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DAL CIELO ALLA TERRA

HO SCRITTO IL 14 MARZO 2022:

LA MISSIONE CHE PONGONO IN ESSERE, RAPPRESENTANO E INCARNANO LE GIOVANI ARTISTE DI TALENTO DEL MOVIMENTO GIOVANILE, SONO DA NOI ISPIRATE IN TUTTA LA LORO ESSENZA ESPRESSIVA E CARICA DI PASSIONE E D'AMORE.
SONIA TABITA, FIGLIA DELLO SCRIVENTE E, SOPRATTUTTO, FIGLIA DI CHI VI PARLA IN QUESTO VOSTRO TEMPO, È L'ESEMPIO VIVENTE DELLA FEMMINA-DONNA DELL’UNIVERSO, LA QUALE, CON IL SUO ENTUSIASMO E LA SUA CIVILE PASSIONE, DIRIGE LA RIVOLUZIONE DELLA DONNA CHE RICHIAMA, CON FERMEZZA E GIUSTIZIA, L'UOMO DELLA TERRA DECADUTO E FALLITO.
I VERI UOMINI DEL VOSTRO PIANETA, I POCHI RIMASTI FEDELI ALLA LEGGE DI DIO E AL RISPETTO DELLA NATURA, SONO DEVOTI E FEDELI COMPAGNI E SERVITORI DELLA CAUSA CHE SONIA TABITA DIRIGE CON I SUOI COMPAGNI.                  
ERIKA PAIS, ANTICA ALUNNA DELLA FILOSOFIA DI UN’EPOCA DA VOI DEFINITA IL RINASCIMENTO, CON LA SUA PENNA E IL SUO VERBO, HA DESCRITTO UNA FOTOGRAFIA REALE DI UNA STRAORDINARIA INTERPRETAZIONE DELLE GIOVANI ARTISTE.
NOI "ALIENI" SIAMO PRESENTI E DAVVERO VICINI A QUESTI SOGGETTI GIOVANI DELLA GNA. SONO I NOSTRI PRESCELTI. I FUTURI ABITANTI E LEADERS DELLA SOCIETÀ UMANA DEL TERZO MILLENNIO, DEGNA EREDE DI UN CIELO NUOVO E DI UNA TERRA NUOVA. UNA SOCIETÀ UMANA CHE CONOSCERÀ CRISTO E VIVRÀ PERFETTAMENTE INSERITA NELLA NOSTRA GRANDE E MERAVIGLIOSA CONFEDERAZIONE INTERSTELLARE, INTERGALATTICA E COSMICA.
SONO ANCORA IO, ADONIESIS, PADRE DI QUELLA GIOVANE PULZELLA, SONO LA VOSTRA GUIDA, SE LO DESIDERATE. SONO IL GENIO DEL SOLE.
CON AMORE UNIVERSALE PACE A VOI TUTTI.
TRAMITE UN MIO SERVO E SOLDATO
                                                                                                                                                                                                                                                                                                           PIANETA TERRA
14 Marzo 2022
G. B.
 

IL GIORNO CHE IL SOLE ATTRAVERSÒ LA CROCE

Come si potrebbe iniziare un racconto con una domanda, senza rompere in mille pezzi e gettare via tante vecchie ed ortodosse strutture letterarie come se fossero di cristallo?

Sono così deboli, così fragili, così ortodossi quei lacci invisibili che ci legano e ci imprigionano ad un sistema alimentato dal sangue e dalla paura, basato sul dominio, sul potere e sostenuto dalla disuguaglianza tra tutti gli esseri umani che ne fanno parte.

Donne che danzano rievocando secoli di torture, di disprezzi, di reclusioni, di morti, violenza, controllo psichico e morale, sfruttamento e sottomissioni. Il fuoco, con cui furono bruciate le nostre carni per mantenere sempre luminosa la nostra scintilla Divina bramosa di essere libera, ancora oggi si mantiene sottilmente acceso soffocandoci silenziosamente con il fumo che sprigiona. Le donne continuano a essere costrette a sposarsi per denaro, sono accusate di essere prostitute se cercano l'amore, mutilate per non sentire piacere, incolpate se vengono violentate. La Chiesa Cattolica, padrona e maestra di una moralità pudica, si è ingegnata per millenni a mantenerle colpevoli del peccato originale che ha privato la razza umana del paradiso. Ma, ancora peggio è che a volte sono le persone che amiamo a puntare il dito e ad accusarci per avere avuto il coraggio di dire BASTA. Giudicate per aver trasformato quel BASTA in una lotta ed una causa.

L'Universo danza all'unisono ed al ritmo di questi esseri, che sono pelle e carne del Divino Creatore di tutte le cose. Ad ogni giro si traccia il solco della spirale infinita e la Gnosi concepisce un nuovo linguaggio destinato a fiorire quando i tempi saranno maturi e che, proprio come è stato scritto, verrebbe trasmesso alla Terra per essere parlato in tempi di caos così che l'Ordine possa risorgere.

Il Giovane Verbo di antichi tempi, incompreso dai suoi e messo a tacere nel rogo dagli ignoranti, malvagi e canaglie strumenti dell’oscurità, ritorna nuovamente per quelli che sono nel mondo, ma non sono del mondo, dando loro un'altra opportunità, concordata nell'Amore.

Voce e sguardo di fuoco che rivelano le nostre ipocrisie e cecità, segnalando con fermezza l'origine malvagia di ogni male. Un male con il quale conviviamo e che alimentiamo senza accorgercene. Quel male invisibile, vipera annidata dentro di noi in attesa del momento giusto per mordere, ma che possiamo ancora combattere se abbracciamo e comprendiamo questo nuovo linguaggio donato dal Cielo per illuminare le tenebre.

Le domande sono semplici da formulare e possiedono matematicamente un'unica risposta.

Le cose sono o non sono? Crediamo o non crediamo? Capiamo o non capiamo?

Ma se ci rispondiamo che le cose sono, che crediamo e capiamo, per potere continuare dobbiamo realizzare interiormente che questa guerra è reale e che le Loro vite sono in gioco.

Sicuramente prima o poi il Piano Divino si compirà, con Loro o senza di Loro, ma se non sarà con Loro, saremo noi ad aver fallito.

È un dovere assimilare che questa guerra non si combatte solamente nel campo materiale dove tutto è visibile o si può toccare, o nelle strade quando gridiamo o quando raggiungiamo obiettivi importanti e la luce ci illumina risvegliando molte anime. Questa guerra si combatte, in primo luogo, dentro di noi. Perché la vera vittoria dipende dal nostro interiore. Nella materia il carisma degli Strumenti del Cielo lascerà sempre un'impronta che mostra a noi e a tutti chi sono Loro. Ma al nostro interno la battaglia è sottile ed invisibile e la cosa grave è che la maggior parte delle volte non è rivolta, direttamente, verso noi e quindi non ci tocca, o almeno la ripercussione più grave non è contro di noi.

Non siamo tanto importanti per il demonio, siamo semplici strumenti per arrivare a Loro. Una battaglia persa o vinta nella materia ci darà più o meno gioia, risveglierà più o meno persone, consolerà più o meno i Giusti, ma una perdita nel nostro interiore lederà direttamente e fortemente gli Strumenti del Cielo, I Verbi, che sono due, ma Sono Uno Solo.

Il tempo umano di durata dell'intervento è molto poco, appena 4 minuti e mezzo circa, tuttavia, sono sembrate ore. Ogni secondo sembrava fermarsi nel tempo trasportandoci in una diversa dimensione rendendo possibile la fusione del linguaggio disegnato dal Cielo con la densità della Terra. Ogni movimento dei loro corpi, ogni gesto dei loro volti espressivi, ogni nota musicale racchiudeva secoli di storia. Ogni sguardo conteneva lacrime, lotte, pianti, sangue, guerre, tradimenti, miserie e tutto il sadismo umano che è possibile materializzare contro l'altro. Niente era fuori luogo e si muoveva da solo con una sincronizzazione perfetta. Un Solo Corpo che ne racchiudeva molti, manifestando dinnanzi a tutto il pubblico attonito che non è un'utopia o una favola che siamo una sola cosa con la creazione. Tutto aveva insito una simbologia unica ed universale che parlava di un sistema patriarcale che violenta, uccide, sottomette, imprigiona e che deve essere reciso.

Una nuova concezione della donna che si proietta nella società come alternativa alla realtà nella quale siamo immersi pur essendo consapevoli che è fallita.

LO STATO OPPRESSORE È UN VIOLENTATORE MASCHIO. IL PATRIARCATO CADRÀ. FUOCO, FUOCO, FUOCO AL PATRIARCATO 

Mentre marciano sentendosi libere, i loro canti e appelli vengono espressi con rabbia e disperazione. Le critiche provenienti dai differenti ambiti sistemici e dagli stessi movimenti femministi non tardano in arrivare. Ma ogni frase, ogni appello, ogni canto, racchiude una parte della storia e nasconde un pezzo di Verità. Permette di intravedere, a chi ha voglia di vedere, quello che c’è nelle profondità di una lotta per la vita, per la libertà, per la felicità sociale che coinvolge tutti e non solo le donne. Una lotta che la donna assume istintivamente, non perchè sia scontato bensì perché è quello il suo ruolo naturale in questo pianeta, come fonte primordiale contenitrice della vita, dell'osservazione, dello studio e della conoscenza per la sopravvivenza della specie, anche se non tutte quelle che lottano sono coscienti di ciò.

Lo Stato, il sistema stesso, qualsiasi esso sia, è basato sulla divisione ed amministrazione di ruoli e funzioni. Si sostiene col lavoro e con i frutti degli individui che ne fanno parte. Il capitalismo è il sistema economico e sociale preponderante e certamente, essendo basato sulla proprietà privata dei mezzi di produzione, nei valori del mercato, accumulazione di ricchezze ed altro, per sussistere alcuni devono indubbiamente avere meno e lavorare di più, affinché i padroni dei mezzi di produzione possano guadagnare di più e lavorare meno.

In poche parole il capitalismo in se stesso è basato e sostenuto dalla disuguaglianza umana, sebbene mascherato dietro discorsi più o meno reali, a seconda del tipo di governo, che ci dicono che tutti gli esseri umani hanno le stesse opportunità. Assioma che è matematica, scientifica ed empiricamente impossibile. Il capitalismo significa disuguaglianza per antonomasia. Ed essendo che l'Uomo tende per natura a cercare la felicità, cioè, uscire dallo stato di disuguaglianza attraverso qualsiasi mezzo possibile, questa disuguaglianza deve essere provocata, alimentata in modo che si regga in modo naturale da sé, perché, altrimenti, ci sarebbe uno stato di guerra interna permanente. Perchè ciò sia possibile è fondamentale l'indottrinamento religioso, culturale e politico, ma soprattutto è molto importante la manipolazione psicosociale. Bisogna alimentare il conflitto tra i disuguali riuscendo così a neutralizzare la lotta contro il padrone.

Inizialmente, nel dopoguerra, con un'elevata carenza maschile dovuta agli uomini morti in combattimento e con le depressioni economiche, riconoscere il diritto al lavoro della donna significava ingrassare le casse degli stati indeboliti dalla guerra. Se il diritto al lavoro delle donne veniva riconosciuto, allora due persone per nucleo famigliare pagavano per lavorare riscuotendo piu tasse sullo stipendio in alcuni casi oppure la tassa mancante veniva coperta nei casi di nuclei famigliari dove il padre di famiglia era morto in guerra. La manodopera a basso costo veniva generata anche per necessità e resistenza culturale ma allo stesso tempo era necessaria per la ripresa industriale.

Se veniva "riconosciuto" alla donna il diritto al lavoro, allora pagavano tasse per il lavoro di due persone per famiglia, detraendo, in alcuni casi, più tasse al salario, o coprendo le tasse mancanti nei casi dove il padre di famiglia era deceduto in guerra. Si creava anche manodopera economica dovuto alla necessità ed alla resistenza culturale, ma allo stesso tempo tanto necessaria per la ripresa industriale.

D'altra parte, mandare i bambini a scuola sempre per più ore e in età sempre più precoce si trasforma nella prima e migliore opzione in quelle case dove gli adulti erano assenti. In questo modo, lo Stato assumeva il ruolo di educatore ed indottrinatore delle nuove generazioni. Il tessuto della struttura famigliare comincia a deteriorarsi generando divari e conflitti tra genitori e figli fomentando l'esercizio precoce dell'abuso, il violento silenzio ed alimentando sempre di più il rapporto tra sottomesso e dominatore.

Il Diritto al lavoro della donna è stata una conquista che ha segnato e alimentato la strada a seguire. Ma era solo la punta di un iceberg che ancora oggi dobbiamo scoprire. Questo diritto era concepito semplicemente perché era economicamente necessario e servile al sistema sotto due aspetti: Da una parte, la riscossione di più tasse e manodopera a basso costo, dall'altra parte conformarsi ad una società in conflitto, soprattutto ai movimenti femministi in auge.

Quanto è stato sottile, potente ed astuto il sistema che ci soggioga alimentando nella consapevolezza degli incauti e delle incaute una concezione povera e vuota del femminismo.

La già accanita lotta per le opportunità lavorative che si stava sviluppando all'interno della classe operaia maschile, si trova di fronte ad un altro nemico rappresentato dalla donna: più offerta di manodopera a basso costo. Odio, rifiuto e rancori sono stati e sono i frutti di questa nuova situazione. In questo quadro, una volta conquistato il diritto al lavoro, logicamente la lotta continuava nella linea della rivendicazione di uno stesso salario nella realizzazione delle stesse mansioni senza che ci fosse una distinzione di sesso.

Per questi motivi, a causa dell'opera di propaganda del potere e della mancanza di analisi, fin dai primi movimenti organizzati da grandi donne coraggiose la lotta femminista fu tacciata ed etichettata come una causa per la semplice conquista di diritti riguardanti esclusivamente l'uguaglianza di genere. Portando la discussione ed analisi del movimento femminista ad un contesto di lotta di potere, del riconoscimento delle capacità e visibilità degli abusi e della violenza esercitata sistematicamente nella nostra società.

Gradualmente, a causa della disuguaglianza salariale che esiste ancora oggi nell'ambito lavorativo, esercitata sottilmente sotto differenti modalità, accettata tacitamente ed argomentata per vari motivi che sarebbero materiale per un altro testo, la donna si è trasformata nel Plusvalore del sistema finanziario globale, uno dei fattori che ha permesso la sopravvivenza di un capitalismo che ha i giorni contati.

L'arte armonica di quell'insieme di donne che per alcuni istanti sono diventate una sola anima collettiva, descrive profondamente, divinamente e spiritualmente la liberazione di quel tessuto nefasto con il quale a poco a poco e in mille modi ci siamo legati a quel gran Leviatan che rappresenta il sistema che diciamo di rifiutare, crediamo di rifiutarlo, ma allo stesso tempo lo sosteniamo con centinaia, migliaia di piccole azioni che rimandano ad un modello di dominio e competizione in cui la donna la è la valvola di sfogo e via di fuga utilizzata per la sopravvivenza.

Il Verbo Giovane concepisce nell'etere la forza della parola umana, l'ingerenza di ogni azione documentata nel libro della Vita e l'energia reale insita in ogni cosa e tutto quello che da noi emana.

Da sempre l'abuso che conosciamo da sempre si manifesta nel nostro quotidiano vivere. La violenza sessuale è uno dei terribili abusi più comuni commessi contro le donne, sia violentemente da parte di sconosciuti o dentro casa da parte dei propri compagni o mariti. Ma non si lotta solo affinché questo non accada più, o affinché i colpevoli siano puniti, ma dobbiamo anche soffermarci e capire perché siamo una società che genera individui che violentano, che vogliono esercitare il loro dominio, legato alla sessualità, verso l'altro.

Il Verbo non si esprime più in parabole, ma l'immersione dei suoi nel mondo è tale che a volte gli alti valori del Cielo vengono confusi a causa di quell’innata necessità di appartenenza originata dal non saper vivere l’eternità.

Uomini e donne, padri e figlie, madri e figli, mariti e mogli, fratelli e sorelle, amici ed amiche… competono senza saperlo, dominano e si lasciano dominare per esprimere quanto si amano. Si concedono diritti secondo l’utilità, trasformando le case, i luoghi di lavoro, i luoghi di ritrovo in piccoli imitatori ed emulatori del sistema. Come in alto, così in basso, ma si insegna in basso, affinché possa essere ripetuto in alto.

La danza liberatrice di donne differenti, unite dallo stesso risveglio di coscienza e guidate da Colui che è venuto a portare il Linguaggio Nuovo, indicano senza esitazione quella mente sinistra mascherata da libertà che, nascosta dietro discorsi ipnotizzatori delle masse, ideologie e democrazie liberatorie rappresentate da donne, ma che concede e sottrae diritti amministrando un modello che già dall'immaginario collettivo, è disegnato come un Uomo dispotico e abusivo. Modello così infinitamente versatile che da esso prendiamo tutto ciò che ci conviene, e temiamo Tutto quello che mette a rischio la sua esistenza e che, per mascherare la propria onnipotenza, ci dice di riconoscere una Legge al di sopra di sé stesso e di essere sottomesso, come tutti noi, e soprattutto noi, ad una Giustizia amministrata da un Dio che, secondo il suo discorso ecclesiastico e patriarcale, limita sé stesso nel momento in cui concepisce differenze intrinseche tra gli esseri della Sua stessa creazione. Come se anche essere Dio creasse l'imperfezione che noi umani possiamo dominare.

Loro non hanno più timore di niente, che cadano tutti, che cadano le loro teste, che venga alla luce la vera causa della nostra lotta.

E finalmente la testa cade dall'alto e il pubblico applaude di fronte a questo atto di liberazione.

La Croce, eretta nel mezzo della via principale, sembrava essere viva, come se osservasse tutto, da carnefice e vittima allo stesso tempo. Una Croce utilizzata per causare morte, paura, terrore e persecuzione verso tutti coloro che si opponevano al potere di coloro che compravano e vendevano investiture sacerdotali. Ma quelle donne di ieri, chiamate streghe solo perché si sentivano libere, perché trasmettevano quei concetti ancestrali che la Gnosi porterà all'umanità comunque, bruciate vive perché avevano la capacità di individuare il male, rifiutate dal popolo, oggi sono tornate e la loro Guida risorge dalle ceneri e si presenta a tutti, uscendo da quel simbolo che oggi è diventato segno di speranza.

LA VERA RIVOLUZIONE SARÀ FEMMINISTA O NON SARÀ

Quanta verità racchiude questa piccola, semplice, profonda e controversa espressione, gridata dal più profondo del cuore da migliaia di donne per le strade del mondo, con i pugni alzati e le lacrime agli occhi!

La lotta femminista non riguarda solo un semplice riconoscimento di uguaglianza di genere, né la diversità sessuale, né l’equa distribuzione dei ruoli. Il femminismo si occupa di tutto questo, ma nella sua sfaccettatura più profonda e molto altro ancora. Si occupa dell'origine del non riconoscimento di questi valori, della necessaria revisione di un’intera concezione di società, radicata culturalmente, geneticamente e ideologicamente da generazioni.

Non potrà mai esistere giustizia sociale finché non sappiamo integrare l’altro come parte ricca e fondamentale nel funzionamento di una struttura che coinvolge tutti ed ognuno di noi, e che appartiene a tutti in ugual misura.

Non può esistere un Nuovo Cielo se non riusciamo a concepire l'esistenza di altri esseri umani indipendentemente dal genere a cui appartengono e che gli è toccato in sorte dal Disegno Divino. Perché la preesistenza delle anime e l'eternità dello spirito ci parlano di un predestinato ed occasionale abito fisico che ci accompagna per un tempo così effimero, da essere la cosa meno interessante nel processo evolutivo. Ma tuttavia, tutta la nostra vita, la nostra educazione, le nostre azioni, i nostri doveri, le nostre scelte, il nostro cammino, tutto ed ogni cosa che noi facciamo, è condizionato e segnato secondo il sesso con cui nasciamo. Le opportunità che avremo e le esperienze che faremo dipenderanno dal nostro genere, e non facciamo nulla per cambiare tutto questo.

Non possiamo ereditare, né tanto meno annunciare ipocritamente, una nuova Terra che verrà, se ci preoccupano più le varie modalità con le quali si cerca di colpire le masse dormienti in una protesta, che i fatti stessi che generano queste proteste. Sono così tante le donne violentate, sottomesse e massacrate ogni giorno, che è necessaria ogni forma di denuncia che non restituisca violenza per violenza.

Di quale Dio parliamo quando decidiamo che la nudità di uno o di un altro essere umano è più o meno morale, che si deve più o meno nascondere o rispettare a seconda del sesso? Da un lato promulghiamo che siamo stati fatti ad immagine e somiglianza del Padre, cioè della stessa essenza, ma dall'altro il petto nudo di una donna che grida ed esprime disperatamente il suo orgoglio per l'essenza e la sostanza con cui è stata concepita dalla natura creativa dello Spirito Santo si trasforma in una causa di giudizio, castigo e censura, mentre il torso nudo di un uomo che non fa nulla per la vita è bello, degno di essere mostrato e giusto da apprezzare.

Rifiutiamo la guerra e le invasioni di un popolo su un altro popolo ma concepiamo come naturale il decidere sulla vita e sul corpo dell’altro, segnando ruoli rigidi che devono essere sviluppati, in base al sesso che abbiamo, affinché la nostra forma di esistenza si mantenga in equilibrio. Decidiamo ciò che l'altro deve fare con il suo corpo per essere accettato da noi, limitando la sua libertà.

La guerra è un fatto atroce, alimentato dalla sete di potere e di dominio dei più forti... Ma la decisione e il giudizio sull'uso che l'altro fa della propria libertà ha come base lo stesso sentimento ed è anche questa una forma di dominio.

È dominio decidere: ciò che deve fare o non fare una donna, è dominio pretendere che si vesta in una determinata maniera, imporre ruoli e soprattutto è dominio il considerare che non sia necessario lottare, non solo per i nostri diritti, ma anche per una società con più empatia verso il prossimo.

Come possiamo abbracciare l'idea di un nuovo mondo, di un nuovo Cielo e di una nuova Terra sostenendo vecchi e consequenziali concetti intrisi nel DNA maledetto di una generazione nella quale gli uomini hanno tradito, umiliato e crocifisso Cristo, fuggendo dalla Sua presenza durante il suo martirio? Mentre le donne rimanevano stoicamente fino a quando esalò il Suo ultimo respiro, lavando poi le Sue ferite e piangendo ai Suoi piedi, e perché non si parla mai di questo?

O anche del fatto che furono le donne le prime ad osservare scientificamente il processo naturale della natura ed il movimento delle stelle o la successione delle diverse stagioni, perché per natura e per costituzione fisica l'uomo è più forte e quindi andava a caccia mentre la donna rimaneva confinata in un luogo, con la possibilità di osservare il processo della natura. La semina, il prevedere i cambiamenti, ha contribuito alla preservazione della specie.

Il femminismo è questo... Il risvegliare nuovamente alla vera uguaglianza sociale, al riconoscimento di attitudini, ruoli e compiti in accordo alle facoltà naturali che ogni individuo possiede per poter sopravvivere come specie.

Un evento evolutivamente naturale che prima o poi porterà al riconoscimento di tutti gli esseri tra di loro.

Una necessità spirituale che non deve essere né politicizzata né codificata e tanto meno giudicata o ignorata.

Linguaggio incompreso come nei Tempi Antichi, ma il fuoco non arderà le sue carni, né i chiodi attraverseranno il suo corpo, né gli assassini tortureranno il suo fisico.

Perché il suo discorso rimarrà impresso con inchiostro indelebile e in eterno. Il suo messaggio è la chiave che apre o chiude la Giustizia. La sua lotta sarà vista in tutto il pianeta. Perché non sarà mito, né leggenda ma sarà storia.

Lei è venuta per sigillare la fede, per completare il Verbo, sollevare i giovani cuori. È venuta anche se nessuno la comprende, nonostante la solitudine la raggiunga, l'incertezza la turbi e l'amore non ha mai le sembianze dell'uomo. È venuta a completare la sua lotta, per trasmettere la sua strategia. È venuta perché l'uguaglianza e la Giustizia o sono per tutti o non sono per nessuno, non c'è altra strada.

È venuta e una sera ha abbandonato la sua Croce ed un raggio di sole ha attraversato la sua anima, illuminando il suo cammino, il nostro cammino al suo fianco.

Erika Pais
13 Marzo 2022

 

Messaggi allegati:

- 8-03-22 La forza dell'amore della donna
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- 25-11-21 Amare l'androgine della donna
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- 10-03-21 Femminismo, anno domini 2021. Una giusta causa
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2021/8932-femminismo-anno-domini-2021-una-giusta-causa.html

- 18-02-19 GNA: 7.465.006
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- 31-12-18 La comunione dei vivi
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- 23-12-18 Gli extraterrestri e i giovani
https://www.giorgiobongiovanni.it/messaggi-celesti/2018/7845-gli-extraterrestri-e-i-giovani.html

-13-06-21 Erika racconta la vita di un personaggio alieno
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- 22-12-21 La sua presenza in tutte le cose le rende nuove di fronte a noi
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- 24-07-21 La vita è Dio
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- Aprile 2021 La chiamata (2ª stazione)
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2021/9009-la-chiamata-2-stazione.html

- 30-03-21 La chiamata (1ª stazione)
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2021/8963-la-chiamata.html

- 8-03-21 La voce e la croce
https://www.thebongiovannifamily.it/cronache/cronache-dalle-arche/cronache-dalle-arche-2021/8930-la-voce-e-la-croce-bongiovanni-al-canal-12-uruguay.html

- 17-02-21 La dolce e amata morte di Giordano Bruno
https://www.thebongiovannifamily.it/messaggi-celesti/2021/8891-la-dolce-e-amata-morte-di-giordano-bruno.html