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Messaggi dal Cielo alla Terra

pilotosalemanes«Non mettiamo a rischio i nostri passeggeri». Coinvolte sei compagnie, la maggior parte dei respingimenti bloccati a Francoforte. Le critiche al governo: «Sbagliato rimpatriare le persone in Afghanistan»
di Elena Tebano

Aerei Lufthansa a Düsseldorf (Ap)

La prossima espulsione è prevista oggi all’areoporto di Francoforte sul Meno: 78 afghani devono essere rimpatriati con un volo per Kabul. Sempre più spesso però in Germania i piloti delle compagnie aeree si rifiutano di portare migranti o richiedenti asilo respinti nei Paesi d’origine.

Tra gennaio e giugno di quest’anno è successo 222 volte. In passato, su un periodo più lungo — tra gennaio 2015 e giugno 2016 — i piloti che si erano rifiutati di dare corso ai fogli di via erano stati solo 160. Sono gesti individuali (la maggiore associazione di piloti tedesca Vereinigung Cockpit ha spiegato al Corriere di «non sapere chi sono i piloti» coinvolti), ma che molti in Germania vedono come esempi di Zivilcourage: il «coraggio civile» di non partecipare ad azioni ritenute ingiuste. A opporsi sono stati soprattutto i comandanti della Lufthansa (in 63 casi) e delle due compagnie low cost ad essa legate Eurowings e Germanwings (con 37 espulsioni bloccate), poi quelli di Qatar Airways (18), Air Algerie (16), Air Berlin (12), come emerge dalla risposta del governo federale all’interrogazione parlamentare della deputata della Linke Ulla Jelpke. La maggior parte dei respingimenti falliti era in programma proprio dall’areoporto di Francoforte (107). E poi da Düsseldorf (40) e Amburgo (32).

«la decisione spetta al comandante»

«La decisione di non far salire qualcuno a bordo spetta al comandante — spiega al telefono un portavoce di Lufthansa —, noi come compagnia siamo obbligati ad accettare chiunque abbia un biglietto valido. Le autorità ci avvertono quando c’è un passeggero con foglio di via, la polizia lo accompagna fino all’imbarco ma non viaggia con lui. E il pilota non può opporsi per motivi giuridici a un’espulsione ma può decidere di far scendere un passeggero, qualunque passeggero, se ritiene che possa costituire un pericolo per la sicurezza del volo». Decisione che il comandante può prendere dopo aver parlato con le persone costrette a lasciare il Paese. Un caso simile si è verificato ad agosto anche nel Regno Unito, quando il comandante di un volo Turkish Airlines si è rifiutato di portare a Kabul il 22enne afghano Samin Bigzad che temeva per la sua vita, mentre attivisti per i diritti umani, prima dell’imbarco, cercavano di convincere gli altri passeggeri a opporsi all’espulsione.

Le proteste contro le espulsioni

Anche a Francoforte oggi ci saranno proteste delle associazioni pro migranti. Sotto accusa sono soprattutto le espulsioni verso l’Afghanistan, Iraq e Siria che riguardano almeno 30.000 persone attualmente in Germania. Il governo tedesco e l’Unione europea considerano l’Afghanistan in particolare un Paese sicuro (e quindi in grado di accogliere i respingimenti), ma Amnesty International Germania ricorda che «il numero di vittime civili nel Paese è drammaticamente alto: oltre undicimila l’anno scorso, ottomila tra gennaio e ottobre. Il governo nello stesso periodo ha rimpatriato già 132 afghani. Ma — ricorda — è vietato rimandare le persone nei Paesi in cui rischiano la vita». I voli verso Kabul, però, sono ripresi a settembre e continueranno anche oggi: «Anche se lo stesso governo di Berlino — dice la portavoce dell’associazione per i diritti umani ProAsyl — sconsiglia a tutti gli operatori tedeschi di volare su Kabul per il pericolo di attacchi con razzi e artiglieria di terra all’aeroporto».

http://www.corriere.it/esteri/17_dicembre_06/germania-222-piloti-si-rifiutano-rimpatriare-migranti-espulsi-fbf7523a-da02-11e7-97c8-2b2709c9cc49.shtml

 

 

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