Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024

Indice articoli

sudamericaCONFERENZA INTERNAZIONALE DELLE ARCHE

RIUNIONE DELLE ARCHE DEL MONDO A ROSARIO
(Trascrizione testuale)
Sabato 21 novembre del 2009


L’incontro inizia con un po’ di ritardo rispetto all’orario stabilito per una nuova sanguinazione di Giorgio all’Hotel Plaza Real dove alloggia. Le ore di attesa trascorrono accomunati da un sentimento di riverenza, nella gioia di rivedere i fratelli e nell’ascoltare l’eccellente musica di Vale Tanto, un gruppo formato da Daniel Pettinati ed altri due musicisti. Il momento musicale più emotivo lo viviamo mentre ascoltiamo Gaston Guffanti, tenore, che intona l’Ave Maria. È circa mezzogiorno quando arriva Giorgio, sono ancora visibili i segni della sofferenza. Anita prende il microfono per dare ai presenti alcune informazioni logistiche e organizzative, che riguardano anche il pranzo e cede la parola a Inés.

Inés: Di nuovo ciao a tutti, anche se mi sono presentata prima. Mi avete sentito parlare più volte oggi, anche per informarvi che l’orario fissato per l’incontro avrebbe subito dei ritardi. Adesso voglio dare il benvenuto a Giorgio, Sonia, a Mara che ci ha fatto l’onore di viaggiare dall’Italia, a Juan Alberto, Raúl e a tutti i fratelli qui presenti. Do il benvenuto alle persone arrivate dai paesi affratellati, in ordine alfabetico, do il benvenuto a quelli del Cile, Marco Antonio Readi e sua moglie Andrea. Al Paraguay, Omar Cristaldo, sua moglie Hilda, Graciela, Jorge e le persone che li accompagnano. Dei fratelli dell’Uruguay, nominerò solo Erika, Anubis, Alicia, Gonzalo e Chacho che rappresentano tutti gli altri: una settantina in tutto. Benvenuti a tutti i fratelli dell’Argentina giunti da diversi punti del Paese. L’Arca di Rosario, grazie alla generosità del Sadop (Sindacato di Docenti Argentina), si è spostata oggi in questo salone, molto più grande della nostra casa e che può accoglierci tutti.
A Giorgio in particolare voglio dire che nell’ultima riunione spirituale che abbiamo fatto all’Arca pochi giorni fa per ringraziare il Cielo dell’aiuto nell’organizzazione di questo incontro, una sorella mi ha detto che ha visto la Madonna vestita magnificamente di colore oro, perché Suo Figlio stava per arrivare a Rosario. E questo ti dico adesso Giorgio: stiamo tutti qui con i nostri abiti migliori, non siamo così splendide come gli abiti della nostra Santa Madre, ma sicuramente con la parte migliore del nostro spirito, con il nostro cuore aperto e pieno di gioia per l’incontro. Benvenuto tu sia a Rosario, ti accogliamo con tutto il nostro amore. Nient’altro e grazie a tutti.

Giorgio: grazie, molte grazie, cara.

Juan Alberto: Quanto è difficile, è più difficile di quanto avessi immaginato. Mi vengono in mente tanti momenti,  quando tutto questo è iniziato, quando eravamo in pochi. Avere qui Mara, rivedere Cielito dopo tanti anni proprio qui, Cristian, entrambi erano due bebè di pochi mesi e adesso sono qui, inoltre queste due bellissime ragazze di Santa Fe, anche loro sono il seme del cammino intrapreso tanto tempo fa. Allora non potevamo immaginare che oggi ci saremmo trovati qui insieme fraternamente dalla Pampa, da Campana, dalla Plata, da Buenos Aires, i miei concittadini da Las Parejas, i fratelli da Las Rosas, da San Genaro, da Cañada de Gómez, dall’entroterra del Paraná e Concordia, da Santa Fé, Neuquén, Bahía Blanca, Cordoba, Villa Maria, Villa Dolores, El Carrillo, Charras, Capilla del Monte, Tucumán; l’opera si è estesa da una parte all’altra del paese, in un modo assolutamente impensabile a quel tempo. Lui lo ha reso possibile e questa è la prova che è possibile che esseri provenienti da diversi punti del paese, da diversi punti del Latino America, alzino la voce, annuncino ai quattro venti che un’epoca sta per finire, che un nuovo mondo ci aspetta, che il Maestro si farà presente tra noi e che Lui, Lui è tutto ciò che attendiamo. Abbiamo Giorgio con noi ed è più di quanto chiunque possa pretendere, avere un inviato del Cielo accanto a noi,  che ci permette di condividere con lui la sua Opera. Grazie a tutti voi per essere presenti, realmente non riesco a trasmettere quello che sento ma per dare inizio formalmente a questo incontro cedo la parola ad un fratello molto caro che è seduto qui con noi, Raúl Bagatello.

Raúl Bagatello: Grazie Juan, buongiorno a tutti, a tanti di voi li  ho già salutati. È trascorso un altro anno. Ci incontriamo nuovamente riuniti tutti quelli che lavoriamo per una causa giusta, vero? E penso che sia stato un anno positivo se siamo tutti insieme di nuovo qui, vedere visi conosciuti e altri nuovi, anche questo è importante. È stato un anno in cui penso che tutti abbiamo avuto delle difficoltà, le cose diventano più difficili ogni giorno. Conosciamo la situazione del Pianeta, non soltanto in Argentina. Attraverso Funima, la Fundación los Niños del Mañana, abbiamo cercato di sopravvivere per difendere tanti bambini che hanno bisogno di noi. Quello che importa è nutrirli, dar affetto e anche consolazione a questi bambini che non hanno niente. Ma che allo stesso tempo hanno tutto e come ha appena detto Juan, penso che siamo in procinto di un grande cambio, un cambio duro per l’umanità, ma penso che Giorgio vi parlerà di questo dopo. Credo che il momento che sta vivendo l’umanità si debba ad una grave malattia, una malattia terminale che ha iniziato da una cisti che con il tempo è diventata un cancro, un cancro che non ha cura. La maggior parte delle malattie si curano ma il cancro no. Penso che l’umanità sia sotto gli effetti della chemioterapia, poi ci saranno i raggi e poi saremo tutti nelle mani del Padre. Io credo che l’umanità vada verso questo destino, perché certe malattie solo Cristo le può curare, Cristo ha curato molte volte il cancro, ha realizzato molti miracoli e in questo momento ci rimane soltanto sperare in un miracolo di questo tipo, solo Cristo può sanare quello che noi abbiamo fatto ammalare. Credo che l’umanità sia senza via di ritorno perché quello che ha seminato è palese agli occhi di tutto il mondo. C’è poco tempo. Purtroppo credo che rimane molto poco tempo, ma non dobbiamo perdere le forze, bisogna continuare a lottare fino all’ultimo e continueremo a farlo fin quando Dio vorrà. Credo che Giorgio vi spiegherà perfettamente la situazione attuale.
Grazie a tutti, vedo tanta gente e questo mi rallegra, con amore vi dico che vi voglio bene.

Ascoltiamo Giorgio.
G: Un bacio grande a tutti e buongiorno… Dopo lunghi secondi in silenzio, prima con gli occhi chiusi e poi con lo sguardo perso, come guardando dentro di se, Giorgio inizia a parlare in prima persona:

PERSONIFICAZIONE.
IL REGNO DI DIO È IN MEZZO A VOI. IO MI MANIFESTERÒ NEL MONDO CON POTENZA E GLORIA. MA FINO AL MIO RITORNO È NECESSARIO RISVEGLIARE LE ANIME ADDORMENTATE. PERCHÉ DOVE SIETE DUE, TRE O PIÙ DI TRE RIUNITI NEL MIO NOME, LÌ SARÒ IO, IN MEZZO A VOI. COSI È STATO DETTO E COSÌ È SCRITTO NEI VANGELI.

Due o più di due. Ricordate questo testo, ricordate queste parole, sono quelle che Cristo disse ai Suoi apostoli e anche a tutte le persone del mondo, che quando due o più si riuniscono nel Mio nome, io sarò lì, in mezzo a loro. Oggi con noi c’è Cristo, in questo salone della città di Rosario, in Argentina, nel Pianeta Terra, in questo Sistema Solare di questa Galassia. Oggi Cristo è con noi, e di fronte al privilegio che Lui ci concede di partecipare a questa riunione con noi, un giorno intero, perché saremo insieme tutto il giorno e parleremo tanto. Io spero di rispondere a tutte le domande che vorrete farmi, domande spirituali e umane. Sono qui per servirvi. La mia missione è aprire i cuori degli uomini del mondo, la mia missione è far conoscere la Verità e sono grato a Juan Alberto e Raúl di condividere questo tavolo insieme a me e di partecipare a questa riunione insieme a voi. Oggi comprenderete molte cose e vivrete dei momenti felici ed indimenticabili. Oggi il fuoco brucerà nei vostri cuori. Ognuno di voi ritornerà a casa questa sera con il fuoco che arde e brucia nl proprio cuore, ma prima è necessario che crediate e che sentiate che Cristo è presente oggi in questa sala, insieme a tutti noi. Perché Lui lo ha detto, lo ricordo ancora una volta, che dove due o più di due si riuniscono nel Mio nome, Io sarò in mezzo a loro. E oggi ci sono io in mezzo a voi, con Lui. Io sono un messaggero di Cristo. Io non sono Cristo, ma Lo vedo e Lo sento, sono un Suo messaggero. Iniziamo questa riunione con la certezza che Lui e Sua Madre, nostra Madre, Maria Santissima, sono oggi con noi, ci accompagnano in questo giorno. E non è perché siamo migliori della gente che in questo momento sta camminando per strada, o che è occupata in altre cose.
No, non siamo migliori di loro, ma abbiamo ascoltato una chiamata che forse altri non hanno sentito. Ci sono altre persone che l’hanno ascoltata e che la vivono e la condividono in altre parti del mondo, lo dico senza dubbio alcuno. Lui può essere dappertutto. Così come Cristo è qui in questa sala, è presente anche in tutti quei luoghi dove ci sono due, tre, o più riuniti in Suo nome. Lui ha questa potestà, l’autorità e il potere per essere presente in tutti i luoghi dove si parli di Lui, dove la gente pensi a Lui, dove le persone cerchino di vivere secondo i Suoi insegnamenti. Ripeto quello che stavo dicendo: oggi noi abbiamo sentito una chiamata che altri non hanno sentito, la porta attraverso la quale io sono entrato un momento fa è aperta e se qualcuno sente la chiamata e decide di entrare, entra. Ma se non la sente, o la sente ma decide di non rispondere, non entra. Per questo ho detto che non siamo migliori di altri, ma abbiamo sentito la chiamata e nonostante i nostri peccati e tutti i nostri limiti, abbiamo lasciato le nostre cose, la terra dove viviamo, abbiamo viaggiato dall’Italia, Paraguay, Cile, Uruguay, da tutte le parti dell’Argentina, cioè, da molti luoghi nel mondo e abbiamo percorso un cammino che ci ha portato ad essere oggi qui.
Le persone presenti rappresentano anche quelle che non sono riuscite a venire fisicamente ma che sono qui lo stesso. Noi siamo stati chiamati, ognuno di voi è stato chiamato, non so se sarete eletti e dipenderà anche da me. Ma, se noi rimaniamo uniti, una parola che ripeto spesso, se rimaniamo uniti condivideremo con il nostro Re, il Cristo, il nuovo regno. Allora, in onore a Lui che è qui presente tra noi, recitiamo insieme un Padre Nostro. (Recita del Padre Nostro).
Adesso vi parlerò della personificazione di qualche istante fa. Cinque anni fa, quando sono ritornato in questa terra dopo un lungo silenzio, vi ho detto: il Regno di Dio è in mezzo a voi, vivetelo, il Regno di Dio è sceso in mezzo a voi, ascoltatelo. Ora vi dico che prima, solo momenti prima del Mio ritorno in questo mondo, lo ripeterò. Ma oggi voi suscitate tanto amore e tanta tenerezza nel mio cuore, tanta misericordia che lo dico per l’ultima volta prima del Mio arrivo in questo mondo. Non lo ripeterò più fino a quel momento di giustizia: il Regno di Dio oggi è in mezzo a voi. Se chiedete, il Regno di Dio vi risponderà. Sono qui per servirvi, sono parole del Maestro, alcune volte queste parole sono state scritte e altre volte non è stato necessario farlo. A volte l’Uno e l’Altro si mescolano in una stessa cosa. Voglio ascoltare con l’aiuto di Juan Alberto e di Raúl, la voce dei miei fratelli che sono oggi qui, che forse vogliono dare la loro testimonianza alla presenza del Regno di Dio.
Sono felice perché Raúl andrà in Italia per partecipare a diverse iniziative a favore di Funima e sono contento perché in questo modo gli italiani aiuteranno se stessi. Non vi confondete, non aiuteranno Raúl, aiuteranno se stessi, perché aiutando i bambini di Funima è a loro stessi che aiutano. Questi bambini non hanno bisogno di aiuto spirituale, sono salvi, è un’opportunità che si da alla gente per sensibilizzare il loro cuore. Perché, ripeto, i bambini non hanno bisogno di salvezza. Siamo felici che lui venga con noi in Italia.
Adesso cedo la parola a Juan Alberto o a Inés per iniziare a chiamare i fratelli.

Juan Alberto: Prima di chiamarli, Giorgio, se me lo permetti, sento qualcosa dentro che voglio trasmettere e condividere con voi. Cinque anni fa, durante un Natale in Uruguay, il Cielo ci ha dato l’opportunità di suggellare un’alleanza. Non è una cosa da poco, aveva un significato più profondo di quando io mi fossi aspettato in tutta la mia vita, ma oggi qui, con la presenza di Cristo, con il regno di Dio in mezzo a noi, con la presenza del suo precursore e portavoce, io chiedo permesso per estendere a tutti ed ognuno di voi e di noi la possibilità di sigillare di nuovo questa alleanza. L’alleanza con il Cielo, l’alleanza con Cristo, l’alleanza del Cielo con la Terra. Fratelli, non sento nessuno dire di no, per cui devo capire che il permesso è stato concesso, che tutti coloro che sentono di essere nella luce e di avere i valori dentro il cuore suggellino questa alleanza con Cristo, per il nuovo regno, per il nuovo mondo, affinchè la luce del Padre si espanda. Amen. Adesso, Marco Antonio, tocca a te.

Giorgio: Marco Antonio è un amico mio che insieme a sua moglie… dov’è Andrea? Mi ha aperto le porte della sua casa in Cile, a Santiago del Cile, e mi ha offerto la loro stanza matrimoniale per farmi riposare. Perché vostro fratello, quello che adesso vi sta parlando, è come il Figlio dell’Uomo, che non aveva mai dove riposare il capo. Così questa famiglia mi ha offerto la sua casa, mi ha offerto il suo letto, dove ho potuto appoggiare il capo e dove il mio sangue ha inumidito le loro lenzuola. È un fratello caro che rappresenta l’arca del Cile, insieme a Luis Ayala, un altro carissimo fratello e adesso lascio a lui la parola. Lui è uno straordinario fotografo, io sono rimasto meravigliato di conoscere due libri geografici delle terre del Cile, le editorie gli hanno chiesto  di fare le fotografie degli splendidi paesaggi che ci sono in Cile e tramite questa arte lui esprime il suo talento. È un onore per me che Marco Antonio Readi, Luis Ayala e altri fratelli del Cile appartengano all’Arca di quel paese, la nostra Arca della Verità.

Marco Antonio Readi: Ciao a tutti, la verità è che non so da dove iniziare, trovarmi qui di fronte a tutte queste persone, avere Giorgio qui, di fronte a me, la verità è che non so se lo merito, credo sia un regalo del Cielo troppo grande. In questo ultimo tempo la mia vita è cambiata completamente. La verità è che non sono abituato a parlare di fronte ad un pubblico così numeroso, normalmente mi trovo dietro le telecamere perché, come ha detto Giorgio, sono fotografo e cameraman e mi trovo sempre dietro una telecamera. Sto facendo un grande sforzo per non piangere. Il fatto che Giorgio mi abbia presentato è un grande onore per me, non dovrebbe essere così, la verità è che è stato un privilegio e un onore che il Cielo mi ha concesso, un regalo divino. E adesso lui mi sta aiutando a parlare e credo che gli esseri di luce mi stanno aiutando a parlare, perché da solo non potrei.
La verità è che quello che abbiamo vissuto in Cile è stato sorprendente. Appena una settimana fa noi non potevamo venire, ma Giorgio ci ha liberato la strada, vi posso anche raccontare un aneddoto. Quando mia moglie ha accesso la radio per ascoltare il Cd Alea, appena le prime note si sono cominciate a sentire, la macchina si è riempita di odore di rose, è stato incredibile, realmente incredibile. Io le ho detto: è Giorgio che ci sta accompagnando in questo cammino di 1.300 km., un viaggio molto lungo e faticoso, ma alla fine siamo arrivati. Ma il punto è che siamo qui perché mi ha portato lui con la sua forza, con la sua energia e con l’energia che ci ha lasciato la settimana scorsa. Anche quando siamo partiti, il venerdì mattina, l’odore a rose si sentiva ancora nella nostra casa, era impressionante, le lenzuola con il sangue di Giorgio sono conservate, la stanza era impregnata dell’odore di Giorgio, so che è un privilegio.
Vi voglio raccontare un po’ quello che abbiamo vissuto in Cile dal momento del suo arrivo all’aeroporto, eravamo tutti molto emozionati, adesso siamo in otto, non siamo molti in Cile, siamo pochini ma abbiamo molta forza e vedere Giorgio, abbracciarlo e portarlo subito a casa nostra per farlo riposare un po’ è stato indimenticabile. Mentre lui riposava, è un modo di dire, perché penso che in realtà non riposi per niente, io insieme a Luis Ayala, un’altra persona del gruppo, un essere davvero spettacolare, ci siamo occupati di alcuni dettagli di logistica. Luis ha molta forza, molta energia, mi dispiace tanto che non sia qui oggi. Quando siamo ritornati a casa, mia moglie è uscita correndo per dirmi: Marco, per favore vieni, ho visto Giorgio con le sue mani e i suoi piedi sanguinanti. In quel momento è uscita Erika della stanza e ci ha detto: potete entrare. Siamo entrati tutti piano, in silenzio e abbiamo visto Giorgio in trance, sanguinante. Vi chiedo perdono, ma per noi è stato molto impressionante. Io ho chiesto a Giorgio se potevo filmare, senza parlare e lui mi ha detto di si. Tutti piangevano emozionati, in verità non potevamo ricevere un regalo più grande. Giorgio soffre, ha tanto dolore e ci si chiede, lui sempre soffre, soffre ogni giorno per tutti noi, ma allo stesso tempo è un privilegio vederlo così, averlo con noi, stare con lui e toccare il sangue. Ci ha permesso anche di sederci, io gli ho toccato la mano che profumava di rose e lui mi ha detto: “sei stato unto con il sangue di GesùCristo”. Ero concentrato a filmare e fotografare e forse ho perso qualche dettaglio che ha detto Giorgio, ma voglio dire che non so se meritiamo tanto noi. Forse lui doveva venire a casa mia e noi abbiamo fatto semplicemente quello che dovevamo fare, gli abbiamo offerto un posto dove stare perché così voleva il Cielo e bisogna fare quello che il Cielo chiede.
Dopo essersi  ripreso Giorgio ha cenato insieme a noi, è stato molto bello. Io gli ho chiesto tante cose, sono molto insistente, faccio tante domande, al punto che a volte disturbo Giorgio con le mie domande, ne sono cosciente e allora gli dico: perdona Giorgio, se ti chiedo tante cose è perché ho sete di sapere. Lui era tanto stanco ma si è armato di pazienza ed è rimasto oltre un’ora a parlare con noi. Io gli chiedevo su Gesú, sugli Esseri di Luce, sul cosmo, sugli avvenimenti futuri e lui mi ha risposto con molta pazienza, senza infastidirsi.
Il giorno dopo, non molto presto, siamo partiti per Viña del Mar, dove si sarebbe tenuta la conferenza presso l’Hotel O’Higgins. Io guidavo molto preoccupato, perché volevo che Giorgio arrivasse bene e ho sbagliato strada in qualche occasione. Ma alla fine e grazie a Dio siamo arrivati. Giorgio si è riposto a un po’ prima della conferenza.
C’erano circa 150 persone e sono rimasto sorpreso perché il pubblico era molto preparato a giudicare dal livello delle domande che rivolgevano a Giorgio. La conferenza di Giorgio è stata veramente bella, alla fine abbiamo cercato di farlo uscire dalla porta di dietro, ma lui ci ha detto di no, voleva uscire passando in mezzo al pubblico, si avvicinavano a lui per abbracciarlo, toccargli le mani, baciarlo, Luis cercava di proteggerlo, come una guardia del corpo e io scattavo le foto. Sono rimasto colpito dal modo in cui la gente lo baciava, mi ha dimostrato che in Cile c’è tanto amore verso di lui, siamo pochi, ma se Dio vorrà cresceremo. Adesso c’è molta gente che ci sta chiamando, che vuole incontrarci, che vuole formare parte dell’arca del Cile. Dal luogo della conferenza ci siamo spostati a circa 45 minuti di distanza dove avevano prenotato due appartamenti, uno per far riposare Giorgio e uno per tutto il gruppo. La sera abbiamo cenato tutti insieme ridendo e parlando tanto con Giorgio, persino di calcio. È un fanatico della nazionale italiana.
Adesso ricordo qualcosa che mi è rimasta impressa, quando dopo cena abbiamo accompagnato Giorgio all’appartamento, il cielo era molto limpido e le stelle erano più brillanti che mai. Luis e io camminavamo vicino a lui e guardavamo il cielo, allora Giorgio mi dice: Marco Antonio, dimmi, dove sono Le Pleiadi, io cerco e dico sono lì e mi dice: lì c’è una stella che si chiama Maya, la stella da dove io vengo. Perdonatemi, io non volevo piangere (risate). Dopo mi dice, adesso dimmi dov’è Alfa Centauri e quando la segnalo mi dice, da lì vengono Asthar Sheran e Setun Shenar. Io in quel momento mi sentivo come un grande essere cosmico, mi sentivo piccolo ma con un cuore molto grande. Bene, queste sono le cose che fa Giorgio, non so cosa succede con la sua energia e con la forza che ha per smuovere gli altri, lui riesce a fare questo tipo di cose, riunisce tante persone e le fa elevare. Non so cosa fa lui con la gente che poi si attacca a lui come la calamita, non so se merito di vivere quello che ho vissuto in quei giorni, ma so che dalla settimana scorsa sono cresciuto, il mio cuore è cresciuto, so che salgo due scalini e riscendo uno, che sono un essere umano limitato ma so anche che sono stato premiato.
Sono stato premiato tre mesi fa con l’arrivo di nostro figlio, che è un essere piccolo e splendido, benedetto da Giorgio, il nome glielo ha dato lui, David. Si chiama David Readi Sánchez, è meraviglioso, non perché sia mio figlio (risate e tanti applausi). Cosa potrei chiedere di più, l’11 novembre è stato il mio compleanno, Giorgio è arrivato il 13 come un regalo e ha sanguinato lo stesso giorno, qualcosa di straordinario. Non potevo ricevere un regalo migliore. Adesso, per non dilungarmi oltre, vi racconto quello che è successo a Peñablanca l’altro giorno, domenica mattina.
Ci alziamo tardi perché eravamo andati a dormire alle 5 del mattino. Verso mezzogiorno partiamo per Peñablanca e Monte Carmelo, nella Quinta Regione del Cile, dove dal 1983 al 1989 è apparsa la Madonna e ha dato molti messaggi a Miguel Angel Poblete. Ho chiesto a Giorgio se potevo filmare e mi ha detto di si, ma non volevo disturbarlo. Mi dice che non c’è problema e inizio a filmare. Riconosco che sempre perdo di vivere dei momenti speciali perché sono intento a filmare o fotografare. Anche in questa occasione stavo filmando quando vedo Giorgio cambiare espressione, mi sembrava che stava comunicando con qualcuno, è quello che ho sentito. All’improvviso mi chiede: Marco Antonio che giorno è il 10 maggio 2010? Io cerco nel mio cellulare e gli dico di giovedì e lui aggiunge: la Madonna mi ha dato un compito, mi disse solo questo, nient’altro.
Noi eravamo stati in quel posto la settimana precedente per fare pubblicità della conferenza di Giorgio, ma quel giorno ho sentito che la sua energia aveva cambiato l’ambiente, che qualcosa stava succedendo lassù, io non sentivo niente ma Erika si e lo filmò. Gli uccelli si comportavano in modo strano, iniziarono a svolazzare in un ambiente diverso. La verità è stata un’esperienza spettacolare. La cosa più importante è stata condividere con lui quel momento e più tardi ci ha comunicato il messaggio che aveva ricevuto. Qualche momento dopo facciamo ritorno a Santiago del Cile, a casa nostra e Giorgio si è seduto al computer per scrivere il messaggio ricevuto. Guardiamo la foto dell’astronave che aveva scattato Erika, Giorgio l’analizzò. Cos’ altro vi posso dire, che mi sento un privilegiato di essere qui a rappresentare il Cile. Anche se manca Luis, lui dovrebbe essere qui a parlare. Ma sono venuto con mia moglie, non potevo dire no a Giorgio, lui ha insistito tanto, mi ha detto: Ti aspetto a Rosario, ti aspetto a Rosario… (risate e applausi).

G: Ti ho promesso anche il rubino, Marco Antonio, e allora te lo do (applausi). E ti faccio un dono per l’Arca del Cile di tutti i video dei viaggi che ho fatto qui in Latino America (applausi). Approfitto di questo momento che ci vedono tutti, sia le persone presenti, sia quelli che ci seguono attraverso internet, per mostrarvi i due libri di Marco Antonio con la testimonianza fotografica delle meraviglie del Cile. Uno si intitola “L’uomo e il mare” e l’altro “America, un dono della preghiera”. Sono tutte fotografie scattate da lui e dai suoi compagni (applausi). Voglio dire un’ultima cosa, forse la più importante, ma che come sempre accade si presenta rivestita dall’umiltà e semplicità. Quello che voglio dire è che Marco Antonio è palestinese (applausi), la Palestina è l’antica Galilea. Suo papà nacque a Gerusalemme e la sua nonna a Betlemme, che vi sembra? (applausi). Un applauso anche per Andrea. (applausi).

G: Prima di passare la parola a Juan Alberto voglio dirvi di lasciare qualche lacrima, non le versate tutte, perché ancora non abbiamo iniziato questa riunione (risate).

J.A.  Andiamo avanti con le emozioni. Chiamo adesso il nostro caro fratello paraguaiano Omar Cristaldo.

G: Omar Cristaldo del Paraguay! Sono qui Omar Cristaldo e tutti i fratelli del Paraguay, sua moglie Hilda, i suoi fratelli, Graciela e altri ragazzi del Paraguay. Il Paraguay è per me una terra grande, molto amata e davvero è ammirevole e coraggioso lo sforzo che fanno questi fratelli e gli obiettivi raggiunti nell’Opera. Abbiamo anche Funima, una mensa coordinata da Raúl Bagatello, un dispensario medico nel centro della città che Graciela, Hilda, moglie di Omar, e altri fratelli portano avanti coordinandosi per aiutare i bambini, per dare loro da mangiare, per pulirgli le ferite, curare la loro igiene e nel futuro offrire anche le medicine. Lo stesso Omar insieme ai suoi amici, che sono i miei amici, Jorge Figueredo e altri, lavorano per la Rivista Antimafia e voi sapete che in Paraguay succede lo stesso che in Sicilia, uccidono i giornalisti, i poliziotti, i giudici. Invece loro scrivono e mi inviano articoli, fanno conferenze denunciando la corruzione paraguayana e la mafia che opera in questo paese. E devo dire qualcosa che in Italia ci emoziona tanto e Mara, che è qui presente, lo sa. Quando guardiamo le foto che Omar ci invia, o i video degli incontri con i bambini, con i giovani, nelle scuole che lui visita. Non so come fa, credo che il Cielo lo aiuti perché lui riesce ad avere il permesso per parlare nelle classi, nelle aule delle scuole e lì i bambini ascoltano il messaggio, conoscono la storia di Giorgio, quella di Eugenio Siragusa, il Messaggio di Fatima. È un onore per tutti che lui sia qui oggi e che possa parlare e rappresentare  tutti i fratelli del Paraguay. (Applausi).

Omar Cristaldo: Un saluto fraterno a tutti voi e a tutti i fratelli paraguayani che non hanno potuto essere presenti qui ma che senza dubbio collaborano nell’Opera. Come ha appena detto il fratello Juan Alberto Rambaldo, crediamo e abbiamo fatto un compromesso con Cristo, Gli abbiamo detto si prima e oggi Glielo diciamo di nuovo, credo che i miei fratelli che mi accompagnano provano lo stesso sentimento mio. È il Cielo che ci da questa possibilità e accresce in noi il desiderio di collaborare, ci guida per riuscire ad aprire le porte delle scuole, che a volte in alcune parti non si aprono. Forse si deve al fatto che Cristo vuole annunciare il Suo ritorno che riusciamo ad arrivare a tantissimi giovani in diverse scuole. Per iniziativa degli stessi direttori continueremo a visitare le diverse scuole dove già abbiamo tenuto dei corsi.  E abbiamo la possibilità di portare questo messaggio, che non è altro che annunciare il ritorno del Maestro Gesù coscienti che Giorgio Bongiovanni è il Suo rappresentante sulla Terra e che annuncia effettivamente il ritorno di Cristo. Il nostro contributo, Giorgio, è un piccolo granello di sabbia per l’amore immenso che proviamo per te e per Cristo, continueremo a fare tutto il possibile per continuare a collaborare, per tutto l’amore e il sacrificio dei tanti oppressi. Ci auguriamo di riuscire ad alleviare un po’ quel dolore che senti verso l’umanità. Ti amiamo moltissimo Giorgio e continueremo a collaborare con te e con Cristo prima della Sua seconda venuta (applausi).

G: Regalo anche all’Arca del Paraguay tutti i video di questo viaggio e vi invieremo anche il video di questa riunione. Grazie, grazie a tutto il gruppo del Paraguay. Voglio mettere in risalto la figura di una persona che è molto umile ma che è una persona importante in Paraguay. Lui non è mai protagonista, è sempre in secondo piano, sempre con la sua semplicità, ma è, senza dubbio, una persona importante in Paraguay e in Italia lo conosciamo con il titolo di “dottore”, perché è dottore, è avvocato, è il dottore Jorge Figueredo, in giudice e molto presto sarà a carico di una Corte Penale nella città di Asuncion, perché per adesso lavora nell’entroterra del paese. Voi conoscete il suo lavoro perché spesso leggete le sue cronache intitolate: Articolo dal Paraguay, da Jorge Figueredo”, questo è lui. Un magistrato che fa un doppio lavoro, a livello professionale denuncia i delinquenti e li giudica, ma denuncia anche dal punto di vista giornalistico quello che succede nel suo paese. In poche parole è una persona veramente coraggiosa (applausi). Io chiedo al Dr. Rambaldo, che è un maestro di diritto, se Jorge Figueredo non merita di partecipare come relatore nella conferenza di Paolo Borsellino in Sicilia, vero?

J.A. si, certo, come no.

G: Allora Jorge, devi prepararti per il prossimo anno o al massimo per il 2011, parlerai nel distretto più famoso del mondo, purtroppo, per quanto riguarda la storia della mafia, cioè Palermo, parlerai a Palermo e renderai omaggio a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. Grazie caro. (applausi). Mi informa Juan Alberto che ci stanno ascoltando e guardando altre arche del mondo, ci stanno guardando dall’Italia, ciao a tutti, un abbraccio grande (applausi). E ci guardano anche da altri posti, vero? Un bacio a tutti.


J.A. Bene, continuiamo a piangere (risate), che ci possiamo fare. Erika, vieni qui per favore.

G: Erika è la sorella che ho sempre desiderato. Mio fratello Filippo e io volevamo che mio padre e mia madre ci dessero una sorellina. Mio fratello Filippo vi manda un bacio, a voi e a tutte le arche del mondo che ci stanno guardando. Voi avete letto i messaggi che Filippo mi ha inviato, queste sue ispirazioni che tanto mi piacciono e che io diffondo con tanto piacere. Vi dicevo che sempre abbiamo desiderato una sorellina, una sorellina che non arrivò mai, perché siamo soltanto noi due, gli unici figli biologici dei miei genitori. Quando ho conosciuto Erika, che si assomiglia tanto a mia madre quando era giovane, ho pensato che il Cielo mi aveva inviato la sorella che avevo sempre desiderato.
Come voi sapete, nel 2004 il Cielo mi diede l’ordine di stabilire una base internazionale in Sudamerica, una base permanente, un luogo strategico dal punto di vista energetico e spirituale, un luogo per vivere e da dove potermi spostare nei diversi punti della regione. Dovevo trasferirmi, abitare in una casa che doveva essere un punto di riferimento e il Cielo, che anche se sa il motivo per il quale fa le cose, non sempre me li spiega, scelse Montevideo, la capitale dell’Uruguay. Così, alla fine del 2004, come ben sapete, ho stabilito nella città di Montevideo questo punto base per vivere e lavorare e mi sono trasferito in questa città. Il Cielo mi disse anche che dovevo andarci da solo, senza la mia famiglia, almeno nei primi anni, all’inizio della missione in queste terre ed è così che trovai una famiglia di fratelli. Oggi Erika li rappresenta tutti, insieme a Georges Almendras che vi saluta. Almendras è l’amico di sempre, da quasi trenta anni, ma ho trovato anche Anubis, Gonzalo, Chacho e altri vecchi fratelli, molti dei quali sono qui presenti, penso quasi tutti. Oggi Erika rappresenta tutte le Arche dell’Uruguay, ci sono fratelli di Fray Bentos, Maldonado e dell’entroterra dell’Uruguay. Mi sento tanto emozionato che mi dimentico i nomi, ma oggi sono qui, tutti insieme uniti. Erika è una figlia della vita. Per questo tutte le arche dell’Uruguay la amano. Mi rappresenta perché rappresenta anche la sofferenza. Erika è stata in carcere cinque anni, detenuta dal governo militare prima di conoscere l’Opera, di collaborare con me, di passare a formar parte della mia famiglia. Di fatto, lei formava parte di un gruppo rivoluzionario che voleva cambiare la società in cui viviamo. Già da allora Erika portava dentro di se i valori cristici e prima di incontrarmi li esprimeva in quel modo, per questo l’arrestarono, la processarono e la condannarono. In carcere diventò una leader e sapete perché? Perché difendeva i diritti dei detenuti quando noni davano loro da mangiare, quando mancavano i materassi o le condizioni igieniche di base. Si era unita in questa lotta a detenuti comuni, delinquenti e mafiosi ed è così che incontra Georges Almendras, quando durante un ammutinamento dei detenuti Erika fu scelta dalle autorità del paese come negoziatrice tra loro e gli ammutinati. In quell’opportunità Erika riuscì a far si che nessuno perdesse la vita, a tranquillizzare i detenuti. Trattò e riportò la pace all’interno del carcere. Questa è Erika. Di fatto, Cristo, chi scelse? Detenuti, ex detenuti, pescatori, gente che aveva il valore dell’amore e lo esprimeva in modo umano. Quando mi incontrò si “incollò” a me. È un’eccellente scrittrice, eccellente conduttrice, che conduce un programma di radio insieme ad altri fratelli qui presenti. Uruguay è parte della mia famiglia, come lo siete tutti voi, ma lì c’è la base da cui diffondiamo in tutto il Sudamerica. Io penso che lei e tutti i fratelli dell’Uruguay meritino questo riconoscimento. Perché quando non ho impegni pubblici, quando non viaggio in Argentina o in Cile o in Paraguay, loro sopportano la mia stanchezza, i miei silenzi, i miei stati d’animo. I fratelli dell’Arca di Montevideo sono come quelli che accompagnavano a San Francesco. San Francesco viaggiava molto, ma quando era insieme ai suoi fratelli necessitava essere accudito più che accudire, questo fanno i fratelli dell’Uruguay con me, per questo ringrazio te e tutti quelli che sono qui oggi, quanti sono? 60, 70, esattamente 68, grazie a tutti loro. Grazie.

Erika: Uruguay è sempre stata presente in tutti gli eventi, in tutte le riunioni, anche quando questi avvenivano in altri paesi sempre siamo stati presenti almeno uno o due di noi. Abbiamo attraversato molte situazioni difficili, siamo cresciuti molto come gruppo e anche come fratelli, credo che Giorgio ci abbia reso a tutti persone migliori e nella nostra vita c’è un prima e un dopo dopo averlo conosciuto. Oserei dire che ognuno degli appartenenti alle Arche dell’Uruguay ha migliorato la propria vita da quando Giorgio è entrato in essa. GesùCristo diceva che nessuno arriva al Padre se non attraverso Lui e io penso che noi arriveremo a Cristo soltanto attraverso Giorgio. È stato Giorgio che ha fatto si che nei nostri cuori si potessi sviluppare quella forza che sentiamo dentro e che non sappiamo come esprimere. Quando ero bambina desideravo sempre un mondo migliore, sentivo dire sempre che questo pianeta, questa società dove noi viviamo non è normale, che ci hanno inculcato che viviamo in una società giusta e normale, ma non è così, ci hanno mentito, noi non siamo stati chiamati a vivere così, non siamo stati chiamati a vivere solo per lavorare. Prima di ogni cosa dobbiamo incontrarci con Cristo, dobbiamo distruggere questo sistema, dobbiamo distruggere questo che Satana, il demonio, l’anticristo o come vogliate chiamarlo, ci ha costruito ed eliminare le sbarre di questa gabbia dove ci hanno messo. Non sono l’unica che pensa o che esprime tutti gli insegnamenti di Cristo attraverso la sociologia o la politica, ci sono molti altri fratelli dell’arca di Montevideo che hanno lottato per anni e anni, che hanno appoggiato tutte le piccole cause giuste che ci sono in Uruguay, loro le hanno abbracciate e sempre in silenzio sono stati accanto ai più bisognosi.
Uruguay, le Arche dell’Uruguay, hanno la caratteristica di avere fatto una comunione tra lo spirito e la materia e Giorgio ci ha spinto, ci ha incoraggiato, ci ha insegnato, ci ha preparato per essere in grado di svilupparla. Io non ho parole –anche se parlo sempre all’Arca- non ho parole per descrivere quello che sento. Quando è successo l’evento di Peñablanca, non so perché mi sono allontanata dal gruppo e sono andato a cercare la Madonna, perché un fratello cileno mi disse “devi scattare delle foto”. Io mi sono guardata intorno e mi sono detta, ma dove scatto foto? Allora ho visto la statua della Madonna e mi sono avvicinata. Quando sono arrivata ai Suoi piedi mi sono inginocchiata e ho cominciato a piangere dicendo che ero molto limitata, molto debole, che ero una peccatrice, che c’erano molte cose che dovevo risanare dentro di me. In quel momento ho capito, ho sentito che Cristo e Lei mi accettano, capiscono e comprendono tutte le nostre debolezze umane, tutti i nostri peccati, che loro non vogliono dei santi, sanno come siamo e anche com’è il mondo nel quale viviamo. Quel giorno ho detto alla Madonna: so che sono una chiamata, ma non una eletta, ma è questo che sono e l’unica cosa che pretendo è che il tempo che mi rimane di vita possa viverlo donando me stessa all’opera, ratificando l’alleanza che ha offerto oggi Juan Alberto, non importa quello che avverrà dopo, ne quanto mi rimanga da vivere, questo tempo lo voglio vivere accanto a Giorgio e ai miei fratelli per continuare a togliere sbarre alla gabbia in cui viviamo, solo per questo. Adesso Giorgio, non so cosa ti debba dire che non ti abbia già detto, oltre a tutte le stupidaggini che ti dico (risate). Ti dico solo che per me tu sei quella forza, quella luce che ci giunge da Cristo, sei un degno rappresentante Suo sulla Terra. A tutti voi voglio ringraziarvi, principalmente ai miei fratelli dell’Uruguay, per la pazienza, l’appoggio e la tolleranza che hanno avuto verso le mie debolezze, verso il mio carattere difficile. Nient’altro. Molte grazie a tutti. (applausi).

G: Voglio aggiungere qualche altra notizia dall’Uruguay. Vorrei che tutti i fratelli che sono qui presenti da tutto il Sudamerica e dall’Italia sappiano che anche in Uruguay abbiamo Funima, una mensa che Raúl coordina con i nostri rappresentanti, c’è Alicia Becerra, Chacho e molti altri. Elena è qui? Dov’è? Ciao Elena, lei è la responsabile della mensa di Montevideo (applausi). La mensa di Montevideo è cresciuta molto grazie all’aiuto di tutti, specialmente grazie all’aiuto dei fratelli italiani. Oggi assistiamo oltre 80 bambini, no?, sono più di 80. Sono molto importanti anche le attività dell’Arca e le denunce che facciamo. Chiedo a tutti i fratelli dell’Arca dell’Uruguay di alzarsi, così li salutiamo. Gonzalo, che è venuto con sua moglie e una delle bambine e Anubis, vivono praticamente a casa mia perché lavorano in ufficio 9, 10, 11 ore, o anche di più ogni giorno. Anche a loro devo ringraziare. (applausi). Più tardi, nella seconda parte di questa riunione Gonzalo, con l’aiuto di Daniel di Rosario, vi spiegherà la mappa mondiale che abbiamo inserito nel sito e che spiega la situazione gravissima del pianeta. Per adesso vi dico solo che abbiamo costruito una mappa con un messaggio delle Potenze Celesti che la maggior parte di voi conosce e che si trova nella home page del mio sito internet. Dopo spiegheremo nel dettaglio, perché la situazione è molto grave, ma adesso voglio dare la parola ad un amico notaio che si chiama Domingo Silva (applausi). Lo scrivano Silva mi da molta forza quando grida la sua rabbia di giustizia, ha lavorato molto tempo nella politica e adesso crede che l’unica politica sia Cristo. Io voglio ringraziarlo perché quando mi trovo nell’Arca e parlo con lui ritorno a casa con la sua rabbia sulle spalle e quella rabbia mi da molta forza per continuare a denunciare le ingiustizie.

Domingo Silva: Ciao, oggi commentavo con i miei compagni del programma radio…

G: Abbiamo un programma radio a Maldonado condotto da Domingo insieme ad altri.

Domingo: oggi parlavo ai miei compagni dell’emozione che provavo, credo che sia la stessa che sentiamo tutti quando arriviamo in questo posto. L’unica cosa che posso dire è che è impossibile non dare la vita per questa causa, per Cristo, per Giorgio, per i fratelli, è impossibile non farlo. Nient’altro Giorgio.

G: Grazie Domingo, mi hai regalato ancora un po’ di rabbia (risate). Mi dai forza, Domingo, e dai forza al mio corpo stanco. Domingo è per me un po’ di benzina per continuare a combattere con questa umanità. Avanti dottor Rambaldo. Guardate quante lacrime, ne  verserete ancora molte, ci resta tutto il pomeriggio, perché ho custodite delle cose nel mio cuore, cose che ho qui dentro, che vi dirò questo pomeriggio e so che vi faranno piangere.

J.A. Adesso chiedo di avvicinarsi a una persona. Per noi è un regalo del Cielo che lei sia qui in Argentina oggi: Mara.

G: Mara… mai potrò dimenticare la notte del 27 dicembre dell’anno 1989. Io ero a casa con la mia sposa Lorella, nostro figlio Giovanni, Mara e suo figlio piccolo. La maggior parte di voi non stava nell’Opera in quel tempo, Sonia non c’era, la piccola Sonia era in Cielo. Ricordo che quella sera ho cominciato a sanguinare. Così all’improvviso è salito un inviato speciale di Eugenio Siragusa ,il mio maestro. Questo inviato era il dottor Orazio Valenti, una persona molto intelligente, integra, con una grande cultura e che a quel tempo faceva parte del nostro gruppo. Oggi, nonostante le nostre strade si siano divise e abbiano delle mete diverse, lui continua ad essere una delle persone che hanno meglio compreso il messaggio di Eugenio Siragusa. Questo inviato di Eugenio è un eccellente fotografo, come il nostro Marco Antonio ed era venuto a farmi un reportage da portare al mio maestro con  tutta l’informazione su quanto mi stava accadendo con le Stigmate, perché ancora io non avevo visto Eugenio Siragusa da quel 2 settembre di quell’anno a Fatima, anche se era informato di tutto quanto. Orazio Valenti filmò le stigmate sanguinanti che in quel momento avevo soltanto sulle  mani. Credo che Juan Alberto o Juan Josè a Buenos Aires debbano avere questo video, perché quel giorno, sulla stigmata della mia mano destra, si disegnò il volto di Cristo con la corona di spine. E quella sera, dopo che tutti erano andati via, erano rimaste soltanto Mara e la mia famiglia, presi  una goccia del mio sangue e la misi sulla sua mano di Mara dicendole che lei era la reincarnazione di qualcuno che nel passato era stato un Capo della tribù degli indiani Navajos. Feci  un rituale indigeno navajo, un patto di sangue con questa figura che si era formata sulla mia mano destra, patto di sangue che Mara accettò e che significava servire Cristo e accompagnarmi in tutto il mondo.
Sono passati 20 anni da allora. Mara è stata sempre al mio fianco e mi ha accompagnato in tanti viaggi durante i primi dieci anni tanto che ormai ho perso il conto, abbiamo visitato quasi tutto il mondo. Negli ultimi anni, quello stesso patto di sangue l’ha portata ad assumersi accanto a mio figlio Giovanni un’altra Missione Cristica. La missione di aiutare un missionario che oggi è qui presente, Raúl Bagatello. Cosa vi posso dire di più sulla storia di Mara, voi la conoscete perché è pubblica, ci sono migliaia di video di quello che lei ha fatto per questa Opera, per questa Verità e per il Cielo. So, perché me lo ha detto personalmente il Padre Adonay, che lei è un essere molto, ma molto caro a Suo Figlio. Mara… (applausi).

Mara: Bene, io sapevo che sarebbe stato un giorno molto importante per ognuno di noi, di tutti noi che ci troviamo qui fisicamente e anche per coloro che, grazie alla tecnologia di internet, ci ascoltano in questo momento da diversi punti del Sudamerica, dal Messico, Spagna, Italia e da altri posti. Quando questa mattina abbiamo ricevuto la notizia che Giorgio avrebbe ritardato perché stava sanguinando, ho sentito che era un altro segno dell’importanza di questa riunione. Perché se la persona che sanguina è il rappresentante di Cristo sulla Terra e inoltre lo sta facendo per tutti noi, di cos’altro abbiamo bisogno per capire l’importanza del momento? La comunicazione con il Cielo, un segno evidente. Così come i collegamenti internet ci permettono di essere in contatto da qualunque luogo nel mondo, la comunicazione che ci regala Giorgio con le sue Stigmate, con la sua sofferenza, ci mette in contatto con il Cielo. E il Cielo ci ha parlato di nuovo oggi attraverso il messaggio che abbiamo ricevuto all’inizio della riunione, vero? Questa nuova alleanza, come dice il mio eterno amico Juan Alberto. Bene, riconosco che sono dura … (risate, Mara è molto emozionata e la voce si spezza) ma riconosco anche che in questi casi non posso controllare le mie emozioni. Tempo fa Giorgio, in Italia, ci disse ufficialmente: devi andare in Sudamerica, lo devi fare per i fratelli del Sudamerica e per testimoniare il Regno di Dio. Quel regno di Dio che è dentro di noi, che oggi si manifesta e che merita che gli rendiamo  la nostra testimonianza. Lo spagnolo non è la mia lingua e io voglio trasmettere certe cose così come le sento, cose che voglio dire a nome mio ma anche a nome di tutti i fratelli dell’Italia, un regalo per tutti voi e soprattutto per Giorgio. Ho chiesto di tradurre in spagnolo questo mio scritto, perché volevo trasmettervelo esattamente come l’ho sentito e scritto.
Una storia semplice e vera.
Vi racconto alcuni stralci di una storia – semplice e vera,  
mi onoro di poter testimoniare dei fatti visti con gli occhi di una giovane ragazza che è diventata donna e mamma, una storia tessuta di sorrisi e di lacrime, di gioie  e dolori a volte condivisi con gli altri, a volte no.
Una storia per me che in questa esistenza dura da vent'anni, ma che in Verità affonda le sue radici nella notte dei tempi.
Il cammino della Verità nel nostro pianeta, in questa nostra Madre Terra è stato sempre tortuoso, è sempre passato per la via stretta.
Il Figlio di Dio, Gesù Cristo si è fatto uomo e da Dio qual era si è fatto Crocifiggere. E mentre  si lasciava insultare, percuotere e ricoprire di sputi nausebondi ha detto a  Sua Madre "... mamma non piangere, io faccio belle tutte le cose!...”
Risale a 29 anni fa – ( era il 1980) tempo terrestre- la conoscenza e la mia relazione umana con Giorgio Bongiovanni – l'ho conosciuto in Sicilia in occasione della prima visita a Eugenio Siragusa. Eravamo meno di 15 persone all'inizio, tutte originarie o stabilite nel centro dell'Italia, tutti vicinissimi a Loreto, luogo dove è sita la casetta della Madonna, le mura della sua umile dimora di Nazareth
Giorgio era molto giovane- aveva 17 anni – era magro magro... quello che ci colpì tutti fu il suo sorriso luminoso e la gioia con la quale ci presentava sul monte Manfrè, ( ETNA)  i luoghi dove Eugenio si era incontrato con esseri non di questo mondo.
Tutto ebbe inizio da quegli incontri con Eugenio Siragusa, da quelle lezioni spirituali di altissimo livello. E' stato fin dall'inizio un crescere insieme, già da allora  Giorgio  aveva consacrato tutta la sua vita alla Verità e questo LORELLA insieme a suo figlio Giovanni lo ha vissuto e lo testimonia sempre.  
Stare insieme a Giorgio già da allora si traduceva in ricerca di contatti e di documenti attraverso i quali poter divulgare al meglio i messaggi di Eugenio Siragusa, che è stato un portatore di Conoscenza cosmica, un pioniere di indiscutibile valore, un padre spirituale che ho amato tanto. ..e che mi ha tanto amato....
...Un uomo -  Eugenio - , al quale nessuno può vietare la nostra riconoscenza per  sempre. ....
Il giornale NONSIAMOSOLI è stato il primo prodotto editoriale a livello nazionale, in concomitanza alla fondazione dell’ass. Culturale Giordano Bruno, un nome che è stato scelto da Giorgio a proposito, in memoria di questo grande filosofo che è stato un impavido  paladino della Libertà dello spirito.
In quegli anni Filippo, fratello di Giorgio venne a vivere con la sua famiglia nelle Marche e quindi si collaborava insieme sempre, ogni giorno, molto intensamente.
1989. Le Stigmate . Le stigmate sul corpo di un giovane uomo padre di un bimbo di appena 4 anni. Giovanni.... un bimbo che ora è un uomo al quale faccio riferimento ogni giorno in Italia  perchè è lui che dirige tutto lo staff della Funima International e le iniziative che concretizziamo.   
Le stigmate sono Il SEGNO che richiama i credenti e i non credenti alla storia  e alla Passione d'Amore del figlio di Dio che si è fatto uomo per distruggere in mille pezzi il velo di Maja .... il velo dell'inganno che è continuamente steso e tessuto dai  servitori dell'Orgoglio e dell'Arroganza dell'Angelo caduto: Lucifero.
Ricordo il 2 settembre 1989. Il segno delle Stigmate mi ha squarciato dentro...ci ha squarciato dentro.
Il segno si è manifestato in seno all'opera di Eugenio Siagusa e Giorgio, da giovane qual era, appoggiato pienamente da Eugenio e dalla sua famiglia ha avuto il coraggio di lasciare tutto, ci ha resi partecipi della straordinaria esperienza mistica che lo aveva investito e ci ha chiamato ad accompagnarlo, a condividerla con lui.
Siamo stati in tanti a rispondere a questa Chiamata. Molti di quelli che c'erano all'inizio – che non nomino per rispetto anche se non sono più al nostro fianco – non hanno più sentito di continuare insieme a noi questo percorso, ma possono ricordare l'impegno di quegli anni e l'inizio del pellegrinare di Giorgio stigmatizzato in questo mondo, testimoniando il messaggio della Madonna di Fatima e la Rivelazione del 3° segreto.  
Ecco, in quegli anni, gli anni 90, ho avuto l'onore di accompagnare con tanto Amore e rispetto questo uomo: in Spagna Svizzera Belgio Inghilterra, Polonia, in Sud America (Argentina Uruguay Paraguay Cile), in America centrale (tutto il Messico, Puertorico, Costarica Colombia) USA, (New York, South Dakota Arizona California) la ex Unione Sovietica (Mosca, Lettonia Ucraina KAZACKISTAN ... Almendras qui presente ricorderà) in Africa…la mia Africa (Ex Zaire – Congo Camerun)
Anche chi oggi non continua con noi questo cammino ricorderà quante volte abbiamo visto Giorgio umile e insistente bussare a tutte le porte dei mezzi di informazione... e le porte si aprivano. Milioni e milioni di persone hanno visto il Segno,... così come la Madonna gli aveva detto: " riceverai un segno che si vedrà in tutto il mondo..."
La palestra di vita di tutti questi anni mi consente oggi di affiancare nello specifico in Italia l'operato di Giovanni Bongiovanni e di tanti uomini e donne impegnate in attività che sostengono la Fundacion los Niños del Mañana fondata da Raul Bagatello in Argentina, in Uruguay e in Paraguay.


Grazie a Raul Bagatello, un uomo al quale ci sentiamo legati da profonda stima, un uomo che ha la grande responsabilità di servire i bambini affamati e i dimenticati... ai piedi della Croce, contro tutto e contro tutti .... con tanta forza spirituale e coraggio...
Un giorno Giorgio Bongiovanni ci parlò dell'altissimo significato dei missionari che danno tutta la propria vita per salvare i bambini, gli esseri più indifesi in assoluto. Ce lo spiegò sorprendentemente con l'esempio del Golgota.
Non a tutti è stata data la possibilità di passare sotto le transenne che i romani posero sul luogo della Crocifissione per impedire alla folla di avvicinarsi alle 3 croci, la confusione era tanta, incontrollabile... solo alla Madre del Cristo, a Giovanni, alla Madalenna e a pochi altri fu concesso di passare ... e fermarsi  ai piedi della Croce del Maestro... al di là del fatto fisico l'ENERGIA  che in quel momento si stava manifestando e che si respirava in quel momento in quel luogo non poteva essere retta da chiunque...
Operare, dare la vita per i bambini è come essere ai piedi della croce.... altissimo è l'impegno ed enorme la responsabilità.. Raul su quelle montagne ha bisogno del nostro amore e del nostro appoggio e del nostro aiuto fraterno...
Bene.  Oggi - qui  - in questo momento – oltre a Lorella, Giovanni, mio figlio Aaron, tutta la famiglia fisica e spirituale di Giorgio è qui presente ed è giusto nominarli: Manuel Mouriño,  Piergiorgio Caria, Ciucani Flavio, Maria Josè, Saro Pavone (che doveva essere qui e verrà di sicuro) Filippo Bongiovanni, Tino Favazza, Luca Trovellesi e tutto lo splendido staff di STUDIO  3 TV  – la redazione di antimafia 2000 –  i giovani della Funima International – (molti di voi qui presenti li hanno conosciuti) Domenico Santin e il meraviglioso gruppo di Pordenone, tutti i fratelli della Sicilia, Bari ( e sono tanti!) il gruppo di Varese e tanti tanti altri ancora...
Oggi  ci ritroviamo tutti qui riuniti sulla scia di un evento epocale, che trasformerà  - volenti o nolenti - questo mondo e tutto il Sistema Solare.  
E' questo il Tempo del ritorno promesso del Cristo, nessuno sa il giorno e l'ora, ma è questo il tempo... i segni sono chiari. Di fronte alla mappa mondiale interattiva che è in linea sui siti web ufficiali di Giorgio nessuno può continuare a dire con arroganza e con superficialità che tutto sommato possiamo andare avanti tranquilli!.....
Cari fratelli:  
Ogni salto di coscienza che facciamo spesso è accompagnato dalla sofferenza perchè non abbiamo la forza di demolire i falsi pre-concetti sulla vita, sul sacro valore dell'amicizia e della fedeltà,  sull'obbedienza sul significato profondo della famiglia, significato che travalica nell'essenza l'aspetto formale della consanguineità.
"Adesso vi dico chi è Giorgio Bongiovanni!!"
Scrisse in un messaggio dal Cielo alla terra Eugenio Siragusa, a pochi mesi dalla sua stigmatizzazione. "Egli è il Calice vivente della Comunione Cristica!"
... E così è amici miei. E questo è confermato dai fatti e dalle opere messe in pratica. In questi ultimi tempi spesso vedo Giorgio come un leone in gabbia;
per il suo livello di Coscienza si dispera e si sta consumando nel vedere l'Umanità votata all'autodistruzione, attraverso un diabolico sistema che fagogita le risorse e le energie vitali di ciascuna specie vivente.  
La Via - la Verità - la Vita è CRISTO ....
così è scritto e così è per chi si incarna in questo mondo...
questo vale per i santi, per i missionari, per tutti gli uomini .... sia che si tratti di un essere in missione o di un essere incarnato per espiazione.  
Tra di noi ce lo dobbiamo ricordare, nelle difficoltà di ogni giorno, nelle avversità nei problemi spirituali e fisici personali e interpersonali che normalmente si affacciano nella nostra vita.
In uno degli ultimi incontri tra di noi all'arca, in assenza di Giorgio, (apparente assenza) siamo partiti dalla riflessione che ogni nostro gesto, ogni azione si ripercuote sul gruppo e sull'opera che stiamo servendo, dobbiamo essere consapevoli di questo.
Quante volte ci dimentichiamo dell'insegnamento del Maestro Gesù Cristo, quando dopo il discorso sulla Montagna, allargando le braccia e guardando tutti con i Suoi occhi carichi della Luce dell'AMORE disse: "Se presenti la tua offerta sull'Altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono. Va prima a riconciliarti con tuo fratello e poi torna ad offrire. ...."
Nessuno può negare che Giorgio ci insegna lo stesso: " quando avete delle situazioni da risolvere non isolatevi mai, fermate le vostre attività e riunitevi.. .risolvete."
La verità si manifesta sempre in modo disadorno – diretto - senza fronzoli.
Come può accadere che di fronte al male, alle prove di questo mondo c'è chi accetta con consapevolezza la propria Croce e chi invece gira su sè stesso indebolito dalla sua stessa incapacità, dalla sua stessa lamentela?
La differenza sta in questo:
Al mattino, quando il Sole sorge proponiamoci alla vita come un dono, e la vita ci ritornerà 10 volte di più quanto abbiamo donato veramente con il cuore... se perdoniamo saremo perdonati, se giudichiamo saremo giudicati.
Quando leggiamo il Vangelo ci accorgiamo che il Maestro passa da un discorso all'altro, da un insegnamento all'altro come un fiume in piena, ansioso di trasmettere ai suoi Apostoli la chiave per conquistare il Regno di Dio.
Ma questo discorso non significa  accettare – tollerare i delitti di questo mondo; questo significa che dobbiamo compattarci ed essere forti e degni soldati dell'esercito Cristo, significa che dobbiamo crescere dentro per combattere fuori contro chi è contro di LUI.
Non c'è più tempo... pochi giorni fa lo straordinario DON CIOTTI ha detto che i crocifissi di oggi sono i figli, sono le giovani generazioni...è questo il delitto più grave...
2000 anni fa è stato crocefisso il Figlio di Dio e oggi vengono crocefissi i figli. Umanità infanticida e parricida.
Il capitolo 23 ( vers.27) del Vangelo di Luca riporta:
"... lo seguiva una gran folla di popolo e un gruppo di donne che piangevano su di lui.
Gesù volgendosi verso le donne, disse: " Non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli... Perchè se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”
Ecco fratelli quanto abbiamo maturato in una sera di novembre 2009 e vogliamo donarvi tutte queste nostre riflessioni....
Quella sera nell'arca di Sant'Elpidio, ci siamo riproposti che io - mara  - non venivo da sola a rappresentare le arche dell'Italia. Mara è una pedina, una parte del grande mosaico formato dai frutti dell'opera di Giorgio Bongiovanni.
Quello che è successo nell'arca dove Giorgio vive è questo :
•    non è stato unicamente il Segno delle Stigmate che si è manifestato e che vive in mezzo a noi a convincerci di cambiare per amore alla vita,
•    è stato ciascuno di noi che con i propri errori ed i propri limiti ha scelto di  cambiare;
•    Sull'esempio di Giorgio Bongiovanni abbiamo rotto gli schemi del quieto vivere, abbiamo rinunciato alle apparenze, viviamo ogni giorno cercando in tutti modi di appoggiare l'opera e la sua missione che è anche la nostra,  ma ora, adesso.... prima che sia troppo tardi.
•    Non alimentiamo invidie e confronti tra di noi, Giorgio Bongiovanni non è stato inserito nella nostra vita, NOI abbiamo costruito la nostra vita attorno a quella di Giorgio, ... a tutto ciò che E', a tutto ciò che fa e che rappresenta.
Sul suo esempio ci siamo rimboccati le maniche perchè la storia siamo noi...
perchè il Cristo è risorto e  ha vinto la morte.
Perchè Giorgio rappresenta un tesoro prezioso, una fonte alla quale tutti possiamo attingere e bere ... e lui è qui adesso che sta ascoltando ... è qui in carne ed ossa.
Con i Messaggi diretti del Maestro e degli Esseri di Luce che sono così chiari, ... con la forza del Verbo e gridando come il Battista nel deserto, Giorgio ci invita a svegliarci e a dare la vita per il Cristo, ci esorta a non lasciarci andare, a non mollare, a non  abbandonare quegli uomini giusti che ci sono e che già si sono immolati...
Fratelli cari, mettiamo in pratica....
facciamo le  cose buone mentre questi personaggi sono in vita! Basta con la reazione emotiva del momento, con le lacrime che versiamo  ogni volta che qualcuno di loro viene ammazzato....
Tutti i componenti delle arche italiane vi abbracciano tanto tanto  e a nome di ciascuno di loro vi dico che stiamo  semplicemente facendo  il nostro dovere.
Cari tutti concludo così:  
.... non  temiamo le avversità e le persecuzioni,  perchè esse mettono l'anima ai piedi della Croce e la Croce le proietta  alle porte del cielo...
Così sia. Vi amo tutti. (Moltissimi applausi per lunghi minuti, molti abbracci e tante lacrime).

G: Daniel, è collegata l’arca dell’Italia? Chiedi loro se mi ascoltano. Prima di fare la pausa il dottor Rambaldo e Inés vi diranno quando riprendiamo dopo pranzo, ok? Dimmi Daniel.

Daniel: Mi dicono che c’è tutto Studio 3.

G. Allora, dato che mi stanno ascoltando, chiedo al Padre che mi dia la forza necessaria per non emozionarmi troppo. Vi voglio raccontare una piccola storia. Io so che l’amore non si può esprimere a parole, per quanto sublimi le parole possano essere, non sempre giungono al cuore con la forza dell’amore che una persona può provare per alcuni esseri. Il meglio che posso fare per spiegare l’amore, per dare un messaggio a tutta l’Arca d’Italia e in particolare a Lorella e a mio figlio Giovanni, è raccontare un piccolo aneddoto, un fatto insignificante ma reale, che va dedicato in particolare a Lorella. Il mio amico Marco Antonio, che è cileno ma in realtà è Galileo, lo dico nel senso che appartiene a Cristo, mi ha fatto una domanda qualche giorno fa. Lui non era cosciente di quello che stava dicendo, né di quello che mi stava chiedendo e tanto meno di quello che si nascondeva dietro quella domanda che per lui era stupida, ma che invece celava qualcosa di molto prezioso, un aiuto affinchè io potessi spiegare l’amore che sento per Giovanni e Lorella. Marco Antonio mi chiese: Giorgio, perdonami per questa domanda tanto stupida ma, perché non chiedi a Cristo che ti tolga le stigmate per un’ora, affinchè tu possa farti un bagno? Una domanda sciocca, secondo lui. Voi sapete che io non mi posso bagnare, mi risulta quasi impossibile, ora non sono qui per spiegarvi tutte le difficoltà fisiche che mi causano queste ferite, ma queste difficoltà, comparate con quanto ha sofferto Cristo sono niente. Quel giorno io dissi a Marco Antonio: prima di risponderti ti chiedo,in che giorno sei nato? Lui mi disse l’11 novembre. Per questo mi fece questa domanda, lui non poteva capire, ma l’11 novembre è lo stesso giorno in cui è nata Lorella, è il suo compleanno. Dunque, l’unico motivo che io avrei di chiedere a Cristo di togliermi le stigmate per un’ora non sarebbe per farmi il bagno, ma per insegnare a nuotare a Lorella, perché lei una volta mi ha detto : “solo tu puoi insegnarmi a nuotare” (applausi enormi e tante lacrime). Caro Giovanni, Lorella mia, un bacio grande a voi. La Vergine è a casa mia, una parte di Lei, un fascio di luce della Vergine Santissima è a casa mia nelle persone di Lorella e Giovanni -più applausi e lacrime interminabili, anche da parte di Giorgio che quando si riprende dice: Un minuto, mi chiede la parola Raúl Bagatello.

Raúl: voglio raccontarvi una piccola esperienza, ma non preoccupatevi perché è breve. Nel 1993 io ebbi un’esperienza che molti di voi conoscono, un’esperienza spirituale durante la quale ho visto il Cristo e la Madonna. Un’esperienza reale, li ho visti fisicamente e da quel momento la mia vita è cambiata a 180º. Intrapresi un cammino completamente diverso, con una missione precisa. Ma quello che vi volevo raccontare è che nel 2001, quando la Madonna si presentò a me ancora una volta per dirmi che dovevo aprire una Fondazione, mi disse anche che dovevo andare in Italia per incontrare Giorgio Bongiovanni e dargli un messaggio. Io avevo conosciuto Giorgio nel 1998, tramite Carmen a Santa Fe. Non ricordo se fu in una conferenza, ma in quell’anno presenziai a diverse sue conferenze. Io dissi: No, non posso andare a dirgli questo, ma Lei insistette: si, devi andare e dirgli quello che ti ho detto. Io non avevo soldi per viaggiare ma allo stesso tempo avevo l’ordine di andare in Italia e dare il messaggio a Giorgio. Alla fine viaggiamo in quattro persone: mio fratello Ricardo, mio cugino Miguel, Raúl Blazquez e io. Ebbi la fortuna di essere in compagnia perché al contrario mi sarebbe stato molto difficile. Durante tutto il viaggio in aereo pensavo: fai che non riesca a trovarlo, fai che non riesca a trovarlo, non volevo incontrare Giorgio, vederlo in faccia e dargli il messaggio. L’aereo atterrò, andammo ad un hotel di Sant’Elpidio e penso che fu Raúl B. a telefonare a Mara la quale lo informò che Giorgio non c’era in quel momento. Io pensai: grazie a Dio non lo vedrò (risate) e così passarono quattro giorni. Io stavo bene, ero molto tranquillo, ma proprio in quel momento mi chiamò Mara che ci disse: questa sera Giorgio vi aspetta a cenare all’Arca. Suoniamo…dissi io (tante risate). Quella sera io sedevo vicino a Giorgio e ogni tanto lo guardavo. Volevo dargli il messaggio e lui sapeva che io dovevo dirgli qualcosa perché Mara glielo aveva detto. Lo guardavo per dirglielo, ma non avevo il coraggio. Ad un certo punto lui mi guarda e mi disse: bene, dimmi quello che sei venuto a dirmi. E io gli dico: no Giorgio, in privato, quello che devo dirti è in privato. E lui mi rispose: no Raúl –questo per me è stato un insegnamento perfetto - no Raúl, tutte le persone che sono qui sono i miei fratelli e qualunque cosa io debba ascoltare devono ascoltarla anche loro. A quel punto, pieno di vergogna perché non riuscivo neppure a guardarlo in viso gli dissi che la Madonna mi aveva raccomandato di dargli un messaggio e che io sapevo che dovevo rispettare l’ordine, perché in queste cose io sono molto ubbidiente. Il messaggio era questo: “Giorgio, la Vergine mi ha detto che l’energia che ti compenetra, quella che è dentro di te, quella che si muove intorno a te, che tu porti dappertutto è l’energia di Cristo, so che è l’energia di Cristo quella che è dentro il tuo corpo fisico. Questo mi ha detto la Madonna”. Cosa voglio dire raccontando questo, che io ho sempre rispettato Giorgio e l’ho rispettato pienamente, per la sua forza, per i suoi insegnamenti, per la vibrazione armoniosa che lascia intorno a se. Alcuni magari lo vedono solo come uomo, ma per me non è soltanto una persona. A me lo ha detto la Madonna: che dietro di lui e alla sua umiltà si nasconde un grande personaggio, quel personaggio è Cristo, è l’energia Cristica. E fino ad oggi io ti vedo così, succeda quel che succeda, in un modo o nell’altro, non mi separerò mai da te. Perché quando Cristo e la Madonna mi diedero il primo messaggio nel 1993 mi dissero che una delle mie missioni sarebbe stata fare le sanazioni e Gesù aggiunse qualcosa di molto importante. Mi disse: “Anche se non mi vedrai Io sempre sarò accanto a te”. E solo adesso comprendo che è vero che non Lo vedo ma so che è al mio fianco. Ti amo Giorgio. (applausi).

G: Io sono solo un messaggero, sono il servo di Cristo. Quando Lui ritornerà voi rimarrete fulminati. Quando Cristo ritornerà e manifesterà tutta la Sua potenza e gloria voi saprete realmente chi è. Ma fin quando non lo farà io devo continuare, devo far conoscere la Sua parola e non sono, come Raúl e Juan Alberto sanno bene, l’unico al mondo che diffonde la parola di Cristo e di Sua Madre, ci sono molti angeli che lo fanno in silenzio, umilmente e che danno molto all’Opera della Santa Madre e del Maestro. Ora una pausa alle emozioni, meglio fare una pausa prima che venga a tutti un arresto cardiaco (risate).
Dopo la pausa parleremo molto della Santa Madre. Voglio spiegarvi perché mi ha dato quel messaggio in Cile. Vi spiegherò anche cosa significa il messaggio di Peñablanca, il suo profondo significato. Vi spiegherò quello che la Madre mi ha chiesto e quello che attraverso di me chiede a tutti i fratelli del mondo, la collaborazione per raccontare una storia, per fare un video che lei definisce in un modo che vi spiegherò dopo. E perché penso che sia importante diffondere massivamente i Suoi messaggi, ma di questo parleremo dopo, per adesso grazie con tutto il mio amore (applausi).

Il momento vissuto successivamente merita una spiegazione previa per essere compresso appieno da tutti, principalmente da chi non conosce i fatti antecedenti. Circa un anno fa, dopo una riunione dell’Arca di Rosario, durante la quale si era parlato dei chiamati, gli eletti e di quella parte dell’umanità che è portatrice della genetica GNA, Juan Carlos Paolini era andato in vacanza per qualche giorno nella Provincia di Cordoba e ritornò con una maglietta sulla quale aveva fatto stampare “143.999 ed io”. Di fronte all’espressione di sorpresa nei nostri volti e alle nostre risate, decise di indossarla durante una delle nostre cene. L’aneddoto giunse alle orecchie di Giorgio, il quale, durante la riunione dell’Arca di Rosario dello scorso 27 ottobre, disse: “Gesú è venuto accompagnato da 144.000 esseri, chiamiamoli extraterrestri, esseri di luce, i fratelli di Juan Carlos… (risate), che insieme a Juan Carlos, che è il 144.000º, (ancora risate), sono rimasti fino ad oggi sulla Terra, mi riferisco ai 144.000, rimasero e si moltiplicarono”. Durante la stessa riunione Giorgio gli disse che voleva la maglietta per portarla in Italia e Juan Carlos accettò. Era previsto che gliela avrebbe consegnata durante la riunione generale e, conoscendolo, molti sapevamo che tra lui e Daniel stavano preparando qualcosa di più, ma nessuno sapeva con esattezza cosa. Prima della pausa pranzo, Juan Carlos prende la parola e chiede a Marco Antonio del Cile, a Chacho dell’Uruguay, a Omar di Paraguay e a Martín, Daniel e Matías di Rosario di andare in cucina e regala a Giorgio la maglietta con il numero “143.999 ed io”, che fa ridere tanto Giorgio e tutti gli altri che conoscevano la storia dall’inizio. Juan Carlos spiega che quattordicimila anni fa alcuni angeli erano scesi in Atlantide e avevano lasciato cadere 144.000 magliette, ognuna con un numero che era stato assegnato alla persona corrispondente. Secondo lui, ogni maglietta era andata a finire nelle mani del suo proprietario, senza alcun errore possibile. Allora chiama di nuovo una per una le persone che erano andate in cucina i quali si avvicinano in questo ordine: Matías con il numero 143.994, Martín il 143.995, Marco Antonio il 143.996, Chacho il 143.997, Omar il 143.998 e Daniel il “144.001 – RITENTA ANCORA”. Tutti scoppiano a ridere ed a applaudire fragorosamente, quasi tutti si alzano in piedi e si avvicinano, anche per scattare delle foto ai presunti “eletti”, diventati attori del momento e posando per le foto come la gente famosa di fronte alle telecamere della tv. Mara commenta: è da tanto che non sentivo Giorgio ridere in questo modo. Juan Carlos annuncia che le magliette erano in vendita per ricavare fondi per l’Opera. A quel punto Giorgio prende il microfono e dice:

G: Grazie della maglietta, dello scherzo e delle risate. In questo momento tutti gli angeli del Cielo stanno ridendo con noi. Un applauso per l’Arca di Rosario, il primo applauso, dopo ne riceveranno altri per averci ospitato con tanto amore.

Pausa per il pranzo

Dopo la pausa pranzo, inizia la seconda parte della riunione. Anita chiama Paola Becco la quale presenta un libro intitolato “Il Canto della Perla”, ispirato a tutti i bambini che soffrono nella nostra società e che necessitano del nostro aiuto per ritrovare la loro radice cosmica.

Paola: Questo è il libro che vi ho presentato. Il testo si attribuisce a Tommaso l’apostolo. È ispirato a tutti i bambini che vengono ad svolgere una missione specifica sulla Terra, ma che vengono condizionati dalla società e si identificano con essa. Questo libro vuole sottolineare che la nostra identità è cosmica, spirituale e non materiale e ci indica in che modo possiamo aiutare questi bambini affinché possano identificarsi di nuovo con la loro vera radice. Tutto il ricavato di questo libro è a beneficio dell’Associazione “Del Cielo a la Tierra”. Grazie.

Successivamente Anita chiama Chacho per parlare degli opuscoli realizzati dai fratelli dell’Uruguay. Chacho si avvicina ma preferisce non parlare.

G: Io lo aiuto a Chacho, io lo aiuto (risate). Ecco qui tutti gli opuscoli, vi chiedo di darmi uno per favore. Questo è l’ultimo opuscolo che abbiamo realizzato. È qui a disposizione per chi lo desidera. Lo abbiamo distribuito in diverse arche. Grazie Chacho, sei stato bravo (risate).

Adesso Anita chiama Alejandra Berenyi per mostrare il quadro da lei dipinto “La Rosa che fiorisce sulla Croce”, il quale verrà sorteggiato tra tutti coloro che desiderano collaborare con l’Opera che Giorgio porta avanti.

Alejandra Berenyi: all’inizio questo quadro doveva essere una sorpresa da parte del gruppo di Buenos Aires, ma dopo abbiamo pensato di sorteggiarlo per raccogliere fondi per l’Opera e donarli a Giorgio. (applausi).

Vengono consegnati dei regali a Giorgio.

Anita: il primo regalo te lo consegnerà Juan Josè da parte di Bs. Aires.

Juan José: Bene, questo momento è molto emotivo, molto importante per tutti noi che stiamo vicino a te da tanti anni, Giorgio, abbiamo assimilato gli insegnamenti che in tutti questi anni ci hai inculcato. Con questo regalo ognuno di noi, perché abbiamo partecipato tutti i fratelli insieme, vuole umilmente renderti omaggio per i 33 anni d’Opera. Un sentito omaggio a questi 33 anni di Opera Cristica. Grazie Giorgio (applausi). Il regalo porta inciso: “Per i 33 anni d’Opera. Giorgio Bongiovanni” e una croce disegnata da Alejandra che porta incisa la frase: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. Grazie Giorgio. (applausi).
G: Grazie Juan Josè. Approffito della tua presenza qui per dire una cosa che pensavo di dire dopo. Una cosa su Buenos Aires. Qualche giorno fa ho scritto una lettera ai fratelli di Buenos Aires dicendo che ammiro molto lo sforzo, il coraggio che hanno, in un certo senso l’umiltà, la pazienza, il fatto di incontrarsi superando le difficoltà che hanno avuto e che hanno ancora. Perché Juan Josè, che rappresenta Bs. Aires, invia a Juan Alberto e anche a me gli informi che redatta sulle riunioni con i fratelli di questa città. Oggi sono qui presenti molti di loro. Si riuniscono per organizzare attività, eventi a favore di Funima. Si incontrano a casa di uno di loro, una cosa che io ammiro, che mi rende felice e oggi dico loro che il Cielo li premierà perché riaprirò l’Arca, che di fatto non è mai stata chiusa perché ha continuato a funzionare (applausi). Aspettate, abbiate tanta pazienza, perché arriverà quel giorno e se sarà necessario daremo una struttura organizzativa. Ma di fatto, l’ultima conferenza tenuta nell’Auditorium dell’Hotel Bauen, auditorium che è diventato una vera istituzione all’interno dell’Opera, si è riempito di gente. A dimostrare che abbiamo molte persone che lavorano in silenzio, senza protagonismo, ma che sono presenti, che ci seguono, che mi seguono a Buenos Aires, persone che forse io non conosco, che non ho mai visto personalmente, che non sono mai andati all’Arca e che non fanno parte dei diversi gruppi che si riuniscono in questa città, ma che sono sempre presenti in quel salone quando vado all’Hotel Bauen. Io vi ringrazio per questo regalo che viene dalla Capitale di questo paese, dove abitano fratelli che mi hanno aperto le porte cinque anni fa, questo è quello che sento e so che anche Juan Alberto sente come me, porte che era necessario aprire quando dovevo parlare a tutto il paese, a tutta l’America del Sud. È l’unico posto dove io posso parlare in televisione ed arrivare in ogni angolo dell’Argentina e in molti punti dell’America del Sud. Buenos Aires è un punto molto importante per l’Opera in Argentina, come lo è Montevideo per l’Uruguay e Asuncion per il Paraguay. É importante che continuate uniti, lavorando come adesso e io sarò con voi. Questo è quello che il Cielo desidera, che superiate tutte le barriere e che siate uniti sotto le ali della Santa Madre. Che collaboriate tra di voi e con altri fratelli che anche se non seguono direttamente il nostro cammino, ci accompagnano, ci seguono, collaboriamo reciprocamente, ci intercambiamo le nostre esperienze. Oggi abbiamo qui la presenza di un altro fratello che, nel silenzio, umilmente, lavora per il Cielo. Non fa parte dell’Arca, ma lavora con un gruppo importante “Rivelazioni Mariane”, mi riferisco a Santiago Lanus. Santiago, sempre ti ringrazierò per la tua presenza tra noi e per quello che fai, ecco Santiago Lanus (applausi). E mio fratello Rafael Piaggio, che è anche qui, un forte applauso. Bene ragazzi, anche voi due mi dovrete aiutare a fare il video della Madre, no? (tutti ridono), adesso inizia questo grande lavoro. Voi avete dei siti web dai quali prenderò informazione importante per il video, più tardi parleremo di quello che mi ha chiesto la Santa Madre. Un altro essere speciale che è qui in fondo alla sala, che registra tutte le conferenze e che si chiama Alejandra Berenyi, un essere che io amo molto e che soprattutto all’inizio della mia missione in America del Sud, del mio lavoro in Argentina, mi accompagnava sempre e mi ha aperto il suo cuore. Ti amo molto Alejandra, grazie per tutto quello che hai fatto per l’Opera, sempre ti sarò grato. E adesso, in ginocchio, vi chiedo a tutti: per favore, rimanete uniti. Juan José, questo è un segno positivo, significa che a Buenos Aires abbiamo dei guerrieri, grazie a tutti (applausi). Poi dirò grazie a tutti gli altri dell’Argentina. Avanti Anita.

Anita: Abbiamo un regalo dai fratelli di Campana, Provincia di Buenos Aires, chiamo qui a Paola, perché Agustin non si anima ad avvicinarsi. Questo è un video realizzato da loro. Ma prima vediamo quest’altro video realizzato da Juan Alberto insieme ai ragazzi di Bs. Aires, in onore a Giorgio.

J.A. In realtà questo video non è stato un’idea nostra all’origine, è un’idea arrivata dall’Italia, dalle mie figlie adottive. Volevano vedere se riuscivamo in qualche modo a fare un riassunto dei  primi viaggi di Giorgio in Argentina, di tutto quello che ha fatto.

Il video inizia con la presentazione di Juan Alberto: “Oggi, 21 novembre 2009, mi sono venute in mente alcune parole mentre una profonda emozione avvolgeva il mio cuore fino ad irrompere in un pianto. Dopo mi sono reso conto che le parole e l’emozione che sentivo erano quelle dei miei fratelli che si insinuavano vive nella mia coscienza. Dicevano così: “Vent’anni di un miracolo quotidiano che si manifesta ai nostri occhi, vent’anni di sofferenza di un giusto, vent’anni di alchimia sacra che diventa sangue per la nostra redenzione. Grazie Giorgio per la tua dedizione, grazie Maestro Gesú per la tua presenza, grazie Padri per averci donato la vita. Amen.
Il video mostra alcune immagini scelte dal primo viaggio di Giorgio in Argentina fino ad oggi.

G: Queste immagini mi fanno sentire che tutti siamo una famiglia, che il nostro unico Padre è Adonay, che siamo tutti fratelli, che il nostro unico Re è Cristo e la nostra unica Madre è Maria Santissima (applausi). Avanti Anita.


Anita: Stanno preparando il secondo video.

G: Mentre preparano il secondo video voglio far conoscere a tutti il grande lavoro che sta facendo l’Arca di Rosario. Per questo motivo voglio donare ad una sorella di qui la stella con il rubino. Lo do alla dottoressa Alicia Bargut, vieni qui Alicia. (applausi). Chiedo a Juan Alberto Rambaldo di mettere la stella ad Alicia, un essere che io amo moltissimo perché collabora strettamente con Inés e con Juan Alberto da molti anni, nel silenzio, sempre nascosta, non appare mai, ma è presente più di quanto voi possiate immaginare. La ringrazio per la sua dedizione, la sua intelligenza e la sua disponibilità. Grazie, Alicia.

Anita: Adesso si che abbiamo il regalo di Campana che è un video. Vediamolo.

G: Chi ha fatto questo video? Mi dite il nome? Paola? Paola, vieni qui: grazie a te e grazie a chi si è servito del tuo essere per realizzarlo. Grazie all’angelo che ti ha fatto fare questo e che ti ha scelto come strumento suo. (applausi).

Anita: Adesso, l’Arca di Rosario vuole farti un regalo molto modesto, umile, l’Arca di Lily Mariposa (Farfalla), vogliamo che ti porti un piccolo ricordo nostro. Appunto perché si chiama Arca di Lily Mariposa ti facciamo questo piccolo dono, un portachiavi in argento, che porta inciso il nostro nome e una farfalla in oro, simbolo della nostra Arca. C’è anche uno per Sonia e un altro per Mara, per ringraziarla di essere venuta fin qui e di avere condiviso questi momenti con noi: questa è l’Arca di Rosario, l’Arca di Lily Mariposa per voi.

G: Grazie Rosario. Le emozioni di oggi sono forti, ma sono anche la benzina che ci darà forza quando ritorniamo ognuno di noi nelle proprie case, che vi farà andare avanti e lavorare per il Cristo e la Madonna. Oggi qui è presente Cristo e insieme a Lui alcuni dei suoi angeli. Uno di loro in particolare è l’angelo custode dell’Arca di Rosario che porta il suo nome, nome che io ho dato in sua memoria. Lei ha cura di tutti i miei fratelli dell’Argentina, ma in particolare di quelli di questo posto. Sto parlando di Liliana, Liliana Rambaldo, la mamma di tre figli meravigliosi che sono qui presenti, la sposa di un uomo meraviglioso che è Juan Alberto Rambaldo. Io ti ringrazio Liliana per la tua presenza, per la tua essenza e il tuo essere sublime. Grazie. (applausi).
Insieme a Liliana ci sono altri fratelli che ci hanno lasciato in questi anni, perdonatemi, mi sento tanto emozionato e vi chiedo perdono, specialmente ai familiari, se non nomino tutti. Il mio ricordo a Pedro Romaniuk, Ricardo, Erika, Cristian, Carmen Recalde, a tutti gli altri che in questo momento posso dimenticare e soprattutto ad uno che li rappresenta tutti, che è sempre con me nonostante in tanti non lo sappiano, è Lui, il Consolatore Promesso, la voce della Verità, mio padre, Eugenio Siragusa (fortissimi applausi, per lunghi minuti, tutti in piedi piangendo emozionati).

Anita: Adesso chiedo a Inés che ci dica qualcosa.

Inés: Giorgio ci ha detto questa mattina di conservare qualche lacrima per il pomeriggio e ubbidientemente sono venuta con il fazzoletto, come potete vedere. Caro Giorgio, ti abbiamo fatto un piccolo regalo, molto umile, della nostra Arca, dell’Arca Lily Mariposa che è un nome che sentiamo profondamente ma che la verità non nominiamo spesso. Forse perché ancora è molto doloroso per alcuni di noi, almeno per me, o forse perché non è necessario, perché lei è sempre presente tra tutti noi.
Io voglio dire qualcosa a tutti, a tutti i fratelli del mondo: l’Arca di Rosario pensa permanentemente a voi. Vi amiamo molto e ci sentiamo uniti a tutti voi. Tutte le settimane ci riuniamo per recitare il Santo Rosario e preghiamo per l’Opera di Giorgio, per tutte le Arche del mondo e anche per tutti voi, per coloro che non conosciamo o che non sappiamo neppure della loro esistenza, ma che lavorano per lui. Tutte le persone che siamo qui, quelli che ci stanno vedendo e ascoltando attraverso internet e che si trovano a lavorare in qualunque parte del mondo per l’Opera di Cristo e di Giorgio sono presenti nelle nostre preghiere. Voglio dirvi anche che l’Arca di Rosario è aperta per accogliervi e che potete venire a trovarci quando lo desiderate. Non dimenticherò mai la gioia di Andrés il giorno che Jorge Abrudsky ci fece una visita a sorpresa e suonò per la prima volta il campanello. Credo che sia stata la prima persona che è venuta a trovarci poco dopo esserci sistemati. In seguito abbiamo ricevuto altre sorprese gradevoli, come quella di Juan Antonio un lunedì mattina, la generosa visita di Santiago Lanús che voglio ringraziare in particolare perché ha lasciato i suoi impegni a Buenos Aires per venire fino a Rosario e partecipare, come invitato, al nostro programma radio. Grazie, Santiago, per la tua visita e per quella preziosa immagine della Madonna di Garabandal che ci hai portato dalla Spagna e che oggi è qui, insieme a Giorgio, in questa riunione. Sono venuti tante altre persone a farci visita, sarebbe troppo lungo nominarle tutte. Questa è la vostra casa, che non è nostra, ma del Padre, della Madre, di Cristo, di Giorgio, noi ci siamo solo assunti la responsabilità di averne cura. Adesso, con il permesso di Giorgio, voglio chiedere la sua autorizzazione per un rituale che ripetiamo ormai da moltissimi anni. Voglio chiedergli di benedire queste candele che i giovani dell’Arca hanno confezionato con tanto amore e che verranno distribuite tra i presenti. Noi lo facciamo per ringraziare la Madonna per tutto quello che ci ha dato e che ci da e vogliamo che voi partecipiate a questo ringraziamento. Siamo alle porte di un nuovo Natale e oltre a ringraziare la Madre dobbiamo chiederLe di darci la forza necessaria per andare avanti. Raúl, come sempre, ci sono delle candele per tutte le mense e credo che basteranno anche per darle a Mara e Sonia da portare in Italia, e certamente anche in Cile, Paraguay e Uruguay. Una volta benedette saranno distribuite. Grazie a tutti della vostra presenza, grazie Giorgio per averci dato la possibilità di offrirti questo giorno della nostra vita che sarà ricordato come il più grande per noi. Grazie per avere benedetto le candele, espressione del nostro amore. Vi amiamo molto e speriamo che il Cielo ci permetta di rivederci presto. È tutto. (applausi).

G: Grazie a te, cara. Mi permetto di fare altri ringraziamenti. Juan Alberto ha nominato i fratelli dell’Argentina che ci rappresentano. Ma ci sono anche i fratelli de La Plata, mi riferisco a Fabián e ai giovani di La Plata (applausi). Dalla città di Campana, Agustín e Paola. Il mio fratello Joel Heredia di Neuquén. Jorge Pracilio di La Pampa, Gerardo Silvi di Santa Fe. Cañada di Gómez, ciao Juan Antonio  che sei qui davanti, Las Rosas, San Genaro, Cristina di Paraná, Entre Ríos. (applausi). Voglio ringraziare anche della sua presenza un caro amico che mi accompagnerà in Italia, Eduardo Tilcara, grazie (applausi). E grazie anche a tutti i fratelli che non nomino ma che sono qui, vedo Jorge Abrudsky, Edgardo, Raúl Blazquez e tutti gli altri. È molto importante la vostra presenza qui oggi, è molto importante che siamo insieme, che siamo riuniti. Noi tre, che siamo seduti a questo tavolo, rappresentiamo tutti voi. Ma siamo soltanto strumenti di un corpo mistico. Le nostre famiglie sono parte delle nostre vite, ma le persone che siamo qui seduti, Juan Alberto, Raúl e vostro fratello Giorgio, siamo tre persone completamente dedite all’Opera, sposati, sempre disponibili e servi di un solo essere che è Cristo. Siamo tre persone sole, anche se potessi sembrarvi senza senso. La mia famiglia mi adora, la famiglia di Juan Alberto lo adora, la famiglia di Raúl anche, tutti i loro figli, la sua attuale compagna Gabriela lo adora. Ma in realtà siamo persone sole, che in qualsiasi momento Cristo può chiamare e chiedergli persino la vita. E allo stesso tempo apparteniamo a tutti. Oggi, in uno dei video che abbiamo visto, ho visto molti visi conosciuti, alcuni di loro hanno lasciato l’Opera e altri sono qui oggi, altri ancora non hanno potuto essere venire. E io sento che questa è la mia famiglia. Cristo ha detto: tutti coloro che fanno la volontà del Padre sono mia madre, i miei fratelli, la mia sposa, i miei figli. Dobbiamo avvicinarci sempre di più tra di noi, dobbiamo avvicinarci sempre di più a Cristo, gioire in Lui nonostante le nostre debolezze e i nostri peccati. Non siamo perfetti, solo Lui è perfetto. Un messaggero di Dio, un portavoce, un braccio destro o un apostolo, quando sceglie di servire l’Opera di Cristo sa che niente ne nessuno gli appartiene, perché tutto appartiene al Maestro GesùCristo, perché un giorno, forse presto, potrebbe essere anche domani, Cristo ritornerà e si manifesterà in tutto il mondo. E quando succederà Lui prenderà ognuno di noi dovunque ci troviamo. Tutti coloro che compongono il Suo corpo mistico diverranno semplicemente fratelli, niente gloria ne onori, ne premi. Cristo è l’unico padrone di tutto, il regalo che ci fa è permetterci di essere Suoi messaggeri, messaggeri di Dio. Nessuno può farci un regalo più grande, nemmeno Lui, perché ce lo ha già fatto con la Sua chiamata. Tutto è Suo e quando ritornerà ne avrete la prova. Sue sono le anime, gli spiriti della terra e tutto ció che in essa è stato costruito. Lui può, se lo vuole, dispensare un dono, fare un regalo, concedere una grazia a chiunque di noi e certamente lo accetteremo. Ma non ha alcun compromesso con nessuno di noi, perché il semplice fatto che ci abbia chiamato, che mi abbia detto: Giorgio, vuoi essere uno dei miei messaggeri prima del Mio ritorno? Vuoi annunciare il Mio ritorno? Questo è il premio più grande, non possiamo chiedere altro. Solo gli errori umani non gli appartengono. Gli errori sono nostri. Gli errori di Giorgio Bongiovanni non appartengono a Cristo. Le virtù, i miracoli, gli obiettivi raggiunti di Giorgio, tutto è merito di Cristo che lo incoraggia, che gli da l’opportunità. Così, con questo valore, con un certo sentimento di timore, con il mio amore universale, vado avanti. Ho timore quando penso: Cristo mio, se io sbaglio ti comprometto a te. Ma dopo penso: no, la Tua Opera è così grande che può superare tutte le barriere umane e io sono semplicemente una parte del Tuo corpo. E non perdo l’amore universale perché so il significato della chiamata, la chiamata di Cristo. Ognuno di voi che si sente chiamato a servire quest’Opera, attraverso Del Cielo a la Tierra, di Funima, attraverso la lotta alla mafia, o insieme ad altre organizzazioni come Greenpeace, Madre Teresa di Calcutta, se voi vi sentite di voler far parte, o vi sentite chiamati da Cristo, come devoti della Vergine di Fatima o di Garabandal, deve farlo con questo sentimento che vi ho appena detto: niente vi appartiene, qualunque cosa riusciamo a fare, tutte le anime che riusciamo a risvegliare, appartiene a Cristo. A volte Satana, il tentatore, entra nella mia mente e mi dice: tutti i fratelli sono tuoi, tu devi comandare loro, manipolarli, sottometterli alla tua volontà. E io rispondo: no, tutti i miei fratelli sono di Cristo, fratello maledetto Satana. Perché Satana è un fratello maledetto, ma fratello alla fine. Io gli rispondo, non lo ignoro, al contrario, mi interessa molto che lui mi visiti, che mi proponga delle cose. Io lo ascolto quando mi dice: ti do questo se tu mi dai quest’altro. Lui vuole negoziare con me, ma io non lo faccio, perché con lui non si può trattare. Non bisogna accettare mai un’offerta da lui, perché ci mente, entra nella nostra mente e ci fa credere quello che non è vero. Satana ci mente, ci fa credere che quello che ci circonda, che è attorno a noi, di materiale come una casa, o qualcosa spirituale, come l’amore della nostra compagna, di un figlio, di un fratello, ci appartiene. Lui ci convince che è nostro. Ma in realtà non è così, tutto il mondo crede che sia così, invece non è vero. Noi dobbiamo comprendere, realizzare interiormente, che non possediamo niente, nemmeno noi stessi. Tutto appartiene a Cristo, o a Suo Padre. Non appartiene nemmeno a Sua Madre, perché la Madre Santissima ci chiede: fate la volontà di Mio Figlio. Io sono qui, appaio in tutto il mondo affinché voi abbiate la possibilità di avvicinarvi ai piedi, di inginocchiarvi ai piedi di Mio Figlio. Affinchè possiate risvegliarvi ed essere angeli di Mio Figlio. La Madre Santissima non vuole niente per se, niente. Vuole solo un poco di amore così che il Suo Sacro Cuore Immacolato non pianga più. Lei vuole che tutti andiamo da Suo Figlio, vuole condividerLo con noi. Infatti non ebbe la fortuna di gioire della Sua presenza quando era incarnato. Lei Lo ascoltava sempre da lontano. Solo sotto la croce lo ebbe vicino a Lei, perché fu una delle poche persone che bagnò con la Sua luce e le Sue lacrime i piedi di Gesù Crocifisso, di quell’Essere così stupendo, nostro Cristo. Vi chiedo quindi di risvegliare anime, realizzate questo miracolo, ottenete questo tesoro che è risvegliare un’anima, ma ricordati sempre che non è un vostro tesoro. Io voglio diminuire giorno dopo giorno per cedere il passo al nostro Signore, affinchè Lui si manifesti, che vi parli a tutti voi, a tutto il mondo, che riconquisti il mondo che adesso è totalmente nelle mani del Demonio. Perché Lui è un Re, il nostro Re, noi siamo soltanto i suoi soldati, i suoi sudditi. Adesso più che mai deve entrare dentro di noi questo concetto: niente ci appartiene. Siamo di Cristo e ci troviamo da soli dinnanzi alla Sua presenza. In quel momento saremo soli Lui e noi. Se poi Lui, nella Sua infinita misericordia ci vuole regalare una famiglia, una sposa, dei figli, fratelli o genitori, è soltanto la Sua bontà, la Sua generosità. La chiave per vivere in Lui è appartenergli e compromettersi solo con Lui. Lui lo sa e se ha bisogno di noi ci chiama e ci prende come Suoi soldati. So che è difficile capire questo concetto, ma siamo nel cammino per realizzarlo. Non lo dico con arroganza, quanto vi ho appena detto mi permette di andare avanti. Questo concetto, questa forma di vivere Cristo mi anima, mi permette di dire oggi sono qui, domani non so dove sarò. Questo dico alla mia famiglia. Voi sapete, avete visto quanto amo la mia grande famiglia, la mia famiglia spirituale e anche quella umana. Ma loro sanno che domani non so dove sarò, so soltanto che sarò dove Cristo vorrà che io sia. Nell’inferno, se Cristo vuole che vada all’inferno ci andrò e mi dedicherò a trasformare l’inferno in un paradiso. Sono sicuro che i demoni, non tutti, ma alcuni si convertiranno mentre sono in mezzo alle fiamme, soffrendo per i miei peccati, scontando il mio castigo. Se Cristo mi  manda all’inferno vuole dire che lo merito. Ma anche lì diffonderò il Suo messaggio, parlerei di Lui con la stessa coscienza con cui lo faccio adesso. Forse per questo sono sereno, mi sento tranquillo, non ho paura di niente ne di nessuno, perché sento Cristo dentro di me. Sono sulla Terra, ma mi sento nell’inferno. La Terra oggi assomiglia all’inferno. Ma Cristo mi ha fatto un regalo che non merito: mi ha dato tutti voi che siete oggi qui, voi siete il regalo. E mi ha dato tutti i fratelli che ho avuto la fortuna di conoscere, tanto in Italia, in Latinoamerica, in Spagna e in tutto il mondo. E quello che vedo mi conferma questo sentimento. Per questo vi ringrazio tanto a tutti. Juan Alberto, ti passo la parola. Non ho finito ancora, ma voglio respirare un po’. Non mi è facile contenere tanta emozione.

J.A. Preferisco che tu continui a parlare, io sto ancora peggio. Ogni volta che Giorgio ci parla esprime il suo magistero. Ogni volta che parla si mostra a noi così come lui è, e allo stesso tempo ci fa capire come siamo noi. Quello che ci si aspetta da noi, cosa dobbiamo fare, qual’è il nostro posto, cosa dobbiamo evitare. Qualche giorno fa stavo rivedendo gli incontri, le conferenze, l’incontro a Rosario, a Buenos Aires, in Uruguay, e dicevo a me stesso: come posso non ricordarmi di questo? O come mi è sfuggita questa cosa? Com’è possibile che in quel momento pensavo di capire tutto, di comprendere tutto? Ma quello che credevo di comprendere era così immenso che anche se cerchiamo di custodirlo dentro, sembra che ci sfugge, come se non lo avessimo mai ascoltato. Ma è lì, la sua parola c’è, è presente, come lo è l’enorme responsabilità di ognuno di noi nei tempi a venire. Lui é presente nelle nostre debolezze e nelle nostre virtù, ci aiuta ad assimilare in pieno il ruolo che dovremmo giocare. Io chiedo al Padre, tutti i giorni, che mi dia la forza sufficiente per essere all’altezza di quello che il Cielo si aspetta da me. Oggi Giorgio è qui, ascoltandoci, scuotendoci, entrando dentro di noi con il suo amore, la sua comprensione. Abbiamo davanti a noi un cammino che è scivoloso, che possiamo percorrere soltanto con coscienza, con un profondo senso dell’amore e con questo concetto così sublime della nostra appartenenza a Cristo. Grazie, Giorgio. (applausi).

Raúl: La verità è che non ho molto da dire, credo che tutto sia stato detto. Ma voglio aggiungere qualcosa che sento, qualcosa di mio, interiore e che sento da un po’ di tempo.
Da un po’ di tempo mi sento molto triste e non dovrebbe essere così, dovrebbe essere al contrario, dovrei sentirmi contento, gioioso, per quello che sta per accadere, per la venuta di Cristo, per il Suo ritorno. Dovrei essere felice per quello che facciamo, per quello per cui lottiamo, ma la verità è che non è così, la verità è che da un po’ di tempo mi sento molto triste per l’umanità, perché vedo dove sta andando. Seimila o settemila milioni di anime su questo pianeta che vanno direttamente verso l’autodistruzione. Seimila o settemila milioni di anime che non capiscono cosa li viene detto o che nemmeno ti ascoltano, o ti ascoltano per un minuto e dopo continuano la loro vita quotidiana, come se niente fosse. Questo mi fa sentire molto male, perché quando una persona ama gli altri, soffre anche per gli altri. Vedo anche che purtroppo l’umanità non ha via di ritorno, che il cambio non è solo necessario ma imminente. Stare con voi oggi, riuniti in questa sala, queste sette/otto ore, mi sembra di essere nell’infinito, circondato da esseri di luce, da angeli, perché mentre parliamo li sentiamo, sentiamo la loro vibrazione, sentiamo il loro amore. Ma quando vado in strada e vedo il viso della gente, vedo il viso dei bambini, purtroppo mi crolla tutto e mi sento di nuovo triste. Ma c’è una legge che deve compiersi, Cristo deve far compiere la legge. Il padre ha stabilito la legge di causa ed effetto, la legge che regge il Karma e questa è l’unica cosa che mi aiuta a continuare a lottare, perché ognuno di noi porta sulle spalle quello che merita, quello che ha causato prima. Penso che anche le persone peggiori abbiano la possibilità di crescere, ma, sono sincero, è forte il sentimento che provo. Dio voglia che tutto questo cambi presto e che viviamo in un mondo di pace, di amore, dove realmente tutti possiamo guardarci in viso e abbracciarci con amore, ma amore vero, non abbracciarci esteriormente, mentre interiormente sentiamo ira, risentimenti, o cose ancora peggiori. Purtroppo questa società ci ha portato a questo. Ci ha maltrattato durante tanto tempo che abbiamo perso la fiducia nelle persone, nei governi, nella giustizia. Abbiamo perso forza per quello che vediamo giorno per giorno, ma dobbiamo sforzarci, mantenerci integri, per non perdere mai i valori spirituali che Cristo ci ha insegnato. Dobbiamo continuare a lottare sempre, pur nelle difficoltà. Questo è il sentimento che desideravo condividere con voi e che vivo giorno per giorno. Ogni giorno vedo ancora più bambini che hanno bisogno di aiuto. Significa che non siamo sul cammino giusto. Tutti dicono che la natura si sta ribellando contro l’uomo, lo vediamo giorno dopo giorno, ci fa capire che le cose non funzionano. Nient’altro, volevo dirvi solo questo (applausi).

G: Abbiamo internet, vero? Riallacciandomi a quanto diceva Raúl Bagatello, voglio farvi vedere quello che sta succedendo nel mondo. Vedrete delle immagini simboliche, ma reali allo stesso tempo, molto reali. Voglio insistere anche sul fatto che noi, tutti noi, viviamo dentro questo sistema. Adesso chiedo a Gonzalo e a Daniel, dell’Arca di Rosario, di preparare il video e nel frattempo facciamo una piccola pausa, solo qualche minuto. Abbiamo i microfoni? Ok, qualche minuto e Gonzalo ci spiegherà il lavoro che abbiamo fatto. Ci prendiamo un caffè, prendiamo qualche dolce. Grazie.


G: Ciao, siamo di ritorno… Anita, aiutami per favore per far sedere tutti.

Anita: Per favore, sediamoci e facciamo silenzio. Riprendiamo la riunione. ¡Silenzio per favore!

G: Sonia, Sonietta… ¿ci siete? ¿si? Volevo solo sapere se ci siete. ¿Cosa state facendo? ¿Chiacchieriate? Ok, riprendiamo, sono ore che parliamo, ¿siete stanchi?

Pubblico: noooooooooooo!!!!!!!!

G. Perché se siete stanchi possiamo finire e andare via.

Pubblico: noooooooooooo!!!!!!!!   Continuiamo a piangere… (risate)

G: Se siete stanchi meglio me ne vado.

Pubblico: nooooooooooo!!!!!!!!! Domani è domenica, non c’è fretta.

G: Allora smettete di parlare e sedetevi.

G: Mi dice Raúl Bagatello che deve andare via perché ha una riunione a Villa María. Raúl è un missionario che non riposa mai. Raúl, ti ringrazio per essere venuto, ci vediamo presto in Italia. Raúl girerà tutta l’Italia per un mese, ci sono diverse attività in programma per raccogliere fondi per Funima. Mara insieme a Giovanni hanno organizzato il tour e io lo accompagnerò quando mi sarà possibile. Assisterò ad alcune conferenze, non a tutte perché non mi sarà possibile, ma al Funima Day di Pordenone si, sarà l’evento più importante. Adesso salutiamo Raúl con un abbraccio e un applauso. (Salutiamo Raúl e altri fratelli di Funima che lo accompagnano).

G: Ciao, Gaby, un bacio grande. Grazie, buon viaggio Raúl e Gaby, ci vediamo in Italia. Ciao a tutti voi… ma certo che ritorno… che domanda che mi fai, se Dio vorrà, ritornerò fra sei mesi. E se non ritorno sarà perchè è ritornato qualcuno molto più grande di me.

Matías: Mi informano che ancora ci stanno guardando dall’Italia.

G: Bene, grazie. Allora, se voi visitate le pagine internet www.unpuntoenelinfinito.com o www.delcieloalatierra.com.ar o qualunque altro sito web collegato al mio, troverete la mappa che adesso vi spiegherà tecnicamente Gonzalo. Dopo io vi darò una spiegazione di carattere spirituale. Avanti. Gonzalo.

Gonzalo: Come dice il titolo, questa è una piccola mappa interattiva panoramica della situazione mondiale attuale. Un tema che, ovviamente e per ragioni che voi sapete, necessità di essere aggiornato costantemente. Quello che vedrete, l’informazione che troverete, è una sintesi di una realtà, purtroppo, indiscutibile e supportata da notizie e informazioni diffuse da diversi mezzi informativi che abbiamo raccolto e messo insieme trasformando quello che era un complicato puzzle in una visione globale della situazione mondiale. Osserviamo un planisfero con delle icone che può essere ampliato con altra informazione e che rappresenta diverse situazioni, le più gravi che stiamo vivendo attualmente sul pianeta. Mi riferisco alla fame, alle guerre in corso, alle armi nucleari in mano ai potenti e allo spiegamento delle stesse in tutto il mondo. In questa mappa, che potete trovare in tutti i siti di Giorgio, per prima cosa noterete che ognuno dei sopracitati temi è indicato con un’icona, questa icona, a sua volta, la trovate in tutti i punti della mappa dove l’argomento è maggiormente rilevante. Sottolineo che tutta l’informazione raccolta e indicata nella mappa è stata corroborata da diverse fonti di informazione, per cui i dati sono assolutamente certi e esatti.
Comincio dando una breve spiegazione sulle icone che riguardano le centrali nucleari. In questo caso dobbiamo specificare che ogni icona non indica una centrale nucleare, ma un paese che ha sviluppato energia nucleare. L’icona che indica i conflitti bellici è un punto rosso ed ognuno di essi indica una delle guerre più importanti in corso in questo momento. È un tema molto ampio, nel senso che abbraccia molta informazione poichè i dati a disposizione sui conflitti bellici sono sempre approssimativi. È molto difficile parlare della quantità di persone coinvolte, perché è una costante variabile con cifre che veramente stupiscono. A questo si aggiunge il fatto che i dati sono stati raccolti in un periodo di tempo relativo che comprende gli ultimi 20 anni. Le icone di colore nero indicano i missili nucleari distribuiti su tutto il pianeta. Il dispiegamento di armi nucleari in tutto il mondo, non solo nei continenti, ma anche nei poli e gli oceani. Le stesse icone ma molto più grandi indicano paesi che hanno sviluppato e che sono in possesso di bombe nucleari. Come potete osservare questa mappa ci da una panoramica o una visione globale della situazione attuale in tutto il mondo, che coinvolge tutti noi e dalla quale non siamo a conoscenza dovuto alla manipolazione dei mezzi di comunicazione di massa e ad altre manomissioni su questi argomenti. Ma non solo noi non abbiamo un’idea chiara di quello che succede, la maggior parte dell’umanità è addormentata e completamente estranea ai pericoli che la circondano. Per questo è importante prendere coscienza fino a che punto il nostro pianeta è coinvolto in conflitti bellici e fino a che punto è arrivato lo sviluppo dell’industria delle armi. Vorrei poter mostrare una mappa completamente opposta a questa che vi sto facendo vedere, ma visto che è impossibile per adesso, speriamo che questa informazione scuota fortemente le coscienze e contribuisca al risveglio delle anime; che vedano realmente in che situazione viviamo. Abbiamo parlato fino a questo momento di Cristo e questa mappa Lo riguarda, perché vi ho appena mostrato la situazione che Cristo si troverà quando ritornerà sul pianeta.

G: È possibile scendere un po’ l’immagine per vedere la parte inferiore?

Gonzalo: Certo. Questa fascia bianca, nella parte inferiore della mappa, riporta i temi principali trattati in essa e che vi ho appena indicato: fame, conflitti bellici, armi atomiche e centrali nucleari. Come leggere la mappa. Nella mappa trovate un’informazione sintetica riguardo la fame nel mondo e sotto ci sono articoli che aiutano ad approfondire il tema. Lo stesso vale per gli altri temi. Nel caso della guerra trovate una spiegazione chiara e concisa con notizie e articoli relazionati e anche con i messaggi ricevuti da Giorgio riguardo questo argomento e che completano l’informazione. Per quanto riguarda i conflitti bellici abbiamo dei dettagli specifici su ognuno, il luogo dove avviene, illustrato anche con fotografie. Questo tipo di informazione richiede un aggiornamento costante. Per esempio, indicare in un determinato periodo di tempo quanti morti o perdite materiali o epidemie ha provocato una determinata guerra.
A questo punto vorrei fare un chiarimento particolare: l’opinione pubblica di tutto il pianeta non ha idea della relazione diretta tra lo sviluppo dell’energia nucleare a fini pacifici, come l’adoperata per impianti elettrici, e lo sviluppo di armi atomiche. La relazione è molto diretta perché non soltanto producono la stessa radioattività, ma sono anche la base per la produzione di armi. La gente generalmente non sa che le pallottole sono ricoperte da uranio impoverito, per cui non uccide soltanto la pallottola, ma inoltre rimangono i suoi residui che contaminano il luogo dove sono state usate, le falde acquifere, l’aria, provocando malattie ai bambini, agli adulti e malformazioni ai neonati. È chiaro allora che lo sviluppo della mal denominata “energia nucleare pacifica” è la base dello sviluppo delle armi atomiche, perché tutti i residui, anche se l’informazione non ce lo dice, sono utilizzati per lo sviluppo di diverse armi.

G: Solo la Russia possiede oltre settemila (7.000) testate nucleari. E una di loro, soltanto una, ha il potere di distruggere una città come Buenos Aires. Immaginate cosa potrebbero fare con le 6.999 che rimangono.

Gonzalo: Non so se riuscite a vedere bene lo schermo. Ve lo leggo rapidamente:
Il pericolo mondiale delle armi atomiche. Le armi nucleari sono esplosivi la cui fonte di energia si basa su reazioni nucleari. Sono le più pericolose in quanto il loro potere distruttivo può raggiungere decine o centinaia di km dal punto di innesco. Non si conosce alcun materiale capace di resistere all'impatto di un'arma nucleare. Oltre alla distruzione provocata dall'esplosione, le conseguenze negative riguardano la contaminazione radioattiva e l'inverno nucleare. Queste armi sono un grave problema per gli abitanti del mondo, perchè si può morire in seguito ad un'esplosione o si può soffrire tutta una vita per una malattia causata dall'utilizzo di queste armi. Le cifre che presentiamo sono state raccolte da diversi mezzi d'informazione. Non è possibile essere certi della loro esattezza perchè vengono occultate all'opinione pubblica nel loro valore reale. Con l'arsenale nucleare esistente al momento sulla Terra, l'uomo potrebbe distruggere sette volte la Terra. Entriamo nell’ultimo argomento: le centrali nucleari. Scienza senza coscienza: Le Centrali nucleari.
Le centrali nucleari sono incaricate di produrre una percentuale dell'energia elettrica che si consuma nel mondo, ma questa produzione comporta l'elaborazione di sostanze tossiche che minacciano la salute dell'uomo e l'ambiente. L'incidente accaduto a Cernobyl ne è soltanto un esempio. C'è qualcosa che non dobbiamo dimenticare. Le centrali nucleari presentano un rischio in più oltre al pericolo di eventuali incidenti: offrono la possibilità di dare origine a mercati illegali di uranio e plutonio arricchito che servono per ottenere nuove armi nucleari. A questo punto, anche se dobbiamo accogliere con soddisfazione tutti gli accordi di riduzione di armi nucleari, il miglior modo di impedire la proliferazione nucleare è l'abbandono delle centrali nucleari, l'unica garanzia di raggiungere un giorno la denuclearizzazione totale. Questa è un po’ la sintesi, trovate informazioni più approfondite per ogni argomento nei siti web.

G: Esatto, grazie Gonzalo. Un applauso. Se guardate la mappa vedete che possono scaturire domande interessanti. Per esempio, quanti missili si trovano nell’Oceano Pacifico? Questi sono sottomarini atomici vicino all’Antartide, sottomarini atomici degli Stati Uniti, della Russia, della Francia e della Gran Bretagna. Stati Uniti e Russia hanno missili intercontinentali distribuiti sulla Terra, anche nei loro territori. Inghilterra e Francia non hanno i loro missili intercontinentali nel loro territorio, hanno sottomarini atomici in diversi punti del pianeta. Portano missili con testate nucleari e con una portata che può arrivare dalla Antartide fino in Russia o Stati Uniti. Possono percorrere 8, 10 o 12.000 km. E voi sapete che è molto difficile, anche se i radar sono molto sofisticati, è molto difficile rintracciarli, questo significa che sono un pericolo permanente. Questi sottomarini pattugliano le 24 ore del giorno tutti gli oceani. Qui, vicino al Cono Sud, ci sono sottomarini atomici che pattugliano. Guardate l’Europa, fa schifo e perdonatemi se uso questa parola, ma è quello che sento, tutta l’Europa è una mina a punto di esplodere, è una bomba ad orologeria che ha già iniziato il conto alla rovescia, guardate tutto il territorio europeo, l’oriente medio, la terra di Cristo, anche lì ci sono missili atomici pronti ad essere utilizzati, pronti ad uccidere.
Di fronte a questa situazione la Madre Santissima vede che la Terra può scomparire di un momento all’altro. Domenica scorsa, quando eravamo a Peñablanca e Lei si è presentata dinnanzi a questo fratello che adesso vi sta parlando, ho visto come il pianeta intero prendeva a fuoco. Questo non l’ho scritto nel messaggio e nemmeno lo avevo raccontato, ma ho visto molte fiamme sulla Terra, fiamme che bruciavano molti luoghi del mondo. E ho visto anche la Madre piangere lacrime di sangue mentre mi dava il messaggio. Mi ha chiesto di fare il video con i suoi messaggi, di diffondere ancora una volta massivamente i Suoi messaggi, io ho capito quanto Lei stessa mi ha confermato dopo: che i tempi si sono accorciati. Per questo motivo vuole che tutti noi diffondiamo di nuovo in massa i diversi messaggi: il messaggio di Fatima, il messaggio di Garabandal, il messaggio di Lourdes e il suo significato, quello della Salette, dato ai bambini Melanie e Maximino, quello di Medjougorie. Tutti i messaggi sono state tenuti in segreto, nascosti da Satana e dalla Chiesa Cattolica. Non tutta la Chiesa, non posso essere ingiusto, c’è una parte che è positiva. La Madre vuole che io diffonda massivamente il messaggio di Medjugorie dato a dieci bambini, che diffonda di nuovo quello che mi ha detto a Fatima nel 1989, i messaggi dove Lei parla del ritorno di Cristo, i messaggi più importanti prima del 13 maggio 2010. Il video deve essere pronto per quella data. Io lo faro costi quel che costi. Forse anche la vita, non lo so, ma lo farò. So che tutti voi mi aiuterete, tutti contribuirete anche con materiale utile. Io ho Studio 3 in Italia che lo produce. Ho anche amici e fratelli devoti alla Madonna, che non per caso hanno fatto un lavoro straordinario, sto parlando di Santiago Lanus e del nostro amico Rafael, entrambi hanno una grande preparazione. Per questo motivo chiedo loro aiuto per materiale inedito di cui dispongono, quante più cose nascoste o poco conosciute inseriremo in questo video, più contenta sarà la Madre. Tanto è grande la sua tristezza per tutte le cose che non si sanno su di Lei. Non per se stessa, ma perché vuole che si conosca Suo Figlio, Cristo, l’essenza del messaggio che ci ha lasciato. Il mondo sta vivendo una situazione drammatica e nei prossimi mesi, o forse anni, pochi anni, si compiranno le profezie delle apparizioni, accadrà quanto è stato annunciato. C’è una relazione molto speciale tra le apparizioni di Fatima, de la Salette, di Garabandal, di Medjougorie e di Cile, perché in tutti questi casi si è cercato di far tacere i veggenti. Nel caso di Peñablanca, in Cile, al veggente, Miguel Angel Poblete, lo hanno distrutto, lo hanno annientato, ucciso. Il demonio lo odiava tanto che lo ha distrutto fisicamente, perché aveva divulgato a tutti messaggi molto importanti della Madonna che voi non conoscete. Io ho avuto l’opportunità di leggerli e vi assicuro che sono importanti. Lui parlava a centomila persone, sanguinava dalla testa, ci sono fotografie sue straordinarie, forse voi non le avete ma sicuramente la televisione cilena si e me le darà. Sono rimasto impressionato delle foto che mostrano l’ostia che si materializza sulla lingua del veggente, come avvenne a Garabandal. Una storia drammatica ma reale, dove la Vergine ammonisce la Chiesa, i militari, annuncia la seconda venuta di Cristo e fa scrivere al veggente –che non sapeva ne leggere ne scrivere- la parola Ufo e tante altre cose. È morto alcolizzato, una storia drammatica attraverso la quale la Vergine mi ha fatto capire quanto sia potente il Demonio. È stato manipolato e distrutto completamente, perché quando si conclusero le apparizioni nel 1988, precisamente un anno prima dell’inizio della mia missione, possiamo dire che fu un piccolo precursore mio, la Vergine si congedò dal veggente e gli ordinò di seguire il cammino della vocazione ai sacramenti. Purtroppo, anche per gli attacchi ricevuti, questo giovane abbandona il cammino, cambia sesso, diventa una donna e muore alcolizzato. I seguaci del demonio ne approfittarono per dire che tutto era stato una menzogna. Invece è il contrario, per me quella è stata la prova che tutto era reale, e lo dico da un punto di vista teologico. La gente comune può dire che era falso, ma teologicamente si tratta di un caso genuino, come quello di Lucia a Fatima. A Lucia la rinchiusero in un convento per settanta anni e anche se lei aveva voluto parlare non le fu permesso. Sto parlando di Fatima, apparizioni che il Vaticano riconosce come reali. Quella di Peñablanca, invece, non è stata riconosciuta dalla Chiesa, ma permette il culto. Senza grandi tempi, soltanto un piccolo santuario, molto umile, simile a quello di Garabandal, umile ma bello. Una delle veggenti di Garabandal, di nome Conchita, ancora vive e cercherò di intervistarla, un’esclusiva di portata mondiale. Se la Madonna desidera che io faccia questo video, è possibile che mi apra le porte. Ma se desidera che rimanga nel silenzio lo rispetterò. Ad ogni modo, c’è abbastanza materiale di Conchita, dove lei parla e racconta la sua esperienza che si può far conoscere. L’apparizione e la richiesta della Madonna sono state molto importanti per me. Mi ha fatto viaggiare per migliaia di km e visitare uno dei luoghi dove Lei è apparsa per darmi questo messaggio. E se Lei sente che sia importante che tutte le anime che io incontri in Latinoamerica, nei popoli latini, nei territori dove Cristo mi ha detto di predicare negli ultimi tempi, conoscano i suoi richiami,  significa che siamo negli ultimi tempi.  
Io so che siamo negli ultimi tempi. La data del 2012 è importante. Ma non so se sia importante perché potrebbe ritornare Cristo o semplicemente perché ci stiamo avvicinando a qualcosa di importante. A qualcosa di grande, molto grande. Si stanno avverando tutte le profezie mariane. La Vergine è triste per l’umanità. Sente che le catastrofi e il castigo di Dio sono su di noi. Usa una frase drammatica, una frase che mi suscita una tenerezza e un amore infiniti verso di Lei: “Io non ho più la forza dentro di me per fermare la mano del Santo Padre che sta per abbattersi sul genero umano, non ho più le forze”. È una frase simbolica ma che ha un significato molto profondo, perché è Lei, la Madre Santissima, che per ragioni di amore infinito, misericordioso, che io non capisco ma accetto, sta impedendo che la spada di Dio cada sul genere umano. Per la Sua infinita misericordia, per il Suo amore incondizionato verso tutti noi, i buoni e i cattivi, i santi e i delinquenti, un amore così grande che io stesso, che cerco di servire Suo Figlio, non capisco, ma accetto prostrato ai Suoi piedi. Quando la Madre dice: non ho più la forza per fermare la mano del Padre Adonay, la mano che farà scatenare la Sua giustizia sulla Terra, significa, cari amici, che sta a punto di scatenarsi l’Apocalisse. Per questo motivo dobbiamo esserle grati, rivolgerle le nostre preghiere, dobbiamo amare questa Madre Santissima, sentirci indegni dinnanzi a Lei. L’unico modo per dimostrarle la nostra gratitudine è stando uniti, risvegliano anime, perché nel momento che Lei abbassi le Sue sante mani, quando non avrà più forza e smetta di fermare la mano del Padre, la mano del Suo sposo, cari fratelli, questa umanità mai dimenticherà la giustizia che Dio attuerà. La Madre è il Padre insieme, perché, come vi ho appena detto, la Madre è la Sposa del padre. E se la Madre di Cristo è la Sposa del Padre, è anche lo Spirito Santo. La Madre, la nostra Madre, Maria, la Vergine, Lei è lo Spirito Santo, la Creazione, l’unica che può fermare la mano del Padre. Nessuno lo può fare, solo Lei. Nemmeno Suo Figlio. La Madre può farlo per amore, perché il Padre e il Figlio sono la stessa cosa, non c’è differenza tra loro. Il Padre e il Figlio, a volte mi confondo, perché per me sono lo stesso. Quando Lei abbasserà il braccio vi assicuro che l’umanità mai dimenticherà la giustizia che Dio manifesterà. Prima che questa mano, che questa spada di Dio, si abbatta sul genero umano, noi non possiamo fare niente, ne in un senso ne nell’altro. Non possiamo dare più forza alla Madre per fermare ancora la mano del Padre, perché noi non amiamo come ama Lei. Non abbiamo neppure la capacità di essere giusti, vuole dire che non possiamo giudicare questa umanità. Possiamo dirle soltanto: Madre, fino a quel momento ti promettiamo di risvegliare anime e di portarle ai piedi di Tuo Figlio. Dobbiamo desiderare che sia fatta la volontà del Padre, che fino a quel momento noi ci sommettiamo alla volontà di Cristo e quando lo lascerà libero ci sommetteremo alla volontà del Padre Adonay. Molte volte sento rabbia, come mio fratello Domingo di Montevideo. A volte ho voglia di dire alla Madre: togli le Tue mani, abbassale, non fermare più la giustizia del Padre, lascia il mondo nelle mani di Dio. Ma Lei mi guarda e mi dice: fin quando Mio Figlio non si presenterà con tutta la Sua potenza e la Sua gloria nel mondo, tu devi risvegliare e portare le anime a Lui. Fin quando non Lo vedrai apparire in Cielo con la Sua spada, io tratterrò la mano del Padre e tu ti dedicherai a risvegliare anime. E io cosa posso rispondere. Posso dire, no Madre, ti sbagli…? (tutti ridono). Sempre dico che la Madre Santissima è stata il primo apostolo di Cristo, la prima seguace di Suo Figlio. Non Pietro, non Giovanni, non loro. Il primo apostolo di Cristo è la Madre Santissima, la prima persona che ubbidisce a Cristo è nostra Madre, la prima persona che sacrifica il Suo essere imitando Cristo è la Madre, non sono gli apostoli, ne i santi. La perfetta seguace del Maestro è la Madre Santissima, perché infatti ha la santità e l’autorità che il Padre le ha dato per manifestarsi nel mondo e chiedere pentimento, amore e conversione. Lei è la manifestazione femminile del Padre. Padre mio, Padre mio, perché mi hai abbandonato? disse Cristo sulla Croce gridando, sofferente. Ma, lo aveva abbandonato? Apparentemente si, era da solo inchiodato sulla croce, soffrendo e agonizzante. Ed era solo perché si era caricato di tutti i nostri peccati sulle sue spalle. Questo è quello che ha fatto, ci liberò di tutte le nostre miserie e le caricò sulle sue spalle. Dio lo abbandonò, Suo Padre lo abbandonò, lo lasciò solo come lascia i peccatori. La figura paterna autoritaria, che poteva liberare Suo Figlio dalla croce e annichilarci tutti, lo abbandona con i nostri peccati sulle spalle. Ma il Padre è lì, sotto la Croce, consolando Suo Figlio. Lo troviamo nella figura della Madre che piange per Lui e lo consola. In realtà il Padre non ha abbandonato Suo Figlio sulla Croce, era lì, nelle sembianze della Madre, che con le Sue mani e le Sue lacrime accarezzava i piedi di Cristo. La Madre era l’aspetto femminile del Padre, per questo bisogna adorarla, amarla e servirla. Perché nonostante Lei come strumento dicesse Io sono la serva di Mio Figlio, Lei è la forma in cui il Padre si manifesta umanamente. Quando il Padre si manifesta con sembianze umane lo fa nella figura di Maria Santissima, o se lo preferiscono i teologi colti che sono presenti qui oggi, il Padre compenetra la Madre Maria.
Ariel, vai via? Vieni un minuto. Voglio che questo ragazzo vi dia un messaggio a tutti voi. Lui rappresenta un gruppo di giovani che sta ricevendo messaggi. Io ho studiato il caso ed è molto interessante, molto bello, è possibile che in futuro abbiano una rilevanza pubblica, almeno io spero qualcosa di importante in questo senso. Le esperienze mistiche del gruppo di Ariel sono straordinarie. Prima che vai via, desidero che dai un messaggio a tutti.

Ariel: Ciao, non so da dove iniziare. Prima di tutto voglio ringraziare Giorgio per averci ricevuto, è stato veramente un momento molto bello quando siamo andati a vederti all’Hotel Bauen. La nostra esperienza è stata molto forte, ci ha colpito molto, ci ha cambiato la vita. Io penso che questo ci sta succedendo perché da molto piccolo ho deciso di ricercare la verità in questo mondo, ho deciso di non adattarmi alla malvagità che c’è e di cercare l’amore e la verità. Grazie alle suppliche che ho rivolto al Padre, Lui mi consola con i suoi angeli e mi mostra la verità. Dopo il gruppo è cresciuto e insieme a questi nuovi fratelli spirituali sono arrivate le profezie e altre cose. Così come fa Giorgio, noi diciamo all’umanità di risvegliarsi, che prenda coscienza della vera situazione del mondo (applausi).

G: Rimaniamo in contatto. Vi chiedo di scriverci, mandateci informazione. Grazie signora (alla madre di Ariel), è una madre che accompagna sempre i suoi figli, una famiglia bellissima, che con altri amici integrano questo gruppo. Vi prometto che leggerò con attenzione quello che mi inviate. State attenti, state uniti, rifiutate la tentazione dell’ego, mediante la quale Satana vuole sempre che si perda un’anima. Dovete mantenervi umili e non perdere l’amore dei fratelli.

Ariel: Molte grazie

G: È molto interessante il caso di questo gruppo di giovani. Io li chiamo i giovani profeti, ho letto molti dei suoi racconti e mi interessa molto il loro caso, moltissimo. Lo sto seguendo molto attentamente. Hanno ricevuto messaggi in aramaico, ebraico e hanno visioni del futuro. Sono contento che il Cielo si presenti ad altre persone, ma bisogna stare molto attenti, io sono un veterano in queste cose. Io aiuterò i ragazzi, insegnerò loro a togliere gli ostacoli lungo il loro cammino, interferenze, tutto ciò che possa far finire un’esperienza così bella e reale, io credo che sia reale, come ci sono tante altre nel mondo che io non conosco. Ad esempio, grazie all’informazione che mi giunge da Rafael e Santiago so che la Madre appare in altri luoghi. Lei, se non me lo dice direttamente, me lo fa capire in qualche modo. Lei continua ad insistere scegliendo messaggeri umili e perseguitati, ostacolati, come sempre. E io credo in quello che mi dice: che fino a quando Suo figlio Cristo ritornerà, noi dobbiamo risvegliare le anime. Lei è la prima che lo fa. Non se ne sta seduta, oppure pregando in un convento di clausura. La Vergine appare continuamente, lavora, evangelizza a modo suo. Un modo divino, è chiaro, evangelizza manifestandosi, facendo miracoli in ogni parte del mondo. Purtroppo, soffre per qualcosa di molto grave, che ovviamente non è colpa Sua. Lei soffre per il nostro orgoglio, la nostra vanità, la nostra arroganza. I poteri che dovrebbero avvallare le Sue apparizioni fanno tutto il possibile per ostacolare i Suoi messaggi, e questo la fa soffrire moltissimo. Da una parte ha il permesso del Padre per manifestarsi, per fare dei miracoli, creare le stigmate, materializzare le ostie o qualunque altra cosa desideri fare. Dall’altra parte non può imporre il Suo messaggio a 7 mila milioni di persone, ne farlo recepire per imposizione per rispetto al libero arbitrio. Per questo confida nelle anime umili che possono diffondere il messaggio. A me non piace il libero arbitrio, ma lo rispetto e devo ubbidirlo. L’arbitrio sta causando la distruzione umana, sta portando l’uomo alla seconda morte. Ma il Padre santo, santo e filosofo, il Padre è il più grande filosofo che esista nell’Universo, sa che l’uomo solamente con la libertà e la coscienza può raggiungere la santità. E allora gli ha dato queste doti per riuscirci. Ma questa facoltà, quella di scegliere, che il Padre ha dato all’umanità, è un’arma a doppio taglio e in questo la Madonna non può intervenire. Io vedo la Sua sofferenza nei Suoi occhi sacri, nelle Sue lacrime. Soffre perché non si conoscono i suoi messaggi, tranne i più importanti o quelli in cui ci chiede di pregare. Ma quando ammonisce, ci chiede il pentimento, allora si occultano i testimoni, gli avvisi, i miracoli e i segni, si manipolano, si nascondono. La Madre Santissima aiuta e sostiene con la Sua mano sacra i figli che hanno il coraggio di diffondere i Suoi messaggi. Oltre al nostro gruppo, esistono altri piccoli gruppi, che con piccoli mezzi diffondono questi messaggi segreti. Non lo fanno né i grandi né i potenti. Non so se questa sarà l’ultima missione, ma sicuro una delle ultime, che compirò per Lei prima che Cristo ritorni. Documenterò tutto in un video, non avrà la regalità delle Sue apparizioni, ma lo farò. Cosa non si può fare per il Cristo! Mi piace molto questa immagine del Cristo che ritorna. Spero ce ne siano per tutti, adesso le distribuiranno. È un’immagine straordinaria che può spronare la gente a chiedersi delle cose. Nei siti www.revelacionesmarianas.com e www.virgendegarabandal.com, di Rafael e Santiago, troverete molto materiale valido. C’è molta informazione sulle apparizioni mariane, anche noi, con il vostro permesso attingeremo dalle stesse per realizzare il video. Devo dare un ordine alle Arche, Juan Alberto, vieni qui, siediti, e a tutti coloro che lo vorranno fare, ma per le Arche è un ordine diretto e voglio che mi ubbidiscano. Mi ha detto quell’essere angelico che è Setun Shenar di invitare tutti i fratelli, e tutte le persone che lo vorranno fare, che hanno un computer, a visitare dieci minuti al giorno uno dei miei siti internet: www.giorgiobongiovanni.it e www.unpuntoenelinfinito.com. Perché prossimamente io inizierò a scomparire fisicamente, la mia presenza sarà meno frequente e quindi il Cielo vi invita a seguire le informazioni che riguardano la mia persona  e la mia missione attraverso i siti internet. Juan Alberto, tu devi insistere sempre su questo punto. Abbiamo delle redazioni attive  in Italia e Montevideo, anche a Las Parejas, con tutte le persone che ci lavorano, mi riferisco a Carmen, María José, Erika Anubis, Gonzalo che inseriscono le informazioni nei siti. Lavoriamo in tempo reale, o quasi reale, per inserire tutte le novità che il Cielo mi da giornalmente. Ho il presentimento che molto presto succederanno molte cose, ci saranno grandi eventi, ho già visto qualcuno. Gli angeli mi mostrano, in particolare, due degli eventi futuri. E ho l’obbligo di spiegarli appena avvengano, ma non so se ci riuscirò con la giusta rapidità, a comunicare con voi a casa vostra, al telefono, per mail. Allora Juan Alberto vi ricorderà (tutti ridono) di visitare i siti per sapere in tempo reale quello che accade a livello spirituale-divino, o a livello umano, politico, catastrofico, ecc. Questo è un ordine per tutti gli appartenenti alle arche, per le persone che collaborano con me. A tutti gli altri che in qualche modo collaborano, che condividono o seguono cammini spirituali simili al nostro li invito ad adottare questa metodologia, che non è mia, ma l’ho ricevuta da Setun Shenar. Perché Setun Shenar mi ha dato quest’ordine? Perché può darsi che molto presto io non ci sia più, che succedano molte cose, grandi eventi e il primo vostro istinto sarà quello di chiamarmi per telefono. Ed è possibile che non mi troviate, che io non ci sia. Potrei essere isolato, o chiamato dal Cielo in qualche posto. Per questo vi dico di consultare la web perché troverete le informazioni che state cercando, quello che succederà in quel momento, io non nasconderò niente, dirò tutto. Non abbassate mai la guardia. È possibile anche che mi troviate se mi chiamate, ma è possibile anche di no. Forse ancora il prossimo anno le sacre mani della Madonna continueranno a trattenere la mano del nostro Padre Sole, ma non so fino a quando. La situazione mondiale non lascia sperare in un futuro. Il Presidente degli Stati Uniti Obama fallirà in pochi mesi, a meno che non faccia una giocata straordinaria che potrebbe salvare la sua missione politica. Una delle poche cose che potrebbe ancora fare di positivo durante la sua presidenza è rivelare la realtà extraterrestre. Io personalmente non penso che lo farà. Ma se lo facesse, eviterebbe la sua sconfitta. Se Obama dicesse la verità sulla realtà extraterrestre, non la menzogna, la verità integra, gli extraterrestri si manifesteranno nel mondo. Se non lo fa, e perdonatemi se insisto, ma io non credo che lo faccia, fallirà completamente. Mi fa molta pena questo personaggio. Non è un santo, non lo sto difendendo, ma so il motivo per il quale occupa quel posto. Inizierà la guerra, l’economia crollerà ancora di più. Israel disubbidirà al Presidente degli Stati Uniti e attaccherà Iran o chiunque altro nell’Oriente Medio. La crisi si intensificherà, ma se Obama rivelasse tutti gli aspetti di questa realtà, senza usare termini ambigui, che c’è qualche prova fisica, o semplicemente che c’è una nave extraterrestre. No, deve dire che sono tra noi, che sono amici, che sono positivi, che ci possono aiutare e deve invitare tutti gli extraterrestri che sono occulti a manifestarsi massivamente. Setun Shenar mi ha detto che loro lo faranno. Ma le condizione previa è che qualcuno come Obama deli presenti positivamente, se no, non lo faranno. Deve parlare senza ambiguità ne ipocrisia. Dire che gli extraterrestri ci vogliono attaccare fa più danno che non dire niente. Il prossimo anno il Cielo mi ha chiamato a grandi missioni, conoscete bene il mio lavoro in Sicilia, che è già iniziato ed è in piena espansione. Ma non è l’unica. Il Cielo mi darà altre missioni, oltre a risvegliare anime in Italia, attraverso conferenze e riunioni, dovrò essere totalmente disponibile. Sarò isolato da tutti, tranne per quanto riguarda i siti internet. Se la Santa Madre continuerà a trattenere la terribile ira di Dio, vi prometto che ritornerò fra sei mesi in Latinoamerica. E condivideremo momenti come questo, risveglieremo anime nelle conferenze che faremo. Ma, se le sacre mani inizieranno a lasciare il braccio di Dio, non so se potremmo rincontrarci. Dipende soltanto dalla volontà divina. Quello che so, che sento, è che io voglio diminuire e che Cristo esploda nei vostri cuori. Dovete aspettarlo, perché in verità vi dico che Lui si manifesterà all’umanità. Lui visiterà ognuno di voi personalmente. Ma per dargli il benvenuto al Suo arrivo, per capire il momento, dovete prepararvi. Per questo devo fare tutto il possibile, nei miei scritti, nelle mie conferenze, in tutte le mie manifestazioni, per parlarvi di Lui, della Sua figura, ma soprattutto dei Suoi insegnamenti. Non sottovalutate i segni che il Cielo vi darà, non dovete  esagerarle ne fanatizzarle, ma non sottovalutatele. Quando vediate delle luci, sappiate che potrebbero essere loro. Quando ascoltate dei suoni strani, quando sentite che qualcuno vi chiama, quando fatte dei sogni a colori, quando nella vostra vita quotidiana vi succedono cose inaspettate, positive o negative, dovrete sapere interpretarle e ragionarle. Voi non siete più agnelli, siete pecore. Prima eravate agnelli e avevate bisogno di una pecora più grande per guidarvi, adesso siete pecore e non avete più bisogno di me. Io sono una pecora un po’ più grande, ma pecora comunque. Adesso è arrivato il momento che dovete ascoltare al pastore. Non ascoltate l’agnellino, ha l’orecchio stretto, ha paura, vuole le carezze dalla pecora, vuole stare sempre accanto a lei. Il Pastore è Cristo ed è anche il patrone e il Re di tutti voi. Vi ricordo che il pastore non sempre vi parlerà nella vostra lingua, non sempre vi parlerà in spagnolo, non perché non riesca a farlo, lo può fare e forse lo farà, ma la maggior parte delle volte il pastore parla alle sue pecore attraverso immagini, simboli, segnali. Per questo vi dico di non sottovalutare i segni che il pastore o i suoi angeli inviano. Io vi aiuterò a capire questi segni, a comprenderli. Quando mi trovo in Italia vivo sanguinando costantemente, rispondendo a tutte le vostre mail e predicando la parola di Cristo. Quindi, non sottovalutate i segni, se posso vi rispondo, se non posso ascoltate con discernimento quello che il Cielo vi vuole dire. Vi ripeto che il mondo non ha un futuro. L’unico futuro che ci rimane è Cristo. Oggi qui vi posso parlare apertamente, senza simboli, senza preamboli. L’unica cosa che ci rimane da fare è cercare fino alla disperazione che la gente si risvegli, che salvino la loro anima. Non il corpo, perché io non so chi si salverà nel corpo, non so nemmeno se si salverà mio figlio Giovanni o la piccola Sonia, non lo so. Ma so che loro due si salveranno nello spirito. Dobbiamo inculcare nella gente che è necessario cambiare dentro, interiormente, senza paure ne preoccupazioni. Anche se ci ridono in faccia, dobbiamo dire a tutti che l’unica parola che può cambiare qualcosa è la Verità. Non c’è altro futuro, nè politico, nè sociale, nè spirituale. Nemmeno risorse naturali per sopravvivere, hanno esaurito tutto, hanno distrutto tutto. Giulietto Chiesa, un giornalista italiano molto famoso, ateo, basandosi sulle sue investigazioni scientifiche dice che non abbiamo più di vent’anni. È uno scientifico estremista, che non crede in Dio, ma dice che soltanto la fratellanza e la solidarietà ci permetteranno di sopravvivere. E io vi dico che è così. E i potenti lo sanno, certamente che lo sanno. Lo sa il Papa, lo sanno i militari, lo sanno tutti i presidenti, l’italiano, l’argentino, il nordamericano. Tutti lo sanno. Quello che preoccupa di più, che inquieta di più, la cosa più drammatica, è che non sanno cosa fare, hanno perso il controllo. L’Anticristo ha perso il controllo, lo ha perso completamente. E sia l’Anticristo che i suoi strumenti non sanno cosa fare. E allora sono diventati e agiscono come bestie ferite a morte. La bestia ferita, per sopravvivere, vuole uccidere, annientare, sterminare l’avversario. Per questo motivo i potenti hanno programmato lo sterminio dell’umanità, perché la pazzia, la possessione diabolica che hanno li fa credere che se uccidono quattromila milioni di persone, loro sopravvivranno. Quindi, prepariamoci per la battaglia di Armaghedon, la battaglia finale. Ma anche in mezzo a questa battaglia, dobbiamo continuare a risvegliare le anime. La protezione del Cielo è con voi. Non vi succederà niente. Anche se si scatenassi la terza guerra mondiale in Argentina, anche se esplodesse un milione di bombe atomiche, a voi non succederà niente, perché siete seguaci della Santa Madre e di Cristo. Cristo proteggerà le persone e le famiglie di chi crederà in Lui e si impegnerà a risvegliare le anime. Dovete stare sereni, sempre uniti, dovete stare in contatto con me nei momenti che io sarò disponibile. Dovete aspettare… aspettare il ritorno del nostro Signore.
Se Dio vorrà, ci vedremo l’anno prossimo a giugno o agosto.
Auguriamoci  di essere ancora  più numerosi, molti di più, sperando che, questo desiderio, non sia un’utopia.
Sempre ho uno spazio piccolo nel mio cuore, sempre spero in un grande miracolo, sempre voglio che il mondo si salvi.
Questo spero!
Un bacio grande a tutti (applausi interminabili).

Sbobinatura testi
Patricio Alod

Collaboratori
Gastón Guffanti
Belén Paolini
María Eugenia Cena

Correzioni e testo definitivo della cronaca:
Inés Lépori

Rosario - Santa Fe (Argentina).
26 novembre al 20 dicembre 2009