Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

Italiano Español English Português Dutch Српски
testa sito 2024
CHI PARLA DI ENERGIA NUCLEARE IN ITALIA VI PRENDE IN GIRO

Di Rino Pruiti (del 04/01/2008 -17:35:43)
Vent’anni dopo il referendum (1987) le ragioni del NO all'energia nucleare sono ancora attuali, sia per lo smaltimento delle scorie che per la quantità di uranio. Senza contare i costi reali. Non ci sono esempi accettabili per la gestione di lungo periodo delle scorie, i reattori a sicurezza intrinseca sono ancora allo studio, non esiste una filiera che non sia utilizzabile anche a fini militari, le riserve di uranio sono molto limitate. E, non meno importante, l’energia nucleare è molto più costosa di quanto si dice e rappresenta.

''L'EREDITA'''

di  Sigfrido Ranucci
REPORT sulle centrali nucleari
Report  è andato in onda domenica 2 novembre alle 21.30 su RAI TRE con il titolo  ''L'EREDITA''' di  Sigfrido Ranucci. Spegnere le centrali dopo che il referendum dell'87 aveva abrogato il nucleare e' costato agli italiani circa 9 miliardi di euro.


PERCHÈ NON HA SENSO COSTRUIRE CENTRALI NUCLEARI
(A PROPOSITO DELLA DENUNCIA DI ROGGIOLANI)
Ieri, Fabio Roggiolani, consigliere regionale dei Verdi toscani, ha reso pubblico uno studio di Francesco Meneguzzo sui possibili siti italiani dove potrebbero sorgere centrali nucleari. Berlusconi ha promesso che le farà. Bersani si è detto possibilista. Ma nessuno ci dice dove saranno. Se lo dicessero andrebbero incontro a un’immediata insurrezione e conseguente perdita verticale di voti…


URANIO IMPOVERITO TRA ISRAELE E ITALIA

Israele e Italia. Al di là del lavoro diplomatico (praticamente inesistente, in realtà), c'è un filo rosso tutto particolare che in questi giorni lega i due Paesi. Un filo rosso che si chiama uranio impoverito, U238, per gli amanti della chimica. Due terreni molto diversi, però. Da un lato, una guerra spietata, senza senso, un attacco che va avanti a colpi di "armi sporche", senza particolari scrupoli di coscienza da parte di chi si considera unica isola democratica del Medio Oriente; dall'altro, un'aula di tribunale che, finalmente, inchioda il governo italiano alle sue responsabilità e alle sue ipocrisie sul modo con cui sono state gestite le cosiddette missioni di pace in giro per il mondo: dall'Iraq alla Somalia, dalla Bosnia-Erzegovina al Kosovo, senza dimenticare l'Afghanistan.

NUCLEARE - USA 3° INCIDENTE IN UN MESE A BRUNSWICK

Criticità nucleare /14 Timori per la vecchia centrale, traffici nucleari in Nigeria e 3° incidente in un mese a Brunswick
Pubblicato da Marco Pagani alle 09:20 in Criticità nucleare
(37) USA: non rinnovate la licenza alla vecchia centrale

SCORIE NUCLEARI IN ITALIA

Le maremme tra la Toscana meridionale e l'alto Lazio e una fascia a cavallo tra Puglia e Basilicata. Sono le aree dove è più propizia la costruzione del deposito nazionale temporaneo di superficie per i rifiuti radioattivi italiani, tra i quali le scorie delle centrali dell'Enel che, dopo il ritrattamento, stanno per tornare vetrificate dalla Francia. Ma non ci sono solamente queste zone. In tutto, ci sono 33 luoghi che sembrano fatti apposta.

RUSSIA: GRANDE QUANTITÀ DI RIFIUTI RADIOATTIVI VERSO LA SIBERIA

Proteste per la grande quantità di rifiuti nucleari spediti in Siberia
Traduzione di Progetto Humus da http://www.russiatoday.com
Diverse organizzazioni ambientaliste stanno protestando su quella che chiamano la più grande consegna di rifiuti radioattivi verso la Russia, il carico che dalla Germania raggiunge la Siberia per essere riprocessato.

LA BASILICATA CHIUDE LA PORTA AL NUCLEARE

(roni.it) La Regione Basilicata ha chiuso la sua porta al nucleare ''a doppia mandata'' e domani la giunta dovrebbe approvare il piano energetico regionegiale, in cui ''c'e' un chiaro no al nucleare'': lo ha detto il vicepresidente della giunta e assessore all'ambiente, Vincenzo Santochirico, incontrando a Scanzano Jonico (Matera) gli attivisti di Greenpeace che hanno chiuso alcuni pozzi destinati dal Governo nel 2003 a custodire scorie nucleari.

SCAJOLA NEGLI USA. NASCE IL NUCLEARE ITALO-AMERICANO
Il ministro: «Andiamo avanti senza esitare. Nessuno fermerà il nostro programma»
L’accordo ricalca quello già firmato con la Francia, finora in corsa solitaria per il (ri)lancio dell’atomo italiano. Nove pagine e una dichiarazione politica che impegna i due Paesi alla cooperazione e la ricerca nella produzione a zero scorie del futuro, la cosiddetta quarta generazione.