Postato il Venerdì, 19 giugno @ 19:00:00 CDT di marcoc
I 1464 miliardi di dollari di spese militari nel pianeta e l’espansione geometrica dei guadagni dei consorzi di armi di Europa e Stati Uniti, sono la prova più inconfutabile della relazione simbiotica di sopravvivenza stabilita dal sistema capitalista con i conflitti armati e le occupazioni militari. L'uno si retroalimenta dall’altro e entrambi i termini dell'equazione formano la pietra angolare dell’esistenza stessa del sistema che oggi controlla il mondo. In un solo decennio le spese militari sono aumentate del 50% e di fronte alla crescente “militarizzazione” del pianeta una domanda perseguita gli esperti: per quale guerra si preparano le potenze?”
La Rete Italiana per il Disarmo e la campagna Sbilanciamoci! hanno presentato ieri a Roma la campagna per lo 'Stop agli F35' per fermare la partecipazione italiana alla produzione e acquisto di 131 caccia bombardieri F-35 (Joint Strike Fighter - JSF) da parte del Governo italiano. Entro il 31 dicembre 2009 il Governo italiano deve infatti decidere sul programma pluriennale relativo all’acquisizione del sistema d’arma Joint Strike Fighter (JSF) e sull’associata linea di assemblaggio finale a Cameri in provincia di Novara.
Sabato 14 Marzo 2009 03:00
Si tratta forse di una delle pubblicità più atroci che abbia mai visto. Il video prodotto per l'industria israeliana Rafael è stato proiettato parecchie volte durante AeroIndia 2009, una fiera indiana dell'industria aerospaziale con espositori da tutto il mondo, per i quali l'India in espansione rappresenta uno dei mercati più promettenti.
I governi hanno destinato circa 850.000 milioni di euro per le spese militari, ma durante lo scorso vertice della FAO si sono compromessi a destinare 4.500 milioni per lottare contro la fame.
AGENZIE – Stoccolma – 9/06/2008
La spesa militare nel mondo ha raggiunto nel 2007 la cifra di 847.500 milioni di euro, un sei per cento in più dell’anno precedente e un 45 per cento in piú del 1998, secondo il rapporto annuale del 2008 redatto dall’Istituto Internazionale di Ricerca per la Pace (SIPRI) che ha sede a Stoccolma.