credente e non è ipocrita, sa che nella Bibbia ci sono dei momenti in cui Dio manifesta la Sua Ira Santa per ammonire severamente l’umanità; quindi, perché non potrebbe avvenire quanto accadde a Sodoma e Gomorra? Cristo annuncia il Suo Ritorno e lo paragona al diluvio universale: “Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo: mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti” (Luca 17, 26). Egli ci ricorda che non ritornerà con misericordia”.

Daniel è intervenuto chiedendo cosa accadrà alle persone che non sono a conoscenza di quello di cui stiamo parlando, ad esempio le tribù degli  aborigeni… “Vi dico qualcosa che forse non sapete, queste persone parlano con gli extraterrestri tutti i giorni, siamo noi in realtà a non conoscere niente; gli aborigeni si chiedono cosa faremo… Gli extraterrestri mi hanno detto che essi stessi informano le tribù autoctone, mentre noi conosciamo appena un dieci per cento rispetto alle conoscenze che loro possiedono”.

Sulle ultime frequenti eruzioni dell’Etna: “Ci sono due motivi: il primo si riferisce ai fenomeni naturali di cui parlavamo prima, il secondo riguarda l’Etna, il Popocateptl ed alcuni vulcani cileni, proprio perché questi Esseri ci avvertono che sono lì e potrebbero manifestarsi massivamente nelle vicinanze. Il contatto massivo riguarderà tutto il pianeta, ma ci saranno piccoli contatti che lo precederanno vicino ai vulcani attivi e a quelli che sono spenti da centinaia di anni”.
 
Matías ha chiesto se ci fosse un motivo particolare per cui si manifestano vicino ai vulcani e Giorgio ha spiegato che gli extraterrestri “esecutivi”, cioè quelli tra la terza e la quarta dimensione fisica, non i direttivi, gli spiriti solari, necessitano dell’energia dei vulcani per un determinato periodo di tempo, qualche ora, per caricare energeticamente i loro mezzi: “È importante che prima prendiamo coscienza ed entriamo in contatto con questi esseri extraterrestri umani come noi e dopo con gli esseri di luce, questa è la gerarchia cosmica. I  veri esseri angelici sono di luce, come Setun Shenar, Ithacar, essi fanno parte della confederazione che governa il cosmo conosciuto; esiste infatti un universo di cui loro sono perfettamente a conoscenza, ma che stanno ancora esplorando”.
 
Alla domanda sul catastrofico terremoto che alcuni scienziati giapponesi hanno previsto in Giappone, Giorgio ha risposto: “Il Giappone scomparirà sommerso dall’Oceano, come accadrà ad altre terre e nazioni conosciute e che rimarranno inabissate per milioni di anni. Purtroppo è così, fa parte dell’evoluzione geografica del pianeta Terra”.
 
Il tempo è tiranno e l’ora a disposizione è già trascorsa, Juan Carlos ribadisce a Giorgio il desiderio espresso da tutti di averlo nuovamente ospite, al più presto. Lo salutano calorosamente ringraziandolo vivamente per il suo intervento.
 
Maria José Lastra
2 Giugno 2013