Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024

Indice articoli


Grazie a Raul Bagatello, un uomo al quale ci sentiamo legati da profonda stima, un uomo che ha la grande responsabilità di servire i bambini affamati e i dimenticati... ai piedi della Croce, contro tutto e contro tutti .... con tanta forza spirituale e coraggio...
Un giorno Giorgio Bongiovanni ci parlò dell'altissimo significato dei missionari che danno tutta la propria vita per salvare i bambini, gli esseri più indifesi in assoluto. Ce lo spiegò sorprendentemente con l'esempio del Golgota.
Non a tutti è stata data la possibilità di passare sotto le transenne che i romani posero sul luogo della Crocifissione per impedire alla folla di avvicinarsi alle 3 croci, la confusione era tanta, incontrollabile... solo alla Madre del Cristo, a Giovanni, alla Madalenna e a pochi altri fu concesso di passare ... e fermarsi  ai piedi della Croce del Maestro... al di là del fatto fisico l'ENERGIA  che in quel momento si stava manifestando e che si respirava in quel momento in quel luogo non poteva essere retta da chiunque...
Operare, dare la vita per i bambini è come essere ai piedi della croce.... altissimo è l'impegno ed enorme la responsabilità.. Raul su quelle montagne ha bisogno del nostro amore e del nostro appoggio e del nostro aiuto fraterno...
Bene.  Oggi - qui  - in questo momento – oltre a Lorella, Giovanni, mio figlio Aaron, tutta la famiglia fisica e spirituale di Giorgio è qui presente ed è giusto nominarli: Manuel Mouriño,  Piergiorgio Caria, Ciucani Flavio, Maria Josè, Saro Pavone (che doveva essere qui e verrà di sicuro) Filippo Bongiovanni, Tino Favazza, Luca Trovellesi e tutto lo splendido staff di STUDIO  3 TV  – la redazione di antimafia 2000 –  i giovani della Funima International – (molti di voi qui presenti li hanno conosciuti) Domenico Santin e il meraviglioso gruppo di Pordenone, tutti i fratelli della Sicilia, Bari ( e sono tanti!) il gruppo di Varese e tanti tanti altri ancora...
Oggi  ci ritroviamo tutti qui riuniti sulla scia di un evento epocale, che trasformerà  - volenti o nolenti - questo mondo e tutto il Sistema Solare.  
E' questo il Tempo del ritorno promesso del Cristo, nessuno sa il giorno e l'ora, ma è questo il tempo... i segni sono chiari. Di fronte alla mappa mondiale interattiva che è in linea sui siti web ufficiali di Giorgio nessuno può continuare a dire con arroganza e con superficialità che tutto sommato possiamo andare avanti tranquilli!.....
Cari fratelli:  
Ogni salto di coscienza che facciamo spesso è accompagnato dalla sofferenza perchè non abbiamo la forza di demolire i falsi pre-concetti sulla vita, sul sacro valore dell'amicizia e della fedeltà,  sull'obbedienza sul significato profondo della famiglia, significato che travalica nell'essenza l'aspetto formale della consanguineità.
"Adesso vi dico chi è Giorgio Bongiovanni!!"
Scrisse in un messaggio dal Cielo alla terra Eugenio Siragusa, a pochi mesi dalla sua stigmatizzazione. "Egli è il Calice vivente della Comunione Cristica!"
... E così è amici miei. E questo è confermato dai fatti e dalle opere messe in pratica. In questi ultimi tempi spesso vedo Giorgio come un leone in gabbia;
per il suo livello di Coscienza si dispera e si sta consumando nel vedere l'Umanità votata all'autodistruzione, attraverso un diabolico sistema che fagogita le risorse e le energie vitali di ciascuna specie vivente.  
La Via - la Verità - la Vita è CRISTO ....
così è scritto e così è per chi si incarna in questo mondo...
questo vale per i santi, per i missionari, per tutti gli uomini .... sia che si tratti di un essere in missione o di un essere incarnato per espiazione.  
Tra di noi ce lo dobbiamo ricordare, nelle difficoltà di ogni giorno, nelle avversità nei problemi spirituali e fisici personali e interpersonali che normalmente si affacciano nella nostra vita.
In uno degli ultimi incontri tra di noi all'arca, in assenza di Giorgio, (apparente assenza) siamo partiti dalla riflessione che ogni nostro gesto, ogni azione si ripercuote sul gruppo e sull'opera che stiamo servendo, dobbiamo essere consapevoli di questo.
Quante volte ci dimentichiamo dell'insegnamento del Maestro Gesù Cristo, quando dopo il discorso sulla Montagna, allargando le braccia e guardando tutti con i Suoi occhi carichi della Luce dell'AMORE disse: "Se presenti la tua offerta sull'Altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono. Va prima a riconciliarti con tuo fratello e poi torna ad offrire. ...."
Nessuno può negare che Giorgio ci insegna lo stesso: " quando avete delle situazioni da risolvere non isolatevi mai, fermate le vostre attività e riunitevi.. .risolvete."
La verità si manifesta sempre in modo disadorno – diretto - senza fronzoli.
Come può accadere che di fronte al male, alle prove di questo mondo c'è chi accetta con consapevolezza la propria Croce e chi invece gira su sè stesso indebolito dalla sua stessa incapacità, dalla sua stessa lamentela?
La differenza sta in questo:
Al mattino, quando il Sole sorge proponiamoci alla vita come un dono, e la vita ci ritornerà 10 volte di più quanto abbiamo donato veramente con il cuore... se perdoniamo saremo perdonati, se giudichiamo saremo giudicati.
Quando leggiamo il Vangelo ci accorgiamo che il Maestro passa da un discorso all'altro, da un insegnamento all'altro come un fiume in piena, ansioso di trasmettere ai suoi Apostoli la chiave per conquistare il Regno di Dio.
Ma questo discorso non significa  accettare – tollerare i delitti di questo mondo; questo significa che dobbiamo compattarci ed essere forti e degni soldati dell'esercito Cristo, significa che dobbiamo crescere dentro per combattere fuori contro chi è contro di LUI.
Non c'è più tempo... pochi giorni fa lo straordinario DON CIOTTI ha detto che i crocifissi di oggi sono i figli, sono le giovani generazioni...è questo il delitto più grave...
2000 anni fa è stato crocefisso il Figlio di Dio e oggi vengono crocefissi i figli. Umanità infanticida e parricida.
Il capitolo 23 ( vers.27) del Vangelo di Luca riporta:
"... lo seguiva una gran folla di popolo e un gruppo di donne che piangevano su di lui.
Gesù volgendosi verso le donne, disse: " Non piangete per me, ma piangete per voi stesse e per i vostri figli... Perchè se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”
Ecco fratelli quanto abbiamo maturato in una sera di novembre 2009 e vogliamo donarvi tutte queste nostre riflessioni....
Quella sera nell'arca di Sant'Elpidio, ci siamo riproposti che io - mara  - non venivo da sola a rappresentare le arche dell'Italia. Mara è una pedina, una parte del grande mosaico formato dai frutti dell'opera di Giorgio Bongiovanni.
Quello che è successo nell'arca dove Giorgio vive è questo :
•    non è stato unicamente il Segno delle Stigmate che si è manifestato e che vive in mezzo a noi a convincerci di cambiare per amore alla vita,
•    è stato ciascuno di noi che con i propri errori ed i propri limiti ha scelto di  cambiare;
•    Sull'esempio di Giorgio Bongiovanni abbiamo rotto gli schemi del quieto vivere, abbiamo rinunciato alle apparenze, viviamo ogni giorno cercando in tutti modi di appoggiare l'opera e la sua missione che è anche la nostra,  ma ora, adesso.... prima che sia troppo tardi.
•    Non alimentiamo invidie e confronti tra di noi, Giorgio Bongiovanni non è stato inserito nella nostra vita, NOI abbiamo costruito la nostra vita attorno a quella di Giorgio, ... a tutto ciò che E', a tutto ciò che fa e che rappresenta.
Sul suo esempio ci siamo rimboccati le maniche perchè la storia siamo noi...
perchè il Cristo è risorto e  ha vinto la morte.
Perchè Giorgio rappresenta un tesoro prezioso, una fonte alla quale tutti possiamo attingere e bere ... e lui è qui adesso che sta ascoltando ... è qui in carne ed ossa.
Con i Messaggi diretti del Maestro e degli Esseri di Luce che sono così chiari, ... con la forza del Verbo e gridando come il Battista nel deserto, Giorgio ci invita a svegliarci e a dare la vita per il Cristo, ci esorta a non lasciarci andare, a non mollare, a non  abbandonare quegli uomini giusti che ci sono e che già si sono immolati...
Fratelli cari, mettiamo in pratica....
facciamo le  cose buone mentre questi personaggi sono in vita! Basta con la reazione emotiva del momento, con le lacrime che versiamo  ogni volta che qualcuno di loro viene ammazzato....
Tutti i componenti delle arche italiane vi abbracciano tanto tanto  e a nome di ciascuno di loro vi dico che stiamo  semplicemente facendo  il nostro dovere.
Cari tutti concludo così:  
.... non  temiamo le avversità e le persecuzioni,  perchè esse mettono l'anima ai piedi della Croce e la Croce le proietta  alle porte del cielo...
Così sia. Vi amo tutti. (Moltissimi applausi per lunghi minuti, molti abbracci e tante lacrime).

G: Daniel, è collegata l’arca dell’Italia? Chiedi loro se mi ascoltano. Prima di fare la pausa il dottor Rambaldo e Inés vi diranno quando riprendiamo dopo pranzo, ok? Dimmi Daniel.

Daniel: Mi dicono che c’è tutto Studio 3.

G. Allora, dato che mi stanno ascoltando, chiedo al Padre che mi dia la forza necessaria per non emozionarmi troppo. Vi voglio raccontare una piccola storia. Io so che l’amore non si può esprimere a parole, per quanto sublimi le parole possano essere, non sempre giungono al cuore con la forza dell’amore che una persona può provare per alcuni esseri. Il meglio che posso fare per spiegare l’amore, per dare un messaggio a tutta l’Arca d’Italia e in particolare a Lorella e a mio figlio Giovanni, è raccontare un piccolo aneddoto, un fatto insignificante ma reale, che va dedicato in particolare a Lorella. Il mio amico Marco Antonio, che è cileno ma in realtà è Galileo, lo dico nel senso che appartiene a Cristo, mi ha fatto una domanda qualche giorno fa. Lui non era cosciente di quello che stava dicendo, né di quello che mi stava chiedendo e tanto meno di quello che si nascondeva dietro quella domanda che per lui era stupida, ma che invece celava qualcosa di molto prezioso, un aiuto affinchè io potessi spiegare l’amore che sento per Giovanni e Lorella. Marco Antonio mi chiese: Giorgio, perdonami per questa domanda tanto stupida ma, perché non chiedi a Cristo che ti tolga le stigmate per un’ora, affinchè tu possa farti un bagno? Una domanda sciocca, secondo lui. Voi sapete che io non mi posso bagnare, mi risulta quasi impossibile, ora non sono qui per spiegarvi tutte le difficoltà fisiche che mi causano queste ferite, ma queste difficoltà, comparate con quanto ha sofferto Cristo sono niente. Quel giorno io dissi a Marco Antonio: prima di risponderti ti chiedo,in che giorno sei nato? Lui mi disse l’11 novembre. Per questo mi fece questa domanda, lui non poteva capire, ma l’11 novembre è lo stesso giorno in cui è nata Lorella, è il suo compleanno. Dunque, l’unico motivo che io avrei di chiedere a Cristo di togliermi le stigmate per un’ora non sarebbe per farmi il bagno, ma per insegnare a nuotare a Lorella, perché lei una volta mi ha detto : “solo tu puoi insegnarmi a nuotare” (applausi enormi e tante lacrime). Caro Giovanni, Lorella mia, un bacio grande a voi. La Vergine è a casa mia, una parte di Lei, un fascio di luce della Vergine Santissima è a casa mia nelle persone di Lorella e Giovanni -più applausi e lacrime interminabili, anche da parte di Giorgio che quando si riprende dice: Un minuto, mi chiede la parola Raúl Bagatello.

Raúl: voglio raccontarvi una piccola esperienza, ma non preoccupatevi perché è breve. Nel 1993 io ebbi un’esperienza che molti di voi conoscono, un’esperienza spirituale durante la quale ho visto il Cristo e la Madonna. Un’esperienza reale, li ho visti fisicamente e da quel momento la mia vita è cambiata a 180º. Intrapresi un cammino completamente diverso, con una missione precisa. Ma quello che vi volevo raccontare è che nel 2001, quando la Madonna si presentò a me ancora una volta per dirmi che dovevo aprire una Fondazione, mi disse anche che dovevo andare in Italia per incontrare Giorgio Bongiovanni e dargli un messaggio. Io avevo conosciuto Giorgio nel 1998, tramite Carmen a Santa Fe. Non ricordo se fu in una conferenza, ma in quell’anno presenziai a diverse sue conferenze. Io dissi: No, non posso andare a dirgli questo, ma Lei insistette: si, devi andare e dirgli quello che ti ho detto. Io non avevo soldi per viaggiare ma allo stesso tempo avevo l’ordine di andare in Italia e dare il messaggio a Giorgio. Alla fine viaggiamo in quattro persone: mio fratello Ricardo, mio cugino Miguel, Raúl Blazquez e io. Ebbi la fortuna di essere in compagnia perché al contrario mi sarebbe stato molto difficile. Durante tutto il viaggio in aereo pensavo: fai che non riesca a trovarlo, fai che non riesca a trovarlo, non volevo incontrare Giorgio, vederlo in faccia e dargli il messaggio. L’aereo atterrò, andammo ad un hotel di Sant’Elpidio e penso che fu Raúl B. a telefonare a Mara la quale lo informò che Giorgio non c’era in quel momento. Io pensai: grazie a Dio non lo vedrò (risate) e così passarono quattro giorni. Io stavo bene, ero molto tranquillo, ma proprio in quel momento mi chiamò Mara che ci disse: questa sera Giorgio vi aspetta a cenare all’Arca. Suoniamo…dissi io (tante risate). Quella sera io sedevo vicino a Giorgio e ogni tanto lo guardavo. Volevo dargli il messaggio e lui sapeva che io dovevo dirgli qualcosa perché Mara glielo aveva detto. Lo guardavo per dirglielo, ma non avevo il coraggio. Ad un certo punto lui mi guarda e mi disse: bene, dimmi quello che sei venuto a dirmi. E io gli dico: no Giorgio, in privato, quello che devo dirti è in privato. E lui mi rispose: no Raúl –questo per me è stato un insegnamento perfetto - no Raúl, tutte le persone che sono qui sono i miei fratelli e qualunque cosa io debba ascoltare devono ascoltarla anche loro. A quel punto, pieno di vergogna perché non riuscivo neppure a guardarlo in viso gli dissi che la Madonna mi aveva raccomandato di dargli un messaggio e che io sapevo che dovevo rispettare l’ordine, perché in queste cose io sono molto ubbidiente. Il messaggio era questo: “Giorgio, la Vergine mi ha detto che l’energia che ti compenetra, quella che è dentro di te, quella che si muove intorno a te, che tu porti dappertutto è l’energia di Cristo, so che è l’energia di Cristo quella che è dentro il tuo corpo fisico. Questo mi ha detto la Madonna”. Cosa voglio dire raccontando questo, che io ho sempre rispettato Giorgio e l’ho rispettato pienamente, per la sua forza, per i suoi insegnamenti, per la vibrazione armoniosa che lascia intorno a se. Alcuni magari lo vedono solo come uomo, ma per me non è soltanto una persona. A me lo ha detto la Madonna: che dietro di lui e alla sua umiltà si nasconde un grande personaggio, quel personaggio è Cristo, è l’energia Cristica. E fino ad oggi io ti vedo così, succeda quel che succeda, in un modo o nell’altro, non mi separerò mai da te. Perché quando Cristo e la Madonna mi diedero il primo messaggio nel 1993 mi dissero che una delle mie missioni sarebbe stata fare le sanazioni e Gesù aggiunse qualcosa di molto importante. Mi disse: “Anche se non mi vedrai Io sempre sarò accanto a te”. E solo adesso comprendo che è vero che non Lo vedo ma so che è al mio fianco. Ti amo Giorgio. (applausi).

G: Io sono solo un messaggero, sono il servo di Cristo. Quando Lui ritornerà voi rimarrete fulminati. Quando Cristo ritornerà e manifesterà tutta la Sua potenza e gloria voi saprete realmente chi è. Ma fin quando non lo farà io devo continuare, devo far conoscere la Sua parola e non sono, come Raúl e Juan Alberto sanno bene, l’unico al mondo che diffonde la parola di Cristo e di Sua Madre, ci sono molti angeli che lo fanno in silenzio, umilmente e che danno molto all’Opera della Santa Madre e del Maestro. Ora una pausa alle emozioni, meglio fare una pausa prima che venga a tutti un arresto cardiaco (risate).
Dopo la pausa parleremo molto della Santa Madre. Voglio spiegarvi perché mi ha dato quel messaggio in Cile. Vi spiegherò anche cosa significa il messaggio di Peñablanca, il suo profondo significato. Vi spiegherò quello che la Madre mi ha chiesto e quello che attraverso di me chiede a tutti i fratelli del mondo, la collaborazione per raccontare una storia, per fare un video che lei definisce in un modo che vi spiegherò dopo. E perché penso che sia importante diffondere massivamente i Suoi messaggi, ma di questo parleremo dopo, per adesso grazie con tutto il mio amore (applausi).

Il momento vissuto successivamente merita una spiegazione previa per essere compresso appieno da tutti, principalmente da chi non conosce i fatti antecedenti. Circa un anno fa, dopo una riunione dell’Arca di Rosario, durante la quale si era parlato dei chiamati, gli eletti e di quella parte dell’umanità che è portatrice della genetica GNA, Juan Carlos Paolini era andato in vacanza per qualche giorno nella Provincia di Cordoba e ritornò con una maglietta sulla quale aveva fatto stampare “143.999 ed io”. Di fronte all’espressione di sorpresa nei nostri volti e alle nostre risate, decise di indossarla durante una delle nostre cene. L’aneddoto giunse alle orecchie di Giorgio, il quale, durante la riunione dell’Arca di Rosario dello scorso 27 ottobre, disse: “Gesú è venuto accompagnato da 144.000 esseri, chiamiamoli extraterrestri, esseri di luce, i fratelli di Juan Carlos… (risate), che insieme a Juan Carlos, che è il 144.000º, (ancora risate), sono rimasti fino ad oggi sulla Terra, mi riferisco ai 144.000, rimasero e si moltiplicarono”. Durante la stessa riunione Giorgio gli disse che voleva la maglietta per portarla in Italia e Juan Carlos accettò. Era previsto che gliela avrebbe consegnata durante la riunione generale e, conoscendolo, molti sapevamo che tra lui e Daniel stavano preparando qualcosa di più, ma nessuno sapeva con esattezza cosa. Prima della pausa pranzo, Juan Carlos prende la parola e chiede a Marco Antonio del Cile, a Chacho dell’Uruguay, a Omar di Paraguay e a Martín, Daniel e Matías di Rosario di andare in cucina e regala a Giorgio la maglietta con il numero “143.999 ed io”, che fa ridere tanto Giorgio e tutti gli altri che conoscevano la storia dall’inizio. Juan Carlos spiega che quattordicimila anni fa alcuni angeli erano scesi in Atlantide e avevano lasciato cadere 144.000 magliette, ognuna con un numero che era stato assegnato alla persona corrispondente. Secondo lui, ogni maglietta era andata a finire nelle mani del suo proprietario, senza alcun errore possibile. Allora chiama di nuovo una per una le persone che erano andate in cucina i quali si avvicinano in questo ordine: Matías con il numero 143.994, Martín il 143.995, Marco Antonio il 143.996, Chacho il 143.997, Omar il 143.998 e Daniel il “144.001 – RITENTA ANCORA”. Tutti scoppiano a ridere ed a applaudire fragorosamente, quasi tutti si alzano in piedi e si avvicinano, anche per scattare delle foto ai presunti “eletti”, diventati attori del momento e posando per le foto come la gente famosa di fronte alle telecamere della tv. Mara commenta: è da tanto che non sentivo Giorgio ridere in questo modo. Juan Carlos annuncia che le magliette erano in vendita per ricavare fondi per l’Opera. A quel punto Giorgio prende il microfono e dice:

G: Grazie della maglietta, dello scherzo e delle risate. In questo momento tutti gli angeli del Cielo stanno ridendo con noi. Un applauso per l’Arca di Rosario, il primo applauso, dopo ne riceveranno altri per averci ospitato con tanto amore.

Pausa per il pranzo

Dopo la pausa pranzo, inizia la seconda parte della riunione. Anita chiama Paola Becco la quale presenta un libro intitolato “Il Canto della Perla”, ispirato a tutti i bambini che soffrono nella nostra società e che necessitano del nostro aiuto per ritrovare la loro radice cosmica.

Paola: Questo è il libro che vi ho presentato. Il testo si attribuisce a Tommaso l’apostolo. È ispirato a tutti i bambini che vengono ad svolgere una missione specifica sulla Terra, ma che vengono condizionati dalla società e si identificano con essa. Questo libro vuole sottolineare che la nostra identità è cosmica, spirituale e non materiale e ci indica in che modo possiamo aiutare questi bambini affinché possano identificarsi di nuovo con la loro vera radice. Tutto il ricavato di questo libro è a beneficio dell’Associazione “Del Cielo a la Tierra”. Grazie.

Successivamente Anita chiama Chacho per parlare degli opuscoli realizzati dai fratelli dell’Uruguay. Chacho si avvicina ma preferisce non parlare.

G: Io lo aiuto a Chacho, io lo aiuto (risate). Ecco qui tutti gli opuscoli, vi chiedo di darmi uno per favore. Questo è l’ultimo opuscolo che abbiamo realizzato. È qui a disposizione per chi lo desidera. Lo abbiamo distribuito in diverse arche. Grazie Chacho, sei stato bravo (risate).

Adesso Anita chiama Alejandra Berenyi per mostrare il quadro da lei dipinto “La Rosa che fiorisce sulla Croce”, il quale verrà sorteggiato tra tutti coloro che desiderano collaborare con l’Opera che Giorgio porta avanti.

Alejandra Berenyi: all’inizio questo quadro doveva essere una sorpresa da parte del gruppo di Buenos Aires, ma dopo abbiamo pensato di sorteggiarlo per raccogliere fondi per l’Opera e donarli a Giorgio. (applausi).

Vengono consegnati dei regali a Giorgio.

Anita: il primo regalo te lo consegnerà Juan Josè da parte di Bs. Aires.

Juan José: Bene, questo momento è molto emotivo, molto importante per tutti noi che stiamo vicino a te da tanti anni, Giorgio, abbiamo assimilato gli insegnamenti che in tutti questi anni ci hai inculcato. Con questo regalo ognuno di noi, perché abbiamo partecipato tutti i fratelli insieme, vuole umilmente renderti omaggio per i 33 anni d’Opera. Un sentito omaggio a questi 33 anni di Opera Cristica. Grazie Giorgio (applausi). Il regalo porta inciso: “Per i 33 anni d’Opera. Giorgio Bongiovanni” e una croce disegnata da Alejandra che porta incisa la frase: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. Grazie Giorgio. (applausi).
G: Grazie Juan Josè. Approffito della tua presenza qui per dire una cosa che pensavo di dire dopo. Una cosa su Buenos Aires. Qualche giorno fa ho scritto una lettera ai fratelli di Buenos Aires dicendo che ammiro molto lo sforzo, il coraggio che hanno, in un certo senso l’umiltà, la pazienza, il fatto di incontrarsi superando le difficoltà che hanno avuto e che hanno ancora. Perché Juan Josè, che rappresenta Bs. Aires, invia a Juan Alberto e anche a me gli informi che redatta sulle riunioni con i fratelli di questa città. Oggi sono qui presenti molti di loro. Si riuniscono per organizzare attività, eventi a favore di Funima. Si incontrano a casa di uno di loro, una cosa che io ammiro, che mi rende felice e oggi dico loro che il Cielo li premierà perché riaprirò l’Arca, che di fatto non è mai stata chiusa perché ha continuato a funzionare (applausi). Aspettate, abbiate tanta pazienza, perché arriverà quel giorno e se sarà necessario daremo una struttura organizzativa. Ma di fatto, l’ultima conferenza tenuta nell’Auditorium dell’Hotel Bauen, auditorium che è diventato una vera istituzione all’interno dell’Opera, si è riempito di gente. A dimostrare che abbiamo molte persone che lavorano in silenzio, senza protagonismo, ma che sono presenti, che ci seguono, che mi seguono a Buenos Aires, persone che forse io non conosco, che non ho mai visto personalmente, che non sono mai andati all’Arca e che non fanno parte dei diversi gruppi che si riuniscono in questa città, ma che sono sempre presenti in quel salone quando vado all’Hotel Bauen. Io vi ringrazio per questo regalo che viene dalla Capitale di questo paese, dove abitano fratelli che mi hanno aperto le porte cinque anni fa, questo è quello che sento e so che anche Juan Alberto sente come me, porte che era necessario aprire quando dovevo parlare a tutto il paese, a tutta l’America del Sud. È l’unico posto dove io posso parlare in televisione ed arrivare in ogni angolo dell’Argentina e in molti punti dell’America del Sud. Buenos Aires è un punto molto importante per l’Opera in Argentina, come lo è Montevideo per l’Uruguay e Asuncion per il Paraguay. É importante che continuate uniti, lavorando come adesso e io sarò con voi. Questo è quello che il Cielo desidera, che superiate tutte le barriere e che siate uniti sotto le ali della Santa Madre. Che collaboriate tra di voi e con altri fratelli che anche se non seguono direttamente il nostro cammino, ci accompagnano, ci seguono, collaboriamo reciprocamente, ci intercambiamo le nostre esperienze. Oggi abbiamo qui la presenza di un altro fratello che, nel silenzio, umilmente, lavora per il Cielo. Non fa parte dell’Arca, ma lavora con un gruppo importante “Rivelazioni Mariane”, mi riferisco a Santiago Lanus. Santiago, sempre ti ringrazierò per la tua presenza tra noi e per quello che fai, ecco Santiago Lanus (applausi). E mio fratello Rafael Piaggio, che è anche qui, un forte applauso. Bene ragazzi, anche voi due mi dovrete aiutare a fare il video della Madre, no? (tutti ridono), adesso inizia questo grande lavoro. Voi avete dei siti web dai quali prenderò informazione importante per il video, più tardi parleremo di quello che mi ha chiesto la Santa Madre. Un altro essere speciale che è qui in fondo alla sala, che registra tutte le conferenze e che si chiama Alejandra Berenyi, un essere che io amo molto e che soprattutto all’inizio della mia missione in America del Sud, del mio lavoro in Argentina, mi accompagnava sempre e mi ha aperto il suo cuore. Ti amo molto Alejandra, grazie per tutto quello che hai fatto per l’Opera, sempre ti sarò grato. E adesso, in ginocchio, vi chiedo a tutti: per favore, rimanete uniti. Juan José, questo è un segno positivo, significa che a Buenos Aires abbiamo dei guerrieri, grazie a tutti (applausi). Poi dirò grazie a tutti gli altri dell’Argentina. Avanti Anita.

Anita: Abbiamo un regalo dai fratelli di Campana, Provincia di Buenos Aires, chiamo qui a Paola, perché Agustin non si anima ad avvicinarsi. Questo è un video realizzato da loro. Ma prima vediamo quest’altro video realizzato da Juan Alberto insieme ai ragazzi di Bs. Aires, in onore a Giorgio.

J.A. In realtà questo video non è stato un’idea nostra all’origine, è un’idea arrivata dall’Italia, dalle mie figlie adottive. Volevano vedere se riuscivamo in qualche modo a fare un riassunto dei  primi viaggi di Giorgio in Argentina, di tutto quello che ha fatto.

Il video inizia con la presentazione di Juan Alberto: “Oggi, 21 novembre 2009, mi sono venute in mente alcune parole mentre una profonda emozione avvolgeva il mio cuore fino ad irrompere in un pianto. Dopo mi sono reso conto che le parole e l’emozione che sentivo erano quelle dei miei fratelli che si insinuavano vive nella mia coscienza. Dicevano così: “Vent’anni di un miracolo quotidiano che si manifesta ai nostri occhi, vent’anni di sofferenza di un giusto, vent’anni di alchimia sacra che diventa sangue per la nostra redenzione. Grazie Giorgio per la tua dedizione, grazie Maestro Gesú per la tua presenza, grazie Padri per averci donato la vita. Amen.
Il video mostra alcune immagini scelte dal primo viaggio di Giorgio in Argentina fino ad oggi.

G: Queste immagini mi fanno sentire che tutti siamo una famiglia, che il nostro unico Padre è Adonay, che siamo tutti fratelli, che il nostro unico Re è Cristo e la nostra unica Madre è Maria Santissima (applausi). Avanti Anita.