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Ascoltiamo Giorgio.
G: Un bacio grande a tutti e buongiorno… Dopo lunghi secondi in silenzio, prima con gli occhi chiusi e poi con lo sguardo perso, come guardando dentro di se, Giorgio inizia a parlare in prima persona:

PERSONIFICAZIONE.
IL REGNO DI DIO È IN MEZZO A VOI. IO MI MANIFESTERÒ NEL MONDO CON POTENZA E GLORIA. MA FINO AL MIO RITORNO È NECESSARIO RISVEGLIARE LE ANIME ADDORMENTATE. PERCHÉ DOVE SIETE DUE, TRE O PIÙ DI TRE RIUNITI NEL MIO NOME, LÌ SARÒ IO, IN MEZZO A VOI. COSI È STATO DETTO E COSÌ È SCRITTO NEI VANGELI.

Due o più di due. Ricordate questo testo, ricordate queste parole, sono quelle che Cristo disse ai Suoi apostoli e anche a tutte le persone del mondo, che quando due o più si riuniscono nel Mio nome, io sarò lì, in mezzo a loro. Oggi con noi c’è Cristo, in questo salone della città di Rosario, in Argentina, nel Pianeta Terra, in questo Sistema Solare di questa Galassia. Oggi Cristo è con noi, e di fronte al privilegio che Lui ci concede di partecipare a questa riunione con noi, un giorno intero, perché saremo insieme tutto il giorno e parleremo tanto. Io spero di rispondere a tutte le domande che vorrete farmi, domande spirituali e umane. Sono qui per servirvi. La mia missione è aprire i cuori degli uomini del mondo, la mia missione è far conoscere la Verità e sono grato a Juan Alberto e Raúl di condividere questo tavolo insieme a me e di partecipare a questa riunione insieme a voi. Oggi comprenderete molte cose e vivrete dei momenti felici ed indimenticabili. Oggi il fuoco brucerà nei vostri cuori. Ognuno di voi ritornerà a casa questa sera con il fuoco che arde e brucia nl proprio cuore, ma prima è necessario che crediate e che sentiate che Cristo è presente oggi in questa sala, insieme a tutti noi. Perché Lui lo ha detto, lo ricordo ancora una volta, che dove due o più di due si riuniscono nel Mio nome, Io sarò in mezzo a loro. E oggi ci sono io in mezzo a voi, con Lui. Io sono un messaggero di Cristo. Io non sono Cristo, ma Lo vedo e Lo sento, sono un Suo messaggero. Iniziamo questa riunione con la certezza che Lui e Sua Madre, nostra Madre, Maria Santissima, sono oggi con noi, ci accompagnano in questo giorno. E non è perché siamo migliori della gente che in questo momento sta camminando per strada, o che è occupata in altre cose.
No, non siamo migliori di loro, ma abbiamo ascoltato una chiamata che forse altri non hanno sentito. Ci sono altre persone che l’hanno ascoltata e che la vivono e la condividono in altre parti del mondo, lo dico senza dubbio alcuno. Lui può essere dappertutto. Così come Cristo è qui in questa sala, è presente anche in tutti quei luoghi dove ci sono due, tre, o più riuniti in Suo nome. Lui ha questa potestà, l’autorità e il potere per essere presente in tutti i luoghi dove si parli di Lui, dove la gente pensi a Lui, dove le persone cerchino di vivere secondo i Suoi insegnamenti. Ripeto quello che stavo dicendo: oggi noi abbiamo sentito una chiamata che altri non hanno sentito, la porta attraverso la quale io sono entrato un momento fa è aperta e se qualcuno sente la chiamata e decide di entrare, entra. Ma se non la sente, o la sente ma decide di non rispondere, non entra. Per questo ho detto che non siamo migliori di altri, ma abbiamo sentito la chiamata e nonostante i nostri peccati e tutti i nostri limiti, abbiamo lasciato le nostre cose, la terra dove viviamo, abbiamo viaggiato dall’Italia, Paraguay, Cile, Uruguay, da tutte le parti dell’Argentina, cioè, da molti luoghi nel mondo e abbiamo percorso un cammino che ci ha portato ad essere oggi qui.
Le persone presenti rappresentano anche quelle che non sono riuscite a venire fisicamente ma che sono qui lo stesso. Noi siamo stati chiamati, ognuno di voi è stato chiamato, non so se sarete eletti e dipenderà anche da me. Ma, se noi rimaniamo uniti, una parola che ripeto spesso, se rimaniamo uniti condivideremo con il nostro Re, il Cristo, il nuovo regno. Allora, in onore a Lui che è qui presente tra noi, recitiamo insieme un Padre Nostro. (Recita del Padre Nostro).
Adesso vi parlerò della personificazione di qualche istante fa. Cinque anni fa, quando sono ritornato in questa terra dopo un lungo silenzio, vi ho detto: il Regno di Dio è in mezzo a voi, vivetelo, il Regno di Dio è sceso in mezzo a voi, ascoltatelo. Ora vi dico che prima, solo momenti prima del Mio ritorno in questo mondo, lo ripeterò. Ma oggi voi suscitate tanto amore e tanta tenerezza nel mio cuore, tanta misericordia che lo dico per l’ultima volta prima del Mio arrivo in questo mondo. Non lo ripeterò più fino a quel momento di giustizia: il Regno di Dio oggi è in mezzo a voi. Se chiedete, il Regno di Dio vi risponderà. Sono qui per servirvi, sono parole del Maestro, alcune volte queste parole sono state scritte e altre volte non è stato necessario farlo. A volte l’Uno e l’Altro si mescolano in una stessa cosa. Voglio ascoltare con l’aiuto di Juan Alberto e di Raúl, la voce dei miei fratelli che sono oggi qui, che forse vogliono dare la loro testimonianza alla presenza del Regno di Dio.
Sono felice perché Raúl andrà in Italia per partecipare a diverse iniziative a favore di Funima e sono contento perché in questo modo gli italiani aiuteranno se stessi. Non vi confondete, non aiuteranno Raúl, aiuteranno se stessi, perché aiutando i bambini di Funima è a loro stessi che aiutano. Questi bambini non hanno bisogno di aiuto spirituale, sono salvi, è un’opportunità che si da alla gente per sensibilizzare il loro cuore. Perché, ripeto, i bambini non hanno bisogno di salvezza. Siamo felici che lui venga con noi in Italia.
Adesso cedo la parola a Juan Alberto o a Inés per iniziare a chiamare i fratelli.

Juan Alberto: Prima di chiamarli, Giorgio, se me lo permetti, sento qualcosa dentro che voglio trasmettere e condividere con voi. Cinque anni fa, durante un Natale in Uruguay, il Cielo ci ha dato l’opportunità di suggellare un’alleanza. Non è una cosa da poco, aveva un significato più profondo di quando io mi fossi aspettato in tutta la mia vita, ma oggi qui, con la presenza di Cristo, con il regno di Dio in mezzo a noi, con la presenza del suo precursore e portavoce, io chiedo permesso per estendere a tutti ed ognuno di voi e di noi la possibilità di sigillare di nuovo questa alleanza. L’alleanza con il Cielo, l’alleanza con Cristo, l’alleanza del Cielo con la Terra. Fratelli, non sento nessuno dire di no, per cui devo capire che il permesso è stato concesso, che tutti coloro che sentono di essere nella luce e di avere i valori dentro il cuore suggellino questa alleanza con Cristo, per il nuovo regno, per il nuovo mondo, affinchè la luce del Padre si espanda. Amen. Adesso, Marco Antonio, tocca a te.

Giorgio: Marco Antonio è un amico mio che insieme a sua moglie… dov’è Andrea? Mi ha aperto le porte della sua casa in Cile, a Santiago del Cile, e mi ha offerto la loro stanza matrimoniale per farmi riposare. Perché vostro fratello, quello che adesso vi sta parlando, è come il Figlio dell’Uomo, che non aveva mai dove riposare il capo. Così questa famiglia mi ha offerto la sua casa, mi ha offerto il suo letto, dove ho potuto appoggiare il capo e dove il mio sangue ha inumidito le loro lenzuola. È un fratello caro che rappresenta l’arca del Cile, insieme a Luis Ayala, un altro carissimo fratello e adesso lascio a lui la parola. Lui è uno straordinario fotografo, io sono rimasto meravigliato di conoscere due libri geografici delle terre del Cile, le editorie gli hanno chiesto  di fare le fotografie degli splendidi paesaggi che ci sono in Cile e tramite questa arte lui esprime il suo talento. È un onore per me che Marco Antonio Readi, Luis Ayala e altri fratelli del Cile appartengano all’Arca di quel paese, la nostra Arca della Verità.

Marco Antonio Readi: Ciao a tutti, la verità è che non so da dove iniziare, trovarmi qui di fronte a tutte queste persone, avere Giorgio qui, di fronte a me, la verità è che non so se lo merito, credo sia un regalo del Cielo troppo grande. In questo ultimo tempo la mia vita è cambiata completamente. La verità è che non sono abituato a parlare di fronte ad un pubblico così numeroso, normalmente mi trovo dietro le telecamere perché, come ha detto Giorgio, sono fotografo e cameraman e mi trovo sempre dietro una telecamera. Sto facendo un grande sforzo per non piangere. Il fatto che Giorgio mi abbia presentato è un grande onore per me, non dovrebbe essere così, la verità è che è stato un privilegio e un onore che il Cielo mi ha concesso, un regalo divino. E adesso lui mi sta aiutando a parlare e credo che gli esseri di luce mi stanno aiutando a parlare, perché da solo non potrei.
La verità è che quello che abbiamo vissuto in Cile è stato sorprendente. Appena una settimana fa noi non potevamo venire, ma Giorgio ci ha liberato la strada, vi posso anche raccontare un aneddoto. Quando mia moglie ha accesso la radio per ascoltare il Cd Alea, appena le prime note si sono cominciate a sentire, la macchina si è riempita di odore di rose, è stato incredibile, realmente incredibile. Io le ho detto: è Giorgio che ci sta accompagnando in questo cammino di 1.300 km., un viaggio molto lungo e faticoso, ma alla fine siamo arrivati. Ma il punto è che siamo qui perché mi ha portato lui con la sua forza, con la sua energia e con l’energia che ci ha lasciato la settimana scorsa. Anche quando siamo partiti, il venerdì mattina, l’odore a rose si sentiva ancora nella nostra casa, era impressionante, le lenzuola con il sangue di Giorgio sono conservate, la stanza era impregnata dell’odore di Giorgio, so che è un privilegio.
Vi voglio raccontare un po’ quello che abbiamo vissuto in Cile dal momento del suo arrivo all’aeroporto, eravamo tutti molto emozionati, adesso siamo in otto, non siamo molti in Cile, siamo pochini ma abbiamo molta forza e vedere Giorgio, abbracciarlo e portarlo subito a casa nostra per farlo riposare un po’ è stato indimenticabile. Mentre lui riposava, è un modo di dire, perché penso che in realtà non riposi per niente, io insieme a Luis Ayala, un’altra persona del gruppo, un essere davvero spettacolare, ci siamo occupati di alcuni dettagli di logistica. Luis ha molta forza, molta energia, mi dispiace tanto che non sia qui oggi. Quando siamo ritornati a casa, mia moglie è uscita correndo per dirmi: Marco, per favore vieni, ho visto Giorgio con le sue mani e i suoi piedi sanguinanti. In quel momento è uscita Erika della stanza e ci ha detto: potete entrare. Siamo entrati tutti piano, in silenzio e abbiamo visto Giorgio in trance, sanguinante. Vi chiedo perdono, ma per noi è stato molto impressionante. Io ho chiesto a Giorgio se potevo filmare, senza parlare e lui mi ha detto di si. Tutti piangevano emozionati, in verità non potevamo ricevere un regalo più grande. Giorgio soffre, ha tanto dolore e ci si chiede, lui sempre soffre, soffre ogni giorno per tutti noi, ma allo stesso tempo è un privilegio vederlo così, averlo con noi, stare con lui e toccare il sangue. Ci ha permesso anche di sederci, io gli ho toccato la mano che profumava di rose e lui mi ha detto: “sei stato unto con il sangue di GesùCristo”. Ero concentrato a filmare e fotografare e forse ho perso qualche dettaglio che ha detto Giorgio, ma voglio dire che non so se meritiamo tanto noi. Forse lui doveva venire a casa mia e noi abbiamo fatto semplicemente quello che dovevamo fare, gli abbiamo offerto un posto dove stare perché così voleva il Cielo e bisogna fare quello che il Cielo chiede.
Dopo essersi  ripreso Giorgio ha cenato insieme a noi, è stato molto bello. Io gli ho chiesto tante cose, sono molto insistente, faccio tante domande, al punto che a volte disturbo Giorgio con le mie domande, ne sono cosciente e allora gli dico: perdona Giorgio, se ti chiedo tante cose è perché ho sete di sapere. Lui era tanto stanco ma si è armato di pazienza ed è rimasto oltre un’ora a parlare con noi. Io gli chiedevo su Gesú, sugli Esseri di Luce, sul cosmo, sugli avvenimenti futuri e lui mi ha risposto con molta pazienza, senza infastidirsi.
Il giorno dopo, non molto presto, siamo partiti per Viña del Mar, dove si sarebbe tenuta la conferenza presso l’Hotel O’Higgins. Io guidavo molto preoccupato, perché volevo che Giorgio arrivasse bene e ho sbagliato strada in qualche occasione. Ma alla fine e grazie a Dio siamo arrivati. Giorgio si è riposto a un po’ prima della conferenza.
C’erano circa 150 persone e sono rimasto sorpreso perché il pubblico era molto preparato a giudicare dal livello delle domande che rivolgevano a Giorgio. La conferenza di Giorgio è stata veramente bella, alla fine abbiamo cercato di farlo uscire dalla porta di dietro, ma lui ci ha detto di no, voleva uscire passando in mezzo al pubblico, si avvicinavano a lui per abbracciarlo, toccargli le mani, baciarlo, Luis cercava di proteggerlo, come una guardia del corpo e io scattavo le foto. Sono rimasto colpito dal modo in cui la gente lo baciava, mi ha dimostrato che in Cile c’è tanto amore verso di lui, siamo pochi, ma se Dio vorrà cresceremo. Adesso c’è molta gente che ci sta chiamando, che vuole incontrarci, che vuole formare parte dell’arca del Cile. Dal luogo della conferenza ci siamo spostati a circa 45 minuti di distanza dove avevano prenotato due appartamenti, uno per far riposare Giorgio e uno per tutto il gruppo. La sera abbiamo cenato tutti insieme ridendo e parlando tanto con Giorgio, persino di calcio. È un fanatico della nazionale italiana.
Adesso ricordo qualcosa che mi è rimasta impressa, quando dopo cena abbiamo accompagnato Giorgio all’appartamento, il cielo era molto limpido e le stelle erano più brillanti che mai. Luis e io camminavamo vicino a lui e guardavamo il cielo, allora Giorgio mi dice: Marco Antonio, dimmi, dove sono Le Pleiadi, io cerco e dico sono lì e mi dice: lì c’è una stella che si chiama Maya, la stella da dove io vengo. Perdonatemi, io non volevo piangere (risate). Dopo mi dice, adesso dimmi dov’è Alfa Centauri e quando la segnalo mi dice, da lì vengono Asthar Sheran e Setun Shenar. Io in quel momento mi sentivo come un grande essere cosmico, mi sentivo piccolo ma con un cuore molto grande. Bene, queste sono le cose che fa Giorgio, non so cosa succede con la sua energia e con la forza che ha per smuovere gli altri, lui riesce a fare questo tipo di cose, riunisce tante persone e le fa elevare. Non so cosa fa lui con la gente che poi si attacca a lui come la calamita, non so se merito di vivere quello che ho vissuto in quei giorni, ma so che dalla settimana scorsa sono cresciuto, il mio cuore è cresciuto, so che salgo due scalini e riscendo uno, che sono un essere umano limitato ma so anche che sono stato premiato.
Sono stato premiato tre mesi fa con l’arrivo di nostro figlio, che è un essere piccolo e splendido, benedetto da Giorgio, il nome glielo ha dato lui, David. Si chiama David Readi Sánchez, è meraviglioso, non perché sia mio figlio (risate e tanti applausi). Cosa potrei chiedere di più, l’11 novembre è stato il mio compleanno, Giorgio è arrivato il 13 come un regalo e ha sanguinato lo stesso giorno, qualcosa di straordinario. Non potevo ricevere un regalo migliore. Adesso, per non dilungarmi oltre, vi racconto quello che è successo a Peñablanca l’altro giorno, domenica mattina.
Ci alziamo tardi perché eravamo andati a dormire alle 5 del mattino. Verso mezzogiorno partiamo per Peñablanca e Monte Carmelo, nella Quinta Regione del Cile, dove dal 1983 al 1989 è apparsa la Madonna e ha dato molti messaggi a Miguel Angel Poblete. Ho chiesto a Giorgio se potevo filmare e mi ha detto di si, ma non volevo disturbarlo. Mi dice che non c’è problema e inizio a filmare. Riconosco che sempre perdo di vivere dei momenti speciali perché sono intento a filmare o fotografare. Anche in questa occasione stavo filmando quando vedo Giorgio cambiare espressione, mi sembrava che stava comunicando con qualcuno, è quello che ho sentito. All’improvviso mi chiede: Marco Antonio che giorno è il 10 maggio 2010? Io cerco nel mio cellulare e gli dico di giovedì e lui aggiunge: la Madonna mi ha dato un compito, mi disse solo questo, nient’altro.
Noi eravamo stati in quel posto la settimana precedente per fare pubblicità della conferenza di Giorgio, ma quel giorno ho sentito che la sua energia aveva cambiato l’ambiente, che qualcosa stava succedendo lassù, io non sentivo niente ma Erika si e lo filmò. Gli uccelli si comportavano in modo strano, iniziarono a svolazzare in un ambiente diverso. La verità è stata un’esperienza spettacolare. La cosa più importante è stata condividere con lui quel momento e più tardi ci ha comunicato il messaggio che aveva ricevuto. Qualche momento dopo facciamo ritorno a Santiago del Cile, a casa nostra e Giorgio si è seduto al computer per scrivere il messaggio ricevuto. Guardiamo la foto dell’astronave che aveva scattato Erika, Giorgio l’analizzò. Cos’ altro vi posso dire, che mi sento un privilegiato di essere qui a rappresentare il Cile. Anche se manca Luis, lui dovrebbe essere qui a parlare. Ma sono venuto con mia moglie, non potevo dire no a Giorgio, lui ha insistito tanto, mi ha detto: Ti aspetto a Rosario, ti aspetto a Rosario… (risate e applausi).

G: Ti ho promesso anche il rubino, Marco Antonio, e allora te lo do (applausi). E ti faccio un dono per l’Arca del Cile di tutti i video dei viaggi che ho fatto qui in Latino America (applausi). Approfitto di questo momento che ci vedono tutti, sia le persone presenti, sia quelli che ci seguono attraverso internet, per mostrarvi i due libri di Marco Antonio con la testimonianza fotografica delle meraviglie del Cile. Uno si intitola “L’uomo e il mare” e l’altro “America, un dono della preghiera”. Sono tutte fotografie scattate da lui e dai suoi compagni (applausi). Voglio dire un’ultima cosa, forse la più importante, ma che come sempre accade si presenta rivestita dall’umiltà e semplicità. Quello che voglio dire è che Marco Antonio è palestinese (applausi), la Palestina è l’antica Galilea. Suo papà nacque a Gerusalemme e la sua nonna a Betlemme, che vi sembra? (applausi). Un applauso anche per Andrea. (applausi).

G: Prima di passare la parola a Juan Alberto voglio dirvi di lasciare qualche lacrima, non le versate tutte, perché ancora non abbiamo iniziato questa riunione (risate).

J.A.  Andiamo avanti con le emozioni. Chiamo adesso il nostro caro fratello paraguaiano Omar Cristaldo.

G: Omar Cristaldo del Paraguay! Sono qui Omar Cristaldo e tutti i fratelli del Paraguay, sua moglie Hilda, i suoi fratelli, Graciela e altri ragazzi del Paraguay. Il Paraguay è per me una terra grande, molto amata e davvero è ammirevole e coraggioso lo sforzo che fanno questi fratelli e gli obiettivi raggiunti nell’Opera. Abbiamo anche Funima, una mensa coordinata da Raúl Bagatello, un dispensario medico nel centro della città che Graciela, Hilda, moglie di Omar, e altri fratelli portano avanti coordinandosi per aiutare i bambini, per dare loro da mangiare, per pulirgli le ferite, curare la loro igiene e nel futuro offrire anche le medicine. Lo stesso Omar insieme ai suoi amici, che sono i miei amici, Jorge Figueredo e altri, lavorano per la Rivista Antimafia e voi sapete che in Paraguay succede lo stesso che in Sicilia, uccidono i giornalisti, i poliziotti, i giudici. Invece loro scrivono e mi inviano articoli, fanno conferenze denunciando la corruzione paraguayana e la mafia che opera in questo paese. E devo dire qualcosa che in Italia ci emoziona tanto e Mara, che è qui presente, lo sa. Quando guardiamo le foto che Omar ci invia, o i video degli incontri con i bambini, con i giovani, nelle scuole che lui visita. Non so come fa, credo che il Cielo lo aiuti perché lui riesce ad avere il permesso per parlare nelle classi, nelle aule delle scuole e lì i bambini ascoltano il messaggio, conoscono la storia di Giorgio, quella di Eugenio Siragusa, il Messaggio di Fatima. È un onore per tutti che lui sia qui oggi e che possa parlare e rappresentare  tutti i fratelli del Paraguay. (Applausi).

Omar Cristaldo: Un saluto fraterno a tutti voi e a tutti i fratelli paraguayani che non hanno potuto essere presenti qui ma che senza dubbio collaborano nell’Opera. Come ha appena detto il fratello Juan Alberto Rambaldo, crediamo e abbiamo fatto un compromesso con Cristo, Gli abbiamo detto si prima e oggi Glielo diciamo di nuovo, credo che i miei fratelli che mi accompagnano provano lo stesso sentimento mio. È il Cielo che ci da questa possibilità e accresce in noi il desiderio di collaborare, ci guida per riuscire ad aprire le porte delle scuole, che a volte in alcune parti non si aprono. Forse si deve al fatto che Cristo vuole annunciare il Suo ritorno che riusciamo ad arrivare a tantissimi giovani in diverse scuole. Per iniziativa degli stessi direttori continueremo a visitare le diverse scuole dove già abbiamo tenuto dei corsi.  E abbiamo la possibilità di portare questo messaggio, che non è altro che annunciare il ritorno del Maestro Gesù coscienti che Giorgio Bongiovanni è il Suo rappresentante sulla Terra e che annuncia effettivamente il ritorno di Cristo. Il nostro contributo, Giorgio, è un piccolo granello di sabbia per l’amore immenso che proviamo per te e per Cristo, continueremo a fare tutto il possibile per continuare a collaborare, per tutto l’amore e il sacrificio dei tanti oppressi. Ci auguriamo di riuscire ad alleviare un po’ quel dolore che senti verso l’umanità. Ti amiamo moltissimo Giorgio e continueremo a collaborare con te e con Cristo prima della Sua seconda venuta (applausi).

G: Regalo anche all’Arca del Paraguay tutti i video di questo viaggio e vi invieremo anche il video di questa riunione. Grazie, grazie a tutto il gruppo del Paraguay. Voglio mettere in risalto la figura di una persona che è molto umile ma che è una persona importante in Paraguay. Lui non è mai protagonista, è sempre in secondo piano, sempre con la sua semplicità, ma è, senza dubbio, una persona importante in Paraguay e in Italia lo conosciamo con il titolo di “dottore”, perché è dottore, è avvocato, è il dottore Jorge Figueredo, in giudice e molto presto sarà a carico di una Corte Penale nella città di Asuncion, perché per adesso lavora nell’entroterra del paese. Voi conoscete il suo lavoro perché spesso leggete le sue cronache intitolate: Articolo dal Paraguay, da Jorge Figueredo”, questo è lui. Un magistrato che fa un doppio lavoro, a livello professionale denuncia i delinquenti e li giudica, ma denuncia anche dal punto di vista giornalistico quello che succede nel suo paese. In poche parole è una persona veramente coraggiosa (applausi). Io chiedo al Dr. Rambaldo, che è un maestro di diritto, se Jorge Figueredo non merita di partecipare come relatore nella conferenza di Paolo Borsellino in Sicilia, vero?

J.A. si, certo, come no.

G: Allora Jorge, devi prepararti per il prossimo anno o al massimo per il 2011, parlerai nel distretto più famoso del mondo, purtroppo, per quanto riguarda la storia della mafia, cioè Palermo, parlerai a Palermo e renderai omaggio a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. Grazie caro. (applausi). Mi informa Juan Alberto che ci stanno ascoltando e guardando altre arche del mondo, ci stanno guardando dall’Italia, ciao a tutti, un abbraccio grande (applausi). E ci guardano anche da altri posti, vero? Un bacio a tutti.